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mercoledì 2 aprile 2014

Dolore, gioia e godimento: dal sacrificio di Cristo al Sadomaso


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Cari Fratelli illuminati,
Da qualche anno lavoro insieme ad altre colleghe nello studio di un avvocato, molto cordiale ed amichevole, vuole che ci diamo del tu e si fa chiamare da noi Pino; è particolarmente esperto in diritto canonico, per cui le sue consulenze di maggiore rilievo riguardano casi di annullamento di matrimonio presso la Sacra Rota. Ogni volta che otteniamo un annullamento, dice che dobbiamo espiare perché, in ogni caso, si tratta di un fallimento dell’uomo verso Nostro Signore.
Dice che per ottenere il perdono di Nostro Signore per noi, ma soprattutto per gli altri peccatori, occorre provare dolore, perché solo col dolore le pene che dovremo un giorno patire nel purgatorio potranno essere lenite.
Cominciamo a prepararci da qualche giorno prima della chiusura positiva di ogni caso di annullamento: dobbiamo indossare gonne corte ed il cilicio alla gamba sinistra, in modo che lui passando vicino a noi, possa rammentarci la passione di Cristo facendoci sanguinare leggermente la coscia con una gentile "strizzatina" sul cilicio.
Il nostro Cilicio, la nostra sedia
Ha fatto appositamente rifoderare le sedie in stoffa bianca perché possano essere macchiate dalle gocce del nostro sangue in modo da ricordarci sempre il sangue che Gesù ha versato per noi.
Quando il caso è definitivamente chiuso poi, secondo lui, occorre prostrarsi in atto di profonda contrizione; ci fa perciò riunire insieme a lui nella sala riunioni dell’ufficio che ha arredato come una piccola cappella, con crocifissi e ritratti di Sante medioevali. Lì indossiamo tutti, sia noi che lui, un saio molto ruvido, ci fa inginocchiare e mettere a quattro zampe con il volto rivolto ad un ritratto di Nostro Signore con la corona di spine ed il volto rigato dal sangue. A questo punto si offre in sacrificio per noi penetrandoci analmente e, allo stesso tempo, ci frusta sulla schiena con uno scudiscio di cuoio, che tiene sempre sulla sua scrivania, fino a quando le contrazioni muscolari non ci inducono un violento orgasmo pur in assenza di stimolazione, né vaginale, tantomeno clitoridea; a noi sembra di fare delle porcherie da sito porno, ma lo accontentiamo perché è il capo; lui comunque dice che la vera santità si raggiungere solo quando si riesce a provare l’orgasmo come diretta conseguenza del dolore, si commuove per le nostre anime quando questo avviene e ci premia con una solenne sculacciata.
Alla fine, solo dopo averci donato abbondanti dosi di seme nell’ano e averne coperto le ferite sulle nostre schiene (siamo in quattro, poverino!), ci orina sul petto e ci defeca in bocca. Devo dire che, se all’inizio la cosa ci sembrava una vera porcheria da pervertito, ora attendiamo con ansia ogni annullamento perché la strana sensazione di raggiungere un orgasmo stimolato dal dolore ci libera dalle sensazioni negative accumulate durante il caso; allo stesso tempo però abbiamo paura che tali pratiche, al di là delle sue convincenti parole, possano non essere adatte a una buona cristiana.
Quello che non riusciamo a capire è perché dobbiamo soffrire e quindi espiare soltanto noi? Se ha ragione lui, poverino, andrà all’inferno per salvarci: non mi sembra giusto!
Se invece ha torto, essendo entrate nel suo gioco di perversione di orgasmi dolorosi, viviamo nel peccato e passeremo l’eternità fra le fiamme dell’inferno nel girone dei lussuriosi!
Ho tanti dubbi e tanta confusione! Posso ancora sperare di vedere la luce? 
Vostra devota Alba
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Cara sorella in Cristo Alba,
Non hai nulla da temere. Per una buona cristiana, dolore e piacere non possono esistere separatamente, perché non vi è diritto al piacere se non rammentato dal dolore, da quando Eva ha disobbedito ed ha fatto sì che l'umanità perdesse la vita eterna. 
Le Scritture ci dicono che (Gen 3,16) il Signore alla donna disse: «... con dolore partorirai figli. …»: è il dolore della rinuncia; ma (Gv 16,21) ... dato alla luce il bambino, non si ricorda più della sofferenza ...: è il piacere della vita che si perpetua 
Fecondazione e parto, piacere e dolore, sono le due facce di una stessa moneta, il prezzo pagato per la nuova vità terrena, surrogato dinamico che supplisce all'eternità vera e statica perduta nell'Eden. 
Sapreste infatti distinguere l’urlo di un orgasmo da quello di un parto? 
Piacere o Dolore?
Ma se tutto è da allora contaminato dal peccato, tale peccato va espiato e le nostre sofferenze quotidiane sono in questo dono del Signore. E se il dolore quotidiano non fosse sufficiente?
L'espiazione nel dolore è godimento supremo in Dio; non si può solo attenderlo, occorre ricercarlo con perseveranza: Dio stesso dona a noi supremo esempio e modello da seguire e perseguire.
Chi reputa il Masochismo una perversione non capisce il piacere che deve avere provato Nostro Signore immolandosi per noi nel dolore; il suo calvario è stata fatica fisica, percosse, flagellazione, crocifissione, ferite, corona di spine, soffocamento; ma tutta questa sofferenza è stata una cosa sola col piacere di avere salvato l’umanità dai suoi peccati! 
Espiare la propria colpa nel dolore è infatti solo il primo passo; Cristo è andato oltre: senza colpa, ha offerto il suo dolore per cancellare i nostri peccati. 
Anche noi dobbiamo quindi godere dolore e sofferenza non solo come nostra personale espiazione, ma come atti d’amore supremo offerti spontaneamente per la redenzione dei nostri fratelli e per amore del Signore, (1Pt 2,20) che gloria sarebbe, infatti, sopportare di essere percossi quando si è colpevoli? Ma se, facendo il bene, sopporterete con pazienza la sofferenza, ciò sarà gradito davanti a Dio. 
 
Le suore, nei collegi femminili, percuotevano lungamente
le terga delle innocenti per propiziare la salvezza delle loro anime ...
 ... ma anche fra di loro non scherzavano: il Purgatorio allora faceva più paura di oggi!
Credi ancora di non essere sulla retta via? Vediamo allora cos'altro ti dicono le Scritture: 
  • se l’eccitazione sessuale (desiderio), nel dolore provato per amore di Dio dai Corinzi, accresce la gioia di San Paolo: (2Cor 7,7) … Egli ci ha annunciato il vostro desiderio, il vostro dolore, il vostro affetto per me, cosicché la mia gioia si è ancora accresciuta, come i vostri orgasmi nel dolore potrebbero rattristarlo?
  • Se per San Paolo autoinfliggersi dolore per amore di Dio è cosa santa e gioiosa (2Tm 2,9), … soffro fino a portare le catene come un malfattore, non benedirà forse egli il cilicio che indossate?
  • Se per San Pietro (1Pt 4,16): se uno soffre come cristiano, non ne arrossisca; per questo nome, anzi, dia gloria a Dio, non gioirà per l'ostentazione delle vostre sedie macchiate?
  • Ma addirittura il sangue? Certo! Non obbedite proprio alla Legge che infatti dice (Eb 9,22) ... senza spargimento di sangue non esiste perdono, e (Lev 17, 11) ... il sangue espia, in quanto è la vita espiando nel sangue che cola dai vostri cilici strizzati e dalle vostre schiene fustigate?
Solo il sangue espia in quanto è la vita: con l'età che avanza,
meglio non rischiare con penitenze troppo blande!
Solo due piccoli appunti:
  • è necessario che, una volta coperte di seme le vostre ferite, ve le lecchiate a vicenda per evitarne lo spreco, cosa invisa a Nostro Signore che, non sia mai, possa sentire il dovere di punire il vostro amato capo Pino, così come punì a suo tempo, per analoga dispersione, Onan: (Gen 28, 10) Ciò che egli faceva non fu gradito al Signore, il quale fece morire anche lui.
  • Nostro Signore ci dice che (Dt 23, 13-15) Avrai anche un posto fuori dell'accampamento e là andrai per i tuoi bisogni. ... Perché il Signore tuo Dio passa in mezzo al tuo accampamento per salvarti e per mettere i nemici in tuo potere; l'accampamento deve essere dunque santo. Il vostro ufficio è per voi ciò che era l'accampamento per gli antichi pastori ebrei: trovate un posto più consono (avete una cantina abbastanza grande?) e, fintanto che non l'avrete trovato, sospenderete il gran finale con ingestione delle deiezioni del vostro caro avvocato, a meno che non siate veramente confidenti nella vostra abilità di non sprecarne sul pavimento neanche un grammo, per assunzione diretta o, comunque cosa grata al Signore, leccando acuratamente il marmo fino a renderlo lucido, altrimenti il vostro "accampamento" non sarà più santo, Nostro Signore non vi passerà più in mezzo, i vostri nemici non saranno più in vostro potere e perderete le vostre cause.
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Comunque, non solo le scritture ci dicono quanto retto sia il vostro operato, ma anche molti Santi.
Padre Pio, se fosse ancora fra noi, plaudirebbe certo alle vostre azioni; diceva infatti spesso Ama il dolore perché è mezzo di espiazione.
Maria Valtorta, la grande mistica del 20° secolo, ci riferisce parole, ascoltate da Nostro Signore durante le sue estasi, che sembrano narrare di te e delle tue colleghe, sorella Alba:
  • Finché un’anima non accetta di essere ammessa nel “segreto del dolore” che Io, il Cristo, ho gustato fino in fondo, non può pretendere di conoscere a fondo la mia dottrina; quindi tu e le tue colleghe, ammesse al segreto dell’orgasmo nel dolore, siete anime sante
  • Quanto più uno è nella Luce e tanto più accetta, ama, desidera il dolore; la nostra sorella Alba che tanto ama il dolore da provarne orgasmo, è quindi nella luce come hanno profetizzato i suoi genitori scegliendo il suo nome!
  • Se siete tutti una ferita, se da capo a piedi non siete che lacerazione e dolore, ecco che allora Io vi stringo a Me; il piacere che senti nel dolore è l'abbraccio di Cristo sulle ferite coperte di seme
  • E infine Amate dunque la sofferenza e la mortificazione, come mezzi di espiazione e di santificazione; a  coronamento della vostra sofferenza, la mortificazione: orina per dissetarvi, feci per nutrirvi, come, vederemo più avanti, le grandi Sante del passato!
Se qualche dubbio ti cogliesse sull’opportunità di bere orina, ricordiamo la parola del Signore (Prov. 5:15 19) Bevi le acque della tua vescica, le acque che escono dal tuo pozzo; … Che la tua sorgente sia benedetta e fanne la gioia della donna della tua gioventù: oltre ad un evidente inno all’urinoterapia, Nostro Signore insegna che il pene è sorgente benedetta ed è dovere del maschio farne strumento di gioia alla donna che ama orinandole in bocca, azione che è al contempo umiliazione, se offerta da voi a Nostro Signore, ma dono d'amore se offerto da lui a voi, suo amato harem. 
Pratiche di sofferenza e mortificazione per avvicinarsi al Signore erano molto ricercate in epoca medioevale e la maggior parte delle Sante oggi famose vivevano praticamente in simbiosi con Nostro Signore Gesù grazie all’estasi erotica raggiunta nel dolore:
  • La Santa salesiana francese Marguerite Marie Alacoque puliva con la lingua il vomito dei pazienti.
  • S.Caterina da Genova (1447-1510), masticava la sporcizia dagli abiti dei poveri e inghiottiva sterco e pidocchi.
  • S.Angela di Foligno (1248-1309) ha detto: Un pezzo della pelle morta delle ferite dei lebbrosi era incastrato in gola … Non potrei mai esprimere le voluttà che mi assalirono.
  • La suora Caterina di Cardona si flagellava con catene e ganci per ore, fino a raggiungere estasi mistiche e visioni celestiali.

Caterina Cardona si flagella, martoriata a sangue da cilici stretti in vita e al seno: 
certo Nostro Signore non ha sprecato per lei neanche un istante di Purgatorio!
Ma sicuramente una delle figure di maggior spicco per aver saputo coniugare estasi mistica, dolore fisico ed erotismo è la grande Santa del ‘300 Caterina da Siena.
Anche lei andava spesso in estasi; come ci insegna la psichiatria, le estasi sono spesso associabili ad eccitazione sessuale e pare che la Santa amasse raggiungere l’estasi copulando e facendosi dilaniare il fisico per arrivare alle dovute sofferenze estatiche solo insieme a persone di indubbia moralità cristiana.
Da una lettera dell’epistolario della Santa, di cui siamo riusciti a reperire un’antica stampa, sembra che anche il suo Papa, Gregorio XI, avesse ben chiaro come l’estasi erotica e la voluttà del dolore dovessero essere considerate un inno alla grandezza di Nostro Signore.
La Santa scrive infatti al Papa, lontano durante la sua residenza in Francia, una missiva, di cui riportiamo in immagine l’estratto e la copertina, e più sotto, il testo riscritto in italiano più moderno:
Testo originale della lettera di Santa Caterina 
Al sopraddetto Padre Santo mentre era in Avignone, nel nome di Gesù Cristo Crocifisso e Maria la dolce. Santissimo e Dolcissimo Padre, la vostra indegna e miserabile figliola in Cristo dolce Gesù vi si raccomanda nel prezioso sangue suo col desiderio di vedervi uomo virile senza alcun timore di amore carnale di voi medesimo e di alcuna creatura congiunta a voi carnalmente, considerando che vedo al cospetto dolce di Dio è che nessuna cosa impedisce il vostro santo desiderio ...
Il testo antico richiede evidentemente un'analisi: la giovane suora si rivolge al Papa dichiarandosi indegna e miserabile (anticipa il desiderio di pratiche di punizione e sottomissione), raccomandandosi nel sangue suo perché vuole vederlo uomo virile (che il sangue affluisca copiosamente al di lui pene) e senza alcun timore (senza paura di procurare alle sorelle eccessivo dolore nella ricerca dell’estasi mistica di avvicinamento al Signore), anche in gruppo con altre sorelle che si congiungano a voi carnalmente (propone una gang bang con altre sorelle del suo ordine), visto che nessuna cosa impedisce, ovvero, può inibire il santo desiderio sessuale del Papa (era evidentemente noto che il Papa praticava spesso sesso di gruppo al fine di amplificare dolore e desiderio di passione adottando tecniche sadomaso).

Anche il Papa emerito, seguendo l'esempio di Gregorio XI,  si accinge ad accorciare 
la permanenza in purgatorio per le anime di un gruppetto di suorine affezionate
Riguardo alla tua giusta preoccupazione per l’anima del vostro Pino, mi preme ricordarvi che diversi Santi in passato hanno sostenuto che frustare aveva il potere di salvare dall’inferno anche il fustigatore: prodigarsi in tale compito provoca infatti un dolore interiore ed una partecipazione per la propria vittima spesso incommensurabile, tale da provocare, in alcuni casi, imbarazzanti polluzioni spontanee spesso associate a visioni del volto del Cristo approvante.
Molti Sacerdoti hanno sopportato tale triste dovere offrendosi di frustare, flagellare e torturare suore e loro fedeli parrocchiane per ricondurle sulla strada della redenzione e dell'espiazione abbreviando, di conseguenza, il loro tempo di attesa in purgatorio; così è anche per quel sant'uomo del vostro datore di lavoro a cui dovrete eterna gratitudine!
Frate allevia le sofferenze dell'anima di una devota suora
che prega e ringrazia sorridendo per la sua dolce pena
Pensate solo a quei poveri Sacerdoti che, per decisione della Santa Inquisizione, era costretti a spezzare ossa, a dilaniare le carni, strappare con pinze roventi seni e capezzoli, fare penetrare topi vivi nella vagina a povere ragazze possedute dal demonio in modo da liberare le loro povere anime! E, quando finalmente le sciagurate confessavano la loro colpa, finalmente mandarle a morire sul rogo con, nel cuore, la gioia di avere salvato le loro anime.
Se toccasse a voi, cosa scegliereste:
pochi istanti fra le fiamme in vita o l’eternità fra le fiamme dopo la morte?
Il vostro datore di lavoro è perciò sicuramente uomo di fede profonda, seppure sicuramente ancorato ad una religiosità storicamente medioevale, ma non per questo meno valida rispetto alle pratiche odierne.
La sua guida spirituale ha infatti consentito a te e alle tue colleghe di raggiungere vette estatiche impensabili per la maggior parte delle altre ragazze di oggi.
Il vostro pio desiderio di fare comunque qualcosa per la sua anima è però commovente e da incoraggiare.
Sicuramente la prima cosa da fare è che nel giorno in cui voi indosserete il cilicio, lui, al contempo, riempirà di ceci il fondo delle sue scarpe, in modo da soffrire con voi ogniqualvolta sarà preso dal fervore di stringere amorevolmente il cilicio sulla vostra coscia (mi raccomando, una scarpa in tinta coi ceci, Nostro Signore aborre i brutti accoppiamenti di colore!).
 
Il fondo delle scarpe dell'avvocato andrà ricoperto di ceci;
compito delle penitenti stringere accuratamente i lacci
Potrete quindi modificare il manico del suo amato frustino con un arricciacapelli a batterie in modo che possa ustionarsi adeguatamente le palme delle mani quando frusterà le vostre schiene voluttuose, condividendo con voi la gioia del doloroso momento.
 
Frusta modificata con manico/arricciacapelli da tenere sempre acceso e rovente
Infine potrete indossare, sotto il saio, adeguate mutande come quelle proposte più sotto; se non disponibili, avrete cura di infilzare, in una normale mutanda, dall’interno verso l’esterno, puntine da disegno, in modo che, nel donarvi analmente il suo seme, i  santi addominali dell'avvocato ne siano trafitti ad ogni possente cappellata.
 
La giovane devota protegge i suoi sogni col nostro cuscino
e il suo sfintere con le mutande modificate per favorire la penitenza dei percussori anali
Sicuramente cotanta amorevole condivisione potrà condurre la sua anima in cima a vette incommensurabili di vicinanza a Nostro Signore.

Benedittanza quanta il dolore dei penitenti
Quanta i ceci sotto le ginocchia delle sante
Quanta i momenti d’estasi dei flagellanti

Il vostro Illuminato Tancredi

14 commenti:

  1. Carissimo "Risposte cristiane", veramente tanti tanti complimenti per questo meraviglioso blog, che ho immediatamente aggiunto al mio blogroll e che mi vedrà senz'altro frequentatore assiduo e abituale.

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    1. Solo Colui che ci guida e che ci illumina è degno di lode.

      Una prece

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  2. Caro Fratello in Cristo Lector,
    Puoi certo immaginare la gioia che proviamo ogniqualvolta un anima si avvicina maggiormente a Nostro Signore e alle sue Leggi per merito del nostro umile blog.
    Per noi la cosa più importante è che sempre più gente si avvicini alla corretta interpretazione della Parola che purtroppo nei secoli è stata spesso furviata e male interpretata.
    è anche per questo che ti ringraziamo per la visibilità ci ci dai nel tuo splendido blog http://hannibalector.altervista.org/ che non mancheremo di seguire assiduamente: la figura del nostro grande Papa in evidenza è infatti per noi una luce e una guida che ci conduce in una direzione comune.
    Anche l'amore per i poveri di spirito è un tema che abbiamo spesso affrontato, specie nei commenti dove spesso ne accogliamo con amore cristiano e comprensione suggerendo loro di seguire l'esempio di Cristo che fin da bambino convertiva l'acqua in vino per elevare la presenza dello spirito nella vita dei suoi seguaci ("il sangue è la vita").
    ma anche il tema dell'omosessualità erroneamente accomunata alle perversioni peccaminose solo perchè ai tempi di San Paolo gli omosessuali erano probabilmente tutti pervertiti e non innamorati benedetti da Dio ci è caro!
    vogliamo sperare che tu non disperda mai il seme e che abbia sempre vicino qualcuno che lo deglutisca per te nel nome del Signore.
    Benedittanza a te quanti i click sul tuo blog benedetto

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  3. Cari Fratelli, sono così felice che Dio mi abbia guidato fino a Voi. In humilitate chiedo perdono a Voi Fratelli. Non dispederò più il seme.

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    1. Caro Fratello in Cristo Massimo,
      le nostre preghiere sono state esaudite: Nostro Signore ha aspettato e invece di farti fare la fine di Onan ti ha lasciato il tempo per trovare la fede e ravvederti!
      Halleluia! un altro fratello è stato salvato, la Grazia è scesa su di lui a qualche brava cristiana che non è detto si chiami Grazia d'ora in poi lo aiuterà a non disperdere il seme salvando la sua vita terrena, a sopratttutto quella eterna!
      Sia lodato Gesù Cristo.
      mi raccomando, anche nel caso sentissi necessità di masturbarti, conserva sempre il seme per la tua amata che potrà usarlo in qualunque momento come bevanda energetica. le ragazze devote, se hanno fidanzati generosi, ne portano sempre una fiaschetta da sorseggiare in parrocchia durante le lezioni di aerobica cristiana tenute da Mafalda.
      Benedittanza a te fratello e alla sorella che ti ha aperto la via per il paradiso

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  4. Volevo segnalare questo mio post all'illuminato fratello Tancredi, così pertinente sia con la santa ispirazione che vi guida nella sacra scrittura delle pagine del vostro bellissimo blog, sia per quanto riguarda i santissimi fori delle mani di Cristo Nostro Signore:
    Eredità messianica
    Bastonaci, o Signore! Ora e sempre, in saecula saeculorum. Ramen.

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  5. Carissima Alba, Sorella in Cristo,
    leggendo la tua splendida lettera e la vostra storia di lavoro, mi sono rivisto in quella sgradevole situazione in cui mi trovo attualmente e per la quale ti chiedo un parere.
    Un mese fa, dopo aver fatto le dovute verifiche sulla religiosità delle interessate con i relativi parroci, ho proposto a 4 giovani donne (3 operaie ed un'impiegata) che lavorano nella mia fabbrichetta di penne promozionali, di svolgere collegialmente delle cerimonie di auto-punizione per chiedere perdono per quelle anime che non hanno lavoro, con modalità simili a quelle da voi svolte nello studio dell'avvocato.
    Queste mie proposte però non sono state bene accolte, e mi ritrovo ora con una causa in atto dei Sindacati, e due operaie che minacciano di licenziarsi ed andare a lavorare dalla concorrenza.
    Posso fare affidamento sulla vostra esperienza di espiazione ed eventualmente richiedere aiuto al vostro studio legale per risolvere questa grana sindacale che, in tempi come questi, può portare tanta infelicità nelle case dei miei lavoratori?
    Io prego ogni giorno perché questo accanirsi verso di noi venga a cessare, ma temo la sola preghiera non sia sufficiente in casi come questi, necessitando un aiuto di esperienza e professionale.
    Molta benedittanza a te, all'avvocato, ed alle tue colleghe
    Alfonso Cerulli

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    1. Fratello in Cristo Alfonso,
      mi amareggia molto che le tue impiegate non abbiano capito il tuo spirito.
      probabilmente non sono molto motivate ad espiare in favore di chi è senza lavoro.
      noi come studio ci occupiamo solo di Sacra Rota, penso che se vuoi procedere per vie legali dovrai rivolgerti ad altri.
      però ci tengo a dirti che nel frattempo noi abbiamo attuato i consigli di fratello Tancredi ed adesso il nostro caro Pino zoppica vistosamente, ha la mano destra completamente rovinata dalle ustioni e la pancia bucherellata e sanguinante come un gruviera coperto di marmellata alla fragola.
      questo ci fa capire il suo impegno e la sua perseveranza nel volere raggiungere il paradiso senza passare dal purgatorio.
      ti consiglio quindi di richiamare le tue ragazze e proporre loro, come fase iniziale la tua sola sottomissione: saranno loro quindi a frustarti il sedere e le piante dei piedi con cinghie di cuoio borchiate e racchette da ping pong pregando ad alta voce per le anime del purgatorio (visto che non sono così sensibili ai disoccupati).
      Fratello Tancredi mi ha spiegato che se non c'è relazione sessuale (che deve essere sempre legata ad un sentimento reciproco e verso Nostro Signore) è infatti possibile la sottomissione del maschio alla femmina, cosa altrimenti proibita (nel matrimonio e rapporti assimilabili) dalla Sacra Scrittura.
      Quindi stai tranquillo: puoi subire da loro qualunque cosa senza andare all'inferno finchè non le sfiori. Se loro d'altra parte resteranno eccitate e vorranno raggiungere in qualche modo estasi orgasmiche, nulla impedisce loro di farlo, ma appunto senza usare il tuo corpo: potrai però stare a guardare e gioire per le loro anime (puoi masturbarti anche tu se vuoi, ma a distanza).
      Consiglio a te e alle tue ragazze, che certo torneranno da te appena lo proporrai loro, una cosa che noi non possiamo fare con Pino essendo il nostro rapporto di natura anche sessuale e quindi assimilabile a matrimonio: dopo essere stato adeguatamente frustato, quando loro avranno raggiunto la dovuta estasi, dovrai porti a 4 zampe (alla pecorina) con le gambe divaricate, le tue ragazze dovranno indossare scarpe con la punta e tirarti a turno un bel calcio sui testicoli; anzi il nostro Pino ti manda a dire che, se le tue ragazze sono d'accordo verrebbe anche lui: pare che il suo sogno sia prendere calci nei testicoli e non più usare scarpe coi ceci, frusta e mutande modificate; mah, pensa, ultimamente non vorrebbe più venire a stringerci il cilicio, ma noi invece cerchiamo di indossarlo il più possibile e gli stringiamo sempre molto bene i lacci delle scarpe dopo averle riempite a dovere di ceci; anche sul frustarci è molto restio poverino, ha paura di farci soffrire, ma noi per le anime del purgatorio non ci tiriamo certo indietro e visto che non riesce più a stringere la mano, dopo aver scaldato a dovere l'impugnatura della frusta, leghiamo con lo spago la sua mano all'impugnatura rovente: purtroppo non riesce più a colpirci forte come una volta, ma urla comunque le sue preghiere con una devozione e uno strazio commovente e allora lo accontantiamo e gridiamo un po' anche noi; infine visto che non ha più la forza lo stendiamo sul pavimento e, dopo aver indossato le oppurtune mutande, pratichiamo con lui una buona mezz'ora ciascuna di smorzacandela, anche la mia collega Giovannona che pesa 110 chili che ama così poco il movimento è felice di fare questo per lui! e lui ingrato, dice che preferisce i calci nei testicoli!
      facci sapere se le tue ragazze accettano, che vi portiamo Pino così lo fate felice!
      benedittanza a tutti!

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  6. In confronto a voi il mondo dell' hard e' una favola per bambini
    Fate schifo...poveri cerebrolesi, ci interpretate la bibbia a comodo vostro

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    1. Fratello senza nome,
      la BIbbia non si interpreta, ma chi è sotto la grazia è in grado di vedere fra le Sue righe le parole giuste per una guida su come intraprendendere la buona via per il paradiso.
      Spesso in effetti una lesione cerebrale apre nuove vie e percorsi neurali inusuali alla parola del Signore nel nostro cervello! mai rifiutare o trattare come un insulto un dono del Signore!
      Non vi è poi mai comodità nel seguire la via giusta che conduce alla casa del Signore: il neuroimaging mostra chiaramente come le aree del piacere e del dolore si illuminino entrambe intensamente nei momenti di intensa penitenza corporale e infatti i Santi quel piacere cercavano che era ed è essere in Dio, il dolore era solo un mezzo per arrivarci.
      Vedi, la vera scienza conduce alla stessa verità della fede! se temi il dolore non potrai mai godere della visione estatica di Dio, e fino a che avrai un corpo fisico, il piacere della mente non potrà esistere se non mediato da quello carnale; perciò sarai condannato alle fiamme delll'inferno dove, una volta messo fra le grinfie di quattro demoni assatanati, il neuroimmaging sul tuo cervello mostrerà finalmente attive le sole aree del dolore e persa per sempre sarà la visione di Dio.
      Pentiti ed accetta Cristo come tuo Salvatore finchè sei in tempo!
      La Grazia di guiderà oltre le vette più inusitate e inconcepibili del dolore e del piacere in Dio!
      Bemedittanza!

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  7. Lo aveva capito Fra' Cristoforo che non c'è male se la Chiesa esercita il proprio potere di annullamento di un vincolo. In diritto canonico nel cosiddetto annullamento si riconosce che non c'è matrimonio, quindi la sentenza è la cancellazione di una menzogna.
    Inoltre si dovrebbe piuttosto festeggiare che per lasciarsi ci si rivolga al diritto della Chiesa piuttosto di divorziare a un tribunale civile o convivere di fatto. L'uomo non sciolga ciò che Dio ha unito, ma si rivolga a Dio e alla Chiesa
    Omnia munda mundis

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  8. Ottimo articolo, ma non esistono arriccia capelli a batterie.

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  9. Gesù insegna ben altro...amore...non sofferernza, questa la chiede qualcun'altro....attenzione!

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  10. Per me avreste bisogno di una seduta da un bravo psichiatra !!!!! Ma andate a quel paese poveri dementi !!

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