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mercoledì 31 luglio 2013

Giochi e balocchi: attenzione a quelli pericolosi



«Gentile Joseph,
mi chiamo Maria Pina e scrivo da Macerata. Sono sempre stata una buona cristiana, faccio la corista nella mia parrocchia e mi impegno a diffondere il vostro blog tra tutti coloro che conosco. Sei anni fa Gesù Cristo mi ha regalato il più bel momento della mia vita, concedendomi in dono un bellissimo bimbo proprio nel giorno del Sabato Santo. In memoria di ciò che quel giorno successe a Nostro Signore, e piena di gratitudine per l'immeritata espiazione da parte sua delle nostre colpe, ho dato a mio figlio il nome di Sepolcro. Sepolcro - soprannominato Pepi - è un bambino allegro e socievole, e con la sincera volontà di servire Dio e di non commettere peccati. Ad aprile ha ricevuto molti regali di compleanno, che ha accolto con la gioia e la purezza di cuore che solo i bambini sanno avere. Ha ricevuto in particolare diversi pupazzetti di plastica dei "Gormiti", di "Dragonball" e di altri personaggi di mondi fantastici commerciali, alcuni "magici" o con "superpoteri", ma all'epoca non vedevo nulla di male nel fatto che ci giocasse, e fino ad una settimana fa non avevo nessun sospetto che questi giochi potessero in qualche modo sviarlo dalla sana educazione impartitagli da me e dall'asilo delle suore. Immaginate quindi la scossa che ho preso quando, una sera, Sepolcro mi si è avvicinato e mi ha candidamente chiesto chi fosse più potente tra Goku e Gesù. Lì per lì, per la costernazione, non ho saputo cosa dire e l'ho mandato nella sua stanza con un paio di meritati ceffoni. Il giorno dopo, a mente fresca, ho cercato di spiegargli la gravità del peccato di blasfemia, e di fargli rendere ben conto che i suoi giocattoli preferiti rappresentano personaggi di fantasia, e non possono essere paragonati al Messia che invece esiste realmente ed è accanto a noi. Sepolcro continuava però ad esclamare convintamente che "Dragonball esiste!" e che "Anche Goku può risorgere, l'ho visto in televisone". Non ho potuto fare altro che sequestrargli il pupazzetto di Goku e impedirgli di vedere il cartone che gli stava evidentemente causando tanti perigliosi turbamenti: mi è dispiaciuto averlo fatto piangere per questo, ma era necessario per il suo bene. Per consolarlo, ho regalato a Sepolcro come portafortuna una statuina di Padre Pio, raccomandandogli ovviamente di tenerla con cura. Si è rapidamente affezionato al Santo, al quale siamo tutti molto devoti in famiglia, e gli ho concesso di portarlo con sè al parco giochi. L'altro ieri, però, l'ho scoperto con un suo amichetto mentre rappresentavano, per così dire, un combattimento tra San Pio e un'altra figura che non ho riconociuto, ma che mi è stato detto chiamarsi "Wonder Woman". Fortunatamente ha vinto Padre Pio, ma temo che questo tipo di comportamenti sia altamente nocivo sia per la sua psiche che per la sua anima. I mass media generano sempre più confusione nella testa nei nostri piccoli, e ho tardivamente compreso che bisogna essere più che mai attenti a quello con cui lasciamo giocare i nostri piccoli, e a chi lasciamo loro frequentare. Sono sicura però che dei genitori risoluti possano ancora fare molto per i loro bambini. Come mi dovrei regolare?
Grazie in anticipo per i vostri consigli, che Gesù vi benedica,
Maria Pina»

Cara Maria Pina, devota sorella in Cristo, sono lieto che il modesto servizio che rendiamo attraverso il nostro blog sia utile a te e ai tuoi conoscenti. Grazie di cuore dell'attenzione che ci dedichi.

Il problema che poni è importante, e va trattato con la massima cautela. L'educazione dei figli è uno dei compiti essenziali che Dio assegna alla famiglia cristiana, e dunque deve essere svolto rigorosamente secondo i dettami della dottrina. Fortunatamente, Egli ci ha concesso ampie e precise indicazioni su questo tema. Vediamo assieme cosa dicono le Scritture al riguardo, e come dobbiamo regolarci.

La prima cosa che la Bibbia ci insegna, è che i fanciulli vanno educati sin da piccolissimi:
Insegna al ragazzo la condotta che deve tenere; anche quando sarà vecchio non se ne allontanerà. (Proverbi 22,6).
Il grande filosofo de Maistre riteneva che fosse sufficiente dare un'educazione cristiana ai bambini dai cinque ai dieci anni, affinché si salvassero. Purtroppo le cose non sono così semplici, ma senza dubbio si tratta di un periodo della vita fondamentale nel quale, vogliamo che i nostri figli evitino la dannazione eterna, dobbiamo noi stessi per primi dare l'esempio. Infatti, Dio vuole che i genitori siano esempio di condotta pia e devota:  
Questi comandamenti, che oggi ti do ti staranno nel cuore; li inculcherai ai tuoi figli, ne parlerai quando te ne starai seduto in casa tua, quando sarai per via, quando ti coricherai e quando ti alzerai. (Deuteronomio 6,6-7).
Nello stesso tempo, non si deve calcare troppo la mano esagerando in severità:
Padri, non irritate i vostri figli, affinché non si scoraggino. (Colossesi 3,2).

Stabilite queste linee-guida, vediamo più in dettaglio cosa compete a te, come madre:
Apre la bocca con saggezza, e ha sulla lingua insegnamenti di bontà. (Proverbi 31,26).
Ecco perciò che hai fatto benissimo a raddrizzare la cattiva inclinazione di Sepolcro verso gli eroi dei cartoni. E bene hai fatto anche a somministrargli delle punizioni corporali, che sono sempre necessarie:
Chi risparmia la verga odia suo figlio, ma chi lo ama, lo corregge per tempo. (Proverbi 13,24)
E ancora, sullo stesso tema: 
La verga e la riprensione dànno saggezza; ma il ragazzo lasciato a sé stesso, fa vergogna a sua madre. (Proverbi 29,15).

Certamente tu non vuoi che tu figlio sia una vergogna per te, dunque è bene che tu lo guidi con mano ferma. E non ci sono dubbi che il suo dovere è obbedirti, questa è la Volontà di Dio:
Figli, ubbidite nel Signore ai vostri genitori, perché ciò è giusto. (Efesini 6,1).
Se un ragazzo non obbedisce ai sui stessi genitori terreni, del resto, come potrà mai servire adeguatamante il suo Padre Celeste?

Ora dobbiamo capire quanto siano nocivi questi giocattoli moderni. Qual è il pericolo insito in questi giocattoli, con tanta forza propagandati oggigiorno dalla televisione e non solo? In buona sostanza, i personaggi rappresentati dai giocattoli hanno dei "superpoteri" che altro non sono se non... poteri magici! Ossia stregoneria o pratica diabolica! Ecco qual'è il pericolo gravissimo, da cui la Bibbia ci ammonisce a stare lontani: stregoneria, astrologia e altre superstizioni nefaste.

Ecco qualche passo che dimostra quanto affermato.

Quando sarai entrato nel paese che il Signore, il tuo Dio, ti dà, non imparerai a imitare le pratiche abominevoli di quelle nazioni. Non si trovi in mezzo a te chi fa passare suo figlio o sua figlia per il fuoco, né chi esercita la divinazione, né astrologo, né chi predice il futuro, né mago, né incantatore, né chi consulta gli spiriti, né chi dice la fortuna, né negromante, perché il Signore detesta chiunque fa queste cose; a motivo di queste pratiche abominevoli, il Signore, il tuo Dio, sta per scacciare quelle nazioni dinanzi a te. Tu sarai integro verso il Signore Dio tuo. (Deuteronomio 18,9-13).

Ora le opere della carne sono manifeste, e sono: fornicazione, impurità, dissolutezza, idolatria, stregoneria, ubriachezze, orge e altre simili cose; circa le quali, come vi ho già detto, vi preavviso: chi fa tali cose non erediterà il regno di Dio. (Galati 5,19-21).

Se vi si dice: "Consultate quelli che evocano gli spiriti e gli indovini, quelli che sussurrano e bisbigliano", rispondete: "Un popolo non deve forse consultare il suo Dio? Si rivolgerà forse ai morti in favore dei vivi?" (Isaia 8,19).

Non dimentichiamo che la punizione per chi si ostina nell'errore sarà durissima, come ci ricorda il libro dell'Apocalisse:
E il resto degli uomini, che non furono uccisi da queste piaghe, non si ravvide ancora dalle opere delle loro mani e non cessarono di adorare i demoni e gli idoli d'oro, d'argento, di bronzo, di pietra e di legno, che non possono né vedere, né udire, né camminare; essi non si ravvidero dei loro omicidi né dalle loro magie né dalla loro fornicazione né dai loro furti. (Apocalisse 9,20-21).
E chiunque abbia frequentato un minimo di catechismo sa come va a finire per il "resto degli uomini".

Saggiamente, la Bibbia ci invita ad astenerci del tutto dalla produzione di manufatti destinati ad essere impiegati come feticci, mettendone a nudo l'assurdità in questi versi: Infelici sono coloro le cui speranze sono in cose morte e che chiamarono dei i lavori di mani d'uomo, oro e argento lavorati con arte, e immagini di animali, oppure una pietra inutile, opera di mano antica. Se insomma un abile legnaiuolo, segato un albero maneggevole, [...]. Quanto avanza ancora, buono proprio a nulla, legno distorto e pieno di nodi, lo prende e lo scolpisce per occupare il tempo libero; senza impegno, per diletto, gli dà una forma, lo fa simile a un'immagine umana oppure a quella di un vile animale. Lo vernicia con minio, ne colora di rosso la superficie e ricopre con la vernice ogni sua macchia; quindi, preparatagli una degna dimora, lo pone sul muro, fissandolo con un chiodo. Provvede perché non cada, ben sapendo che non è in grado di aiutarsi da sé; esso infatti è solo un'immagine e ha bisogno di aiuto. Eppure quando prega per i suoi beni, per le sue nozze e per i figli, non si vergogna di parlare a quell'oggetto inanimato; per la sua salute invoca un essere debole, per la sua vita prega un morto: per un aiuto supplica un essere inetto, per il suo viaggio chi non può neppure camminare; per acquisti, lavoro e successo negli affari, chiede abilità ad uno che è il più inabile di mani. (Sapienza 13,10-19).

Ma facciamo bene attenzione! Non avrebbe alcun senso proibire a Pepi di giocare con il pupazzetto di Goku, se poi quando sarà più grandicello gli sarà permesso leggere, ad esempio, i libri della saga di Harry Potter, di Twilight!

Nel mondo di oggi i bambini vengono addestrati alla violenza e alla magia, e la magia segue lo stesso percorso della violenza. Sempre più giochi, cartoni animati e videogiochi fanno apparire la magia bella e accattivante. Fin da piccoli i bambini vengono manipolati a trovare eccitante poter fare le magie, avere poteri magici o essere stregoni, in questo modo crescono con un approccio positivo verso la magia. Ma la magia fondamentalmente è sbagliata in quanto la magia vera è solo nera e ha origine dai demoni. Un bambino non distingue la differenza tra la magia del cartone animato che sconfigge i mostri e la magia usata per prevedere il futuro, lanciare un malocchio o abiezioni simili. Più il bambino cresce circondato di cose (cartoni, giocattoli, videogiochi) magiche più svilupperà un grado di tolleranza verso tali cose.

Cosa farà quando gli verrà proposto di partecipare ad una seduta spiritica? Cosa farà quando gli si parlerà di cure contro il cancro possibili grazie all'energia sprigionata dalle mani dei pranoterapeuti? Cosa farà quando per caso leggerà un oroscopo? Cosa farà se un giorno si dovesse trovare in una situazione che apparentemente puo essere risolta solo con la magia?
Se i suoi educatori non saranno sufficientemente risoluti, è triste ammettere che cederà alle lusinghe di assurde superstizioni e di credenze senza alcun fondamento logico, finendo con lo smarrire la vera strada per risolvere i suoi problemi in questa e nell'altra vita. Ecco: in tutti questi casi, anziché pregare ferventemente il Signore Iddio, lui si rivolgerà a maghi, guaritori, fattucchiere e altri cialtroni simili, che lo imbroglieranno o peggio lo trascineranno verso la possessione diabolica!

Perciò, cara Maria Pina, non esitare a distruggere, senza indugio, tutti i giocattoli diabolici con cui tuo figlio sta giocando! Devi salvare la sua anima, non c'è tempo da perdere! Se strilla e protesta, un bel ceffone o anche una cinghiata risolveranno brillantemente l'intoppo.

Che Gesù ti guidi sempre sulla retta via, una grande aspersione di benedittanza,
Joseph

mercoledì 24 luglio 2013

Un cristiano può cibarsi come un musulmano?

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Caro Moreno,
il mio nome è Marco, ho trent'anni e sono un cristiano praticante e devoto. Penso che l'unica vera religione sia quella Cristiana ma sono convinto che Dio abbia sparso "semi di Verità" nelle altre religioni. Mi sembra perciò che non ci sia niente di male nel frequentare i fedeli di un'altra religione, con senso di rispetto e di amicizia e vicinanza per il comune senso di Fede. Così è successo che sia entrato in confidenza con un mio collega di lavoro che è un immigrato musulmano.

Ora, questo giovane, che ha portato in Italia tutta la sua famiglia, mi ha invitato a pranzare a casa sua in occasione della festa di fine Ramadan, il prossimo 8 agosto. Io ho accettato con piacere, sia per l'opportunità di fraternizzare con questa brava gente, sia per l'aspetto culinario, visto che a quanto ne so, questa festa viene celebrata con una grande abbuffata di ottime pietanze.

Mi è sorto però un dubbio. Ho letto su internet che gli animali di cui si cibano gli islamici, vengono macellati in un modo particolare. Vorrei essere sicuro perciò, che questa pratica islamica non determini una incompatibilità con i precetti del Cristianesimo.

Che Gesù ti benedica sempre per i preziosi consigli che sai dare a noi cristiani, un abbraccio fraterno,
Marco

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Caro Marco, devoto fratello in Cristo, è una cosa buona e giusta che tu cerchi di essere gentile e disponibile con tutti, anche con i fedeli di altre religioni, ma debbo metterti in guardia, perché gli islamici sono un caso particolare e si deve sempre diffidare di loro. Infatti il loro "libro sacro", il Corano, stabilisce che è perfettamente lecito per loro dimostrarsi amichevoli con i cristiani al solo scopo di trarli in inganno. Stai molto attento dunque!

E vedi bene che l'invito a pranzo potrebbe essere una trappola. Ecco perché.

La carne degli animali uccisi secondo il rito islamico si chiama "Halal". Ma cosa significa questo in pratica? L'uccisione halal (cioè "lecita") di animali, viene effettuata dal macellaio pronunciando la "basmala", orientando la testa dell'animale in direzione della Mecca.

La basmala è la formula araba "Bi-smi 'llahi al-Rahmani al-Rahimi" (In nome di Dio, Clemente, Misericordioso) con cui si aprono tutte le sure del Corano, salvo la sura IX. E quindi in questa maniera la carne viene dedicata al dio dei musulmani che essi chiamano Allah, ma che non è l'Iddio di cui parla la Bibbia!

Bisogna sapere che la Mecca è una città dell'Arabia Saudita occidentale, che è per antonomasia la città santa (prima di Medina e Gerusalemme) per i musulmani. È la città in cui è nato Maometto (colui che i musulmani chiamano "il profeta di Dio"), che è il fondatore dell'Islam. Al centro della Mecca si trova la Ka'ba, talvolta scritta Kaaba, ossia "cubo", una costruzione che costituisce il luogo più sacro dell'Islam. Incastonata a circa un metro d'altezza nell'angolo est della Ka'ba c'è la "Pietra Nera", che è una roccia nera, grande circa come un pallone da calcio, che è considerata dai musulmani l'ultimo frammento della "Casa Antica", fatta scendere da Dio direttamente dal Paradiso sulla Terra e andata pressoché interamente distrutta dal Diluvio Universale. Per i musulmani, la Pietra Nera fu messa in salvo da Noè all'interno di una caverna nei pressi della Mecca e da lì l'oggetto sarebbe stato recuperato da Abramo nel momento in cui questi, con l'aiuto del figlio Ismaele, si sarebbe messo a costruire la nuova Ka'ba. Secondo una tradizione popolare islamica piuttosto diffusa, la Pietra Nera è invece l'occhio di un angelo incaricato di prender nota dei pellegrini che adempiono il comandamento islamico di effettuare almeno una volta nella loro vita il pellegrinaggio alla Mecca e nei suoi immediati dintorni. La Ka'ba viene nella pratica adorata dai musulmani, perché è un idolo.

Ora, le nostre Sacre Scritture dicono che noi ci dobbiamo astenere dalle carni sacrificate o dedicate agli idoli, secondo ciò che è scritto: Infatti è parso bene allo Spirito Santo e a noi di non imporvi altro peso all'infuori di queste cose, che sono necessarie: di astenervi dalle carni sacrificate agli idoli, dal sangue, dagli animali soffocati, e dalla fornicazione; da queste cose farete bene a guardarvi. State sani. (Atti 15,28-29), e questo perché sono sacrificate o dedicate ai demoni e noi non dobbiamo avere comunione con i demoni per non provocare Dio a gelosia, secondo ciò che dice Paolo ai Corinzi: Che cosa sto dicendo? Che la carne sacrificata agli idoli sia qualcosa? Che un idolo sia qualcosa? Tutt'altro; io dico che le carni che i pagani sacrificano, le sacrificano ai demòni e non a Dio; ora io non voglio che abbiate comunione con i demòni. Voi non potete bere il calice del Signore e il calice dei demòni; voi non potete partecipare alla mensa del Signore e alla mensa dei demòni. O vogliamo forse provocare il Signore a gelosia? Siamo noi più forti di lui? (1 Corinzi 10,19-22).

La carne halal rientra quindi tra quelle carni che i pagani dedicano ai demoni, da cui ci dobbiamo astenere.

Nessuno ti tragga in errore, citandoti tutti quei passi biblici che ci permettono di mangiare ogni cibo, perché il divieto - confermato dagli apostoli e dagli anziani a Gerusalemme - di mangiare carni sacrificate agli idoli permane tuttora.  E nessuno ti tragga in errore neppure dicendoti che alla fin fine il dio dei musulmani è lo stesso Dio di cui parla la Bibbia, perché non è assolutamente così, in quanto il loro Allah è un dio straniero in quanto nega di avere un figlio il cui nome è Gesù Cristo, e nega che Egli sia morto per i nostri peccati e risorto per la nostra salvezza. Per l'Allah dei musulmani, Gesù non morì sulla croce e neppure nacque per morire sulla croce.

Caro Marco, è bene che tu sappia questo, e cioè che Paolo dice: Mangiate di tutto quello che si vende al mercato, senza fare inchieste per motivo di coscienza; perché al Signore appartiene la terra e tutto quello che essa contiene. Se qualcuno dei non credenti v'invita, e voi volete andarci, mangiate di tutto quello che vi è posto davanti, senza fare inchieste per motivo di coscienza. Ma se qualcuno vi dice: "Questa è carne di sacrifici", non ne mangiate per riguardo a colui che vi ha avvertito e per riguardo alla coscienza. (1 Corinzi 10,25-28).

Quindi, è evidente che nel momento che vieni a sapere che quella carne che ti viene messa davanti affinché la mangi è carne halal, hai il dovere di astenerti da essa. Piuttosto, ti suggerirei, pur partecipando alla festa, di portarti qualcosa da mangiare per conto tuo: un bel panino con crudo di Parma o Speck del Trentino; ovvero, se c'è un barbecue, qualche costicina di maiale o una fettina di lonza, o magari del pastin, chiedendo agli ospiti la gentilezza di poter cucinare le tue pietanze sul loro focolare. Misurerai così, anche la loro reale amicizia.

Una grande aspersione di benedittanza si riversi su di te, ricambio il fraterno abbraccio,
Moreno

venerdì 12 luglio 2013

Testimonianza di un attacco diabolico


Mafalda: Caro Moreno, è un piacere rivederti e parlare con te. Purtroppo sono accaduti dei fatti terribili, e dobbiamo capire bene come comportarci.

Moreno: È così, Mafalda carissima, mio angioletto custode.

Satana ha attaccato la pagina Facebook dei nostri devoti seguaci e sostenitori, e - per ora - ha vinto, distruggendo quella che era divenuta nel corso dei mesi la Casa di tante buone persone, dirò di più, quasi un Tempio dove tanti bravi cristiani si riunivano per condividere momenti di preghiera e soprattutto esperienze di vita religiosa, come i pellegrinaggi, che tanto successo hanno riscosso tra i cari fedeli.

Mafalda: Ma come è potuto succedere, esiste una spiegazione per questa improvvisa rovina?

Moreno: Certo che esiste la spiegazione: Satana ha approfittato della debolezza di Facebook. Devi sapere, cara Mafalda, che Facebook è stato ideato da un ateo. È facile immaginare che i collaboratori e i dipendenti dell'azienda siano stati selezionati tra gli atei! Figurati che semplicità, per il Principe del Male, prendere possesso di una compagine di persone prive di qualsiasi Fede, preda di chissà quali abominevoli vizi, senza virtù e senza morale alcuna.

Vedi, Mafalda, avere la Fede non è come vincere al "gratta e vinci". La Fede è un atto difficile e insidiato. L'uomo – lasciato solo alle prese con le potenze mondane che sono, più o meno tutte, al servizio dell'incredulità – corre il rischio serio di non reggersi in piedi: non può restare isolato. Per questo il Signore ha istituito la Chiesa: è il "corpo" vivo di Cristo, nel quale i singoli sono rianimati e sorretti.

Anche la Chiesa è umanamente debole. Però ha la garanzia che contro di essa le porte degli inferi (cioè le forze dell'errore e della malvagità) non prevarranno (Mt 16,18). La nostra è dunque sempre una Fede "ecclesiale": non è condizionata dalle opinioni anche geniali dei singoli, ma si fonda sull'insegnamento di Gesù come è proseguito e attualizzato da coloro cui il Signore ha detto: Chi ascolta voi ascolta me (Lc 10,16); cioè dagli apostoli e dai loro successori, che sono i vescovi, specialmente il vescovo di Roma, successore dell'apostolo Pietro. Appartenere alla santa Chiesa è una immensa fortuna: una fortuna per la quale non può mai venire meno in noi né una gioiosa fierezza né una grande riconoscenza verso il Padre. Ricordiamoci di implorare sempre il Signore (come si fa nella Messa) di non guardare ai nostri peccati, ma alla Fede della sua Chiesa.

Mafalda: Dunque, Moreno, il demonio è penetrato in Facebook, e in tal modo ha distrutto la pagina dei fedeli di "Risposte Cristiane"... ci sono prove di questo fatto?

Moreno: Sì, ci sono. Sono stato personalmente in contatto con il Sig. Leonardo dell'Ufficio "User Operations" di Facebook. Questo funzionario era in stato confusionale al punto da non riuscire a capire una sola parola di quanto gli ho spiegato: doveva essere posseduto dal demonio. Del resto, si sa che "Deus amentat quos perdere vult": Dio instupidisce quelli che vuole distruggere. Questo Sig. Leonardo sembrava come decerebrato: a questo espone il rifiuto di Dio. Il Signore ci lascia liberi: liberi di accettarlo come di ripudiarlo, si chiama "libero arbitrio". Dio "permette" le possessioni a causa della durezza di cuore dell'uomo. Petrus Thyraeus (De daemoniacis, I pars, XXX, 9-23) sottolinea come cause principali i peccati di infedeltà, di apostasia, di abuso dell'Eucaristia, di blasfemia, d'orgoglio, di eccesso di lussuria, di pigrizia, la persecuzione contro i servitori di Dio, la mancanza di rispetto verso i genitori, la violenza della collera, il disprezzo di Dio e delle cose sante.

Ma la sorte per quelli che si allontanano da Dio è tremenda! Il demonio conduce la sua vittima alla disperazione, forzandola a commettere dei peccati gravissimi. La vittima acquisisce un'immagine così detestabile di se stessa da non poterla più sopportare. E cade nella schizofrenia e nella depressione. Sovente la storia si conclude – ed è la vittoria del demonio – con un suicidio.

Temo fortemente che il Sig. Leonardo abbia fatto ormai una brutta fine, infatti da qualche giorno non replica più ai miei messaggi!

Mafalda: Però il demonio ha vinto anche su di noi che siamo devoti cristiani... come si spiega questo?

Moreno: No! Non è una vittoria del demonio, perché la nostra forza spirituale e la nostra Fede sono intatte! Non bisogna confondere le miserabili vittorie del demonio al livello delle cose terrene, con il livello delle cose spirituali!

Seguimi attentamente: quando si tratta di religione, la parola che deve per forza entrare nel discorso è la parola "salvezza". Senza il tema della salvezza la religione diventa un insieme di concetti astratti, di comandi morali, di divieti, di cerimonie rituali: un insieme che di solito suscita poca curiosità e poco interesse. Se invece si percepisce che nella religione vi è in gioco la salvezza, allora sentiamo che la cosa ci tocca da vicino. Che cosa vuol dire che uno è "salvo"? Salvo – dice il vocabolario – è chi ha superato un pericolo senza danno ed è stato liberato da un male incombente.

Ogni uomo – che non sia del tutto intorpidito e perso – avverte di essere "insidiato": c'è il male che sovrasta. Perciò diventa spontaneo e necessario il pensiero, il desiderio – anzi l'ansia – di riuscire a cavarsela. Ci sono dei mali universali e assoluti, ad esempio: il non sapere se la vita abbia un'ultima verità, l'ignorare il perché dell'esistere; il non essere stati all'altezza, nel nostro comportamento, di ciò che è giusto e doveroso; il dover incontrare la realtà inevitabile della morte, che vanifica tutto.

Abbiamo dunque tutti bisogno di essere "salvati". E per fortuna un Salvatore esiste e ci è stato donato! È il nostro Signore Gesù!

Mafalda: Sì, capisco quello che intendi dire... bhé, io ho la Fede, lo sai...

Moreno: Certo, Mafalda carissima, ma non basta coltivare la Fede in modo saltuario... chi va in chiesa solo la notte di Natale, non si può certo definire un cristiano esemplare. Però, se sta attento, riceve un messaggio che è la sintesi di tutto ciò che all'uomo importa sapere: Vi è nato un salvatore (Lc 2,11). È grande la notizia che il cielo regala alla terra. Questo Salvatore – dice ai pastori l'angelo – è il Cristo nostro Signore. Di Gesù la cosa più elementare e più necessaria che bisogna sapere è che egli è il Salvatore: il Salvatore di tutti e quindi anche il mio.

Questa prerogativa in lui è costitutiva e intrinseca: tanto è vero che il suo nome vuol dire "il Signore salva". Ed è un nome che Egli non porta a caso: è stato pensato e voluto direttamente da Dio. Ecco concepirai un figlio, lo darai alla luce e lo chiamerai Gesù (Lc 1,31). Così è stato detto a sua Madre. E similmente a Giuseppe, il capo della famiglia di Nazareth, è stato ordinato: Lo chiamerai Gesù; egli infatti salverà il suo popolo dai suoi peccati. (Mt 1,21). Dal segreto dell'eterna vita divina, il Creatore ha pensato a Cristo come a uno che può e vuole salvare tutti; e a me, come a qualcuno che, se non si opporrà, sarà infallibilmente salvato da lui. Nessuna paura, dunque, e nessun avvilimento può togliermi più la speranza.

Mafalda: Però l'ateo Zuckerberg, il capo di Facebook, evidentemente è fuori da questa Grazia, non sente il richiamo del Salvatore...

Moreno: È così, Mafalda. Il messaggio natalizio – "Vi è nato un Salvatore" – purtroppo non è raccolto da tutti. C'è chi, a proposito di salvezza, non ritiene di aspettarsi aiuto da qualcuno: l'uomo vuole spesso salvarsi con le sole sue forze. Ci sono stati e ci sono tra gli uomini diversi tentativi di autoredenzione. Gli scientisti dell'Ottocento pensavano che per salvare l'uomo fosse sufficiente insegnargli la teoria copernicana, il darwinismo e il sistema metrico decimale. Altri hanno creduto che bastasse l'attesa del "sol dell'avvenire": il "sole" di una società senza classi e senza ingiustizie. Oggi alcuni sembrano essere convinti che la salvezza dell'uomo sta nel "salutismo" (e così si impongono le diete ferree che li fanno vivere malati in modo da farli morire da sani); o nelle tecniche sessuali (e così riducono l'amore a una specie di ginnastica senza significato e senza finalità); o nell'informatica sempre più sofisticata (e così in tempo reale ci fanno sapere tutto, tranne ciò che davvero conta). Questa "salvezza laica" davanti alla realtà autentica si dissolve. All'apparire del vero – tu misera cadesti, per dirla col Leopardi. La salvezza va cercata altrove, e precisamente nell'unico Salvatore che Dio nostro Padre ci ha dato.

Mafalda: Quindi non c'è speranza per Zuckerberg e il personale di Facebook?

Moreno: No. Nessuna speranza, senza conversione. Gesù di Nazaret, il Figlio di Dio nato a Betlemme, crocifisso per noi e risorto, non è "un" salvatore: è "il" Salvatore, unico e necessario. È dai primordi della nostra Fede una certezza fondamentale. La raccogliamo dalle labbra dell'apostolo Pietro: In nessun altro c'è salvezza; non vi è infatti altro nome dato agli uomini sotto il cielo nel quale è stabilito che possiamo essere salvati (At 1,12). Gesù è dunque il Salvatore indispensabile per tutti gli uomini senza eccezioni.

Questo è un punto un po' controverso: molti cristiani, dal giusto apprezzamento dei molti valori presenti nella realtà extra­ecclesiale e extra-cristiana, deducono indebitamente che c'è una pluralità di strade che conduce alla salvezza. E invece Dio nostro Padre non ha pensato a Cristo come a un "redentore facoltativo", ma come a un salvatore sostanziale e insostituibile. Il disegno del Creatore non è schizofrenico: tutto è unificato in Cristo, nel quale tutte le cose sussistono.

Dice san Paolo: Cristo è il salvatore del suo corpo che è la Chiesa. (Ef 5,23). Ci salva uno ad uno, e non da lontano: ci salva restando vicino a noi, immanente e attivo entro la comunità dei suoi fratelli. Il mezzo con cui il Signore Gesù raggiunge la massima intensità della sua presenza è il sacramento del "Corpo dato" e del "Sangue versato", posto tra le nostre mani sotto i segni del pane e del vino.

Davvero nell'Eucaristia si realizza, con una pienezza che noi non avremmo nemmeno saputo immaginare, l'ultima promessa del Crocifisso vivo e glorificato: Ecco, io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo. (Mt 28,20). Dall'Eucaristia, riscoperta e assimilata come il sacramento di ogni salvezza, tutto potrà rifiorire; e noi, Chiesa del Signore e Redentore che rimane con noi, potremo vivere nella gioia, nella gratitudine, nella fierezza di essere per una insperata misericordia il popolo dei salvati.

Mafalda: Ah, ecco... dunque anche la pagina dei fedeli di "Risposte Cristiane" potrà salvarsi e riprendere?

Moreno: Certamente! La pagina tornerà a funzionare quanto prima. Il Signore Gesù è con noi e non ci abbandonerà. In Lui avremo la Salvezza, avremo ogni gioia, beatitudine, letizia e pace, per sempre! Sia Gloria a Dio! Vivano gli Illuminati, nella benedizione del Signore!


Un kiloJesus di benedittanza a tutti voi!

mercoledì 10 luglio 2013

Nuovi consigli per evitare di sprecare il seme



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Cari Illuminati Cristiani, sono Massimo Candotti, il vostro affezionato lettore che tre mesi fa vi ha presentato una semplicissima invenzione, realizzabile con oggetti di uso comune in casa, che permette di evitare che venga commesso il grave peccato di spreco del seme quando ci si masturba.

Vi scrivo di nuovo perché la mia Svetlana è partita già da qualche settimana per trascorrere una vacanza presso i suoi genitori, e io sono di nuovo solo e senza una donna con cui accoppiarmi. Superfluo aggiungere che in questo periodo mi sono masturbato regolarmente circa tre volte al giorno, ben s'intende sempre utilizzando la mia ingegnosa invenzione per raccogliere il seme, e lo sacro sperma accumulato ha già raggiunto un volume cospicuo.

Visto che le ampolline a forma di Madonna in cui conservo lo sperma sono ormai tutte colme, ho pensato di spedire l'eccedenza alla cara Svetlana affinché lei possa consumarlo secondo i dettami della buona dottrina. Non so però come fare per confezionarlo! Potete gentilmente darmi un piccolo aiuto?

Con grande Fede, Dio vi benedica,
Massimo Candotti

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Caro Massimo, è una gioia ricevere tue nuove e sapere che continui a seguire la giusta Via del Signore Gesù. Questa rettitudine ti fa onore e, ciò che più conta, ti riserva un posto sicuro nei Cieli a fianco del buon Gesù.

Per i lettori che ci seguono solo sporadicamente, richiamo la precedente lettera del caro fratello in Cristo Massimo, e relativa risposta: come evitare di sprecare il seme.
Ricordiamo insieme per quale ragione è importantissimo non disperdere il seme. Nella Bibbia, è la storia di Onan che insegna come Dio abbia in odio questo peccato.

Giuda prese una moglie per il suo primogenito Er, la quale si chiamava Tamar. Ma Er, primogenito di Giuda, si rese odioso al Signore e il Signore lo fece morire. Allora Giuda disse a Onan: «Unisciti alla moglie del fratello, compi verso di lei il dovere di cognato e assicura così una posterità per il fratello». Ma Onan sapeva che la prole non sarebbe stata considerata come sua; ogni volta che si univa alla moglie del fratello, disperdeva per terra, per non dare una posterità al fratello. Ciò che egli faceva non fu gradito al Signore, il quale fece morire anche lui. (Genesi 38,6-10).

Ecco: Onan disperdeva il seme per terra, e perciò il Signore lo fece morire. Facciamo molta attenzione! Che non ne vada mai in terra neppure una gocciola!

Invece, un buon uso del seme è quello di darlo da bere alla propria consorte. Ci sono diversi passi della Bibbia che lo indicano.

Come un melo tra gli alberi del bosco, il mio diletto fra i giovani. Alla sua ombra, cui anelavo, mi siedo e dolce è il suo frutto al mio palato. (Cantico dei Cantici 2,3).

Chiaramente il "frutto doce al palato" non è altro che l'emissione seminale dell'amato.

Sono venuto nel mio giardino, sorella mia, sposa, e raccolgo la mia mirra e il mio balsamo; mangio il mio favo e il mio miele, bevo il mio vino e il mio latte. Mangiate, amici, bevete; inebriatevi, o cari. (Cantico dei Cantici 5,1).

"Sono venuto" ossia "ho eiaculato": questo è chiaro da interpretare, mentre è meno chiaro se il seme venga poi raccolto in un apposito recipiente per essere gustato collettivamente da tutti i commensali. Sembrerebbe così, e dunque questa pratica sarebbe antesignana del moderno "bukkake".

In una sola occasione la Bibbia accenna all'ingestione dello sperma con un connotato vagamente negativo: Farà bere alla donna quell’acqua amara. (Numeri 5,24).

Sappiamo infatti che lo sperma può avere un sapore non grato, quando l'uomo che lo emette ha mangiato cibi impuri. Per evitare questo inconveniente, è buona norma mangiare molta frutta, in particolare fragole.

È importante che, oltre a non disperdere il seme, tu lo possa conservare per farne dono alla tua amata come simbolo ed espressione del tuo amore. Ma come fare per inviarlo alla tua Svetlana che si trova in un Paese lontano?

Sappiamo che il freddo conserva a lungo ogni sostanza biologica. Questo ce lo insegna la scienza, e la scienza non è mai in contrasto con la religione, perché anche il sapere scientifico proviene da Dio e perciò è conforme al Suo Verbo.

Dunque potresti congelare lo sperma, preparandolo in modo che sia pronto alla consumazione da parte della tua Svetlana. L'ideale sarebbe versarlo negli appositi stampi per ghiaccioli, completi di bastoncino, e quindi congelarlo nel freezer per almeno 48 ore.





Poi dovrai effettuare la spedizione dei ghiaccioli di sperma con un servizio di consegna refrigerato, ovviamente per via aerea celere. Avrai preventivamente imballato i ghiaccioli in una scatola di polistirolo.

Quando Svetlana avrà ricevuto il pacco, potrà a sua volta metterlo nel frigo, e gustare un po' alla volta i ghiaccioli nelle calde serate estive succhiandoli lentamente.

Ricordale di fare attenzione a non far sgocciolare il seme sulla pelle o sui vestiti: Ogni veste o pelle su cui vi sarà un’emissione seminale dovrà essere lavata nell’acqua e resterà impura fino alla sera. (Lev 15,16-17).

Un kiloJesus di benedittanza a te e a Svetlana, cari devoti amici, e che il Signore Gesù vi sorrida, vostro
Moreno