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lunedì 24 marzo 2014

I Re Magi erano gay?



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Caro Moreno,


Mi chiamo Marco, sono gay e ti scrivo da Londra, [...] dove come sai la Chiesa Anglicana ha dichiarato che i re Magi potrebbero essere stati gay, o addirittura essere stati tre donne. Tu che ne pensi? Possibile che dei personaggi così santi potessero essere omosessuali?

Grazie.

Marco P. (Londra)
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Caro Marco,
L'illuminato Moreno mi ha pregato di rispondere alla tua domanda, in quanto dottore in Teologia con specializzazione nelle religioni dell'area Siro-Mesopotamica. Sono lieto di poter chiarire ogni tuo dubbio riguardo alla storia dei Re Magi, che è una delle mie preferite. 
La storia dei Re si trova nel Vangelo di Matteo (2,1-12). Dei quattro Vangeli, solo Matteo ci annuncia questo passo:

"Alcuni Magi giunsero da oriente a Gerusalemme e domandavano: «Dov'è il re dei Giudei che è nato? Abbiamo visto sorgere la sua stella, e siamo venuti per adorarlo». 

Come vedi, non si dice che fossero tre, o che fossero uomini o donne. Giunti alla mangiatoia di Betlemme, i Magi «si prostrarono davanti a lui in adorazione», racconta Matteo, «aprirono i loro scrigni, e gli offrirono in dono oro, incenso e mirra». Quindi fecero ritorno al «proprio paese».

L'idea che uno di loro fosse nero è solo un mero prodotto della fantasia o della letteratura successiva. Ma, ci sono altre questioni che circondano questa storia fascinosa e curiosa.

Chi erano veramente i Magi? Erano davvero santi? Niente affatto: al tempo della nascita di Gesù Cristo, i magusàioi (magi) erano indovini e astrologi, di origine caldea, vale a dire della zona siro-mesopotamica. Il termine magusàioi designava i ciarlatani che praticavano qualunque tipo di magia e che praticavano l'antica scienza dei Magû, tribù seguace di Zaratrusta che riuniva le pratiche magiche, astrologiche e divinatorie del mondo persiano. I Re Magi erano, dunque, adepti di Satana e praticavano la stregoneria rituale, la magia nera e i sacrifici umani. 



Cosa ci facevano questi stregoni al cospetto di Nostro Signore Gesù? Satana cercava forse di corrompere il Redentore con oro, incenso e mirra? Dal momento che il Vangelo non ne parla, per saperne di più è necessario prendere in considerazione altri testi sacri. Tutto quello che la Chiesa Cattolica ci racconta sui Re Magi viene dal Proto-evangelico di Santiago e dalla chiamata del Vangelo Armeno dell'Infanzia (testo datato secolo IV o V, ed altri scritti). Si data la nascita di Cristo al 6 di gennaio e la visita dei Re tre giorni dopo. In tali testi si nominano i tre Re, Melchiorre, re dei persiani, Gaspare, re degli Indi e Baldassarre, re degli arabi. I re Magi vivevano insieme, e nessuno dei tre prese mai moglie.

Leggendo l'ultimo libro di Papa Benedetto XVI, scopriamo che anche Ratzinger sospettava che i re Magi fossero gay. In particolare, il passaggio del libro del Papa Emerito sarebbe questo:

"Alcuni manoscritti ritrovati a Tarso parlano di tre re che vivevano nello stesso palazzo e governavano insieme sul loro regno. Alcuni scritti li presentano, infatti, come tre re che si amavano. In un primo momento si potrebbe pensare a una sorta di fratellanza ma nei testi sono presenti alcune illustrazioni che ritraggono i magi in atteggiamenti inequivocabili. Essi erano, dunque, sodomiti?"

Riportiamo qui le immagini analizzate dal Santo Padre:



Possiamo trovare in questi santi tomi anche il resto del racconto: l'Arcangelo Gabriele, saputo che il Divin Pargoletto aveva ricevuto in dono dei preziosi regali da tre stranieri molto sospetti, era entrato di soppiatto nella tenda dei Re Magi, sorprendendoli in pieno atto di sodomia: "in flagrante delicto". Pieno d'ira, l'Arcangelo li rimproverò duramente e li privò dell'unica guida che avevano per ritornare a casa: la Stella era scomparsa, non li avrebbe più orientati. 
Un'altra leggenda narra che ci sono voluti tredici anni, vagando nel deserto, affinché potessero tornare ai loro regni. Non mantennero tuttavia la promessa di castità fatta all'Arcangelo Gabriele, e continuarono gli atti di sodomia e depravazione nel loro castello.

La stella gli apparirà quindi di nuovo per l'ultima volta, ma stavolta come presagio della vendetta di Cristo, il vero e unico Re dei re. Accecati dalla luce intensa della stella, i re Magi caddero senza vita, nudi, sulla dura pietra. Melchiorre morirà a 116 anni, Gasparre a 112, e Baldassare a 109.

Un caro saluto in Cristo,

Profundo Martinez

mercoledì 19 marzo 2014

Un matrimonio benedetto dal Signore

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Caro Moreno,
sono Arturo, un buon cristiano devoto e osservante. Giusto venticinque anni fa ho impalmato Marta, la mia sposa: tra pochi giorni festeggeremo le nostre nozze d'argento.
Anche Marta è una buona cristiana: insieme abbiamo sempre frequentato assiduamente le funzioni, e seguito scrupolosamente gli insegnamenti della Chiesa, che ci sono stati impartiti dal nostro parroco, don Romualdo della parrocchia di Regina Pacis.

Perciò, con mia moglie ho avuto sempre e solo rapporti in vagina, e senza alcun accorgimento contraccettivo. Il Signore in cambio ha benedetto la nostra unione e l'ha riempita di fecondità, e ci ha donato otto figli, quattro maschi e quattro femmine, tutti sani e belli perché nati da un'unione legittima: Gaspare, Pompea, Giuditta, Nicola, Damiano, Umberto, Erminia, e Ottavia, l'ultima.

Mia moglie è ormai in menopausa, quindi la finalità procreativa nei nostri rapporti è venuta meno, però continuiamo a darci reciproca benevolenza, come è giusto che sia tra coniugi. Il problema, è che dopo i numerosi parti - tutti per via naturale - che la mia amata Marta ha subito, la sua vagina è diventata piuttosto ampia e lasca. Con pazienza e dedizione, abbiamo cercato la strada per superare questo inconveniente, e qui ci è stato di inestimabile aiuto il tuo blog, dove hai spiegato che si può usare la mano per penetrare la propria consorte. Usando la mano chiusa a pugno e metà dell'avambraccio, che spingo su e giù dentro di lei con tutta la forza che il mio passato allenamento di pugile dilettante mi ha lasciato, fornisco a Marta una stimolazione adeguata per portarla all'orgasmo.

Rimane da risolvere la questione che io, con il mio membro, in quella vagina grande ormai come un aeroporto, ci sguazzo. Insomma, non sento niente. Ho rimuginato a lungo su questo problema, ma senza trovare una soluzione... un giorno rileggendo la lettera di Danilo, ho provato invidia per come lui descrive la bellissima sensazione che prova quando penetra sua moglie in vagina, mentre un altro maschio la penetra nell'ano. Io però non vorrei che Marta avesse rapporti con un altro uomo. Sono innamorato e geloso. E poi, diciamocelo francamente, è una donna un po' sciupata e non penso che farebbe molta voglia ad un giovanotto pimpante.

Quindi, non mi resta che chiedere il tuo aiuto... tu che sei così ispirato dal Signore, dimmi, cosa posso fare?

Che Gesù ti benedica,
Arturo

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Carissimo Arturo, devoto fratello in Cristo,
per prima cosa tanti tanti auguri per le vostre nozze d'argento. La vostra unione è stata benedetta da Dio e ha fruttato una prole numerosa e, soprattutto, sana e bella. Infatti, come ha detto Papa Benedetto XVI nel discorso alla Pontificia Accademia per la Vita: L'unione dell'uomo e della donna in quella comunità di amore e di vita che è il matrimonio, costituisce l'unico luogo degno per la chiamata all'esistenza di un nuovo essere umano, che è sempre un dono.

A beneficio dei lettori meno attenti, riporto i link esatti delle risposte a cui fai riferimento. L'uso del pugno per la penetrazione sessuale è stato discusso nella risposta ad Antonella: Penetrazione con la mano e Volontà di Dio , e Danilo è il lettore che ci ha raccontato come condivide sua moglie Orietta con l'amico Fulvio: Condividere la stessa donna è un peccato di omosessualità?
 
Intanto, caro Arturo, vorrei confortarti nella Fede in Dio: non pensare che la menopausa di Marta metta la parola fine alla possibilità di avere altri figli. Leggiamo infatti nella Bibbia: Dio aggiunse ad Abramo: «Quanto a Sarai tua moglie, non la chiamerai più Sarai, ma Sara. Io la benedirò e anche da lei ti darò un figlio; la benedirò e diventerà nazioni e re di popoli nasceranno da lei». Allora Abramo si prostrò con la faccia a terra e rise e pensò: «Ad uno di cento anni può nascere un figlio? E Sara all'età di novanta anni potrà partorire?». Abramo disse a Dio: «Se almeno Ismaele potesse vivere davanti a te!». E Dio disse: «No, Sara, tua moglie, ti partorirà un figlio e lo chiamerai Isacco. (Genesi 17,15-19). Poi Dio si ricordò anche di Rachele; Dio la esaudì e la rese feconda. Essa concepì e partorì un figlio e disse: «Dio ha tolto il mio disonore». E lo chiamò Giuseppe dicendo: «Il Signore mi aggiunga un altro figlio!». (Genesi 30,22-24).

Quindi, prega forte e vedrai che i risultati non tarderanno ad arrivare.

Ora, vengo subito al punto, perché tu hai evidentemente bisogno di un consiglio di natura tecnica piuttosto che spirituale, però mi raccomando, non dimenticare comunque di pregare Dio e di invocare la Sua guida in ogni momento della tua giornata, quindi anche quando fai l'amore con Marta.

Hai giustamente pensato che, se tua moglie venisse penetrata nell'ano mentre contemporaneamente tu la penetri in vagina, la tua stimolazione sarebbe molto più intensa. Però, non vuoi che un altro uomo entri nel vostro talamo nuziale: e questo in effetti è meglio evitarlo, salvo casi particolari.

Ma nulla vieta che tu le inserisca un apposito attrezzo nel retto, per ottenere un risultato molto simile. Ci sono diverse possibilità; io te ne presenterò due, che mi sembrano quelle più consone.


Il primo attrezzo si chiama "anal balloon", ed è un semplice palloncino di gomma al silicone, munito di un breve tubetto flessibile e di una pompetta. Questo palloncino va introdotto nel retto di tua moglie, dopo averlo accuratamente lubrificato con un adatto prodotto (gel a base acquosa). Una volta introdotto, per mezzo della pompetta potrai gonfiarlo, in modo che riempia bene il lume rettale. Il palloncino si adatterà allo spazio disponibile, ed eserciterà una certa pressione sulla parete posteriore della vagina. In questo modo, penetrando la vagina, il tuo membro troverà uno spazio più angusto, e lo sfregamento sarà più forte. Per ottenere un effetto più o meno intenso, non dovrai fare altro che regolare la pressione di gonfiaggio del palloncino! Inoltre, il palloncino spingerà il tuo membro contro la radice del clitoride e il "punto G", esaltando anche il piacere di tua moglie.

Il secondo attrezzo, al quale potrai ricorrere se il palloncino ti dovesse sembrare insufficiente a svolgere la sua funzione, si chiama "butt plug". Esso consiste in un caratteristico oggetto di sagoma arrotondata, costituito da una parte ovale e una base. Il "tappo" è di solito di plastica rigida, ma è rivestito da una membrana di gomma siliconica, e anche questo, grazie ad un ingegnoso sistema, si può gonfiare mediante una pompetta. Inoltre, nel "tappo" è di solito inserito un vibratore, a velocità regolabile. Il butt plug, dopo doverosa e generosa lubrificazione, andrà inserito nell'ano di tua moglie; non del tutto però, come facevi con il palloncino: la base deve rimanere all'esterno. Vedrai che la conformazione dell'attrezzo è sapientemente studiata per consentirgli di rimanere saldamente in sede. Qui abbiamo perciò già inizialmente una certa occupazione dello spazio pelvico, e questa occupazione si può modulare gonfiando in misura a piacere la membrana di gomma. Il volume raggiungibile è assai cospicuo, e può compensare il difetto di strizione di una vagina completamente afflosciata. È il caso di sottolineare che l'impiego del vibratore a velocità variabile rappresenta un ulteriore beneficio foriero di orgasmi più intensi sia per te che per tua moglie.

Quando si applicano attrezzi come questi, di solito non è necessario prendersi cura di svuotare prima l'intestino. La presenza di qualche residuo fecale nel retto non dovrebbe causare alcun disagio. Tuttavia, se tua moglie dovesse lamentare dolori quando gonfi l'attrezzo, può essere che ciò sia dovuto a piccoli fecalomi incrostati nel retto. Allora sarà necessario praticarle un clistere di acqua calda, glicerina e olio di vaselina, in quantità non inferiore a 500 cc, che lei dovrà trattenere almeno mezz'ora prima di liberarsi.

In conclusione, caro Arturo, non esitare a fare questo regalino alla tua amata consorte per festeggiare la ricorrenza del vostro 25° di matrimonio: sarà un regalo tanto gradito a lei quanto benefico per te.

In futuro, quando con l'esercizio e la pratica avrai affinato la tecnica della dilatazione anale su tua moglie per mezzo degli attrezzi che ti ho consigliato, potrai passare alla più difficile ma anche più remunerativa e gratificante penetrazione anale con la mano. Inserendo una mano nel retto di Marta, potrai con questa svolgere un precisissimo ed efficiente lavoro di stimolazione, perché riuscirai a manipolarti il membro inserito nella vagina, attraverso le pareti del retto e della vagina. In questo modo sarai in grado di modulare in misura ideale il livello di stimolazione che ti aggrada.

Continuate, carissimi, a gioire nella Luce del Signore Gesù.

Svariati kiloJesus di benedittanza si riversino su di voi,
Moreno


P.S.: A titolo di opportuna precisazione: i prodotti illustrati nelle immagini sopra riportate servono come esempio; non sono sponsorizzati da noi di Risposte Cristiane: noi non facciamo propaganda di alcun prodotto commerciale, e non riceviamo alcun introito pubblicitario.

domenica 9 marzo 2014

Gesù benedice lo sbiancamento anale



« Carissimo Moreno,
sono Amelia e mi rivolgo a lei perché alcune amiche che le hanno scritto per avere delucidazioni in merito a dei quesiti di carattere religioso sono rimaste soddisfatte dalla celerità e dall’esaustività delle sue risposte. 
Il mio è un problema urgente, e so quanto siate impegnati voi illuminati, per cui confido in lei per avere le risposte che cerco nel più breve tempo possibile.
Sono sposata da 6 anni con Tullio, e tutto è sempre andato bene. Seguendo il vostro blog, abbiamo trovato parecchie soluzioni per condurre una vita sessuale in grazia di Dio. Il problema è sorto circa un mese fa…
Mentre mi trovavo nella posizione comunemente detta “pecorina”, notai dallo specchio dell’armadio l’espressione sdegnata di mio marito. Aspettai che finissimo di consumare l’atto sessuale, dopo di che gli chiesi spiegazioni per quella smorfia che si era insidiata tra i miei pensieri durante tutta la durata del rapporto, impedendomi di godere come ho sempre fatto.
Tullio in un primo momento cambiò discorso, farfugliando qualcosa che non compresi nemmeno e lasciando che tutto scorresse. Qualche giorno dopo si verificò lo stesso problema, ma stavolta obbligai Tullio a darmi una spiegazione plausibile. Mi disse che la zona attorno al mio orifizio anale è diventata tutta nera, tant’è che quando lui mi possiede è costretto a chiudere gli occhi e a pensare al deretano della Bellucci.
Il problema potrebbe anche sembrare di relativa importanza, se non fosse che Tullio è un fervente antifascista, per cui quando vede nero va in bestia, al punto che una volta ha picchiato persino lo srilankese che venne a lavare i vetri di casa nostra. 
Come potrai immaginare, tra l'altro, non mi fa piacere che lui debba pensare a un'altra donna mentre mi penetra perchè la cosa mi mette a disagio e non mi fa sentire desiderata quanto prima.
Non so come ovviare a questo problema, per cui mi domandavo se esiste per caso un’orazione che posso rivolgere a nostro Signore per risolvere questa questione e riavere il mio orifizio anale di color carne.
Ho provato a lavarlo con dei detersivi sbiancanti, ma ho ottenuto soltanto che si annerisse di più.





Ho persino provato con l’acqua benedetta di nostra signora di Lourdes, ma il mio ano rimane nero come la pece.

Ti prego di illuminarmi, perché non so più a chi rivolgermi… Non vorrei che questo buco nero rovinasse il bellissimo rapporto e la felice intesa sessuale che ho con Tullio. »


Cara sorella in Cristo,
sei fortunata perchè, proprio qualche giorno fa, nostro Signore ci ha fatto dono di una nuova sorella illuminata, Benedetta, che, avendo dovuto risolvere recentemente un caso analogo, più di me potrà aiutarti a trovare una soluzione al tuo problema.
La benedittanza di nostro Signore Gesù allieti ogni tua giornata.
Moreno


Mia cara Amelia,

quanta gioia mi dai potendomi rendere utile alla tua causa!
Di recente, una cara amica mi espose un problema simile al tuo, chiedendomi una preghiera da rivolgere a ns Signore affinchè l'aiutasse a risolverlo.
Effettuando le dovute ricerche, mi sono imbattuta in una soluzione davvero strepitosa, grazie alla quale la mia amica ha potuto porre fine a quella situazione che la attanagliava.


Si tratta di un processo che comporta lo sbiancamento della pigmentazione più scura (o melasma) che riguarda la zona anale, rendendo una luminosità più uniforme. La procedura di sbiancamento anale comporta l’applicazione di una crema cosmetica nella zona anale.

Il principio attivo di questa crema è l’idrochinone, (un prodotto chimico usato anche nell’elaborazione delle foto, tinture per capelli e la produzione di gomma), il mercurio e altre sostanze chimiche che inibiscono la produzione della pelle di melanina e ne diminuiscono la produzione nella zona cutanea in cui vengono applicate. Questi agenti sbiancanti schiariscono temporaneamente il colore della pelle, ma l’esposizione ai raggi ultravioletti possono riossidare la pelle, creando un aspetto più scuro rispetto a quello di prima. Questa è una ragione per cui la maggior parte delle volte si consiglia di evitare l’esposizione alla luce solare subito dopo l’applicazione dei prodotti per lo sbiancamento anale.
Per cui, cara sorella in Cristo, niente pecorina in spiaggia dopo aver passato la crema!
Voglio tranquillizzarti dicendoti sin da ora che lo sbiancamento anale è gradito a nostro Signore.
La Parola di Dio, infatti, ci rivela quanto sia importante per nostro Padre Onnipotente che in noi non vi sia macchia alcuna:
il Cantico dei Cantici 4, 7 recita: "Tutta bella tu sei, amica mia, in te nessuna macchia".
Ancora, in Siracide 40, 19, troviamo " … ma più ancora sarà stimata una donna senza macchia".
È ovvio che, così come l’amore spirituale nell’umanità creata da Dio deve rendersi reale nella fisicità del rapporto sessuale, la bellezza dell’anima si rispecchia nella bellezza del corpo; la macchia sul corpo è specchio della macchia dell’anima.
L’essere senza macchia per una donna, sia macchia fisica o morale, è dote essenziale per un buon cristiano; devo quindi comprendere l’atteggiamento del tuo Tullio.
San Paolo nella Seconda lettera ai Corinzi è ancora più esplicito eliminando ogni dubbio sulla possibile interpretazione che solo le macchie dell’anima abbiano importanza (7, 1) :
"… purifichiamoci da ogni macchia della carne e dello spirito, portando a compimento la nostra santificazione, nel timore di Dio".
E, per ulteriore conferma, nella Lettera agli Efesini (5, 25 - 30) dice alle coppie:
"E voi, mariti, amate le vostre mogli, come Cristo ha amato la Chiesa e ha dato se stesso per lei, per renderla santa, purificandola per mezzo del lavacro dell'acqua accompagnato dalla parola, al fine di farsi comparire davanti la sua Chiesa tutta gloriosa, senza macchia né ruga o alcunché di simile, ma santa e immacolata. Così anche i mariti hanno il dovere di amare le mogli come il proprio corpo, perché chi ama la propria moglie ama se stesso. Nessuno mai infatti ha preso in odio la propria carne; al contrario la nutre e la cura, come fa Cristo con la Chiesa, poiché siamo membra del suo corpo".
Il Santo chiarisce che l’amore fisico è essenziale: avere in odio la propria carne è peccato e occorre amare la propria corporalità, ma per farlo occorre essere senza macchia.
È proprio quello che vuole da te il tuoTullio: amarti fisicamente e spiritualmente, ma senza macchia.
Occorre quindi fare si che questa alterazione cromatica del tuo ano sparisca.
Riguardo allo sbiancamento, questo potrebbe sicuramente essere ottenuto in modo permanente tramite chirurgia estetica, ma, secondo una corretta esegesi, questa è assimilabile in tutto e per tutto ad un tatuaggio, pratica, secondo il Levitico, invisa a Nostro Signore. Ti consiglio, quindi, di ricorrere all’uso di creme di tipo terapeutico o cosmetico. Queste, infatti, non sono invise al Signore, anzi... In Ester 2,12 troviamo: "Quando veniva il turno per una fanciulla di andare dal re Assuero alla fine dei dodici mesi prescritti alle donne per i loro preparativi, sei mesi per profumarsi con olio di mirra e sei mesi con aromi e altri cosmetici usati dalle donne"
Una crema adatta in tal senso potrebbe essere questa:


Se questo trattamento va unito alla preghiera, risulterà sicuramente efficace e gradito a ns Signore.
Augurandomi di esserti stata utile, ti lascio con una preghiera che ho scritto appositamente per te e che potresti recitare prima di applicare la crema:


Mio Signore onnipotente

fa che il mio ano torni splendente.
Tu che sei l’unico Dio vero
sbianca per sempre questo buco nero.
Fammi la grazia, Dio mio amato
che il mio ano non sembri bruciato.
Io non ho mai avanzato pretese,
ma ora ho il culo di un ugandese,
per questo ti chiedo di stender la mano
in questo mio foro del deretano.
Oh, mio Signore, ti prego, ascolta:
rendilo bianco com’era una volta.


Che la luce di Gesù Risorto possa illuminare i tuoi passi e schiarire il tuo ano.



Benedetta


lunedì 3 marzo 2014

Santa Teresa del Sessantanove

Santa Teresa D'Avila interpretata in un famoso recital da Lady Gaga da poco convetita alla vera fede

«Mia dolce Mafalda,
sono una ragazza devota e, dopo aver letto gli scritti degli esegeti di Risposte Cristiane, mi sono decisa a fare l’amore per la prima volta col ragazzo che amo invece delle solite cose con le mani che pare anche sia peccato perchè non bisogna sporcare così mi tocca leccarmele tutte.
Devo dire che tante cose un po’ difficili non le ho capite ed è per questo che scrivo a te che sembri più vicina ai problemi di noi ragazze: l’unica cosa che mi è chiara è che bisogna sempre pregare il Signore anche durante l’atto sessuale.
Adesso, devo dire che io non mi sento pronta per perdere la verginità, però ritengo che per essere vicini a Dio gli innamorati debbano provare insieme le stesse sensazioni e non prima uno e poi l’altra, anche perchè di solito il mio Ermenegildo fa in modo da essere lui il primo e poi, quando è il mio turno, mi da un bacino, si gira dall'altra parte e si addormenta esausto!

Il mio amore mi ha spiegato che possiamo supplire a questa sua narcolessia godendo contemporaneamente nel nome del Signore, e siccome non sono ancora pronta per aprirmi a lui completamente (non so se hai capito ...), mi ha proposto di mettere in pratica un “sessantanove” (e mi ha spiegato di cosa si tratta!).
A questo punto, cara Mafalda, ti chiedo: che preghiera potremmo recitare insieme per glorificare e dedicare a Nostro Signore il nostro atto?
Tua Caterina
»
 
Cara sorella in Cristo Caterina,
fai bene a chiedere, perché per ogni momento della giornata c’è la preghiera giusta!

Ho chiesto prima al Parroco, ma mi è sembrato un po' poco intelligente (non capiva cosa fosse il sessantanove e voleva che glielo spiegassi mettendolo in pratica con lui), allora ho preferito parlarne con una mia amica suora che vedo spesso perché vive in un convento di Carmelitane proprio dietro casa mia: da quello che mi racconta, loro, essendo in clausura, non possono neanche uscire a far la spesa, per cui quando si incontrano coi frati francescani che cristianamente, si recano da loro per portare cibi ed altri oggetti di uso comune, sono aduse a pregare così:

CANTICO D’AMORE PER IL SESSANTANOVE
 
Lei: O mio dolcissimo e amato Signore
       Fammi sentir del suo pene l’afrore
       Fa che rivolga al mio volto il suo glande
       Il labbro suo strappi le mie mutande

Lui: Mia Dolce Signora, madre di Cristo
       La sua vagina profuma di mosto
       Della mia amata le grandi sue labbra
       Che sien benedette, e la pelle glabra

Lei: Potente Signore che hai dato la vita
       Colla mia lingua si come matita
       Fa ch’io dipinga la sua cappella
      Tonda di cerchi come ciambella

Lui: O Madonnina da Dio benedetta
       Spalanca il suo imene come una grotta
       Santifica queste mie dita adesso
       Le voglio infilare giù dentro il suo abisso

Lei: Oh Gesù Santo, io vedo la luce
       Tutto il suo membro giù in gola mi induce
       Sento il suo sangue gonfiar la cappella
       Sale e riscende giù come un
anguilla

Lui: O dolce Madre d’azzurro vestita
       Gonfio è il clitoride, pieno di vita
       Un dito aggiungo dell’altra mano
       Più dolce che posso nel buco dell’ano

Lei: Cosa succede Dio Cristo Signore
       Sento che cresce potente il calore!
       Or come ladro vorrebbe scappare
       Ma dai suoi gioielli lo posso bloccare!

Lui: Si! Santa Madonna, orsù benedici
       Un fremito forte al mio cuore conduci
       Sussulta mia amata, potente è il tuo orgasmo
       Che Dio benedica i tuoi seni che plasmo

Lei: Le punte dei seni mi strizza d’intanto
       Disceso al suo pene è lo Spirito Santo!
       Mia bocca lo avvince, ne sento che cola
       Sicché un fiume santo mi inonda la gola

Insieme: Ed ecco le bocche di umori lambite
              S’incontran gioiose, se le benedite,
              E dolci le lingue s’incrocino adesso
              Dio Santo, sia gloria per Te quest’amplesso!

Insieme (due volte):  Le mani congiunte, poi al cielo rivolte
                                Lo Spirito Santo ci guidi altre volte!
                                Languore di sguardi, nel corpo il tepore
                                Gesù sia a Te gloria dal fondo del cuore!

Come vedi la Preghiera è molto profonda e mi sembra molto adatta ai tuoi bisogni: fate come fanno le nostre care suorine quando accolgono i loro fratelli Francescani!
Sicuramente il Signore ve ne renderà merito.

Ti chiederai adesso: “ma chi ha scritto una preghierina così bella?”
Me lo sono chiesta anch'io ed ho pensato di girare la domanda ad uno dei nostri Esegeti; in principio avevo pensato a fratello Tancredi, ma poi ho visto che lui consiglia di mangiarsi dei poveri cagnolini arrostiti, mentre Egidio dice che le nostre bestioline adorate hanno l'anima e verranno in paradiso con noi quindi, visto che è anche un grande esperto in storia della Chiesa Cattolica e della religione Ebraica, ho deciso di scrivere a lui.
Ecco la risposta che mi ha inviato Egidio:

Cara Sorella in Cristo Mafalda,
Che gioia sentire un tuo sì sincero e profondo interesse per la storia di una preghiera!
Ho faticato non poco a cercare nei miei archivi tracce che potessero ricondurmi alle origini delle sante parole di cui mi invii manoscritto autografo delle gentili sorelle Carmelitane del convento nei cui pressi hai la tua dimora. Ho anche colto l’occasione per fare un viaggio a Roma e cercare qualche recondita prova anche negli Archivi del Vaticano ed, in effetti, è emersa quella che deve essere l'autrice quasi con certezza assoluta.
La mia scelta, guidata sicuramente dall'accecante illuminazione donatami da Nostro Signore, è ricaduta su Santa Teresa di Gesù, Teresa d’Avila, che visse in Spagna nel ‘500.
Ella era infatti Carmelitana come le suore del convento vicino a casa tua, quindi non è improbabile che la preghiera sia stata tramandata per via orale di generazione in generazione per arrivare oggi fino a te.
Mentre passeggiavo per i corridoi dei Sacri Archivi, mi sono appoggiato ad uno scaffale impolverato; Nostro Signore ha fatto si che mi ritrovassi sotto la mano un'antica e impolverata copia della Autobiografia della Santa; ho preso in mano il libro; ho lasciato che s'aprisse da solo; e proprio lì,  nella penombra dei lunghi e oscuri corridoi,
Nostro Signore ha illuminato per me nella pagina, queste parole (XXIX, 13): Gli vedevo nelle mani un lungo dardo d'oro, che sulla punta di ferro mi sembrava avere un po' di fuoco. Pareva che me lo configgesse a più riprese nel cuore, così profondamente che mi giungeva fino alle viscere, e quando lo estraeva sembrava portarselo via lasciandomi tutta infiammata di grande amore di Dio. Il dolore della ferita era cosi vivo che mi faceva emettere dei gemiti, ma era cosi grande la dolcezza che mi infondeva questo enorme dolore, che non c'era da desiderarne la fine, né l'anima poteva appagarsi che di Dio. Non è un dolore fisico, ma spirituale, anche se il corpo non tralascia di parteciparvi un po', anzi molto. È un idillio cosi soave quello che si svolge tra l'anima e Dio, che io supplico la divina bontà di farlo provare a chi pensasse che io mento.
È qui evidente che la Santa amava sderenarsi completamente facendosi sditalinarnare e ciucciare la fica a morte da un qualche frate fidato che la mandava in estasi a colpi di lingua facendole provare orgasmi dolcissimi
(era cosi grande la dolcezza che mi infondeva), lunghissimi (che non c'era da desiderarne la fine) e intensissimi sia nel corpo che nell'anima (spirituale, anche se il corpo non tralascia di parteciparvi un po', anzi molto); nel frattempo il frate afferrava in mano il suo membro, luccicante alla luce di candela perché unto d'olio d'oliva (Gli vedevo nelle mani un lungo dardo d'oro), e glielo sbatteva sue e giù (a più riprese) in gola fino alla bocca dello stomaco (fino alle viscere): come è ben noto, eccessive sollecitazioni allo iato provocano la sensazione di fitte al cuore (Pareva che me lo configgesse ... nel cuore); Le lunghe sofferenze della Santa, che l'hanno portata anche in fin di vita per varie cause fra cui la denutrizione, pare infatti fossero dovute ad ernia iatale (si tende a mangiare poco perché qualunque cibo ingerito provoca forti bruciori dovuti ad un eccesso di succo gastrico): la Santa descrive infatti forti bruciori (lasciandomi tutta infiammata) che le facevano ritenere che il frate avesse la cappella di ferro arroventato (sulla punta di ferro mi sembrava avere un po' di fuoco); il membro del frate oltre che lungo, era anche grosso per cui l'estrazione a fine deep throat dava alla donna la sensazione che le venisse sfilato via il cuore insieme all'esofago (quando lo estraeva sembrava portarselo via). 
 
L'amico Don Fecondo, ideatore dei molti modi di pregare col rosario a grani grossi (che potete trovare in questo blog e nella pagina facebook dei nostri fan), è consulente spirituale per il recital di Lady Gaga: qui il rosario cura i bruciori all'esofago della Santa.
Il tutto sempre con grande amore di Dio (un idillio cosi soave quello che si svolge tra l'anima e Dio). Siccome le consorelle non credevano alle sue parole, la Santa ha scritto il testo di questa preghiera perché tutte potessero avvicinarsi al Signore aprendosi nella fede ai fratelli dei conventi limitrofi (io supplico la divina bontà di farlo provare a chi pensasse che io mento).
 
Dal frontone di una cattedrale nelle provincie basche: la posizione di preghiera preferita da Santa Teresa
Sfogliando l'antico testo che avevo fra le mani, subito sotto la citazione riportata, con rammarico ho dovuto notare che erano state strappate alcune pagine, probabilmente dalle consorelle stesse per poter studiare a memoria la preghiera nelle loro celle esercitandosi in solitudine o magari in coppie (pare che rinomati archeologi, di comprovata fede cristiana, abbiano ritrovato nelle cantine del convento spezzoni di manici di scopa risalenti al ‘500 che, all'analisi chimica, sono risultati essere intrisi fortemente d'olio d'oliva e succo gastrico).

Le suore però, come tu hai scoperto grazie alla tua amica, hanno tramandato la preghiera mantenendola viva con un'attiva (sessualmente) tradizione orale (evidentemente in entrambi i sensi), per cui possono ancora goderne.
Fortunatamente per tutti noi, dopo tanti secoli hanno finalmente deciso di condividere questa gioia anche con te e quindi con le altre donne che vivono fuori dalle mura del loro convento.

Fai buon uso di queste informazioni
Benedittanza a te sorella Mafalda
Ti bacio sulla tua bocca
tuo Egidio


Ecco cosa mi ha scritto l'illuminato Egidio (che fa un po' il furbetto, ma state tranquille, non ha il mio numero di cellulare!) ed io sono felice di condividere la sua illuminata conoscenza con tutte voi!

Benedittanza a tutte le sorelle e tutti i fratelli in Cristo, specie quei fratelli che vorranno non lasciare sola la nostra sorella in Cristo Caterina: dal suo ardore religioso capisco che quando il suo fidanzato sarà stanco di pregare con lei e si addormenterà col cuore inondato dallo Spirito Santo, lei sarà felice di aprirsi ancora al Signore pregando insieme con altri devoti giovani.

la vostra affezionata Mafalda