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lunedì 20 gennaio 2014

Sesso? Si grazie! l'amore fisico: rito di avvicinamento al Signore




Cari Fratelli in Cristo,
Riprendiamo qui una serie di interventi critici che
il Fratello in Cristo Claudio ha avuto la benevolenza di indirizzarci. Tali  commenti non possono non essere sentiti come conseguenza dell’amore universale di Dio verso l’uomo, e degli uomini verso Dio e fra loro, ma sempre in nome di Dio, ed è con sommo piacere che ci accingiamo a rispondergli.
Riportiamo, cercando di minimizzare i tagli, sia i commenti del Fratello Claudio a cui avevamo già dato risposta, sia i commenti successivi.
Di seguito le nostre risposte, senza la presunzione di convertire nessuno alla nostra posizione, ma nella speranza che a valle del dialogo si sia tutti più vicini a Nostro Signore. 
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"In 1 Pietro 14-16 è chiaro l’invito ad ogni credente ad aspirare alla santità: “ad immagine del Santo che vi ha chiamati, diventate santi anche voi in tutta la vostra condotta”.
In Galati 5, San Paolo parla delle opere della carne e di quelle dello spirito, dicendo chiaramente come sia doveroso “camminare secondo lo spirito”. Tra le opere della carne sono menzionate anche orge e fornicazioni. L’amore è menzionato solo come opera dello Spirito. Siccome le opere dello spirito e quelle delle carne sono contrarie le une alle altre, (Galati 5, 17), si deduce che i rapporti sessuali di gruppo e i rapporti sessuali che avvengono fuori dal matrimonio (desideri della carne) non hanno a che fare con l’amore (che viene invece dallo spirito)."
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 Seconda parte a seguito dei nostri primi commenti di risposta

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 "Il peccato originale di Adamo ed Eva, non è la scelta della vita, in quanto la vita è stata loro donata e Dio stesso comanda loro di essere fecondi e moltiplicarsi! (genesi 1, primo versione della creazione dell’uomo). Il peccato sta nella disobbedienza all’unico comando che Dio aveva dato loro. L’albero della conoscenza, o albero del bene e del male, non si riferisce certo al sapere scientifico che viene da una mente umana per quanto geniale e profonda, ma al sapere universale che possiede solo chi è creatore dell’universo.
Dio dunque, ha messo Adamo ed Eva nella condizione di scegliere una cosa ovvia: non mangiare quel frutto, perché il sapere di Dio non appartiene all’uomo (è distante quanto la terra dalla luna, dirà poi Gesù). Loro però, non fidandosi, ed aspirando a diventare Dio loro stessi, hanno disobbedito. Il peccato è mettere la propria volontà, il proprio ego al di sopra di tutto, tanto da pensare che il creatore del mondo abbia dato un comando che non va seguito.
L’atto d’amore rappresenta la ribellione alla fede? Non c’è eresia più grande!! In genesi 1, 28 Dio dice siate fecondi e moltiplicatevi!! Dio comanda l’atto sessuale, prima di tutto, perché è cosa buona! Del resto tutto il Cantico dei Cantici (nome che ne sottolinea l’importanza) è un inno all’amore totale, carnale e spirituale, tra maschio e femmina, come termine di paragone dell’amore di Dio per la sua Chiesa.
Parlare dell’atto d’amore come una ribellione o come una cosa contraria al comando di Dio è fortemente sbagliato.
Se è Cristo che, morendo e risorgendo, ha dato il via libera all’amore carnale in ogni sua forma, come mai l’antico testamento è pieno di fatti di poligamia, fornicazione e quant’altro, senza mai un accenno alla gravità del fatto o al significato di ribellione che questi gesti portavano con se, mentre non se ne parla nel nuovo quando invece sarebbe stato tutto lecito?
“La vita è vita perché c’è la morte”? Questa è una bestemmia: la vita è Dio (”io sono la via, la verità e la vita” dice Gesù), e Dio esiste a prescindere da tutto il resto, altrimenti, se Dio dipendesse dalla morte, sarebbe un dio della morte, meglio definito come diavolo.
Da quello che lei dice, si deduce che prima Dio mette l’uomo in condizione di doversi ribellare per poter vivere, creando la donna da una costola, e poi vien giù a morire per rimettere le cose a posto … Non credo che Dio faccia e disfaccia la stessa cosa con tanta complicazione come tutta la storia dell’Antico Testamento, non le pare? Sarebbe un disegno folle e illogico sotto tutti gli aspetti.
Se, da Giovanni in poi niente può essere cambiato di ciò che è scritto, come mai Gesù risorge? Mi vien da dire: ma come? Prima crea il pasticcio della separazione della donna; poi salva tutto morendo; poi imbroglia la morte e torna vivo??? E’ la morte di Gesù che salva o è la sua resurrezione?? Quest’ultima domanda è fondamentale!
I fidanzati al tempo di Gesù erano tutt’altra cosa da quelli di oggi: il fidanzamento era già promessa definitiva di unione. Si tratta di un rito diverso dunque dal nostro. Il fidanzamento oggi è inteso come periodo prima dell’unione definitiva, per discernere e capirsi; allora era già definitivo.
La legge di Dio come ci insegna la Chiesa cattolica, non è punitiva o restrittiva, come chi dice chi non ne conosce lo spirito e non vi si addentra, ma è felicità e bellezza, a partire dalla genesi quando Dio dice di ogni cosa creata che è “tob” cioè buona, genuina, santa! Lo dice chiaramente la lettera di Giacomo al capitolo 1: “25 Chi invece fissa lo sguardo sulla legge perfetta, la legge della libertà, e le resta fedele, non come un ascoltatore smemorato ma come uno che la mette in pratica, questi troverà la sua felicità nel praticarla. 26 Se qualcuno pensa di essere religioso, ma non frena la lingua e inganna così il suo cuore, la sua religione è vana. 27 Una religione pura e senza macchia davanti a Dio nostro Padre è questa: soccorrere gli orfani e le vedove nelle loro afflizioni e conservarsi puri da questo mondo.”
L’errore grave che lei fa, è di confondere il sesso e l’atto sessuale, con l’amore. La distinzione tra queste due cose è chiara a tutte le civiltà e a tutte le religioni, addirittura in oriente esiste il sesso tantrico, cioè un rapporto sessuale che avviene senza il contatto dei corpi (chi lo pratica dice che il piacere è lo stesso). I monaci di ogni credo, sempre si conservano puri da attività sessuale per prediligere la vita spirituale.
Si può ammettere che una vita sessuale molto attiva non sia un peccato da dannazione eterna, ma asserire che Gesù sia morto per dare il via libera ai piaceri della carne, come se quelli fossero il grande dono di Dio all’umanità, vuol dire che siamo di fronte ad un’eresia!"
Perché dice che "la vita è vita in quanto c'è la morte", perché questa frase è più da figli delle tenebre che della luce. Lei dice che la morte da senso alla vita! Gesù risorto allora che senso avrebbe? E sappiamo entrambi che a dare senso al cristianesimo è la risurrezione di Gesù in seguito alla morte, e non la sua morte e basta.»


Caro Fratello in Cristo Claudio,
Le questioni che poni sono tante e complesse; cercherò di rispondere a tutte organizzando un discorso che includerà in parte cose già dette nei commenti. 
Su diversi passi ed interpretazioni della Scrittura non siamo e non saremo d’accordo (e non siamo gli unici cristiani a non essere d’accordo fra loro, se contiamo il numero di “chiese” che popolano il mondo), ma su altri penso di essere stato frainteso e cercherò di chiarire il mio pensiero. 
Nell’Antico Testamento si narra la prima fase dell’evoluzione dell’umanità: la donna è creata da Dio come costola dell’uomo perché con l’uomo si ricongiunga e torni ad essere una sola cosa nell’atto d’amore. Nostro Signore dice “crescete e moltiplicatevi”: l’atto d’amore non è consentito, ma ordinato, ed ordinato solo a fine procreativo.
L’atto d’amore senza fine procreativo rappresenta perciò la ribellione alla fede, ma ribellione è anche cercare di conoscere solo ciò che Dio solo può conoscere. Gli umani scambiano la Vita eterna che Dio ha dato loro, Vita di cui non possono capire e conoscere i meccanismi, ma possono solo godere, con la vita terrena effimera nella quale possono aspirare faticosamente ad una conoscenza seppure limitata.
È giusto ciò che è scritto, Dio è la “Vita”: sì! Nostro Signore è Vita, ma Vita con la V maiuscola: oggi sappiamo per certo cose che, chi scriveva l’Antico Testamento sotto l’illuminazione del Signore, non poteva sapere e quindi aveva difficoltà ad esprimere chiaramente tali concetti confusi come la luce accecante di un'illuminazione.
Il nostro universo è uno spazio-tempo a quattro dimensioni; il tempo è una dimensione dell’universo in cui noi viviamo; la vita, la nostra, ha inizio e fine nel nostro tempo: nulla ha a che fare con la Vita di Nostro Signore che esiste in un’altra dimensione al di là del nostro tempo (egli è il creatore dello spazio-tempo e noi non siamo panteisti, quando uso tale parola, la uso sempre tra virgolette non tanto per non andare in eresia, quanto per spiegarne l’uso a livello puntuale, l’incarnazione può essere considerata una forma di panteismo momentaneo, e non generale); la Vita di Nostro Signore al di là dello spazio-tempo è qualcosa di superiore e inconcepibile per noi. La vita offerta inizialmente all’uomo era quella nella dimensione superiore, la Vita, in cui il tempo si esplica in modo a noi incomprensibile non essendo data la morte. Il morso simbolico alla mela ci ha “declassati” a questo universo, a questo spazio-tempo dinamico ed effimero in cui la vita con la v minuscola ha un ciclo che si chiude con la morte (per noi e per l’universo stesso).
Questa nostra morte che non dà certo alla vita un senso superiore alla Vita eterna a cui abbiamo rinunciato, ma dà l'unico senso a cui abbiamo diritto: vivere quel tanto da procreare lasciando ai figli in eredità tale compito da perpetuare in nome di Dio.
Per rendere imperfetto, ma dinamico quest’universo, Nostro Signore vi ha “soffiato” la vita: gli scienziati la chiamano inflazione, quell’espansione inspiegabile e istantanea avvenuta nei primi istanti dopo la creazione; prima tutto era un magma uniforme (la creta da cui viene modellato l’uomo), magma privo di quelle differenze da cui la vita dell’universo, per come la conosciamo noi, e quindi la nostra vita sulla terra, mai sarebbe potuta emergere; ma col “soffio”, con il contatto con il “respiro” di Nostro Signore, l’universo si gonfia e dall’espansione successiva nascono “miracolosamente” (gli scienziati infatti non hanno trovato spiegazione) quelle differenze che consentono la nascita delle galassie per arrivare fino a noi.
È come quando noi gonfiamo un palloncino: dopo il primo soffio occorre vincere la resistenza iniziale (è l’inflazione), col secondo occorre vincere una forte resistenza, ma a questo punto, il palloncino si espande tutto d’un tratto e quindi, subito dopo continua a velocità costante la sua espansione.
Un giovane credente rappresenta come Nostro Signore produsse
l'inflazione e la successiva espansione dell'universo
Per capire il concetto di magma indistinto da cui senza inflazione non sarebbe potuta nascere la vita, dopo averlo gonfiato abbastanza, segniamo tanti puntini neri con un pennarello indelebile: sono le galassie; se sgonfiamo il palloncino apparirà indelebilmente e completamente nero: è il magma senza vita, prima del “soffio” vitale. È la cenere a cui torneremo, ma solo transitoriamente, perché se avremo fede in Gesù Salvatore, Nostro Signore ridonerà a noi la Vita, non quella di questo universo, ma quella eterna al suo fianco!
Perfino nella “cottura” della creta che è presente in molte narrazioni della creazione, possiamo ritrovare il senso delle temperature iniziali dell’universo che hanno reso possibile la nascita degli elementi chimici da cui la vita! Tutto Nostro Signore ha spiegato ai profeti (non tutti purtroppo sono raccolti nella Bibbia, ma solo quelli che hanno riferito le verità essenziali), i quali hanno scritto, come hanno potuto, l’incommensurabile rappresentato a loro come visioni di un qualcosa di troppo alto e incomprensibile per essere riportato in parole umane!
Quindi la vita, ma quella con la v minuscola, è, purtroppo per noi, vita perché c’è la morte, la vita di cui conosciamo bene il ciclo. La conoscenza è tutto ciò da cui dipana il nostro intelletto, l’anima, ma anche il corpo: è quindi la conoscenza carnale da cui si genera nuova vita, ma è anche conoscenza della vita stessa, e quindi comprensione faticosa e limitata della natura e quindi scienza; ma L’Antico Testamento chiede all’uomo l’atto di fede: al fine di espiare la colpa originaria di avere scelto la vita rinunciando alla Vita, l’uomo rinunci.
Per inciso, è per tale motivo che il peccato originale è di tutta l’umanità e non solo di chi apparentemente ha compiuto la scelta: la scelta della vita rinunciando alla Vita è di tutti gli umani per il solo fatto di essere qui!
Per tale motivo occorre che l’uomo espii con la rinuncia.
La conoscenza deve essere limitata al volere del Signore, se la punizione alla richiesta di vita è stata la morte che prelude alla generazione di nuova vita, l’atto d’amore fra umani ha, nell'Antico Testamento, solo lo scopo della procreazione, il sentimento reciproco è secondario, può essere solo spirituale, come fraintenderanno alcuni degli apostoli non recependo appieno il messaggio innovativo di Cristo, così come la comprensione della scienza non deve essere rilevante, conta solo l’amore verso Dio; occorre così espiare la colpa del peccato originale che quindi non è tanto all’origine dell’umanità stessa quanto all’origine di ogni umano.

Poi però, Nostro Signore nella sua immensa bontà, attua il suo disegno: scende fra di noi e si fa uomo. Si fa uomo per essere coscienza dell’umanità, e, nel farsi uomo, esperisce la “conoscenza”: ci viene occultata la conoscenza del Suo amore carnale (anche se alcuni apocrifi ne riferiscono), ma sappiamo che la sua conoscenza dell’umanità e dell’universo va oltre ciò che possiamo immaginare.
Conosce l’animo umano: sul lago di Tiberiade la giornata si protrae, ma i discepoli hanno paura a tirare fuori il loro poco cibo; Nostro Signore conosce l’animo umano e sa che quella moltitudine non può essersi allontanata dal paese fino al lago senza provviste: sa che l’uomo è vile e che tutti hanno la stessa paura degli apostoli. Gesù offre il poco cibo che ha con se a chi gli è vicino: Egli conosce altrettanto bene anche gli aspetti positivi dell’animo umano e sa che tutti smetteranno di avere paura ed offriranno ai loro vicini il poco che hanno. È la moltiplicazione dei pani e dei pesci: poca cosa invero la magia rispetto al miracolo di avere tirato fuori la generosità da una moltitudine! Ma la conoscenza è anche scienza, che conosce la materia vivente, guarisce e risuscita in modi incomprensibili agli umani del tempo e forse anche a noi.
 
La conoscenza esperita da Cristo è quindi e soprattutto conoscenza della vita, con la v minuscola, e quindi della morte. Gesù aveva bisogno di morire su una croce per restituirci la libertà dal peccato originale? Non è forse onnipotente? Nostro Signore vuole la conoscenza della vita e della morte in questo spazio tempo da lui creato dall’esterno, e viene a rappresentare qui, dentro il Suo “giocattolo” (l’universo), per noi il Suo Sacrificio estremo: la terra trema e il cielo si oscura, Dio, fatto uomo, muore, l’umanità può finalmente essere libera dalla colpa di avere scelto la vita.
L'umanità è ora libera quindi di godere la vita e i doni di Dio: l’uomo può acquisire conoscenza senza temere di offendere il Signore, può amare i suoi simili e Dio, perché l’amore è infinito e cresce esponenzialmente se cresce l’oggetto d’amore, può vivere in amore ed armonia i piaceri della carne senza più assurdi sensi di colpa e non solo al fine di procreare e sopravvivere per procreare.
Anzi rifiutare i doni del Signore è la vera bestemmia perché quei doni oggi non devono essere più punizione, sono essi l’essenza stessa della vita che si perpetua nella morte e rinascita dei propri figli portatori del nostro patrimonio genetico in attesa della resurrezione della carne alla fine del tempo.
Tutto ciò che il nostro animo riconosce come “morale” deve essere perseguito nel nome di Dio, perché l’animo è forgiato alla nascita da Nostro Signore per riconoscere il bene e il male, come oggi le neuroscienze, acquisite grazie alla volontà liberatrice di Cristo, ci insegnano.
E il nostro animo riconosce infatti (certo se non strumentalizzato e forgiato da educazione falsa, malata e repressiva) tutto ciò che Dio ci ha donato come inno a Nostro Signore. E tali doni non solo possono, ma devono essere praticati con gioia dall’umanità per lo stesso motivo per cui, prima della liberazione operata da Cristo col suo Sacrificio, tutto ciò non doveva essere dato, pena la morte, morte nel senso di dannazione eterna dell’anima.
 
Quando San Paolo parla di orge, di fornicazione, di omosessualità si riferisce alla perversioni tutte, non all’amore dello spirito che si fa materia nella vita terrena. Si riferisce all’azione degli uomini malvagi, servi del demonio che operano perseguendo il male per il piacere di farlo. L’atto d’amore carnale liberato dalla procreazione, ricerca del piacere insieme alle persone amate (o da solo), ma sempre con Nostro Signore, è invece uno dei tanti doni che Gesù ci ha fatto morendo sulla croce.
Ma, ricordiamo sempre! un amore che in ogni istante a Dio va dedicato, perché è vero che l’anelito dell’uomo è verso l’amore spirituale, ma è anche vero che siamo inscindibilmente anima e corpo, almeno oggi e fino alla morte, e perciò amore dei corpi deve “essere”, che senza il corpo mortifica l’anima, così come senza amore dello spirito il sesso non può essere amore: se l’atto sessuale diventa ricerca del puro piacere fisico e l’anima non ne è coinvolta, l’anima muore. Non muore, purtroppo verrebbe da dire per il peccatore che non sa a cosa va incontro, ma lo Spirito Santo se ne allontana ed è come e più che morta. 

Fuori dal matrimonio: cosa è il matrimonio? Sappiamo ad esempio che ai tempi di Cristo due fidanzati non erano considerati adulteri, certo come mi correggi, il fidanzamento era già un patto di matrimonio, ma non era così fino a un centinaio di anni fa (prova a chiedere ad un anziano di una zona rurale cosa rischiava chi lasciava una fidanzata ...)? Chi oggi definisce sposi coloro che si amano nel nome del Signore? Un sacerdote cattolico? un anglicano? O un altro sincero credente amico degli amanti innamorati? Quanti devono essere gli amanti che vogliono essere insieme una famiglia? 

Festa per un Matrimonio felice fra Cristiani poligami in Senegal
Nostro Signore approva tutto ciò che è amore, rifugge e rinnega tutto ciò che è male e perversione! Guai a rattristare una creatura di Dio negandole i doni di Dio stesso! Rattristerebbe anche Nostro Signore!
Bestemmia sì, Nostro Signore, non chi gode dei suoi doni, ma chi ne nega i piaceri alle creature del Dio stesso, di fatto disprezzando la vita stessa, il Suo dono più bello. Bestemmia Dio chi mortifica e offende la creazione e di essa la creatura più perfetta: l’umanità!
Quando tu uomo creato da Dio assapori del cioccolato creato da Nostro Signore credi di offenderLo o di glorificarLo?
Quando tu uomo creato da Dio ti annulli in un orgasmo simultaneo con la donna che ami, madre dei tuoi figli, grazie agli organi sessuali creati da Nostro Signore credi di offenderLo o di glorificarLo?
E se una donna ama e si fa possedere in modi che al pervertito sembreranno immorali, da più uomini che accettano e ricambiano questo suo amore, per il solo fatto che sentimenti così grandi e positivi possono nascere nell’animo umano creato da Nostro Signore credi che Nostro Signore ne sarà offeso o glorificato?
E tutte queste verità sono nelle Scritture, ché dall’Apocalisse di Giovanni in poi nulla può essere tolto e nulla aggiunto a quanto è stato scritto per sua mano ovvero da dopo l’assunzione in Cielo fino al ritorno di Cristo in terra alla fine del tempo. Chi tenterà di togliere o aggiungere, per quanto si presenti in modo apparentemente divino, sarà l’Anticristo: cosi è scritto, Giovanni, per volontà del Signore, ha dato a se stesso l’ultima parola: (Apocalisse 22, 18-19) A chiunque ascolta le parole della profezia di questo libro io dichiaro: se qualcuno vi aggiunge qualcosa, Dio gli farà cadere addosso i flagelli descritti in questo libro; e se qualcuno toglierà qualcosa dalle parole di questo libro profetico, Dio lo priverà dell'albero della vita e della città santa, descritti in questo libro.


Solo  capire e, dove ciò è arduo, umilmente tentare di interpretare sperando nella corretta illuminazione ci è stato dato, e nulla più. Ma invero basta quindi che semplicemente giunga a noi la luce per aiutarci a leggerle nel modo giusto e lasciarsi guidare dalla fede. E dico semplicemente perché lo Spirito Santo giunge a noi per pura volontà divina, certo non per nostri sforzi o inutili affanni.
 
Una parola riguardo al “Disegno di Dio”: visto da noi umani, se guardato colla ragione e non col cuore, Esso appare poco più che uno “scarabocchio”! Perché mai Nostro Signore avrebbe dovuto creare l’uomo, le piante e gli animali e poi fare tabula rasa col diluvio universale? E qui non si tratta di allegorie: se i profeti ci hanno descritto il diluvio secondo la volontà di Dio, prova che sia veramente avvenuto è la narrazione in testi scritti da testimoni (non illuminati sulle vere ragioni) ben prima delle Sacre Scritture (Atei stolti portano questa come prova che la Bibbia è copiata da testi precedenti, non capiscono invece che è proprio la prova che la Bibbia dice il vero!).
Dio ha cancellato la sua opera per ripartire da Noè e da tutti gli esemplari di coppie di animali. Perché? Un ateo direbbe: “avete un Dio pasticcione! Poteva fare subito tutto perfetto!”. Ma chi può avere l’ardire di capire il disegno di Dio? Certo non noi uomini.
Che Dio è, per un razionalista, un Dio che prende il suo più devoto fedele, rende sterile il suo matrimonio per un secolo, dopo tale periodo gli concede un figlio, ma poi gli chiede di ucciderlo? Qui alcuni vogliono ardire e cercare di capire un messaggio per i posteri, ma non vi è nessun messaggio nascosto se non quello banale: nulla conta di più nella vita terrena se non l’amore di Dio; non è possibile amare tuo figlio se non ami di più il tuo Dio, ma se è in te l’amore di Dio, nulla ti toglierà quello di tuo figlio. Non contano le azioni, ma l’amore di Dio, ma se ami Dio e Dio ti ama, lo Spirito Santo scenderà su di te e le tue azioni saranno sante. Attenzione! È per questo che senza amore di Dio, un ateo che ha vissuto azioni “apparentemente” sante verso la sola umanità, sarà dannato in eterno! Al contrario chi ha amato il Signore, grazie alla luce riflessa dell’amore di Dio, ha amato anche gli umani e eventuali azioni sante nascono a corollario di ciò ma non sono necessarie alla sua salvezza eterna, ne sono solo conseguenza! Quando Giacomo parla delle azioni, lo fa perché per gli umani “sempliciotti” a cui si rivolge è più facile riconoscere chi è santo dalle conseguenze (le azioni buone verso orfani e vedove) che non dall’intangibile (a loro) amore di Dio, ma è certo l’amore di Dio che viene prima e non le azioni, solo mera conseguenza.
Diciamo tutto questo con parole che potrebbero confondere un ateo e avvicinarlo al Signore: se non sei in grado di sentire l’amore universale, nel senso in cui Platone definisce gli universali, e di provarlo come sentimento assoluto e imprescindibile, il bisogno incondizionato di amare ed essere amato, non di amare una certa persona, ma di amare “punto”, non sei veramente in grado neanche di amare il prossimo. Ma siccome Dio è Amore, se non ami Dio, non hai l’amore (e quindi, ma solo per inciso, non puoi amare neanche gli umani) e sarai dannato! Ma riconoscere l’amore universale non è sufficiente, per la salvezza occorre riconoscere che quell’Amore universale a cui il platonismo ci avvicina (ed è per questo che alla Chiesa medioevale Platone è sempre piaciuto tanto) è l’indiscriminato atto di amore del sacrificio di Cristo che nella Crocefissione si fa Nostro Salvatore!
Ma ciò che noi viviamo, ciò che conosciamo, ciò che sentiamo è ora, era ieri o sarà domani, ma comunque è nell’effimero; ed è per forza in questo ed in ogni altro istante di tempo che Nostro Signore ci dona che dobbiamo glorificarLo tramite i suoi doni, ed ogni istante sprecato a non glorificare il Signore, godendo dei suoi doni nella “Conoscenza” in ogni sua possibile forma, è una bestemmia.
Perché tutto questo non vada perduto come lacrime nella pioggia, quando lo spirito volerà via dal corpo abbandonato dalla vita così come la colomba abbandona le mani che si schiudono di chi non ha più forza per trattenerla, occorre che mai la coscienza della vita ci abbandoni, mai distrattamente un istante deve passare senza che sia gloria a Nostro Signore nei nostri corpi e nei nostri cuori che una sola cosa sono in questa vita.
 
La morte e la colomba
Tutto sia un inno alla vita, mai una mortificazione!
Solo chi vivrà queste verità verrà riconosciuto da Nostro Signore come colui che lo ha accettato come Salvatore e solo lui avrà il dono della vita eterna dopo la resurrezione della carne.
Coloro che continuano a mortificarNe i doni sono quelli che continuano a vivere nel peccato originale e credono di dover continuare a rispettarne i precetti di espiazione, ma proprio per questo non si sono accorti del Sacrificio di Nostro Signore sulla Croce, lo hanno sentito raccontare, ma non lo hanno capito, non ne hanno percepito il messaggio, non si rendono conto di cosa ha fatto Nostro Signore morendo per noi nello spazio-tempo che ci ha donato, mentre avrebbe potuto comunque liberarci evitando di compromettersi con la “conoscenza” nel senso strettamente umano della parola: è venuto a soffrire, a “conoscere il dolore degli uomini”, perché noi potessimo capire che ora potevamo accettare finalmente i suoi doni.
È quindi mia (personale e quindi fallibile) comprensione del Sacro Testo che sia il Sacrificio di Nostro Signore a ripulirci dal peccato originale e che la resurrezione sia “solo” l’atto che ristabilisce la posizione di Nostro Signore, per noi messaggio eclatante e prova tangibile che la promessa a noi resurrezione dei corpi avrà luogo.
Stiamo parlando dell’incomprensibile a cui solo la fede ci può condurre, ma voglio tentare un esempio simbolico che non vuole certo ardire a somigliare neppure lontanamente ad una delle parabole che narrava Nostro Signore.
Uno scienziato (essere che vive in un universo fisico a tre dimensioni) coltiva su un vetrino dei microorganismi che vivono quindi su un liquido di coltura superficiale; essi vivono quindi in un universo che ha due dimensioni.
La pellicola superficiale è di un materiale liquido che per l’umano è ulcerante; lo è anche, ma meno, per gli esserini, perchè è al tempo stesso il solo mezzo in cui possono, seppure brevemente, vivere.
Lo scienziato vede che gli esserini sono in sofferenza e sa che per evitarne l’estinzione occorre rinvigorire la pellicola e questo può avvenire solo aggiungendo cellule umane al liquido di coltura.
Egli potrebbe staccarsi una pellicina e poggiarla nel liquido di coltura, ma, preso da amore per le sue creaturine, avvicina invece, senza tema alcuna, un suo polpastrello alla superficie e la tocca.
 
Il polpastrello dello scienziato si sacrifica per la salvezza degli esserini

Con grande gioia per la salvezza insperata, ma anche sgomento, gli esserini, vedono morire per loro il “loro” creatore (lo scienziato). Anche se in realtà è solo la pelle di un polpastrello, loro, vivendo in due dimensioni, vedono morire tutta e sola la parte del ”loro signore” che possono vedere e che quindi è per loro “l’incarnazione” dello scienziato scesa a sacrificarsi nel loro universo; lo scienziato invece prova la sensazione che per gli esserini è la morte nell’acido in cui vivono la loro effimera esistenza.
Il fatto che lo scienziato ritragga il dito (resurrezione) comunica agli esserini che anche per loro potrebbe esserci una resurrezione, ma è il sacrificio che ha salvato le anime degli esserini dalla morte!
Ribadisco quindi che, sempre a mia modesta e risibile comprensione dei Testi Sacri, in qualunque forma si manifestati l’amore nostro verso Dio, saremo salvi solo se Dio stesso avrà la bontà di illuminarci con lo Spirito Santo (che sempre rimanga su di noi!), ma che, essendo noi esseri fisici e non spirituali, per specifica volontà del Signore (avrebbe potuto farci angeli), se nel dimostrare il nostro amore verso Dio pensiamo di dovere scindere l’anima dal corpo, abbracciamo voluttuosamente il peccato di superbia, arrogandoci infatti il diritto di giudicare un dono del Signore indegno per glorificarLo.
Amare il nostro corpo, amare con il nostro corpo sono atti di devozione, l’asceta si illude di avvicinarsi all'eterno, ma allontanandosi dal suo corpo si allontana da Dio! I monaci buddisti come gli eremiti medioevali non hanno capito, cercarono una pace interiore di questo mondo estraniandosi dalla vita, ma illudendosi di trovare l’infinito dentro il loro animo, invero limitato da spoglie terrestri, hanno finito per rifuggire questa vita perdendo, di conseguenza, la Vita eterna.
Bere del buon vino senza eccedere e rovinarsi il fegato, godere in compagnia dei piaceri della tavola con la dovuta moderazione tale da non rovinarsi l’apparato digerente ed ingrassare rovinando il corpo tempio di Dio, rinforzare, invece, il corpo per ottenere muscoli il più perfetti possibile, senza però abusare di sostanze tossiche che lo danneggerebbero sotto altri aspetti, praticare sesso in armonia con le persone che amiamo senza arrivare ad estremi che possano provocare ferite, infezioni e malattie e quindi danneggiare il tempio della nostra anima; questo è bene, questo è vivere la vita in onore del Signore.
Tali pratiche devono essere considerate, se attuate sempre con la coscienza dell’amore di Dio, come forme di preghiera e di ringraziamento ovvero rivolgendo sempre il pensiero a Nostro Signore, siano esse bere alcolici, mangiare, fare body building, praticare sesso tantrico, sesso anale, sesso orale, sesso di gruppo, doppie penetrazioni, masturbazione, persino simulare il piacere per non deludere il partner, o qualunque altra fantasia erotica possa donarci Nostro Signore.
Simulazione
Per chi crede che tutto questo sia un messaggio peccaminoso e libertino, aggiungo: è tanto facile che l’asceta sia dannato per superbia, quanto che sia dannato per egoismo chi gode dei doni del Signore, se dimentica l’amore e il sacrificio di Cristo per un solo istante o se ne abusa (incontinenza ed ingordigia sono peccati altrettanto gravi che la superbia)! 
Ma l’anima di coloro che non hanno capito non risorgerà.
Per chi crede che gli esegeti di Risposte Cristiane siano i soli a pensarla così, citiamo Ralf Schmidt, Pastore Luterano e i suoi sermoni gioiosi: 
http://open.salon.com/blog/lost_in_berlin/2012/08/06/jesus_wept_pastor_performs_erotic_worship_service
  
Ettolitri di Benedittanza risalgano dalle vostre caviglie al vostro cuore inaridito a disinfettare dal peccato e dall’incomprensione le vostre anime benedette, come acqua di sorgente nascosta nella sabbia del deserto irrora l’erba verde del prato dell’oasi.
 
Il vostro Illuminato Tancredi

42 commenti:

  1. Gentile signor Tancredi, commette alcuni errori grossolani che deviano tutto il discorso:
    1- Nella Genesi, i racconti sulla creazione dell’uomo e della donna sono due, entrambi di natura simbolica, non trattabili dunque come testi storici. In uno di essi si parla della costola di Adamo, nell’altro si parla di una creazione dell’uomo maschio e femmina, senza quindi che la donna sia un’entità creata con una separazione! Si dice che essi saranno una carne sola, ma non c’è nessun riferimento all’accoppiamento o all’atto sessuale, dunque i due sono una carne sola sempre, anche fuori dall’atto sessuale. Da qui si deduce il distacco importante, lo svincolarsi dell’amore dall’atto sessuale: si può amare anche quando non c’è il rapporto sessuale, perché si può amare sempre. Tutta il suo insistere sull’atto sessuale fuori dal contesto procreativo lo trovo eccessivo e anche fuori tema: non è quella l’espressione dell’amore! Gesù ci ha dimostrato il suo amore morendo, non con atti sessuali.

    2- Le parole del Vangelo non possono essere cambiate, altrimenti tutto può essere cambiato e quindi tutto perde valore. Se si dice che la gente non aveva di che sfamarsi, significa che non ce n’era. E se si dice che ciò che hanno mangiato era stato dato da Gesù a partire da pochi pani e pesci, significa che da Gesù è partito, non da una condivisione. Questa sua visione non può essere considerata un’interpretazione, ma piuttosto una versione nuova mai testimoniata da nessuno.

    3- Gesù non ha mai parlato di due tipi di vita, ma di una vita che prima è legata alla terra e al corpo e poi se ne svincola, ma la vita è la stessa: Egli dice che il Regno di Dio è già dentro di noi, dunque in noi c’è la Vita. “Io sono in voi come il Padre è in me” significa che la Vita è in noi e la Vita che è in noi è la stessa che ha vinto la morte.

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  2. 4- Che a salvarci sia la resurrezione e non la morte, lo dice la scrittura: Pietro e Giovanni sono perseguitati perché testimoniano la resurrezione di Gesù: Atti capitolo 4: 1 Stavano ancora parlando al popolo, quando sopraggiunsero i sacerdoti, il capitano del tempio e i sadducei, 2 irritati per il fatto che essi insegnavano al popolo e annunziavano in Gesù la risurrezione dai morti.
    E poi Pietro stesso in apertura della sua prima lettera dice: 3 Sia benedetto Dio e Padre del Signore nostro Gesù Cristo; nella sua grande misericordia egli ci ha rigenerati, mediante la risurrezione di Gesù Cristo dai morti, per una speranza viva, […]:
    Dire che la morte di Gesù ci ha salvati e la sua resurrezione è solo un ritornare al suo posto, è decisamente altro da ciò che scrive Pietro, testimone diretto e primo promotore del cristianesimo

    5- Il salmo 146 dice chiaramente che curare il proprio corpo perché sia efficiente e “rinforzare il corpo per ottenere muscoli il più perfetti possibile, senza però abusare di sostanze tossiche che lo danneggerebbero sotto altri aspetti”, cito le sue parole, è una cosa che a Dio non interessa:
    Salmo 146
    10 Non fa conto del vigore del cavallo,
    non apprezza l'agile corsa dell'uomo.
    Che tradotto significa che per Dio non conta nessun tipo di prestazione fisica dell’uomo. Niente di male a curare il proprio corpo senza eccessi, ma non è cosa importante.

    Non so se vale la pena che discutiamo ancora, caro Tancredi, vedo che il nostro credere diverge su molti punti in maniera fondamentale. Ammiro la sua conversione al cristianesimo, ma da come scrive, glielo dico fraternamente, è evidente che la sua conversione non è ancora avvenuta in maniera totale, tale da potersi definire illuminato. Ci sono molte confessioni che si basano su interpretazioni diverse della Bibbia, se lei ritiene che il messaggio fondamentale di Gesù sia l’apertura ai piaceri della vita, le consiglio di creare una nuova confessione, ma che si distingua in modo evidente dalla Chiesa cattolica.
    La ricordo nella mia preghiera e le auguro un buon cammino!
    Claudio

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  3. Caro Fratello in Cristo Claudio,
    innanzi tutto non posso che ringraziarti per le critiche costruttive e gli incoraggiamenti che mi rivolgi.
    Come avrai notato e intuito noi illuminati abbiamo in comune solo la passione e l’amore per Nostro Signore ma abbiamo le più differenti estrazioni e, come ho già scritto, le Chiese Cristiane nel mondo sono tante, e forse ogni Cristiano in cuore suo vive la sua fede secondo piccole o a volte grandi differenze, a volte sfumature a volte passaggi dal bianco al nero. Come avrai certo intuito io, pur non avendo ancora operato alcuna scelta, ho una forte propensione per la visione protestante, pur avendo molti amici cattolici.
    Nei Cattolici stessi che conosco vedo una forte propensione a creare un cristianesimo personale, tendenzialmente rifiutando tutto ciò che non comprendono dell’Antico Testamento e, allo stesso tempo, dell’organizzazione gerarchica della Chiesa Cattolica.
    Per esempio, l’interpretazione dei miracoli (non solo di quello dei pani e dei pesci che ho riferito perché mi aveva appassiona fin da ateo) come potenza della capacità di Nostro Signore di elevare l’animo umano, l’ho trovata in un libro scritto da un gruppo di credenti cattolici di una comunità di base insieme al loro sacerdote quale padre spirituale.
    Io continuo a credere che la distanza fra Cristiani non è incolmabile e svanisce proprio in quei momenti mistici in cui dedichiamo i nostri pensieri e rivolgiamo i nostri corpi al Signore: avrai notato quanto è importante in ogni liturgia, il simbolo rituale del gesto, il contatto fisico, l’inscindibilità del gesto dalla parola di preghiera. I giovani Scout cantano “musicalmente orribili” canzoncine di preghiera, tenendosi per mano o battendo le mani al suono di chitarre amorevolmente scordate. La gente di colore di estrazione protestante, canta meravigliosi Gospel con voci celestiali, ballando, abbracciandosi e commovendosi alle parole dei loro Predicatori. I cattolici a messa si scambiano un segno di pace: momento splendido se hai avuto la fortuna di partecipare a funzioni con molti giovani sinceramente credenti e pochi anziani abitudinari che ti sfiorano la mano con sospetto.
    La funzione religiosa è rito collettivo e fisico, l’amicizia è abbraccio e stretta di mano, l’amore è sesso.
    Filosofia? Religione? Forse. Scienza? Certo!
    Sulla questione della fisicità dei sentimenti entra di prepotenza la mia formazione personale che, affermo “grazie” alla mia tardiva conversione dall’ateismo, mi ha consentito di acquisire “nozioni” di stampo scientifico che ora posso trasformare in conoscenza cristiana, perché, nella luce della fede, mi consentono di capire.
    Le moderne neuroscienze tramite rilevazioni effettuate con risonanza magnetica funzionale con liquido a contrasto (FMRI) dimostrano senza dubbio alcuno che i nostri sentimenti, avvengono nel fisico e nella mente mai separatamente: l’innamoramento è un morso allo stomaco ed accende infatti le stesse aree cerebrali della fame!
    Non solo è impossibile scindere un sentimento dal tipo di sguardo che lo rappresenta, ma la sperimentazione ha dimostrato che si può indurre un sentimento comandandolo tramite la relativa reazione corporale: se sei triste e ti faccio il solletico, il fatto di ridere fa sviluppare al cervello gli ormoni che comandano l’allegria e, finito il solletico, la tristezza risulta se non eliminata, molto ridotta (non a parole, ma misurando l’afflusso di sangue alle are del cervello deputate alla funzione tramite FMRI).
    Se sei amico di una persona, ti è naturale abbracciarle, dargli una pacca sulla spalla, se provi passione per una donna è naturale desiderare di possederla fisicamente, se il sentimento è platonico, è solo amicizia e “accende” differenti aree del cervello.
    Siccome la Bibbia è verità non è mai in palese contraddizione con la scienza, quindi la mia interpretazione della Bibbia e convalidata dal progresso scientifico.
    (continua)

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  4. Per esempio: è certo che Gesù non ha mai parlato di due tipi di vita, anche questa è una mia deduzione dalla conoscenza scientifica. Ciò che noi chiamiamo tempo è una della quattro dimensioni dell’universo creato per noi da Nostro Signore. Questa è una verità certa scoperta dall’uomo. Se fosse in contrasto con le Scritture sarebbe da rifiutare, ma le Scritture non sbagliano mai, quindi se Dio è Vita eterna, il tempo di una Vita eterna NON può essere lo stesso di quello di questo universo. D’altra parte fisica e matematica dimostrano senza dubbio alcuno che possono coesistere universi con tempi diversi e che in uno stesso universo il tempo si può accorciare o dilatare a seconda della velocità rispetto a quella della luce.
    Nostro Signore deve quindi esistere fuori dal nostro spazio e dal nostro tempo in un Suo Tempo dove è l’eternità che non è data al nostro. Anche questa verità che ci viene dalla scienza che grazie a Nostro Signore abbiamo sviluppato non è in contrasto con le scritture: la parola vita rappresenta semplicemente quella eterna e la nostra limitata.
    Riguardo alla “doppia” creazione, è noto che molti eventi nella Bibbia presentano una doppia narrazione.
    Questo accade per motivi storici e non per volontà di Nostro Signore. È noto che la versione a noi nota dell’Antico Testamento proviene da testi, purtroppo perduti, databili, in base ad analisi linguistica posteriormente al 1000 AC. Ovviamente i testi originali sono molto più antichi. C’è stata un epoca in cui il popolo di Israele si è separato e per lunghi anni ciascun gruppo ha tramandato la sua versione. Quando si finalmente riunito, si è saggiamente deciso di riportare entrambe le versioni perché entrambe Parola del Signore. Ma se entrambe sono parola del signore non può esservi contraddizione. Se quindi un testo parla di costola e l’altro no, la verità è l’unione delle informazione delle due versioni: non siamo autorizzati a scegliere la più ragionevole. Quindi costola sia. Anche qu la scienza ci viene in aiuto gli sviluppi sulle cellule staminali e la clonazione probabilmente ci consentiranno nei secoli a venire di riprodurre un umano da una costola.
    La Resurrezione è sicuramente uno dei nodi fondanti del nostro Credo.
    Qui non se ne mette in dubbio la rilevanza, ma:
    “essi insegnavano al popolo e annunziavano in Gesù la risurrezione dai morti”, non dice che la risurrezione rimetta a noi la colpa originaria, dice che noi, grazie alla remissione della colpa, risorgeremo: fase A = remissione (grazie al sacrificio nella crocefissione), fase B successiva alla remissione = resurrezione.”;
    “Egli ci ha rigenerati, mediante la risurrezione”: il significato delle parole è importante “ri – generati” ovvero generati di nuovo, ovvero fatti rinascere, ma prima purificati con un'altra azione precedente e ben più rilevante: la morte sulla croce.
    Infine, non c’è bisogno di una nuova chiesa, il Pastore Luterano Ralf Schmidt, di cui si narra nell’articolo che ho linkato comincia ad avere molti seguaci. Viene deriso dal giornalista che si chiede se Gesù non stesse russando durante i suoi sermoni, ma forse che anche Nostro Signore non è stato deriso?
    Al di la del senso di tutte queste parole voglio credere che possano aver sotteso ad una crescita della fede di chi ci legge in qualunque forma tale fede si manifesti.
    Benedittanza a tutti
    come fiori su un prato di primavera
    Come i battiti delle ciglia di un’innamorata
    Come i battiti del cuore di un innamorato
    Come i peli pubici intrecciati in un amplesso d’amore

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  5. Concordo in toto con la vsione dell'Illuminato Tancredi.

    Che il Signore vi apra energicamente la retta(o) via verso la purificazione.

    Autobotti di densa beneditanza a tutti voi

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  6. - "L'amore è sesso" lei dice? Allore come si può amare tutti? come si può amare la propria madre e il proprio padre?
    - I sentimenti sono cerebrali quanto fisici, su questo siamo d'accordo. E' sul fatto che bisogna mettere in moto i genitali ogni volta che ci si innamora che non sono d'accordo. Mettiamo che sia normale il desiderio di possedere una donna bella (ma io credo che sia normale anche quando si sta in compagnia di una bella donna senza alcun desiderio sessuale), non è normale il fatto di mettersi in moto per possederla, altrimenti non lo si considera amore! Questa è una tendenza istintiva, ma in ogni dove ci viene insegnato che la potenza (e quindi l'istinto) non sono nulla se non sono controllati, o meglio indirizzati. Si rischia di dare credito ad ogni desiderio perché se viene da dentro è dono di Dio. Questo atteggiamento potrebbe giustificare anche azioni di male, come gli omicidi fatti in nome di Dio. C'è da stare molto attenti!!
    - Il discorso sulla vita, non compete alla scienza, in quanto essa non spiega come sia nata, dunque non ne sa la provenienza e neanche la sostanza, lo scopo ecc, perché non può risalire al momento della sua creazione. Dunque la vita è solo di Dio, e per questo è una sola, come dice Gesù: "io sono la vita" e "io sono in voi"
    Lei è abile ad evitare le citazioni che le propongo ma rifletta su questa: come può essere che Gesù=Dio=Vita è in noi e la nostra vita è diversa dalla sua? Forse si fa confusione tra vita e esperienza del corpo. Solo quest'ultima è soggetta a fine, anche se nel credo si dice "credo alla resurrezione della carne" in quanto Cristo è risuscitato con il suo corpo concreto (egli mangiava e lo si poteva toccare, dunque era corpo vero e vivo anche dopo la morte)
    - Riguardo alle due versioni, proprio perché in esse non c'è contraddizione, e proprio perché il particolare della costola è raccontato in una sola, allora quel particolare non deve avere nessun rilievo, altrimenti sarebbe citato in tutte e due le versioni. La cosa che ha rilievo e che è uguale per entrambe è che l'uomo e la donna sono insieme l'immagine di Dio (la prime dice che Dio creò l'uomo, e che l'uomo è maschio e femmina; la seconda dice che maschio e femmina sono "carne della mia carne e ossa delle mie ossa") dunque la stessa cosa). I particolari presenti in una sola versione sono da tenere in aspetto secondario.
    - consiglio di correggere il titolo della pagina così: "Risposte cristiane luterane secondo Schmidt" o con un altro nome diriferimento, il suo, quello di moreno, in modo che sia chiaro che la vostra è una nuova rilettura e interpretazione.

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  7. Caro Fratello,
    Brevemente perchè sono al lavoro.
    primo punto:
    ho scritto:
    amore => sesso
    amicizia => pacche sulle spalle, abbracci
    famiglia => non l'ho scritto, ma direi come amicizia
    quindi non è vero ciò che mi mette in bocca
    punto due:
    desidero una donna se sono innamorato se non si passa ad amicizia (se le desidero tutte comuqnue rientriamo nel campo animale ed in effetti è pieno di beste anche fra gli umani, ma non è il caso a cui mi riferisco)
    terzo punto:
    la nostra vita è di Dio in quanto la possiede. il FIglio ha sia la VIta che la vita, la prima in eterno la seconda limitatamente a un breve periodo 2000 anni fa quando è sceso da noi come Geso (prima era figlio e poi di nuovo)
    la vita con la v minuscola è esperienza del corpo, l'altra verrà dopo ma ora non l'abbiamo e simularla annulando il corpo è patetico
    quarto punto: non esiste esegesi come minimo comune fra due citazioni analoghe in nessuna delle scuole esegetiche delle deverse chiese cristiane.
    quinto punto: quello che dico io può non essere condiviso dagli altri esegeti; qui ognuno parla a titolo personale.

    container di benedittanza a tutti, a vista d'occhio come nel retroporto di Rotterdam

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  8. Tutto cio'ha tutta l'aria di una colossale presa per il culo....Mitici for ever...

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    1. Fratello, il rapporto anale, se vissuto con amore, è anche una colossale glorificazione di nostro signore

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    2. Allora diciamo che è tutta una...burla, ok? E secondo me di cattivo gusto..

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    3. riguardo al gusto dipende dall'igiene intima

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  9. Ecco, prendo il punto quinto, e concludo riconfermando che le sue non sono risposte cristiane, ma sue personali.

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    1. Anche i vangeli sono visioni personali. Matteo, Luca e gli altri hanno espresso una propria visione del cristianesimo. Anche il Pontefice ha una propria visione della fede. Non esiste una sola visione del cristinesmo, ma esistono le diverse visioni date nel tempo da uomini diversi. Potrebbe esistere una visione unica ed ufficiale del cristianesimo solo se Dio in persona ce la comunicasse direttamente, ma purtroppo da più di 2000 anni non da notizie di se. Solo La Vergine Maria appare di tanto in tanto all'interno di statue piangenti o nella mente di qualche pastorello e ci manda dei messaggi di non facile interpretazione e sempre densi di forte pessimismo leopardiano.
      Nella speranza che Dio in persona esca dal suo torpore e si faccia presto vivo di persona per chiarire definitivamente i nostri dubbi, mando oceani tempestosi di bianca e schiumosa beneditanza a tutti voi.

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    2. Caro Fatello in Cristo Capannelle, come nulla può cogliere l'occhio seppure vigile di chi cerca nel mondo prove dei propri preconcetti; al contrario quanto vede lontano l'occhio "accecato" dalla fede!
      Ti vedo camminare ad occhi chiusi e schivare ostacoli insormontabili posti di fronte a te da atei ed infedeli pronti a godere nel vederti cadere.
      la visione in quanto tale è legata indissolubilmente al punto di vista: ce lo insegna la teoria della prospettiva; e perciò, se da un Dio viene una sola Parola, da ogni profeta che ascolta può scaturire una diversa scrittura, ma da ogni uomo che legge una nuova lettura! ma tutte riconducono ad un unica fede! tuo sarà il regno dei cieli!

      Benedittanza a te quanta le parole di nei vangeli
      quanta le gocce di sangue versato nell'Antico Testamento
      quanta le gocce di sperma ingoiato da tutte le sante donne del mondo

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  10. Una discussione davvero molto coinvolgente! Al pari del preg.mo sig. Capannelle, esprimo assoluta vicinanza alle idee dell’illustre Illuminato Tancredi. Ad egli, ed al puntiglioso, seppur ottimo, Claudio, vorrei evidenziare alcune interessanti questioni, proprie della dottrina cattolica.
    Dato che si è parlato della Creazione, vorrei approfondire con la mia opinione. Come accennato dal sig. Claudio, in Gen 1,1-2,4 si trova il racconto elohista (il primo) della creazione. L’impianto è di natura metafisica-teologica: la creazione dell’uomo come maschio-femmina è inserita nel progredire dei sette giorni della creazione del mondo. Quando crea l’uomo, Dio sembra fermarsi e raccogliersi in se stesso per chiamarlo all’esistenza: al mistero della creazione corrisponde la prospettiva della procreazione. Importantissimo: “Dio vide: era cosa molto buona” (Gen 1,31). Ma di prospettiva, si parla! E ancora, faccio notare, in Gen 1,27: “L’uomo è l’apice di tutto l’ordine del creato nel mondo visibile … l’uomo e la donna sono, ambedue, esseri umani, ambedue creati ad immagine di Dio. Questa immagine e somiglianza con Dio, essenziale per l’uomo, dall’uomo e dalla donna, come sposi e genitori, viene trasmessa ai loro discendenti “ L’uomo è una persona, in eguale misura l’uomo e la donna: ambedue, infatti, sono stati creati ad immagine e somiglianza del Dio personale. Dio stesso, quindi, avrebbe prediletto approcci di natura sessuale, anche senza il suggello del matrimonio: basta una semplice amicizia, mutia benevolentia non latens. Infatti, collegandoci con il pensiero e la terminologia aristotelica, l’amicizia divina viene definita come un amore scambievole che presuppone e motiva una comunione. Vale il criterio aristotelico dell’amicizia quale reciproco amore palese; poiché la conoscenza e l’amore umano sono sempre collegati con qualcosa di concreto, l’invisibile divino è rivelato attraverso il visibile, e, chiaramente, l’amore di Dio diventa percepibile durante gli amplessi. Questo è possibile in misura massima nella vita, sofferenza, passione, sessualità e morte di Cristo.
    Passiamo quindi al racconto jahvista, vedi Gen 2,4-25. Qui l’impianto, più antico, è di natura soggettiva-psicologica. In esso è registrato l’autoerotismo dell’uomo, che viene presentato nella sua soggettività. La donna, poi, è creata dalla costola dell’uomo ed è posta come uno sfogo per i desideri più corrotti, o anche come un interlocutore sessualmente attivo accanto all’uomo. È riconosciuta da lui come “carne della sua carne” (Gen 2,23), uguale a lui dal punto di vista dell’umanità, e pertanto bramosa e vogliosa in eguale maniera, se non di più. Ciò significa superamento carnale dell’originaria solitudine. L’uomo è ad immagine di Dio in quanto creatura razionale e libera, capace di conoscerlo e amarlo, anche praticando sesso incontrollato. L’uomo non può essere che “unità dei due”, in relazione ad un’altra persona umana. Si tratta di una relazione reciproca: dell’uomo verso la donna e della donna verso l’uomo, ovvero un “do ut des” a base di fluidi corporei. [continua]

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  11. [continua]
    Nel valore sponsale del corpo l’ethos del dono consente di cogliere l’altro come soggetto, tanto da far diventare il corpo quasi sacramento primordiale! Nella consapevolezza di questo sacramento primordiale, l’uomo può scoprire ed approfondire il significato di “conoscenza” (Gen 4,1-2), dapprima orale e anale (più genericamente petting, anche estremo), poi vaginale, connesso alla convivenza maschio-femmina. Il rapporto sessuale dell’uomo e della donna è stato introdotto nella dimensione specifica della persona. La “conoscenza” è un’ulteriore scoperta del significato del proprio corpo, scoperta comune e reciproca: lo sperma ingerito dalla donna, per dirne una, è il primo abbozzo di “ostia consacrata”, seppur liquida e vischiosa. Ed è in quest’ottica, propedeutica ma metaforica, che si innesta l’accezione di “peccato originale originato“, ovvero quella condizione di colpa che precede la libertà e che appartiene all’essere umano fin dal concepimento.
    E qui sarebbe interessante discutere che ne è del reale “peccato originale originante“, alla luce delle più recenti scoperte scientifiche; cioè quando e in che modo sarebbe avvenuto il primo atto peccaminoso, che avrebbe segnato la netta linea di demarcazione tra status naturae integrae e status naturae lapsae. Che si accetti o no la teoria evoluzionista, è innegabile che i dati della paleontologia ci attestano un’evoluzione, ma i risultati scientifici non sono di fatto armonizzabili con il racconto di Genesi, 3, in cui la tradizione teologica e dottrinale della chiesa ha visto l’attestazione del peccato originale originante. Ma l’esegesi biblica odierna ha fatto chiaramente comprendere che lo scopo dei primi capitoli della bibbia non è quello di raccontare con esattezza i fatti avvenuti ma di offrire una eziologia, ovvero un racconto sapienziale delle origini che possa fornire una interpretazione della storia passata e presente. La fede della Chiesa ci chiede di credere che vi è stato un peccato all’inizio della storia umana, per cui si necessita la redenzione nella grazia di Cristo. Ammettendo l’ipotesi evoluzionista, e ipotizzando dunque che, a un determinato punto dell’evoluzione, l’animale da cui l’uomo discende sia diventato un essere umano, a immagine e somiglianza di Dio, capace d’intendere e di volere, si può pensare che a quel punto vi sia stata la disobbedienza: il no del libero arbitrio all’offerta di un’alleanza concessa da Dio come dono di grazia all’inizio della storia.
    La limpidità del ragionamento ci porta ad un'ulteriore osservazione, che non approfondisco per brevità: faccio notare che il rapporto a tre è espresso metaforicamente (e quindi legittimato) dalla dottrina biblica della triplice concupiscenza (1 Gv 2,16-17). L’uomo che guarda due donne per desiderarle e le donne che sono oggetto di tale sguardo si trovano nella dimensione della triplice concupiscenza, potendo quindi copulare liberamente e senza inibizioni.
    Per finire: Mt 5,27-28 delinea “l’uomo del desiderio” ed ha un’importanza fondamentale per la teologia del corpo. Un corpo muscoloso e ben tornito è quindi gradito a Dio.
    Saluti e copiosa benedittanza a tutti, nel nome della Scienza e di Dio.
    Prof. Gerri

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    1. Esimio Professore nonchè fratello in Cristo,
      il mio cuore è stracolmo di gioa! la lettura delle sue parole, sempre filologicamente inecepibili, intrise di fede, di conoscenza biblica, ma anche e soprattutto dell'animo umano, capaci della più profonda introspezione per sbocciare verso ipotesi antropologiche che conducono alla vera sostanza della fede insita nell'animo umano a tal punto da calare i sacramenti, giustamente, nell'intera storia, ben prima della loro istituzione formale, mi hanno commosso.
      è l'anello mancante!
      la transustanziazione simbolicamente rappresentata per la prima volta da Cristo è il sacramento che dall'eternità prelude alla continuità della specie: "questo è il mio sangue versato in sacrificio per voi" così Adamo deve avere pensato fin dalla prima volta che ha eiaculato nella bocca di eva orifizio sicuramente più facile da trovare che non una fessura nascosta da folta peluria! e sacrificio è infatti, dono di energia vitale e al tempo stesso piacere, come piacere è quello di Cristo che nel suo sacrificio salva l'umanità!
      pur sentendomi ormai costantemente innondato di luce come ben sa professore, non è ancora capito quale sia la compagnia con cui attuare il mio cammino di fede e le sue parole di impostazione cattolica, mi riavvicinano con gioia alla grande chiesa di Roma.
      benedittanza quanta i neutrini vaganti nell'universo

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  12. è bellissimo sentire, da questi "santi" che siete, parole e amore che portino conforto a tutti noi fratelli che in questo mondo oramai attaccato troppo dal Satana e dalla miscredenza ci mettono ogni giorno al giuoco dei nostri fratelli in Cristo deboli e vittime del demonio. Da i pochi giorni che vi ho incontrato, grazie a una visione notturna in un centtro sociale dove mi fu offerto di insipirare attraverso un oggetto di vetro con una pietrina che sorreggeva il corpo di Cristo sottoforma di cime di pianta jamaicana, sono sempre più pronato alla devozione che il mio Cristo, unico signore della verità, mi ha regalato come contatto con lui. Voi fratelli e sorelle in Cristo avete dato a me una speranza che solo IDDIO fa per(dura)re!!!

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  13. Allora spiegatemi queste frasi:
    Giovanni 21,15
    "Simone di Giovanni, mi ami tu più di costoro?"
    e Giovanni 19, 26
    “Gesù allora, vedendo la madre e lì accanto a lei il discepolo che egli amava [...]
    Cioè tra Gesù e gli apostoli c'è un rapporto di amore (e quindi sessuale), ma Gesù fa preferenze ora per Pietro, ora per Giovanni?

    Ripeto per l'ennesima volta: il vostro errore grave, che non dipende da un'interpretazione, ma da una conoscenza non approfondita del sentire, è confondere l'amore con il sesso. Esiste amore senza sesso esattamente come esiste sesso senza amore! L'amore che intende Gesù, è quello che fa dare la vita per gli altri, come egli stesso ha testimoniato morendo in croce, non quello che ci fa accoppiare, (a prescindere dallo scopo). Nell'accoppiamento, poi, scientificamente parlando, nessuno dà completamente la sua vita, ma solo metà del suo corredo genetico. Forse Gesù dice di donare metà della propria vita per amore? Non dice forse di donare la propria vita intera? Dunque per conseguenza logica e scientifica, non parla né di seme né di ovuli quando parla di amore!!

    L'interpretazione dei testi sacri, va avanti da quando i testi sono stati scritti, quindi minimo quasi da 2000 anni. Nel corso di questi secoli,molti hanno detto la loro, alcuni saggiamente, altri no, e a dar ragione ad alcuni piuttosto che ad altri, è stata la stori, secondo la profezia di Gamaliele in Atti 5,38-39 : se una cosa non viene da Dio, è destinata a perire da sola!
    Trovo abbastanza strano che la vostra idea di amore non abbia mai preso piede in passato. Forse Gesù ha sbagliato qualcosa? Magari ha affidato il suo messaggio a persone inadeguate? Oppure lo Spirito Santo non sapeva più che fare di fronte alla testardaggine dei cristiani cattolici di due millenni di storia?
    Infine, per rispondere a Capannelle, gli evangelisti non sono interpreti, ma testimoni oculari!! La differenza è notevole. E sono pure testimoni gli autori di tutto il nuovo testamento. L’unico che non è testimone oculare è San Paolo, ma il suo operato e i suoi scritti, sono stati per anni sotto lo sguardo e l’attenta vigilanza dei testimoni oculari, che non sono solo i 12, ma tutti coloro che vivevano in Palestina negli anni di Gesù. E’ fondamentale non confondere i testimoni con gli interpreti
    Certamente ognuno è libero di leggere e comprendere i testi, ma non basta: come disse Gamaliele, se una cosa non viene da Dio, è destinata a perire da sola. La chiesa cattolica dura da 2000 anni: è sufficiente per voi cristiani come segno?

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    1. Caro Fratello Claudio,
      noto con cristiano piacere che, non ostante le divergenze sei comunque fra noi: evidentemente esiste fra cristiani, consentimi di dire, una chiesa delle chiese, come l'internazionale dei partiti comunisti, che pur con anche violente divergenze ideologiche, come comunisti periodicamente dialogavano.
      ti preannuncio che presto un fratello esegeta produrrà una potente analisi sulla possibile omosessualità di Cristo e degli Apostoli, basata non su congeture, ma su antichi scritti recentemente ritrovata da archeologi di fama.
      La moderna neuroscienza ha prodotto ormai studi e dimostrazioni che la testimonianza è sempre falsata dal punto di vista soggettivo. puoi trovare decine e decine di testi, ma anche pagine internet che riportano come la classica prova di identificazione con più soggetti affiancati che vediamo nei film polizieschi conduce sempre a risultati errati perchè la memoria ricostruisce la maggior parte dei dettagli non noti e si adegua a quanto detto da altri (secondo lei l'assassino aveva i baffi? se nella stanza c'era un solo uomo cio baffi, l'interrogato sovrapporrà l'immagine dell'uomo che spara con quella dell'uomo coi baffi e sinceramente risponderà di si) per cui l'errore di uno affermato con sicurezza e sincerità (l'uomo che ha sparato aveva i baffi!) si trasmette come una gramiglia a tutti gli altri presenti che si convincono di avere visto i baffi (è vero ha ragione lui. aveva i baffi) e il poveretto coi baffi verrà arrestato.
      la scienza viene sempre in aiuto alla fede: una fede che si riconferma seppure minata dal dubbio della scienza ne emerge ancora più forte!
      comunque, sempre meglio disporre di un filmato ...
      benedittanza a tutti i fratelli in cristo, tanta quanta i fotogrammi di tutti i film girati fino ad oggi

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    2. Che divertente questo commento :-)
      Trovo che sia superfluo sottolineare come la differenza tra i fatti che riguardano la vita di Gesù che in 3 anni ha cambiato il mondo (fatti come quello citato della moltiplicazione dei pani) e i particolari dell'aspetto fisico di un uomo visto di sfuggita mentre sparava, sia super evidente!!
      Questa argomentazione denota quanto sia parziale e bassa la sua visione dei fatti riguardanti Gesù. Sono più paragonabili allo tsunami del Giappone o al terremoto dell'Aquila, che non ai baffi di un presunto assassino, lei non crede?

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  14. Fratello Gerri la tua analisi è ineccepibile e mi invita alla riflessione.
    Mi ha particolarmente colpito il concetto della 'Triplice Concupiscenza'.
    Secondo te questo concetto può essere in qualche modo paragonatoa quello della 'Santissima Trinità'?
    Padre, Figlio e Spirito Santo, un Dio Uno e Trino soltanto dal punto di vista spirituale o anche da quello strettamente carnale?
    Il profondo legame della Santissima Trinità potrebbe essere inteso anche come lascivo triangolo sessuale e addirittura come una piccola ma nello stesso tempo grandissima gangbang nella quale l'omosessualità si coniuga con un Santo Incesto?
    Nella speranza che qualcuno riesca a chiarire meglio questi dubbi e i concetti che ho soltanto abbozzato, mando a voi tutti abbondanti spruzzi di gioiosa e caldissima Beneditanza.

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    1. Caro Capannelle, la ringrazio di darmi la possibilità di discutere di argomenti tanto interessanti ed importanti! Le dico subito che la sua ipotesi è affascinante ed invero più che fondata: lei ha visto giusto. Cercherò di utilizzare il più possibile un linguaggio semplice, anche se talvolta sarà inevitabile un gergo tecnico, proprio di una scienza tanto importante quale è la Teologia.
      Partiamo dalla triplice concupiscenza: essa è una dottrina biblica molto importante. Si divide in concupiscenza della carne (l’amore disordinato dei piaceri e dei sensi), degli occhi (ingordigia del possesso: curiosità, avidità, avarizia), della mente (orgoglio, vanità, vana compiacenza). La copulazione con due partner comporta il fascino del presente, del piacere e del potere, e induce la mente, il cuore e la coscienza all'orgasmo dei sensi e della carne con molta facilità, provocando stuzzicanti deviazioni morali ed ontologiche: la licenza prende il posto della libertà, le tolleranze il posto della razionalità, l'individualismo il posto del postulato del relativo. Partecipare ad un incontro sessuale a tre, quindi, significa farsi uomo secondo l'ordine storico e contro l'ordine oggettivo, ontologico, teologico, deontologico ed escatologico. Non ci sono per questo parole più chiare di quelle di Giovanni Paolo II: “L'uomo che guarda per desiderare [due donne] è infatti l'uomo della triplice concupiscenza, è l'uomo della concupiscenza della carne. Perciò egli può guardare in tal modo e perfino deve esser conscio che, abbandonando questo atto interiore in balia delle forze della natura, non può evitare l'influsso della concupiscenza della carne. In Matteo 5,27-28 Cristo tratta anche di questo e vi richiama l'attenzione. Le sue parole si riferiscono non soltanto all'atto concreto di concupiscenza, ma, indirettamente, anche all'uomo di concupiscenza”. [dal discorso “La forza originaria della creazione diventi per l'uomo forza di redenzione”, 1980]
      Chiarito questo, passiamo all’argomento successivo, sposando appieno l’ipotesi di Capannelle. Il primo principio (cioè la causa principale) della Vita soprannaturale in noi è la SS. Trinità, o per precisione, lo Spirito Santo, perché la Vita della Grazia, benché sia opera delle tre Divine Persone, si attribuisce allo Spirito Santo come opera d’amore. Lo Spirito Santo è quindi l’elemento attivo del trio: in un ipotetico trenino, ad esso spetterebbe il posto in coda. Non per nulla è stato lui ad ingravidare Maria Santa Madre di Cristo
      Ora, questa adorabile e licenziosa Trinità contribuisce alla nostra santificazione in due modi: viene ad abitare nell’anima nostra, dove esercita i propri comodi, e ci dona un organismo che ci abilita a compiere atti sessuali bizzarri e deviati (cioè simili a quelli di Dio, ma non uguali a Dio). Dio abita in noi, nella nostra umanità, con la sua virilità, potenza, presenza, essenza; ma la Sua Vita in noi, per mezzo della sua Grazia, è di ordine molto superiore e più intimo.
      ll Padre viene copiosamente in noi e continua a generare il Verbo; con Lui riceviamo il Figlio, e il Padre ed il Figlio si amano e sodomizzano infinitamente e reciprocamente. Da questo mutuo amore procede lo Spirito Santo, persona uguale al Padre ed al Figlio. Egli è vincolo d’amore tra i due, eppure distinto l’uno dall’altro: sodomizza entrambi. Ecco la SS.Trinità!
      Benedittanza e ancora benedittanza,
      Prof. Gerri

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  15. Vi chiedo gentilmente il commento di queste frasi di Gesù:
    Mt capitolo 16, 23[...]Tu mi sei di scandalo, perché non pensi secondo Dio, ma secondo gli uomini!».
    24 Allora Gesù disse ai suoi discepoli: «Se qualcuno vuol venire dietro a me rinneghi se stesso, prenda la sua croce e mi segua.
    Che significa che pensare secondo gli uomini è di scandalo per Gesù?
    Che significa rinnegare sé stesso?
    E dalla seconda lettera ai corinzi: 16 Per questo non ci scoraggiamo, ma se anche il nostro uomo esteriore si va disfacendo, quello interiore si rinnova di giorno in giorno. 17 Infatti il momentaneo, leggero peso della nostra tribolazione, ci procura una quantità smisurata ed eterna di gloria, 18 perché noi non fissiamo lo sguardo sulle cose visibili, ma su quelle invisibili. Le cose visibili sono d'un momento, quelle invisibili sono eterne.
    Come mai san Paolo parla di un disfacimento del corpo fisico e di una tribolazione che bisogna sopportare a vantaggio del corpo interiore? Come si pone la cura del corpo e la pratica sessuale di fronte a questo passo, se san Paolo dice che il corpo esteriore può tranquillamente disfarsi se resta rinvigorito quello interiore?

    Prego che la Parola di Dio entri in voi totalmente, non solo per quei pochi versetti che possono far piacere, ma anche per quelli che richiedono impegno e fatica! I pensieri di Dio sono lontanissimi dai nostri, come la terra dalla luna, dice Gesù, dunque non può essere che il messaggio di Gesù sia relativo all’amore sessuale, perché esso è l’aspetto più normale di qualsiasi essere vivente, e rappresenterebbe un’estrema vicinanza tra i suoi pensieri e i nostri! Ci sono troppi passi della scrittura che parlano della mortificazione della carne e dei desideri che da essa provengono, non per demonizzarla, ma a vantaggio dello Spirito che è in noi, perché esso è Vita vera, la Vita di Gesù per sempre in noi, la Vita eterna che Gesù ci ha donato sconfiggendo la morte con la sua resurrezione! A noi è chiesto di presentarci di fronte alla morte puri nel cuore, miti, e dediti alle cose del cielo.
    Il Signore vi benedica e vi protegga.
    Un saluto a tutti!

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  16. Caro Fratello in Cristo Claudio, questo sono più facili!
    chi pensa come gli uomini pensa solo alle cose terrene, al sesso senza amore, al denaro, alle conoscenze utili e non all'amicizia disitneressata, a farsi mantenere e poi mettere i genitori in ospizio quando sono vecchi ...
    chi pensa come Dio non disgiunge mai l'anima dalla vita terrena per cui desidera fisicamente solo le persone di cui è innamorato, non si interessa alla ricchezza ma al bene degli altri e si dedica loro facendo volontariato, vive circondato dai amici e non speca tempo prezioso a frequentare persone con cui non è in sintonia solo perchè possono servirgli sul lavoro, accudisce con affetto i sui genitori anche quando sono vecchi malati e magari non lo riconoscono più e lo insultano non essendo più in se per colpa di malattie degenerative del cervello.
    San Paolo parla chiaramente della vecchiaia: dice che il difacimento del corpo è da accettare come un qualunque momento dell'evoluzione della nostra fisicità, fino a quando potremo, dovremo curare il tempio della nostra anima, quando comincerà a decadere dovremo accettare la volontà del signore e vivere con serena rassegnazione acciacchi e dolori che Egli vorrà donarci, perchè quel tempio sta decadendo per volere di Dio anche per renderci più accettabile e sereno il momento del distacco dalle cose terrene: in quel momento l'anima prenderà il soprevvento e "volerà" da Nostro SIgnore..
    benedittanza quanti i capelli bianchi in un ospizio
    quanta i neuroni bruciati dall'alzaimer in un paese per vecchi
    quanti i ricordi perduti come lacrime nella pioggia

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  17. Vede caro Tancredi, come è abile a glissare le citazioni o a leggerle in modo parziale?
    Qquesto "rinneghi sé stesso" cosa significa?
    Se legge bene qualche versetto prima della lettera ai corinzi citata, capirà benissimo che san Paolo non parla di vecchiaia, ma di persecuzioni, percosse, fatiche nel predicare, che causano tribolazione e disfacimento del corpo. Sappiamo bene che Paolo, che dicendo "il nostro corpo" parla evidentemente anche del suo, non è morto di vecchiaia!
    Il suo modo di leggere, mi pare un po' troppo personale, mi scusi se insisto...

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    1. Caro Fratello, giustamente "Paolo dice", ma a noi illuminati interessa ciò che a noi "Nostro SIgnore dice"! e il Signore parla a noi per mezzo della Scrittura. Paolo ha elaborato una sua linea di pensiero umana e personale e l'ha messa per iscritto il lettere indirizzate agli uomini, lettere che narrano di lui e suoi consigli; consigli spesso importanti e illuminati, ma parola dell'uomo illuminato; le lettere sono parola del Signore in modo diverso dai vangeli che ci narrano la vita di Gesu; attraverso la parola e le vicende di Paolo, Nostro Signore manda messaggi a volte espliciti e volte meno chiari che richiedono prfonda esegesi: cosa è da preferire il messaggio banale o quello elevato? a noi illuminati ben altro messaggio arriva che non la banale lettura delle sue personali miserie quotidiane di predicatore! l'accettazione della morte in serenità e ricongiunzione con Nostro Signore è messaggio molto più alto che non l'auto commiserazione personale e non diivina di un pover'uomo che vedendosi non più in forma per quello che dovrebbe essere per la sua età (certo per aver dedicato sforzi eccessivi per il suo corpo ad una grande causa) di dice addosso che tanto il fisico non ha importanza. (l'uva non è matura); è comunque opinabile che la sua scelta personale di sacrificarsi sia stata quella giusta,: forse se vesse trattato meglio e protetto il tempio della sua anima avrebbe potuto agire più alungo e quindi fare di più per la sua stessa causa,, morti gloriose fanno gli eroi, vite di fatica e prive di gloria se dedicate all'more di Cristo sono forse meno degne?
      l'uomo paolo parla di suoi problemi, Nostro Signore usa le sue parole per mandarci messaggi più elevati.
      Benedittànza elevata come la cima dell'Everest a tutti voi

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    2. Mi scusi, ma è lei il rpimo a citare san Paolo in "Poligamia e Gangbang: Cosa ne Pensa Nostro Signore?" ...
      Quando lo cita lei va bene e bisogna accettarlo, perché lei si dichiara illuminato, mentre quando lo cito io non va più bene? E chi lo sa che non sia anch'io illuminato? Non è forse più serio e umile accettare che l'unico illuminato tra noi tre sia proprio san Paolo che quindi va preso alla lettera? Le interpretazioni di san Paolo poi, sono state lette e vagliate anche da chi ha ascoltato direttamente Gesù e poteva confermarne o meno la veridicità (L'apostolo Giovanni evangelista, per esempio, è vissuto altri 40 anni dopo la morte di Paolo!)

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  18. Arrivando a quello che lei dice, se tra le cose terrene cita il sesso senza amore, significa che l'amore è cosa divina, credo che fin qua siamo d'accordo. Ma se l'amore è cosa divina, crede che Dio l'abbia relegato alla sola pratica sessuale, escludendo per esempio ogni tipo di amore da parte di chi è paralitico, impotente, menomato, o semplicemente dai bambini che non hanno ancora sviluppato gli ormoni?
    Ancora riporto le sue parole: "desidera fisicamente solo le persone di cui è innamorato" e "Non spreca tempo prezioso a frequentare persone con cui non è in sintonia" lei dice, ma Gesù ha detto "amate i vostri nemici!!!!!! Intendeva dire che bisogna avere rapporti sessuali anche contro i nostri sentimenti??
    Ma Tancredi.... questo è davvero troppo!

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    1. Bello il giochino di decontestualizzzare caro fratello in Cristo Claudio ...
      ma chi lo fa di noi due?
      mai detto che l'amore sessuale è l'unica forma fisica dell'amore.
      come pura nota scientifica un paraplegico in realtà può raggiungere l'orgasmo stimolando la terminazione nervosa relativa all'apparato sessuale nell'ultima zona sensibile prima della parte insensibile del corpo: una scoperta scientifica recente: il signore non nega il piacere ai paraplegici!
      in realtà la questione è: non non possiamo arrogargi il diritto di giudicare il disegno di DIo: a noi "deve" sembrare uno scarabocchio, il solo dire "disegno" è bestemmia, presunzione e superbia, perchè significa che ci illudiamo di essere suoi pari in grado di comprenderlo.
      Non ci è dato sapere perchè Nostro SIgnore ha fatto si che un uomo fosse paralitico e non potesse godere del piacere fisico di una corsa (vede, non tutti i piaceri sono sessuali), perchè un cieco non ha diritto di godere la vista di un cezanne o un sordo il suono di un corale di Hendel, gli ebrei che hanno subito lunga agonia nei campi, dei piaceri banali di una normale vita quotidiana, uno schizofrenico dell'empatia: lo sa che uno schizofrenico non è cattivo, manca di collegamenti fra amigdala e corteccia prefrontale per cui considera gli altri umani come oggetti privi di emozioni, non ne ha neanche lui e per tale motivo non godrà mai nel dare e ricevere affetto e amore perchè Nostro SIgnore glielo ha negato.
      Qualcuno vuole alzarsi in piedi e dire che questo è ingiusto? faccia pure, le fiamme dell'inferno sono li ad attenderlo per la sua arroganza e presunzione.
      infine le persone con cui io non sono in sintonia DEVO frequentarle per amore dovuto a tutti gli umani (invito a cena i vicini che sono un po' scontrosi, hanno votato conto una mia proposta in assemblea condominiale, ma i vedo sempre soli) e condurle sulla corretta via con lesempio dell'amore (fraterno e amicale), NON DEVO se lo faccio per mia utiità (vado a cena con un cliente, che mi sta sugli attributi, e sorrido alle sue minchiate tutta la sera sperando di vendergli qualcosa).
      attento al giochino della decontestualizzazione: si può fare solo sotto l'illuminazione diretta di Nostro Signore! è l'esegeta a cui Nostro SIgnore fa capire quando la parola amore nelle Scritture impilca possibilità di innamoramento e rapporto sessuale, o quando amore è rapporto di amicizia, di stima o di parentela e richiede sempre una fisicità, ma priva di erotismo.
      benedittanza a tutti gli illuminati quanta i fotoni spiaccicati al suolo in una giornata di sole
      quanta i moscerini spiaccicati sul parabrezza sull'autostrada del sole in un giorno d'estate
      quanta le caccole spiaccicate sotto un banco in un'aula di scuola elementare
      B

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    2. Trovo incredibile e anche moooolto significativo, che, nonostante gliel'abbia già sottolineato, lei continua ad evitare il commento a questo "rinneghi sé stesso" che Gesù mette come condizione per seguirlo. Credo che il rinnegare sé stessi sia profondamente diverso dal considerarsi illuminati..

      Le ho proposto anche “amate i vostri nemici”, ma evita anche questo. Porta l’esempio dei vicini scontrosi; nell’essere scontroso, non è implicata la mancanza di rispetto o la violenza o la cattiveria, solo un atteggiamento, magari anche momentaneo.
      L’amore verso i nemici di cui parla Gesù, in che campo lo mettiamo: sessuale no di certo; amicale? Non credo, visto che si tratta di nemici. Fraterno? Neanche, l’amore tra fratelli è una cosa unica, particolare. Non si può certo paragonare un nemico ad un fratello. Dunque che tipo di amore è?

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    3. Caro Fratello, comincio a pensa che lei sia uno di quelle presenze internet che vengono denominate Troll: viene qui a buttare fra sinceri credenti affermazioni fingendo di non capire cose chiare anche a un bambino:
      è solo per umiltà che non ho parlato della rinnegazione d sé: chi più di un ateo convertito alla fede puà dire di avere rinnegato la propria essenza egocentrica ed egoista per un totale abbandono nel servizio all'atro da se che è Nostro SIgnore? certo, sarà pronto a dirmi "come, altro da sé" ma Gesù ha detto di essere in tutti noi: rispondo già Egli a detto, ma quella è la sua grazia che per sua sola e totale benevolenza viene dentro di noi, io con umiltà continuo a dire Dio eterna immensità, altro da me, umile e insignificante microbo infetto.
      l'esempio di vita quotidiana voleva essere il più banale e chiaro possibile, ma non c'è evidentemente uomo più sordo di chi non vuole capire! è ovvio che se amare i propri nemici non è lo stesso tipo di amore che si prova per un amico, ma comunque è un amore virile, fatto di spintoni, pacche, rudezza e comprensione, quello che nel linguaggio comune viene detto proprio fraterno (se ha letto qualche romanzo in gioventù potrebbe essersi accorto del corretto uso di tale uso del termine, normalmente non applicato ai fratelli), posso scontrarmi con te nella prateria sul mio cavallo, il vento nei capelli, enormi spade che scintillano al sole, teste che volano via mozzate e cavalieri senza testa che cadono lentamente da cavalli che continuano la loro corsa, ma a fine battaglia, una volta sceso il sole dietro i colli che circondano il campo di battaglia, poco prima dell'abbraccio delle tenebre, è il momento in cui ognuno scende sul campo di battaglia a raccogliere le spoglie dei propri cari per dare degna sepoltura o accendere una pira per onorarli le loro vestigia nelle fiamme, ed è lì che nasce la reciproca compassione fra nemici, le sguardo di pietà per chi ha perso nella lotta persone care, anche l'abbraccio possente e "fraterno", se uno spirito cristiano alberga nei cuori sinceri dei cavalieri.
      il giorno dopo potrà essere ancora battaglia e la pietà si farà di nuovo da parte perché se esiti "l'atro di guarda negli occhi e ha paura ed imbracciata l'artiglieria non ti ricambia la cortesia". Nostro signore come si può leggere nei versetti riferiti nel nuovo articolo del grande esegeta illuminato Girolamo, incita i suoi guerrieri a non avere pietà nell'acme della battaglia. Se tutti i guerrieri di Davide si fossero fatti muovere a pietà come il Piero di De Andrè, Il Cristo non avrebbe potuto essere allevato con un padre putativo della stirpe di Davide! Certo che l'amore fra nemici è fraterno, certo non nemici/amici, ma nemici fraterni! pensa che Caino mentre uccide il fratello non lo consideri più tale? in quell'istante è fratello e nemico, potrebbe averlo ucciso e poi pianto abbracciando il cadavere.
      ma queste sono tutte cose ovvie per un cristiano, non dovrei essere qui a parlarne.
      le cose da insegnare sono infatti quelle meno ovvie ai cristiani, le cose di cui parliamo più spesso, ovvero l'incapacità di superare colture retrograde, primitive, repressive dal punto di vista del piacere. Cose che il tipico elemento che credendosi cristiano rifiuta di capire, forse perché rifiuta di avere sempre sbagliato, gode nel sentirsi in colpa per azioni che colpe non sono.
      Cosa si aspetta questo tipo di "non" cristiano ad una domanda sull'amore vero il nemico da chi propugna la libertà sessuale in nome di Cristo?
      questo si aspetta:
      (continua)

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    4. "ed, esauritosi l'eco lontano del clangore di lame e corazze, sale nel tramonto il sommesso lamento dei guerrieri feriti a morte riversi sul campo di battaglia mentre il ruscello si colora di rosso vermiglio, non si sa se per il sangue dei moribondi riversi sulle sue rive o se per gli ultimi dardi fiammeggianti lanciati dal sole prima di cadere dietro i colli; in quel momento i superstiti tornano sul campo per raccogliere le spoglie dei loro compagni caduti o per finire pietosamente i moribondi. Ma se uno sguardo di comprensione e di pietà si incontra fra due eroici combattenti di opposta fazione, mentre versano un'ultima lacrima sommessa sul volto dell'amico più caro, allora si levano e lentamente, si fanno l'uno incontro all'altro e l'abbraccio virile per l'amico perduto di trasforma in una morsa di dolore inferta ai loro toraci ancora lividi, dalle loro possenti braccia. i volti si incrociano, le mani possenti si stringono, ed è così che uno dei due si lascia sopraffare e di accascia di fronte all'altro ne tira fuori il membro possente e lo masturba selvaggiamente ingoiandole avidamente il seme. una volta finito, si alza e si allontana senza salutare, percorre qualche passo, si gira e proferisce: domani ti ucciderò."
      ma purtroppo per i pervertiti lontani da Dio quanto sembra vicina la parola ristiano di cui amano fregiarsi, non è questa LA riposta, la risposta è la "banale" fraternità col nemico, niente che solletichi le loro menti perverse.
      e questa poetica risposta è invece impossibile? in generale no, ma nulla impedisce che ciò avvenga e che no sia qualcosa di cristiano; è UNA possibile risposta, ma non la risposta.
      che nessuno tiri fuori decontestualizzati versetti contro l'omosessualità perché è già stato detto che tali versetti sono contro la perversione del rapporto fra maschi eterosessuali, non contro il rapporto carnale di un amore.
      ma se non ha ancora capito, allora è un troll ..
      Benedittanza quanti i morti sui campi di inutili battaglie
      quante le vite infilzate da una inutile spada invece che da un pene
      quanto i peni usati solo per urinare di giovani guerrieri morti prima di conoscere donna

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    5. "Eco" é un sostantivo femminile, quindi un'eco può solo essere "lontana", non " lontano " . Benedittanza copiosa sulle vostre teste.

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  19. ...dimenticavo: credo che il rinnegare se stessi sia profondamente diverso anche dalla ricerca di qualsiasi piacere.

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  20. Hahaha!! Io un troll? ma pensa un po'! All'inizio lei mi spazientiva con le sue argomentazioni assurde, ora comincio a divertirmi sul serio :-)
    La rinuncia sé stesso di un ateo, se tale fosse, non lo passerebbe direttamente a illuminato, perché quello è solo un cambio di punto di vista, ma non una rinuncia a sé stesso. Nel post del 25/1 alle 2 di notte, lei si è messo al di sopra di me dicendo che solo un illuminato (cioè lei) può interpretare correttamente, io no; che rinuncia a sé è questa? Mi comprende? Si accorge della contraddizione?
    E l'amore per il nemico non si manifesta dopo la battaglia, ma durante!! Gesù ha proibito a Pietro di usare la spada e si è fatto prendere. Non ha combattuto e poi mentre si raccolgono i superstiti si fa finta di essere amici. Questi sono i racconti dei soldati in trincea nella prima guerra mondiale, ma non c'entra niente con l'amore per il nemico. Lo capisce o no che si sta facendo deridere con queste storielle assurde?
    Io non vorrei sembrarle cattivo o arrabbiato, ma se parliamo di Gesù, guardiamo alla sua vita, per favore e a come lui è morto amando i suoi nemici: non mi risulta che durante la passione Gesù abbia mai fatto atti di erotismo, né col nemico né con gli amici, eppure quella è il modo supremo di amare secondo Gesù.
    Qualche anonimo dice che questa pagina è una bufala, ma io non ho voluto credergli...spero che sia una bufala, perché se veramente lei fa di queste confusioni su Cristo e poi si autodichiara illuminato, siamo vicini alla pazzia!
    Mi stia bene e cerchi di spegnere la lampadina che ha sul soffitto, vedrà che la sua illuminazione sparirà :-)

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  21. Caro Fratello, quanto è lontano dalla salvezza! preghero per la sua anima!
    potessi solo un istante tornare nel buio e riposare i miei stanchi occhi, ma come chiedere a nostro signore di spegnere la sua luce come una lampadina? bestemmia!
    come bestemmia è dimenticare la parola del padre, ad esempio (2-Cronache
    36,17) " Allora il Signore fece marciare contro di loro il re dei Caldei, che uccise di spada i loro uomini migliori nel santuario, senza pietà per i giovani, per le fanciulle, per gli anziani e per le persone canute".solo perchè la mano del figlio ferma una spada?.
    ma l figlio ha anche detto (Matteo 10, 34) "Non crediate che io sia venuto a portare pace sulla terra; non sono venuto a portare pace, ma una spada"

    Figliolo caro si abbandoni alla luce di Dio perchè qui che non capisce le Sue parole, solo riferite da me suo umile serco, c'è solo lei.
    Benedittanza come pesci in una rete a strascico
    come i bisonti massacratiper gioco da buffalo Bill
    come i nemici di istaele massacrati da Nostro SIgnore

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  22. Mio caro Claudio e mio caro fratello Tancredi.

    Io imploro che la grazia di Nostro Signore il Messia di Israele vi illumini e che la vostra, perdonatemi, alquanto inopportuna e poco Cristiana discussione si risolva in un abbraccio di amore fraterno.

    Il nucleo del vostro disaccordo parte da una errata conoscenza del Bereshit.

    La prima domanda che si pone agli studenti della Scuola Rabbinica è :
    "E' scritto "Il serpente era la più astuta di tutte le creature fatte dal Signore Dio".
    Qual è la più astuta tra tutte le creature?"

    Poi si spiega come il versetto Gen.2:25 sia stato colpevolmente frainteso.
    Questo verso infatti dice che Adam e Havà "erano saggi"(e non nudi ) e non intoppavano mai nei loro affari difficili"
    (Targum pseudoYonathan).

    Era la saggezza dell'uomo acquisita nel dimorare con Dio nell'Eden a costituire la perfezione e la vita eterna.
    La cacciata dal giardino e il sigillo del cancello coi cheruvim provocò nell'uomo la morte perchè lo privò di quella sapienza che l'avrebbe protetto dalla malattia, la morte e i sensi di colpa.
    Anche oggi il progresso scientifico e l'istruzione costituiscono una protezione contro le malattie, gli incidenti e le false coscienze , ma è una sapienza non ancora sufficiente per ottenere la perfezione che si acquisisce invece solo se si comprende appieno la scienza trasmessa dalle Sacre Scritture.

    Il mondo futuro di Nostro Signore sarà una società saggia dove finalmente verranno risolti il problema della morte e delle malattie e che dove verranno soddisfatte tutte le nostre necessità.
    Entrare a fare parte della comunità di Illuminati che con grande fatica cercano di comprendere un poco di più il Divino Disegno, significa iniziare a comprendere anche i segreti di questo mondo anticipando un poco l'Avvento del Regno e l'Epifania dell'Unigenito Dio Vero da Dio Vero.

    Tale conoscenza la si deve cercare non solo con la preghiera, lo studio e la meditazione, cioè attraverso il mero cammino spirituale, bensì è necessario e doveroso avvicinarsi agli uomini e alle donne attraverso un cammino carnale, che maschio e femmina Lui ci creò, fatti di sangue e di ossa.

    Quindi è con spirito paterno che vi ricordo il punto centrale della Dottrina Cattolica, specchio fedele dell'insegnamento di Cristo, sta nell'anticipare in questa valle di lacrime il mondo nuovo che troveremo nell'alto dei Cieli.

    La dove il peccato non esiste e niente vi sarà quindi di peccaminoso nella poligamia, nella omosessualità maschile e femminile, nell'incesto e nei rapporti tra e con i bambini.

    Intanto in questo mondo corrotto e lontano da Dio è obbligo di ogni fedele il rifiuto totale del "sistema", che coinvolge lo Stato, la proprietà e soprattutto la famiglia e le relazioni sessuali di ogni grado, ordine e genere, ad esempio il fedele deve rompere ogni volgare legame familiare per vivere invece nella comunanza di amorosi sensi di passione piena e condivisa senza limiti sull'esempio di Cristo nostro Messia che abbracciava tutti nel Suo medesimo Divino Abbraccio , che nessuno rifiutava tranne i bigotti pedissequi quali i farisei e i sacerdoti del Tempio.

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  23. Ciò che per gli empi è scandalo per noi è da considerarsi la più alta delle virtù, che è scritto:
    " Sono venuto infatti a separare il figlio dal padre, la figlia dalla madre,la nuora dalla suocera":(Mt. 10:34)

    Cari fratelli, rivedete entrambi le vostre prospettive, mondatevi delle vostre cattive inclinazioni, abbracciatevi senza riserve nel nome di Dio ed amatevi e concedetevi di godere ciascuno dei recessi più intimi delle reciproche anime e del loro Tempio carnale in virtù del Sacro Cuore di Cristo.

    Adesso preghiamo il Signore affinchè ci illumini e ci perdoni per la nostra pochezza nel seguire il cammino che Lui ci ha indicato e per il nostro stolto recalcitrare nel seguire le Orme del Figlio dell'Uomo, senza imbarazzi e con tutto noi stessi.

    Lampade pronte fratelli, siamo negli ultimi tempi.


    Padre Egidio, al secolo Ashkenazi Israel Cohen

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  24. Fratello Egidio,
    Quale profondità!
    Quale competenza! sicuramente Nostro Signore ha riversato su di te una luce molto più accecante di quella che dona a me!
    sento nelle tue parole la conoscenza che vibra, conoscenza che anche a te proviene dall'esperienza religiosa precedente alla tua conversione!
    SIcuramente Nostro Signore ama circondare della sua luce alcune di quelle pecorelle che per ragioni solitamente familiari o geografiche nascono nelle fede sbagliata.
    Ne prescieglie alcune a caso, lasciando (giustamente secondo l'imperscrutabile "scarabocchio" divino) nella colpa originaria la maggior parte delle altre.
    Noi prescelti consapevoli di questo dono incommensurabile dobbiamo dedicare la nostra vita a glorificare il suo nome!
    sono pesantemente contrito per i toni poco indulgenti che posso avere adottato in questa dicussione e di cui mi redarguisci dall'alto della tua illuiminazione: mi pento della mia ignoranza sull'intepretazione della vita e cacciata dal paradiso terrestre che tu oggi mi doni e di cui non avrei divuto osare duscutere non essendo abbastanza competente: la luce di DIo da sola infatti purtroppo non è sufficiente a interpretare le parole scritte da uomini fallibili costretti a interpretare una luce oltre la loro comprensione, chè solo una conoscenza come la tua è in grado di superare tale insormontabile ostacolo in cui sono purtroppo incorsi anche alcuni profeti!
    Passerò in contrizione l'intera settimana, reciterò ad ogni vespero tre rosari da 15 poste usando il rosario a grani grossi ricevuto in dono dal fratello Don Fecondo opporunamente lubrificato dalla mia amata nei modi che Don Fecondo stesso consiglia.

    Benedittanza quante le lacrime di pentimento dei peccatori contriti
    quanta i grani di rosario sgranati nelle invernali serate uggiose intorno al focolare
    quanta le lacrime della Madonna per ogni remissione di peccato perduta perchè mai sinceramente confessato

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  25. Padre egidio si firma con una parola, Ashkenazi, che rimanda all'ebraismo più che al cristianesimo; ciò chiarisce il perché lui dica di aspettare che venga risolto il problema della morte.
    Cristo è risorto, la morte è stat già vinta! 2Timoteo, capitolo 1: 9 Egli infatti ci ha salvati e ci ha chiamati con una vocazione santa, non già in base alle nostre opere, ma secondo il suo proposito e la sua grazia; grazia che ci è stata data in Cristo Gesù fin dall'eternità, 10 ma è stata rivelata solo ora con l'apparizione del salvatore nostro Cristo Gesù, che ha vinto la morte e ha fatto risplendere la vita e l'immortalità per mezzo del vangelo.
    Se non credete a questo, la vostra è un'altra fede che non ha a che fare con Gesù. Un conto è l'interpretazione, altro è lo stravolgimento alla base.
    credo che sia giusto e rispettabile che ognuno faccia il suo percorso, dunque non insisterò con la mia testimonianza. Trovo che sia giusto e rispettoso anche evitare di dirsi Cristiani se la testimonianza che abbiamo della vita e delle parole del Cristo non viene presa nella sua totalità.
    Ma questa magari è un mia opinione...
    Vi saluto e vi auguro di stare bene. Ciao a tutti!

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    1. Fratello Claudio,
      qui la mia risposta:
      http://rispostecristiane.blogspot.com/2014/01/poligamia-e-gangbang-cosa-ne-pensa.html?showComment=1390847373021#c598559460327669444
      http://rispostecristiane.blogspot.com/2014/01/poligamia-e-gangbang-cosa-ne-pensa.html?showComment=1390848090212#c4230613807618954663

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