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martedì 18 febbraio 2014

LGBT e Cristianesimo: Gesù era Gay?

 Rufus: Crocifissione nel video di Gay Messiah
«Gentile Egidio,
ho letto con attenzione le sue risposte sul suo blog. La trovo una persona molto competente e disposta ad aiutare le persone che hanno domande non così facili da fare.

Fin dalla terza media sono stato attratto da un mio compagno di classe. So che questo è severamente proibito dalle sacre scritture ed io ho sempre voluto attenermi alla lettera a quanto dicono. Purtroppo questo ragazzo ha sempre fatto il mio percorso di studi e non ho avuto modo di allontanarmene.
Nonostante la mia attrazione e la nostra forte intesa ho sempre cercato di avere delle relazioni con delle donne, ma purtroppo la conclusione è sempre stata quella di prenderle in giro. Credo sia nella mia natura quella di non riuscire ad accostarmi intimamente ad un essere femminile e quando cerco di farlo loro soffrono sempre perché non si sentono amate come dovrebbero. Da quattro anni a questa parte ho deciso di dare retta al mio cuore e ho iniziato una relazione con questo ragazzo. È indescrivibile il benessere che provo stando con lui.. quanto io mi senta naturale e felice. Il nostro rapporto dura ininterrottamente da quando l'abbiamo iniziato e non ha fatto altro che portare il sorriso sulle nostre labbra e su quelle delle persone che ci vogliono bene, dal momento che vedono quanto io e lui siamo sereni e beati insieme. Ora mi chiedo, andrò negli inferi per aver amato così intensamente un uomo? Può il puro amore essere visto come un peccato da Dio?
Ho letto che lei non considera il sesso anale come un male per le coppie eterosessuali, sa dirmi perché lo è invece per due uomini? Io e il mio compagno abbiamo intenzione di adottare un figlio quando sarà giunto il momento. Può dirmi perché questo è male per una coppia di omosessuali ed invece è bene per una etero? So che molte coppie eterosessuali divorziano dopo il matrimonio, io ormai ho la certezza che questa persona non la lascerò mai e seguirò sempre le parole di Gesù, perché mai dovrebbe non volere questo rapporto?
Vede, la mia famiglia è cristiana e io credo fortemente in questa religione. Vorrei potermi sentire amato da Dio e da Gesù anche se sono nato in questo modo. Ho anche paura che nel caso sia un peccato così grande, anche la mia famiglia ci vada di mezzo dal momento che mi sostiene e ha continuato a voler bene sia a me, sia al mio fidanzato.
La prego, ho bisogno di una sua sincera opinione personale. 

In fede, Leonardo»

Caro Fratello in Cristo Leonardo,

Come saprai in questo giorni il cantante Rufus andrà al festival di Sanremo.
Quante persone non hanno capito il suo messaggio e in questi giorni manifestano contro la sua presenza sulla Televisione di stato! Le stesse persone che tu temi non capirebbero te.
Già nel 2004 cantava che Gesù sarebbe tornato sulla terra e avrebbe ostentato la sua omosessualità! Non sapeva che recenti scoperte archeologiche avrebbero reso la sua canzone  una profezia: certo Cristo non tornerà, almeno per ora, ma forse la sua omosessualità l’ha già manifestata in passato e la cosa ci è stata tenuta nascosta fino ai giorni nostri.
Come tutte le cose che Cristo ci ha svelato recandoci la Buona Novella trovano seme nell’Antico Testamento, così possiamo trovarvi tracce dell’importanza dell’omosessualità per Nostro Signore. 
In effetti leggiamo insieme con occhi nuovi la Parola di Dio (Gen. 9, 20-27) Noè, che era agricoltore, cominciò a piantare la vigna e bevve del vino; s'inebriò e si denudò in mezzo alla sua tenda. Cam, padre di Canaan, vide la nudità di suo padre e andò a dirlo, fuori, ai suoi fratelli. Ma Sem e Iafet presero il suo mantello, se lo misero insieme sulle spalle e, camminando all'indietro, coprirono la nudità del loro padre. Siccome avevano il viso rivolto dalla parte opposta, non videro la nudità del loro padre. Quando Noè si svegliò dalla sua ebbrezza, seppe quello che gli aveva fatto il figlio minore e disse:  «Maledetto Canaan! Sia servo dei servi dei suoi fratelli!» Disse ancora: «Benedetto sia il SIGNORE, Dio di Sem; e sia Canaan suo servo! Dio estenda Iafet! e abiti nelle tende di Sem e sia Canaan suo servo!»  
Tutto sta nella giusta interpretazione di quel denudò e di nudità. In originale si trova גקמוגò che è chiaramente un causativo della radice ,גמג, quindi dobbiamo leggere [Noè] fece denudare Cam, nel secondo caso il verbo פרקמגקרק è forma passiva di פרד Cam [lo] prese e poi lo andò a riferire ai propri fratelli. Da qui la maledizione del padre.
A seconda di quale interpretazione si adotti, possiamo capire che fu Cam a prendere analmente il padre mentre dormiva, oppure che Noè eccitato dall’ebbrezza del vino prese il figliolo prediletto e lo possedette analmente.
Nell’uno e nell’altro caso la rabbia e la maledizione del padre sembra più da riferirsi al fatto che il giovane se ne sia vantato con gli altri fratelli che non per l’atto in se: trattandosi di pastori lontani dalle femmine per lunghi periodi dell’anno, sembra infatti che i rapporti fra maschi dello stesso gruppo familiare fossero l’unica valvola di sfogo per gli Ebrei del tempo. I fratelli infatti intervengono a coprire il padre volgendo a lui il sedere, nella speranza di poter essere presi da dietro anche loro, ma Noè maledice Cam e la sua progenie perché avrebbe preferito continuare a inchiappettare segretamente solo il suo prediletto notoriamente leggermente effeminato e non dover soddisfare anche gli altri figli bruttini e pelosi.
Nell’opera del Bellini che riportiamo, l’artista vicino alla Chiesa, era sicuramente a conoscenza di tale interpretazione: si notano i fratelli barbuti Sem e Iafet che intervengono quando il fratello effeminato Cam ha appena allontanato le mani dal pene del padre.


Ebbrezza di Noè - Giovanni Bellini

Ecco che il Divino Progetto, come già preannunciato nelle Scritture ab initio, "Dio creò l'uomo a sua immagine; a immagine di Dio lo creò; maschio e femmina li creò» (Gn1,27), si rivela in tutta la sua magnificenza: non avevamo ancora capito, ma vuol dire che li creò entrambi sia maschio che femmina!  
Esistono diversi episodi nelle Scritture che fanno capire come Dio non avesse in odio l’omosessualità come parte della Chiesa più retrograda e repressiva vuole farci credere; ad esempio quando si parla della relazione fra Davide e Gionata:  1Samuele 20, 11-41 Giònata rispose a Davide: «Vieni, andiamo in campagna». …  Era con lui un ragazzo ancora piccolo. …  Il ragazzo non aveva capito niente; soltanto Giònata e Davide sapevano la cosa. Allora diede le armi al ragazzo che era con lui e gli disse: «Va' e riportale in città». Partito il ragazzo, Davide si mosse da dietro la collinetta, …, poi si baciarono l'un l'altro e piansero l'uno insieme all'altro. I due amanti e non solo amici allontanano il ragazzino che evidentemente le famiglie avevano inviato perché non restassero soli, si baciano e piangono la loro situazione incompresa proprio come la tua caro fratello.
Nostro Signore non ha mai avuto in odio l’omosessualità come hanno voluto farti credere menti malvagie, specie quando è accompagnata da un sentimento d’amore; leggiamo ancora con attenzione e capiremo che ciò che ha in odio Dio sono la prevaricazione e l’abuso sessuale, lo stupro anale di un maschio non consenziente indicato poi in seguito genericamente nelle scritture, da Cristo stesso e dagli Apostoli nelle lettere e negli Atti come perversione quale è in effetti: prendere un altro del proprio stesso sesso per aumentare il proprio piacere puramente carnale e privo di amore amplificandolo col suo dolore; esempio tipico è il caso della male interpretata distruzione di Sodoma e Gomorra raccontataci da Nostro Signore  sempre nella Genesi 19, 1-5 I due angeli arrivarono a Sòdoma sul far della sera, mentre Lot stava seduto alla porta di Sòdoma. … quand'ecco gli uomini della città, cioè gli abitanti di Sòdoma, si affollarono attorno alla casa, giovani e vecchi, tutto il popolo al completo. Chiamarono Lot e gli dissero: «Dove sono quegli uomini che sono entrati da te questa notte? Falli uscire da noi, perché possiamo abusarne!». Dio Distrugge un popolo che adorava stuprare analmente tutti i forestieri aggraziati che passavano dalle loro parti mancando completamente ai loro doveri di ospitalità. Pare abbiano fatto una brutta fine …
Se arriviamo a tempi più recenti incontriamo finalmente notizie che riguardano Gesù Nostro Signore.
Paul Oestreicher, Sacerdote e professore alla University of Sussex, ha sviluppato uno studio, di oltre 1000 pagine, di cui si è parlato anche sul quotidiano britannico Guardian. Persino gruppi di peccatori senza Dio ed  attivisti per i diritti gay ne sono rimasti scandalizzati!

Infatti, secondo la teoria di Oestreicher l’omosessualità di Gesù Cristo sta racchiusa nel rapporto che univa il figlio di Dio al discepolo Giovanni che, secondo quanto scritto sui Vangeli, fu amato da lui in modo speciale.
Padre Oestreicher ha affermato di essere giunto alla conclusione dopo aver esaminato molti documenti e tutte le rappresentazioni classiche del Cenacolo, uno dei soggetti preferiti dell’arte cristiana, dove Giovanni si trova accanto a Gesù, molto spesso con la testa appoggiata sul suo petto.
Alcuni dipinti, realizzati da artisti al di sopra di ogni dubbio, Come il Beato Angelico, presentano addirittura il giovane con il viso rivolto ai genitali di Nostro Signore della cui mano il gesto sembra fare intuire un certo gradimento per la fellatio digestiva in cui il giovane si prodiga a fine pasto.

  

Cenacolo del Beato Angelico: la fellatio di Giovanni 
Un affresco del Tomillo, leggermente precedente, ci mostra Giovanni sorridente che, evidentemente prima della fellatio, giochicchia col pene di Nostro Signore: evidentemente non gradiva prenderlo in ore non ancora eretto.

 Cenacolo del Tormillo
Il tipo di rapporto fra i due ci è evidenziato dalle stesse Scritture: perché mai Nostro Signore, morente sulla croce avrebbe dovuto chiedere proprio a Giovanni di prendersi cura di sua madre e a lei di accettarlo come suo figlio se non fosse stato il suo compagno? Tale argomentazione secondo Paul Oestreicher è rafforzata dal fatto che Gesù non era sposato cosa che nella cultura ebraica era considerata quasi un obbligo sociale. A dare man forte alla tesi del professore in campo ecclesiastico è intervenuto anche Hugh Montefiore, vescovo di Birmingham e originario di una famiglia ebraica. Il vescovo ha dichiarato che questa ipotesi è credibile, e come nel caso di Oestreicher, tale dichiarazione è stata accolta con sdegno dalle parti più retrograde della chiesa, che, ahimè, covano la malignità come serpi in seno alla comunità cristiana. In realtà non è la prima volta che si apre un dibattito sulla omosessualità di Gesù Cristo. La rivelazione infatti emersa anche qualche mese fa, col ritrovamento 70 libri in una grotta in Giordania, pare risalenti al primo secolo. Sono stati scoperti in una grotta a nord del castello di Macheronte dove Erode fece uccidere Giovanni Battista; è lì che si rifugiarono i cristiani in fuga dalla Giudea nel 68 dopo Cristo e dopo il 135 durante la "seconda guerra Giudaica". 
Racconti e parabole contenute nelle pagine di piombo e rame rilegate ad anelli sarebbero addirittura le più antiche scritture mai ritrovate, le prime successive alla morte e resurrezione di Nostro Signore Gesù, anteriori perfino ai rotoli del Mar Morto.

Libri ritrovati in Giordania
Fu lo stesso giornale britannico a riportare la notizia della scoperta dando voce a Michael Ruse, professore all’Università dello stato della Florida, che ha potuto visionare parte dei libri.
Secondo Ruse, questi documenti restituirebbero un’immagine molto diversa di Cristo e dei suoi discepoli.
Gesù e i discepoli avrebbero costituito una comune di omosessuali ribelli che, secondo le parole dell'esperto si amavano reciprocamente che non si nascondevano ma affermavano la loro libertà contro le rigide regole della religione ebraica; fra tutti spiccava il rapporto fra Cristo e il giovane Giovanni.
Ruse aggiunge che fra i tanti testi ritrovati c’è almeno una nuova parabola, quella dei due giovani uomini, in cui c’è una chiara eco del rapporto tra David e Jonathan. La cosa non deve strabiliare se si considera che nei tempi antichi i confini tra etero e omosessualità erano molto meno netti che nell’era cristiana, come insegnano personaggi quali Achille, Alessandro, Adriano e Socrate. Ruse riferisce che nella parabola Gesù parla di uno dei giovani con l’anima intrecciata con l’anima dell’altro, che amava l’altro come la sua stessa anima.
Fra i tanti episodi segnalati da Ruse riferiamo anche un litigio fra Gesù e Giuseppe, in cui il falegname grida pubblicamente al giovane Cristo l’importanza della «virilità».
Oestreicher ci tiene a rimarcare: Il fatto che Gesù sia stato gay non pregiudica per niente chi fosse e che cosa significhi per il mondo di oggi. Spiritualmente è irrilevante. Ciò che conta è che ci sono molti gay e lesbiche seguaci di Gesù, ordinati e laici, che, nonostante i pregiudizi della Chiesa, molto umilmente rimangono suoi membri fedeli: è il momento che sia riconosciuto invece la loro dignità.
La sessuofobia del cristianesimo è stata fino a oggi attribuita erroneamente ad un rifiuto del sesso caratteristico di una setta integralista ebraica cui sembrava appartenesse anche Gesù, i Naziriti o Nazorei (da qui potrebbe derivare l’appellativo Nazareno, piuttosto che dalla nascita a Nazareth); è ora di ammettere tale errore: Gesù era nazareno perché di Nazareth e non perché Nazirita!
Esistono a onor del vero alcuni esperti che dubitano dell’autenticità del ritrovamento, ma a riprova della veridicità riportiamo, uno per tutti, il parere di uno studioso di chiara fame che concorda col Ruse: è David Elkington, studioso di archeologia religiosa antica accreditato ampiamente dalla BBC. Per mesi, Elkington ha cercato di aiutare il governo giordano a recuperare i codici da Israele, dove essi sono stati clandestinamente contrabbandati.
Chiudiamo questa rassegna riportando unultima citazione; da poco ritrovato e in via di analisi del testo un vero tesoro archeologico: il Vangelo Aramaico Di San Cirillo. Si tratterebbe di un altro documento antichissimo e di inestimabile valore, scoperto di recente. Cirillo e Metodio, hanno divulgato il Vangelo nelle terre slave grazie alla profonda conoscenza di molte lingue dell’epoca. Gli scritti di San Cirillo, in parte commenti ai Vangeli degli Apostoli, in parte testi in essi non compresi, restituiscono un’immagine del Messia ben diversa da quella nota a tutti  e vicina a quella dei 70 libri di rame e piombo appena ritrovati: anche secondo il Santo, Gesù e i discepoli avrebbero costituito una comune di amici omosessuali che si amavano reciprocamente.
È quindi probabile che i cristiani più sinceri siano proprio gli omosessuali ingiustamente ostracizzati per un errata interpretazione delle Scritture. D’altra parte San Paolo ha detto, per conto di Nostro Signore, che nell'amore di Cristo si supera la santità nella legge (torah) per passare alla santità in Cristo; è proprio grazie a tali parole che i “gentili” (cioè noi non ebrei), non devono più farsi sbucciare il pisello (la circoncisione era particolarmente poco gradita agli antichi romani ed era un freno alle conversioni), possono mangiare gamberetti e bestie proibite (gli osti di Tastevere avrebbero probabilmente dovuto chiudere le loro taverne ed oggi avremmo solo i ristoranti del quartiere ebraico), e farsi tatuaggi che già all’epoca erano molto diffusi fra possibili nuovi credenti dell’impero che navigavano da un lato all’altro del Mediterraneo.
Le affermazioni di San Paolo contro omosessualità e altre attività pervertite sono contro quelle stesse azioni che se prive dell'amore, del sentimento cristiano fra membri della chiesa che vi partecipano e della benedizione e dell'amore di Cristo diventano demoniache, ma al contrario sono strumento di elevazione dello spirito al Signore; nella prima Lettera di San Paolo ai Corinzi leggiamo infatti che l'amore tutto copre, tutto sopporta e tutto accetta.
Quanto al tatuarsi le opinioni sono unanimi fin dal I° Concilio di Alessandria.
Basta interrogare la propria onestà e buona coscienza e benedire e usare quella particolare attività per i Suoi buoni propositi, che è scritto, ed è Parola di Dio: Sia dunque che mangiate, sia che beviate, sia che facciate qualche altra cosa, fate tutto alla gloria di Dio (1 Corinzi 10:31).
Ormai l'omosessualità è da considerarsi come un elemento d'orgoglio e non di oltraggio e blasfemia.
La canzone di Rufus, scritta nel 2004 ben prima dei ritrovamenti archeologici che abbiamo riferito è da considerarsi una profezia.
Oggi l'arte pittorica viene nella modernità sostituita dalla fotografia e un grande fotografo dei nostri tempi ha saputo reinterpetare il cenacolo con nuovo spirito incarnando la vera essenza dei 12 apostoli che circondano Nostro Signore!

Foto d'autore - Cenacolo trans
E persino i cartoni animati ormai educano i bambini alla piena accettazione dell'omosessualità.

 
Cartoni moderni
Evidentemente, cari fratelli, queste sono esperienze per tanti versi indicibili. Non è facile raccontare agli altri la nostra esperienza di Dio, la penetrazione, la Sua sublime irruzione e l'infinita potenza del suo Amore Eppure è così! Nello Spirito Santo, infatti, noi sentiamo la vicinanza di Dio, avvertiamo che Dio pone la sua onnipotenza al nostro servizio, scende al nostro livello, si fa immanenza d’amore, fino a vivere in noi!
Poiché è scritto: Voi non avete ricevuto uno spirito da schiavi per ricadere nella paura, ma avete ricevuto uno spirito da figli adottivi per mezzo del quale gridiamo: "Abbà, Padre!” (Rom 8,15).Vivete con orgoglio!

Intreccio di anime pie nei vicoli di Gerusalemme
Infine resta la penosa questione della vostra Santa intenzione di adottare e battezzare un povero orfano per allevarlo con amore completo nella vostra vera fede.
Sarà difficile che qui in Italia otteniate le necessarie autorizzazioni: il mio consiglio è di recarvi senza indugio all'estero ad acquistare un pagano ancora in fasce (evitate il paese di Putin).

 Giovane coppia di fratelli Ebrei vi indica la retta Via 
Per il battesimo, sarebbe bene invece trovaste qui un sacerdote omosessuale, ma questo potrebbe rivelarsi non facile perché in questo clima di caccia alle streghe essi, ahimè, negano la propria vera natura.
Se riuscirete nell’intento, questi potrà senza dubbio officiare il sacramento, se no potrete voi stessi essere officianti: ciascuno di voi benedirà lo sperma dell'altro; ciascuno di voi benedirà il membro dell'altro; poi  si inginocchierà davanti al membro così consacrato e lo bacerà fino a suggerne il seme, ma non dovrete ingoiarlo! lo mescolerete invece alla Santa Acqua Benedetta e al Sacro Olio Sacramentale con cui aspergerete vostro figlio facendone un membro della nostra Chiesa.

Che il Signore di Abramo, Isacco e Giacobbe, il Dio dei nostri padri, vi faccia godere in perfetta letizia.


Egidio

8 commenti:

  1. Bello e molto interessante!
    A tal proposito, cortesi ed illustri Illuminati, mi permetto di aggiungere un aspetto filologico e teologico, che cercherò di rendere in poche parole.
    Partendo dalla Genesi, con la creazione della donna, il significato del corpo si manifesta nel rapporto interpersonale di donazione di sé all’altro; ma il peccato originale sconvolge questa armonia, e fa perdere all’uomo il significato sponsale del corpo. A questo punto, l’uomo può avere con un altro uomo solo un rapporto di assoggettamento (relazione servo-padrone, passivo-attivo) e il suo sguardo sull’altro lo sprona alla ricerca del piacere individuale: l’omosessualità, la pederastia, la sodomia nascono quindi come mezzo di appagamento personale, ma inteso in senso cristiano di condivisione, come “do ut des”. Come regola gerarchica generale, il più forte sodomizza il più debole, ma non è detto che disdegni di essere a sua volta sodomizzato. Proseguendo, dopo il peccato originale, posto che Dio esiga una soddisfazione equivalente, si rende necessaria la Incarnazione di una Persona Divina. E Cristo, Dio incarnato, si rende egli stesso sarkophoros, o portatore di carne (cfr. Sant’Ignazio di Antiochia, Smirne 5,2). Cristo, quindi, ripete simbolicamente il mistero dell’Incarnazione con i discepoli che gli capitano a tiro (e che hanno un aspetto piacevole), ponendo letteralmente la sua carne (del membro) all’interno della altrui carne (condotto rettale). Cristo quindi si “incarna” costantemente in noi, e ci ama carnalmente, oltre che spiritualmente.
    Prof. Gerri

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  2. Esimio Fratello in Cristo Professor Gerri, la sua interessante riflessione mi ha stimolato a fare un'ulteriore riflessione sul Sacramento della Comunione.

    Sicuramente ricevere in bocca l'Ostia consacrata rafforza il nostro legame col Signore. Ricevere il Signore nel nostro ano potrebbe rafforzare il suddetto legame in modo ancora più intenso. Invece dell'Ostia non sarebbe meglio consacrare una Banana? Sono sicuro che i numero dei partecipanti al Sacro Rito della Comunione aumenterebbe in modo impressionante, soprattutto quello delle donne di ogni età.

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  3. Fratello Capannelle,
    sono commosso dalla tua riflessione!
    in effetti il processo innescato dalla transustanziazione è dono sublime con cui Nostro Signore premia la nostra fede ed amore nei suoi confronti donando la presenza potente della Sua carne dentro di noi.
    Nell’ambito di una cena di Pasqua Nostro Signore aveva sicuramente a disposizione ampie porzioni di agnello sacrificale, come peraltro illustrato da diversi esempi di arte medioevale e rinascimentale.
    E sicuramente, come già descritto dal fratello Egidio, la transustanziazione a partire dalla carne di un qualunque bestia per arrivare a carne di Cristo è processo più semplice che non partendo dal pane.
    Ciononostante Egli ha preferito partire del pane.
    Chiediamoci il perché: mangiare carne e verdure in modo non elaborato è ciò che avviene normalmente in natura; l’elaborazione di elementi naturali per arrivare al pane lo rende l’alimento per eccellenza del figlio prediletto di Dio! Quindi, radice di vita e fondamento simbolico della perpetuazione dell’umanità rispetto alla bestia.
    È perciò che nostro Signore pone in noi pane e non carne, pane in quanto seme di vita, pane bianco come seme di procreazione, affinché, grazie alla transustanziazione, divenga corpo e carne di Cristo.
    L’ostia sacramentale piatta e bancastra che si scioglie sulla nostra lingua è seme di Cristo.
    La sua assunzione è ingoio: Giovanni, in quanto prediletto di Nostro Signore, nella rappresentazione pittorica del Beato Angelico proposta da Egidio ingoia direttamente il suo seme, mentre agli altri rimane il pane.
    La mano del sacerdote è in quell’istante fallo di Cristo che feconda la nostra anima col Suo amore supremo così come Cristo fecondò l’anima di Giovanni.
    Rufus, illuminato sicuramente da Nostro Signore, aveva già capito tutto questo, per cui nella canzone che dà il titolo all’articolo ha cantato: “No, non sarò l'unico, battezzato nello sperma.“
    È per questo che prendere l’ostia nelle mani e non in bocca come alcuni pretendono di fare è atto impuro, come preferire leccare il seme di Cristo dalle mani piuttosto che ingoiarlo direttamente.
    Sicuramente l’assunzione del seme di Cristo transustanziato a partire dal pane non è quindi superabile, ma l’associazione di un atto di simbolica sottomissione a Nostro quale l’accettazione diretta di una penetrazione anale del pene di Cristo consentirebbe ai fedeli di assurgere alle più alte vette dello spirito!
    Occorre meditare se l’utilizzo di un frutto, seppure benedetto e consacrato, possa essere considerato allo scopo lo strumento più opportuno per Nostro Signore.
    Come ho fatto notare più sopra infatti, è la mano del sacerdote ad essere elevata al ruolo di membro di Cristo grazie alla transustanziazione …
    Questo potrebbe però richiedere la presenza di due sacerdoti.
    L’uso della banana ha invece l’indubbio vantaggio di poter essere delegato ad un chierichetto.
    Occorre ponderare.
    Benedittanza a tutti

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  4. grandissimo!

    http://ilmortopreferito.webnode.it/

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  5. Salve, che menzogne e falsità state scrivendo? Sono certo che dietro a questo blog blasfemo ci sia la mano di qualche gay o di un gruppo di gay repressi e pieni di vari problemi psico/ emotivi e che si sono sentiti in qualche maniera rifiutati oppure trattati non bene dalla Chiesa. Non e questa la strada giusta per stare meglio. Si, so che partirete in quarta che sono nel errore io pero chiunque voi siete oppure se c'e una sola persona che si diverte a creare domande e risposte veramente senza moralità, VI/TI DICO che: quello che scrivi/scrivete e orrendo.Secondo me e sbagliato prendersi gioco delle cose sacre e sopratutto farsi beffa di DIO che tratta tutti gli esseri umani con amore, ha dato prova suprema del suo amore per noi (tutti ) esseri umani mandando il suo Figlio Gesu Cristo a morire sulla croce. Quindi ti/vi prego di pensare seriamente a quello che fai/fatte e di smettere di lanciare finte domande con altrettante risposte piene di oscenità.Grazie

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    1. ho riletto e non trovo nulla di orrendo.
      hai così tanta paura dei gay?
      pensi che se gesù fosse stato gay il suo messaggio ne risulterebbe impoverito?
      lo scienziato citato dice che se la sua ipotesi è vera, questo secondo lui non tocca minimamente il messaggio di cristo invece per te evidentemente si. allora visto che un cristo eventualmente gay ha detto di amare il prossimo da domani odierai tutti gli altri (i gay li odi già? forse no, ti fanno solo paura)? se a morire sulla croce fosse stato un gay tu non lo acceteresti come salvatore e preferiresti andare all'inferno? risponditi: se la tua risposta è qualla che penso, ti ci puoi già considerare (alza il riscaldamento per abituarti) perchè dio padre non ha sesso e gente come te non la porta con se ...

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  6. Siete soltanto dei bestemmiatori. Dio vi ha in orrore. Pentitevi prima che sia troppo tardi.

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