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sabato 31 maggio 2014

Potenziare l'eiaculazione con la preghiera

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Gentile Sig. Moreno,
sono Ada, la moglie di Giorgio, il suo lettore che le ha scritto qualche tempo fa per avere consiglio riguardo al problema della prostata.

Lei ha dato un consiglio a mio marito, e lui lo ha seguito con diligenza. In pratica, lei ha detto a Giorgio che io dovevo praticargli il sesso orale, cioè soddisfarlo con la bocca. Devo dire che all'inizio la sola idea mi disgustava profondamente. Ma Giorgio non ha ascoltato le mie proteste e mi ha applicato un orribile attrezzo sul viso, che mi costringeva a tenere la bocca spalancata, e lui prendendomi la testa fra le mani mi ficcava il membro fino alla laringe, e pompava con vigore emettendo infine il seme nella mia bocca. Giorgio mi aveva ammonita della necessità di inghiottire tutto il seme, perché altrimenti sarebbe stato commesso un grave peccato. Ebbene, un po' alla volta quel liquido viscoso e saporito ha cominciato a piacermi, finché ho preso tanto gusto a queste somministrazioni, da sollecitare spesso mio marito a darmene ancora. L'attrezzo con cui mi forzava le prime volte non è stato più necessario!

Adesso però, si sta verificando un nuovo problema. Giorgio è guarito dall'infiammazione alla prostata, ma non riesce più a produrre una quantità di sperma sufficiente a spegnere la mia sete di sugo maschile! Io ne sono divenuta ghiotta, e per me la cena non è completa senza una buona sorsata di sperma come dessert. Cosa si può fare per rimediare?

Grazie del suo aiuto e che Dio la benedica,
Ada
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Carissima Ada, devota e pia sorella in Cristo,
mi fa piacere sapere che il mio consiglio ha funzionato e che ora Giorgio è guarito dal suo disturbo alla prostata. Non avevo dubbi che sarebbe stato così, dal momento che anche la risposta che ho dato a tuo marito mi è stata ispirata direttamente dal Signore, come tutte le risposte che noi Illuminati Cristiani offriamo ai nostri lettori attraverso il blog. Tuttavia averne la conferma diretta e un cenno di riconoscenza è sempre gratificante. Per i nostri lettori, richiamo la lettera di Giorgio a cui fai riferimento: È lecito masturbarsi per curare la prostata?

Vengo ora subito al tuo problema. In effetti un uomo giovane e in buona salute dovrebbe produrre circa 5 ml di sperma al giorno. Se non arriva a questa quantità, è possibile incrementare la produzione con rimedi naturali.

Per prima cosa, potresti preparare per tuo marito degli infusi di "Horny Goat", nome comune dell'Epimedium grandiflorum. Questa pianta è ricca di flavonoidi, presenti sia in forma glucosidica (fino al 4.5%) che in forma libera, di polisaccaridi e di fitosteroli. L'effetto dei suoi principi attivi - luteolina, icariina, quercetina e varie epimedine - è di aumentare il livello endogeno dei neurotrasmettitori adrenergici e catecolaminergici, della serotonina e della dopamina (a cui è legata indirettamente la stimolazione del rilascio di ormoni pituitari, come l'LH) ma soprattutto è importante il ruolo dell'Epimedium di stimolatore della produzione di testosterone endogeno (effetto energetico e stimolante sessuale). Il desiderio sessuale e le prestazioni erettili sono infatti legate sia alla presenza degli ormoni che ad una elevata attività colinergica ed adrenergica. Inoltre l'Epidemium aumenta l'attività delle terminazioni nervose a livello cutaneo, che contribuiscono positivamente alla stimolazione sessuale.

Oltre a questo infuso, potresti preparare un estratto idroalcolico con le radici di Muira Puama (Ptychopetalum ovata) anche noto come "albero della potenza", facendole macerare nel rum o nel cognac, secondo la preferenza. Questo estratto potrà sostituire il digestivo a fine pasto. L'effetto rinvigorente della libido e dell'erezione è da attribuire all'alcaloide muirapuamina. La Muira Puama è un arbusto che si trova in Brasile. L'estratto delle radici è utilizzato sin dai tempi antichi nella medicina tradizionale brasiliana. La dose giornaliera consigliata di Muira Puama è di circa un grammo.
Nel 1930 Meiro Penna la descrisse nel suo libro "Notas Sobre Plantas Brasileriras" citando alcuni esperimenti terapeutici eseguiti in Francia nei trattamenti contro disturbi quali l'impotenza e le astenie gastrointestinale e circolatoria. La Dr. Schwontkowsky nel suo trattato "Erbe dall’Amazzonia" (1993) la considera non solo come un ottimo fitoterapico contro l'impotenza, ma anche contro la frigidità, i crampi mestruali e la sindrome premestruale.
I primi esploratori europei degli anni 1920-1930 notarono che gli indigeni dell'Amazzonia la usavano come afrodisiaco e tonico. Quando venne introdotta in Europa andò subito ad arricchire le specialità fitoterapiche inglesi. Vista la lunga storia dell'uso di Muira Puama in Inghilterra, essa è tuttora inserita nella British Herbal Pharmacopoeia, un'autorevole fonte sulla medicina erboristica della British Herbal Medicine Association, dove è raccomandata per il trattamento della dissenteria e dell'impotenza.
All'Istituto di Sessuologia di Parigi, sotto la supervisione di una delle più grandi autorità mondiali in materia di disfunzioni sessuali, il Dr. Jaques Wajnberg, in uno studio clinico con 262 pazienti che lamentavano perdita del desiderio sessuale e impotenza, ha dimostrato che la Muira Puama è più efficace della yohimbina. Dopo due settimane di trattamento con l’estratto naturale, il 62% dei pazienti con perdita della libido sostennero che il trattamento aveva sortito un notevole miglioramento funzionale mentre il 51% dei pazienti con impotenza sentirono un buon beneficio. Non fu riscontrato alcun effetto collaterale.

Con la prima colazione potresti servire a Giorgio una tisana di corteccia di Catuaba (Erythroxylum catuaba). Questa pianta ha ottime proprietà afrodisiache, in quanto contiene yohimbina in forma cristallina. È ricca inoltre di catuabina (un alcaloide), atropina, magnesio, potassio e calcio.
La Catuaba è un piccolo albero tra i due  e i quattro metri d'altezza che produce fiori gialli ed arancioni. Il piccolo frutto ovale di colore arancione scuro è tossico. Cresce nella foresta tropicale dell'Amazzonia.
La tisana di Catuaba è utilizzata contro l'impotenza o la debolezza sessuale, l'agitazione, il nervosismo, la debolezza di nervi, i problemi di memoria, l'insonnia e la fatica.
Le straordinarie qualità di questa pianta sono illustrate nei canti degli indiani Tupi del Brasile che furono i primi a scoprire le sue proprietà, secoli fa. Le popolazioni indigene ed i locali hanno utilizzato la Catuaba da generazioni: in Brasile, la Catuaba è considerata come l'unico afrodisiaco la cui efficacia sia stata dimostrata e come un sperimentato trattamento dell'impotenza. Un proverbio dello Stato di Minas dice: Fino all'età di 60 anni, il figlio scende dal padre; oltre, il figlio scende dalla catuaba!
Secondo il dott. Meira Penna, la Catuaba Agisce come stimolante del sistema nervoso, senza uguale per trattare le disfunzioni del sistema genitale maschile.
Ricercatori dell'Istituto di Farmacognosia dell'Università di Vienna, in collaborazione con l'Istituto di Chimica e di Tecnologia Farmaceutica dell'Università di Graz e dell'Istituto di Ricerca Biomedica Wolfson di Londra hanno scoperto recentemente che la corteccia della catuaba permetterebbe di lottare contro l'impotenza sessuale. Questa scoperta è stata pubblicata nella rivista specializzata "Planta Medica". Secondo i ricercatori, gli estratti di Catuaba possono essere impiegati favorevolmente contro problemi legati alla sessualità in alternativa al Viagra. 
Nel loro studio, i ricercatori hanno comparato estratti di corteccia della pianta con i prodotti che si trovano in commercio attualmente in Austria, in Germania, nei Paesi Bassi, in Inghilterra ed in Brasile. 
Gli estratti di Catuaba avrebbero un meccanismo d'azione sull'organismo molto diverso dal Viagra, il celebre medicinale contro l'impotenza il cui principale agente attivo è il Sildenafil citrato. 
Christa Kletter ed il suo gruppo si sono interessati particolarmente agli alcaloidi presenti nella pianta. La Catuaba agirebbe come vasodilatore e questa è la sua prima azione afrodisiaca. È già nota per altre piante l'attività sulla vasodilatazione, che permette un migliore afflusso di sangue nei corpi cavernosi dell'organo sessuale maschile. La Catuaba presenta anche altri vantaggi poiché contiene tre alcaloidi chiamati catuabina A, catuabina B e catuabina C che avrebbero tra le loro proprietà quella di migliorare la libido agendo direttamente sul sistema nervoso centrale.
Studi di laboratorio svolti da Manabe et al. (1992) effettuati su topi, hanno dimostrato che la somministrazione di una soluzione acquosa di Catuaba effettivamente protegge dall'infezione letale di Escherichia coli e Staphylococcus aureus. Inoltre gli estratti di Catuaba hanno inibito significativamente il virus di immunodeficenza umana (HIV). La loro attività anti-HIV è prodotta, almeno in parte, tramite l'inibizione dell'assorbimento del virus HIV da parte delle cellule.

Il tè delle 5 per Giorgio sarà di paglia d'avena (oat straw), che ha l'effetto di sopprimere l'ansia e il nervosismo. Questo rimedio per una vasta gamma di disturbi è stato utilizzato nella medicina olistica fin dalla preistoria. Aiuta ad alleviare il dolore dell'osteoartrite, rende le ossa più forti e aiuta a combattere la depressione e l'ansia. È un calmante e un analgesico efficace, e rinforza il sistema immunitario.

Se Giorgio è solito bere succo di frutta, yogurt, o latte, potrai aggiungere in ogni bicchiere un cucchiaino di radice di Maca (Lepidium meyenii) in polvere. Ricca di aminoacidi essenziali (10%), sali minerali, vitamine, carboidrati, acidi grassi e fibre, la pianta della Maca ha proprietà rinvigorenti ed energizzanti e migliora la risposta alla fatica e allo stress e la resistenza agli sforzi massimali. Inoltre, il suo contenuto di steroli contribuisce ad aumentare la forza e la massa muscolare. La Maca è conosciuta anche come "ginseng peruviano" (sebbene non appartenga alla famiglia del ginseng).
In uno studio del 2008, alcuni ricercatori hanno scoperto che la Maca può aiutare ad alleviare la disfunzione sessuale causata dall'uso di inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina (una classe di medicinali usati per trattare la depressione). Lo studio ha coinvolto 20 persone affette da depressione che soffrivano la disfunzione sessuale provocata da questi inibitori. I risultati hanno rivelato che la Maca può favorire anche l’aumento della libido.
Il dosaggio della Maca può variare dai 500 ai 2000 mg al giorno.

Questi elementi basilari si potranno integrare con un estratto di radice di Longjack, semi di zucca, salsapariglia, liquirizia e almeno mezzo chilo di fragole al giorno, con molta panna montata. Sarebbe bene inoltre accompagnare sempre i cibi con una buona birra weizen. Questi alimenti miglioreranno nettamente la quantità e la qualità dello sperma.

Ma la cosa più importante sarà la preghiera a Gesù affinché aiuti Giorgio ad avere abbondanti eiaculazioni. Questa preghiera andrà formulata come ti indico di seguito:

O mio caro e buon Gesù,
tanto sperma dammi tu;
è devoto mio marito
ma mi sembra un po' esaurito:

proprio adesso che il disgusto
se ne va e ne vorrei un fusto!
Per amor della Madonna,
che ne venga una colonna.

La mia sete è così grande,
che mi bagno le mutande.
Oh mio Dio fa che la sborra
non rimanga di zavorra!

Grazie a Te che sempre e adesso,
mai più il seme andrà nel cesso.
Ché la Mamma tua adorata
sempre è stata abbeverata!

Ricorda sempre che quando preghi dovrai ritirarti nella tua camera al riparo da orecchie indiscrete: Ma tu, quando preghi, entra nella tua cameretta e, chiusa la porta, rivolgi la preghiera al Padre tuo che è nel segreto; e il Padre tuo, che vede nel segreto, te ne darà la ricompensa. (Matteo 6,6).

Infine, alcune raccomandazioni che vengono dritte dritte dal Libro Sacro, la Bibbia. Prima di avvicinarti al suo pene, dovrai osservare una dieta leggera; infatti è scritto che dovrai evitare che: Dalla sua bocca erompono vampate, sprizzano scintille di fuoco (Gb 41,11). Il suo fiato incendia carboni e dalla bocca gli escono fiamme (Gb 41,13).
Allora lui si avvicinerà a te e potrà parlarti in nome di Dio: Sono io il Signore, tuo Dio, che ti ha fatto salire dal paese d'Egitto: apri la tua bocca, la voglio riempire (Sal 81,11).
E tu risponderai: Quanto sono dolci al mio palato le tue promesse, più del miele per la mia bocca (Sal 119,103). Apro anelante la mia bocca, perché ho sete dei tuoi comandi (Sal 119,131). Allora la nostra bocca si riempì di sorriso, la nostra lingua di gioia (Sal 126,2).
Il Signore a questo punto lascerà che si avverino le Sue parole Ecco, se il fiume si ingrossa, egli non si agita, anche se il Giordano gli salisse fino alla bocca, resta calmo (Gb 40,23). Ovvero: il suo pene si ingrosserà e lui pacatamente, nella sua consapevolezza lascerà che sgorghi nella tua bocca. Ma la tua preghiera è molto importante infatti le scritture ci indicano la tua bocca come la casa del Signore se non la terra promessa:  Un fiume e i suoi canali rallegrano la città di Dio, la più santa delle dimore dell'Altissimo (Sal 46,5). Ma anche, Ci condusse in questo luogo e ci diede questa terra, dove scorrono latte e miele (Dt 26,9). Questa terra per te è arrivata quindi si avvera in te la profezia biblica! Tuo marito ti dona il suo latte e il suo miele in abbondanza come nella terra promessa. Poter godere di tale abbondanza ti porterà sicuramente fortuna ed allontanerà da te ogni problema economico infatti è scritto: Tu succhierai il latte delle genti, succhierai le ricchezze dei re (Is 60,16).
Ricorda che tu dovrai sempre mantenerti nella grazia, altrimenti non potrai dissetarti alla sua sorgente infatti è detto: Chi fa l'ingiustizia deve chiudere la bocca (Gb 5,16). Solo se sarai pura lui Colmerà di nuovo la tua bocca di sorriso e le tue labbra di gioia (Gb 8,21). Lui ti considererà non il suo fiore, ma addirittura il suo giardino e potrà a buona ragione affermare: Innaffierò il mio giardino e irrigherò la mia aiuola. Ma ecco, il mio canale è diventato un fiume e il mio fiume è diventato un mare (Sir 24,31), ovviamente di seme.

Ma dal tuo punto di vista, ti sei chiesta il perché di questo tuo cambiamento? Questo tuo desiderio di prendere il latte da tuo marito è da considerarsi una profonda presa di coscienza del ruolo di guida morale che San Paolo assegna al maschio al fine di correggere e indirizzare sempre le labbra della moglie, infatti è scritto: Ora, chi si nutre ancora di latte non ha l'esperienza della dottrina della giustizia (Eb 5,13).
Però attenta a non trascendere eccessivamente perché la concupiscenza è sempre in agguato, infatti è scritto: I suoi occhi sono come colombe su ruscelli d'acqua; i suoi denti si bagnano nel latte, si posano sui bordi (Ct 5,12). Anche le Scritture rammentano alla donna che i "rigatoni" non sono grati a Nostro Signore. È infatti scritto che devi trattare con molta delicatezza il pene di tuo marito: Rispose: «Non devo forse aver cura di dire solo quello che il Signore mi mette sulla bocca?» (Nm 23,12).
E dopo che lui ti avrà inondata del suo seme, sarai finalmente pronta per la penetrazione, infatti è scritto: Un abisso chiama l'abisso al fragore delle tue cascate; tutti i tuoi flutti e le tue onde sopra di me sono passati. Che non si tiri indietro e faccia il suo dovere! (Sal 42,8).

Benedittanza a fiumi,
Moreno

lunedì 19 maggio 2014

Double penetration in grazia di Dio

Carissimo Moreno,
mi chiamo Nadia e ho 18 anni, fin da piccola i miei genitori, che purtroppo sono venuti a mancare un anno fa, mi hanno sempre educata alla fede cristiana e anche dopo la loro morte ho sempre cercato di seguire i loro insegnamenti. Oggi non ci sono più per rispondere alle mie domande alle quali non hanno fatto in tempo ad illuminarmi ed è per questo che le scrivo. Dalla morte dei miei genitori ho iniziato a frequentare un uomo molto più grande di me, sposato e con figli miei coetanei. Due mesi fa, facendomi passare per una sua collega di lavoro, mi ha invitato a cenare a casa sua per presentarmi la sua famiglia. La sua famiglia, ad eccezione del fatto che è atea, è stata molto gentile con me. A questa cena ho conosciuto i due figli di questo uomo, di 19 e 22 anni, che mi hanno fatto esplicitamente capire, toccandomi il piede da sotto il tavolo e sfiorandomi il seno con i gomiti alla prima occasione, di voler avere un rapporto con me. Inizialmente ho finto di nulla contrariata dalla loro condotta e dai rapporti che mi legavano col padre ma, dopo aver alzato un pochino il gomito a tavola, mi sono lasciata convincere dai due ragazzi a farmi accompagnare da loro a visitare la casa. Mentre attraversavamo tutti e tre lo stretto corridoio del secondo piano, il ventiduenne mi spinse velocemente dentro una stanza buia, il ragazzo più piccolo chiuse la porta e mi sbatterono entrambi con una violenza inaudita su di un letto poco distante. La stanza era buia e a fatica distinguevo le figure confuse dei due che mi mantenevano ferma,mentre mi imbavagliarono e legarono al letto, l'unica luce fioca che penetrava dalla finestra venne estinta quando uno dei due chiuse le persiane. Mi tolsero i pantaloni e mi alzarono la maglia,sentii la mia biancheria al mio fianco. Ormai persi ogni speranza di liberarmi è compresi di essere eccitata dal tocco dei due. Sentii poi la lingua di uno che mi per scorse tutto il corpo, qualcosa di turgido sfiorarmi il sesso bagnato e venni penetrata. Quando questa pazzia finì qualcuno aprì le persiane e uscimmo tutti e tre, come se nulla fosse successo, raggiungendo gli altri in salotto. Caro Moreno so di essere in errore tuttavia anche ora, dopo due mesi trascorsi da quell'avvenimento, mantengo i rapporti con loro padre, per cui non nutro più alcun sentimento amoroso, solo per intraprendere giochi particolari con i ragazzi, ma ora temo le fiamme dell'inferno, Dio mi punirà per queste passioni proibite che mi concedo? È legittimo che io abbia amplessi con i due, ignari del mio rapporto col padre? Disperata confido in una sua risposta, certamente utile.
Nadia 

Cara sorella in Cristo Nadia,
ho chiesto alla nostra sorella illuminata Mafalda di rispondere lei a questa domanda perchè si è già occupata di tematiche analoghe dal punto di vista della donna cristiana con la dovuta delicatezza.
Benedittanza a te sorella Nadia
Moreno 

Cara sorella Nadia,
In effetti i problemi di noi ragazze vanno affrontati ponendosi dal nostro punto di vista, quindi, come dice Suor Christina, cominciamo col ritornare ai principi basilari.
Suor Christina profetizza sul ritorno ai principi basilari della fede 
Il Sacrificio di Cristo morto per noi sulla Croce in remissione dei peccati, cancella tutti i nostri peccati, ma, ovviamente, solo se abbiamo sinceramente fede in lui. San Paolo la fa semplice: dice che basta accettare l’amore di Cristo come nostro Salvatore! in effetti, prima, gli Ebrei dovevano invece conoscere a memoria tutta la legge in modo da evitare di compiere un lungo elenco di azioni che si configuravano, e lo sono ancora oggi per gli Ebrei, sgradite a Nostro Signore; Per San Paolo basta accettare la grazia e tutto diventa una strada in discesa, ma invece ti posso dire così non è.
Prima della venuta di Cristo occorreva sottostare alla legge consegnata da Dio a Mosè fatta di tanti comandamenti e ordini "negativi": non fare questo, non fare quell'altro, se fai un sacrificio puoi mangiarne, se fai un olocausto devi bruciare tutto, e così via; in fondo però, non era poi così complicato: certo si dovevano evitare attentamente un sacco di cose, ma erano chiaramente elencate una per una, alcune sostanziali per la nostra morale, tipo non uccidere, altre poco comprensibili come non mangiare gamberetti, farsi circoncidere l'ottavo giorno di vita, altre utili per non faticare troppo, come onorare il sabato non lavorando, ovviamente se non si esagera (gli ortodossi non tirano la catena in bagno dopo avere evacuato, e va beh, ma non fanno neanche il bidet, ragazze! è un bel problema se il venerdì sera hanno mangiato pesante e poi vi vengono a cercare!).
San Paolo poi ci ha spiegato che diversamente dagli antichi Ebrei, per noi, Cristo col suo sacrificio Ef 2,15 ha abolito la Legge, fatta di prescrizioni e di decreti, ma anche che lo ha fatto 1Tm 1,9 nella convinzione che la Legge non è fatta per il giusto, ma per gli iniqui e i ribelli, per gli empi e i peccatori, per i sacrileghi e i profanatori, per i parricidi e i matricidi, per gli assassini, quindi in realtà la via è in discesa solo per quelli che avrebbero ed hanno avuto il dono di credere, mentre per i peccatori la strada si è trasformata nella scalata del monte Everest con la croce sulle spalle!
Sempre San Paolo ci dice che infatti: (Gal 3,23) prima che venisse la fede, noi eravamo custoditi e rinchiusi sotto la Legge, in attesa della fede che doveva essere rivelata. Ma proprio di una facile custodia si trattava, infatti la legge era, come abbiamo visto, un insieme di precetti semplici da seguire una volta presa l’abitudine; tali precetti avevano avuto per Nostro Signore lo scopo di insegnare al Suo popolo ad agire in Suo nome: obbedire per amore anche a compiti assurdi, in modo da predisporsi a quella purezza necessaria a dare i natali a Suo Figlio in un terreno fertile per la sua predicazione e, successivamente al suo sacrificio, a ricevere da Lui la salvezza non più tramite le azioni, ma tramite la grazia.
Ma se hai un dubbio e non sai bene cosa fare, se il percorso non ti è chiaro, vivere senza l’ausilio della legge, è come guidare di notte a fari spenti: basta perdere la grazia per un solo instante per essere di nuovo nel peccato o contro un albero.
Questo vuol dire che se vivrai costantemente nella grazia di Dio e nel suo amore, le tue azioni non dovranno più essere filtrate secondo il setaccio della legge, ma saranno automaticamente giuste e gradite a Nostro Signore perché operate in stato di grazia.
Ma come dico da tempo essere in stato di grazia, vuol dire non dimenticare mai il dono dell’amore reciproco fra Gesù e la tua anima!
Se durante ogni tua azione pregherai e avrai nel cuore l’immagine di Gesù tale azione sarà santa e la via ti sarà automaticamente illuminata.
Attenta però, perché la stessa azione identica potrebbe invece essere il peggiore peccato di fornicazione e concupiscenza con l’animo lontano dall’amore di Dio!
Veniamo al dunque, tu chiedi: sarò dannata? Ovvero, chiedo io, sei in stato di grazia? Vediamo di capirlo cominciando dall’inizio della tua storia.
Cosa può volere dire mai amare un uomo più anziano? Pensi che ci sia qualcosa di male? La Madre di Cristo non aveva forse dodici anni quando sposò Giuseppe, l’anziano falegname? E come saprai dagli apocrifi, ebbe diversi figli da Giuseppe dopo avere concepito e messo al mondo Nostro Signore, figli di quell’uomo più grande scelto apposta da Dio Padre per la madre su Suo Figlio, perché grazie alla sua esperienza avrebbe saputo educare il Bambino e, allo stesso tempo, renderLa più felice di quanto avrebbe potuto fare un giovane inesperto della sessualità femminile e magari eiaculatore precoce, ed insegnarle con amore e dolcezza le gioie della vita coniugale partendo dai preliminari per arrivare alle coccole alla fine (di soliti i giovani si girano dall'altra parte e si addormentano ...).
Così tu, giovane ed inesperta, sicuramente hai potuto imparare dal tuo uomo maturo le gioie dell’amore carnale e, se avrai costantemente avuto nel cuore l’amore di Gesù, avrai fatto tutto questo nella grazia e quale grazia di Dio avrai ricevuto da Dio stesso, per tramite del tuo amore maturo, il dono di come parlare col tuo corpo ad un uomo e di come ascoltare il suo corpo e hai potuto mettere a frutto tale dono di Dio con i suoi figli.
Ma lui è sposato: è forse questo classificabile come adulterio? Come ben saprai l’adulterio per l'Antico Testamento, avviene fra un uomo ed una donna sposata (Lv 20,10) Se uno commette adulterio con la moglie del suo prossimo, l'adultero e l'adultera dovranno esser messi a morte quindi non sarebbe il tuo caso visto che non sei sposata; in realtà Gesù ha esteso il peccato anche all'uomo sposato se volesse ripudiare la moglie per una nuova donna ancora non sposata: (Mt 10,11) Chi ripudia la propria moglie e ne sposa un’altra, commette adulterio verso di lei; quindi, stai tranquilla, tu non devi morire perchè lui non intende sposarti, ma solo tenerti come amante! Essendo tu nella grazia, non hai avuto bisogno di ricordare la legge al tuo uomo e lui, pur ateo, è stato guidato dal Signore e si è automaticamente comportato secondo la legge tenendo con se la madre dei suoi figli e usandoti cristianamente solo per il suo piacere: la cosa importante è infatti che lui non ripudi per te la donna della sua gioventù, cosa confermata anche nell'Antico Testamento dove infatti è scritto (Is 54,6) Come una donna abbandonata e con l'animo afflitto, ti ha richiamata il Signore. Viene forse ripudiata la donna sposata in gioventù? dice il tuo Dio.
Ci dici che lui e la sua famiglia sono atei, ma San Paolo ha scritto la donna che ha un marito non credente, s’egli consente ad abitar con lei, non lasci il marito; perché il marito non credente è santificato nella moglie (1 Cor. 7:12-15), quindi non solo tu credente puoi stare con uomini atei ma li santifichi, quindi anche in questo caso la grazia ti ha guidato verso l’uomo, meglio dire gli uomini, giusti per la completezza di un disegno divino.
La cosa che ti turba di più sono però i due fratelli, figli del tuo uomo. I due giovani, si capisce hanno vissuto il rapporto con te molto fisicamente e in modo privo di spiritualità, questo perché sono atei, ma, come abbiamo detto sopra, questo non è per Nostro Signore causa di dolore, ché anzi saranno da te santificati.
Riguardo alla poligamia e alla poliginia abbiamo già detto che non è un problema in Poligamia e Gangbang: Cosa ne Pensa Nostro Signore?, ma qui ci sono in più la menzogna in cui ritieni di vivere, il particolare tipo di erotismo in cui ti hanno coinvolta ed il vincolo di parentela.
Cominciamo con la questione più semplice, il fatto che loro siano ignari del rapporto col padre: è una piccola omissione a fin di bene e non vi è traccia nelle Scritture che ciò sia inviso al Signore.
Passiamo alla carnalità del rapporto: il modo in con cui ti prendono i due fratelli può essere inviso a nostro Signore?
La cosa importante è che tu non ti faccia trascinare in un vortice di concupiscenza e perversione che ti potrebbe allontanare dalla grazia di Dio. Ma San Paolo ha scritto Ef 5,24 come la Chiesa è sottomessa a Cristo, così anche le mogli lo siano ai loro mariti in tutto, quindi in fatto di essere presa con la forza legata e imbavagliata non è contro la parola di Nostro Signore ed anzi è proprio la grazia discesa su di te che ha fatto si che tale pratica erotica non ti risultasse sgradita. Come avrai letto in un recente post Dolore, gioia e godimento: dal sacrificio di Cristo al Sadomaso, pratiche erotiche vicine al sadomaso possono aiutarti molto nell'avvicinarti al Signore: se lo ritieni, puoi quindi consigliare ai due giovani che sembrano molto portati, di sculacciarti selvaggiamente prima e dopo il rapporto.
Riguardo alla parentela invece Lv 18,8 ci dice Non scoprirai la nudità di una moglie di tuo padre; è la nudità di tuo padre. Ora se consideriamo la parità dei sessi introdotta occultamente da San Paolo riguardo al divorzio (Ne abbiamo già scritto in Il Signore mi protegge se mio marito mi tradisce? nella prima lettera ai Corinzi (10,11) San Paolo ci dice: la moglie non si separi dal marito ... e il marito non ripudi la moglie.), se rimani anche concubina del padre, ti troveresti ad essere responsabile di un peccato che offende il Signore: per continuare il rapporto coi ragazzi dovrai allora interrompere quello col padre, cosa che mi sembra di capire, non è più così importante per te e, in fondo, quale gioia più grande per un padre se non quella di avere aperto la via, magari più di una, e facilitato il futuro dei propri figli? Vi auguro quindi un felice futuro, che il tuo ex allestisca per voi una splendida festa di nozze e voglia anche accompagnarti all'altare. 
Guarda che bella torta potresti avere!
Infine riguardo alla fratellanza, anche in questo caso la Bibbia risponde al tuo problema: Levitico 18,18 ci dice Non prenderai la sorella di tua moglie per farne una rivale, scoprendo la sua nudità insieme con quella di tua moglie, mentre questa è in vita. Estendendo come già fatto prima, il concetto alle donne, sembrerebbe che quindi questo rapporto con due fratelli non sia accettabile.
Ma leggiamo attentamente la parola del Signore: l’imperativo del Signore è finalizzato a due scopi, quindi se riesci a superare entrambi gli ostacoli puoi prendere i due fratelli senza peccare; occorre che tu:
  • non scopra insieme le loro nudità
  • non crei rivalità fra i due.
Il buio pesto creato ad arte dai due giovani non è quindi una forma di perversione: anche in questo caso la grazia che è su di te ha guidato le vostre azioni per non coinvolgerti in un peccato di quelli elencati dalla legge, infatti nel buio le loro nudità ti saranno occultate.
La rivalità invece è un problema più complesso: cosa dobbiamo fare per non rattristare Nostro Signore nel caso in cui occorra evitare di provocare rivalità fra i due fratelli?
Il mio consiglio è di fare in modo da rendere impossibile la rivalità concedendo contemporaneamente ad ognuno di loro uno dei tuoi orifizi. Poiché tali orifizi potrebbero presentare diverso gradimento dovresti tenere un diario per evitare favoritismi e mantenere sempre la massima equità.
Occorrerà inoltre che entrambi risultino da ogni rapporto egualmente esausti affinché nessuno dei due possa avere a pensare che tu hai dedicato all’altro maggiori attenzioni.
Tutto questo mi sembra sinceramente eccessivamente oneroso e farebbe passare la voglia anche a una ninfomane!
Una buona soluzione, che mi sento di consigliarti per evitare tali complicazioni, potrebbe allora essere quella di applicare la sana e benedetta pratica della doppia penetrazione.
Come tu ben sai sicuramente la doppia penetrazione avviene quando due mariti inseriscono contemporaneamente il loro pene nello stesso orifizio della amata moglie onorando e ringraziando ripetutamente ad alta voce, senza tema alcuna di disturbare il vicinato, Gesù Salvatore, la Vergine Maria e tutti i santi che vi vengono in mente.
Tale atto va però gestito in modo da non incorrere nel grave peccato di omosessualità: come ho già spiegato in Transessualità conforme alla Volontà di Dio, se Nostro Signore ha fatto dono ad uno dei suoi figli di una sensibilità sessuale diversa, tale dono deve essere accettato, ma è proprio il caso di due eterosessuali che provano piacere da un rapporto omosessuale ad essere considerato perversione: (Lev. 18:22) Non avrai con un uomo relazioni carnali come si hanno con una donna: è cosa abominevole. Occorrerà allora che tu faccia in modo da evitare che i loro due membri entrino in contatto; dico a te perché loro sono atei quindi per loro non sarebbe un problema, saranno comunque dannati, ma tu da buona cristiana, per restare in grazia di Dio, non puoi convivere col peccato anche se commesso da altri, tantomeno, come detto più sopra, esserne causa e complice! Loro, come ha detto San Paolo, devono comunque accettare di buon grado tutte le regole che la tua fede e la grazia, che è su di te, di inducono a rispettare.
Il consiglio pratico che ti do è quello di ritagliare una spugnetta (non di quelle per alimenti che hanno la parte verde abrasiva, mi raccomando!) in modo da coprire l’area di possibile contatto fra i due membri, versare su di essa olio di vaselina che avrai provveduto a fare benedire opportunamente dal tuo parroco, frapporre la spugna fra i due membri eretti, fasciare il tutto con domopack per evitare che la spugna si allontani facendo attenzione a non tappare la punta dei membri in modo da non mettere ostacolo ad una eventuale fecondazione; come controllo delle nascite potrai usare solo i metodi naturali santificati dalla Chiesa come il salto del coniglio (in due, dovranno allenarsi molto: sii loro di aiuto prestandoti tutte le volte che serve), ovviamente associato alla completa ingestione del seme da parte tua per non incorrere nell'increscioso spargimento che tanto è costato al povero Onan. 
Segui attentamente queste istruzioni se non vuoi che i tuoi amati incorrano nel peccato di omosessualità
Ricorda che, se si dimostrassero riottosi nell'applicare le precauzioni illustrate sopra, dovrai essere inflessibile e fare capire loro che: è meglio una spugnetta in due che una pugnetta da soli! e negare loro i tuoi favori fintanto che non avranno recepito!
A tale punto potrai concedere al piacere tuoi due fratelli uno qualunque dei tuoi tre orifizi senza più fare attenzione a eventuali favoritismi non voluti e quindi abbandonarti completamente all’atto ed all’estasi mistica dovuta al Signore: ricorda sempre infatti che tu stai rappresentando l’amore di Cristo per i suoi fedeli mentre loro stanno rappresentando l’amore della Chiesa per Nostro Signore! Invocate quindi spesso il nome del Signore, ma anche della sua Santa Madre e dei Santi che preferite se questo vi sarà di aiuto.
Concludendo, appare ovvio, da quanto hai potuto capire, che la santa educazione, che hai ricevuto dai tuoi genitori, ha fatto si che Nostro Signore decidesse di fare scendere su di te la Sua Grazia come difficilmente accade ormai ai nostri giorni: tutti gli eventi della tua vita sono stati infatti guidati dalla mano di Dio per tenerti lontana dal peccato e mantenere la Sua Grazia su di te! È tuo dovere di brava cristiana onorare al massimo tale dono e, se infatti la semplice penetrazione è un inno all’amore fra i figli e le figlie di Dio, cosa può rappresentare al meglio l’amore fra Nostro Signore e la sua Chiesa se non una doppia penetrazione?
Ho chesto a fratello Tancredi di scrivermi una bella triplice benedittanza che insieme a questa gioiosa conclusione ci sta proprio bene!

Quindi, 
benedittanza a te Sorella Nadia
Quanta le spugnette intrise d’olio benedetto
Quanta i padri che educano le nuore per i figli
Quanta i figli che condividono l’amore delle giovani donne coperte dal seme della grazia di Nostro Signore per tramite di maturi amanti

Tua Mafalda

mercoledì 14 maggio 2014

Miracolo eucaristico

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Gent.mo Sig. Esegeta Zaccaria,
desidero portare alla sua attenzione un fatto portentoso e direi quasi miracoloso che mi è recentemente accaduto, chiedendo a lei di spiegarmi il significato mistico di tale accadimento.
Premetto che sono un anziano, educato nella Fede cristiana, che ho sempre seguito con fervore secondo gli insegnamenti ricevuti da bambino. Ai miei tempi era prescritto che ci si accostasse alla Santa Eucaristia digiuni almeno dalla mezzanotte precedente, e io ho fatto sempre così, anche quando la prescrizione è stata ridotta prima a tre ore, e poi soltanto ad un'ora di digiuno (in cibo e bevande) prima di ricevere il Sacramento.
Inoltre ho sempre badato bene di essere in stato di Grazia prima di ricevere il Corpo di Gesù, con una confessione completa eseguita subito prima della Comunione.
Ma quello che è successo il giorno di Pasqua è stato veramente insolito. Come detto, sono andato alla funzione della mattina digiuno dalla sera precedente: questa è la mia regola per rispetto del Sacramento. Mentre di solito frequento la messa delle otto, quella mattina sono andato alla messa solenne delle 10:30. Confesso che sentivo un languorino e il mio stomaco mi dava come dei crampetti, sia perché vuoto, sia perché stimolato dall'aspettativa del pranzo pasquale, che avrei consumato a casa dei miei figli, dove dal primo mattino un agnello grassottello girava sullo spiedo, per non parlare delle altre prelibatezze che sarebbero state portate in tavola. Non riuscivo a togliermi dalla mente la visione delle lasagne al forno, delle costolette d'agnello, delle fette di porchetta, il tutto annaffiato da un rosso Quercia Antica Lacrima di Morro D'Alba vinificato in acciaio.
Fatto sta, che quando il mio parroco Don Gaudenzio della parrocchia di S. Maria Nascente mi ha dato la particola in bocca (lui la dà soltanto in bocca, qui da noi non ha attecchito la pessima usanza di darla in mano) ho sentito un gusto diverso dal solito: non sembrava una particola di pane, ma una fettina di lonza, scottata e girata sulla piastra, tal quale.
Dominando a stento la meraviglia, ho inghiottito la particola e mi sono subito raccolto in preghiera, inginocchiato a capo chino. Il sapore di carne persisteva, intenso e gradevole. Ringraziai in cuor mio Gesù di avermi dato quel Segno, di cui tuttavia non comprendevo il significato.
Così, dopo alcuni giorni di meditazione su questo episodio, mi sono deciso a scrivere a lei, perché un mio conoscente la stima come il miglior esegeta presente su internet. Confido nella sua sapienza.
Che Gesù la benedica, suo
Ignazio
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Caro Ignazio, devoto fratello in Cristo,
sono commosso della fiducia che mi manifesti, e spero vivamente di essere all'altezza delle tue attese.
Dunque, prima di tutto permettimi di sottolineare quanto lodevole sia il tuo comportamento nei riguardi della Santa Eucaristia. Troppo spesso oggi questo sacramento viene somministrato e ricevuto con leggerezza eccessiva. Bisogna invece osservare una serie di prescrizioni, tra le quali il digiuno almeno dalla mezzanotte precedente è un requisito essenziale. È impensabile infatti far transitare il Corpo di Cristo nel proprio stomaco assieme alle trenette al pesto o a qualsiasi altra pietanza. È un sacrilegio.
E forse è proprio per premiare questa tua scrupolosa osservanza, che Gesù ha voluto darti un segno, manifestandosi attraverso un raro miracolo.
La cronaca infatti riporta di altri casi in cui la particola consacrata si è trasformata in corpo divino non solo nella sua sostanza, ma anche in accidenti, cioè nelle caratteristiche organolettiche della carne. Il sapore che tu hai avvertito, è quello della Vera Carne di Gesù.

Spiego meglio questi concetti.

"Sostanza" può indicare tanto la realtà effettiva e concreta cioè singolare (la "sostanza prima" della terminologia aristotelica), quanto l'essenza, sia nella sua struttura metafisica come nel suo contenuto nozionale e logico ("sostanza seconda"; cfr. Cat., 5, 2 a 11 sgg.), o anche il "questo" particolare  e il "cos'è" (Met., VIII, I, 1028 a II).
Per sostanza s'intende quindi il modo "principale" di essere, e quindi la prima categoria del reale, fondamento, causa e sostrato degli accidenti sia propri come comuni. Perciò il significato di "soggetto" o "sostrato" varia per quanti sono i modi della sostanza stessa nell'ordine logico o reale ovvero:
  1. in quanto la sostanza è realtà principale che sostenta gli accidenti la si dice allora in senso stretto (Met., VIII, 3, 1028 b 34);
  2. lo stesso soggetto ultimo o materia prima;
  3. nell'ordine logico l'universale che è la specie e il genere;
  4. la sostanza è la realtà in atto che si può indicare come l'essenza in sé completa: sintesi, nell'ente corporeo, di materia e forma (Met., VIII, 3, 1033 b 1);
  5. il singolare sussistere che è la sostanza di pieno diritto nella quale si attua il reale nelle sue varie forme.

Materia e forma quindi nella struttura della sostanza non si trovano con parità di diritti, ma la forma domina la materia e l'attira nel suo grado ontologico: Unumquodque ponitur in sua specie per formam... (S. Tommaso, In VII Met., lect. II, n. 1531; cfr. Sum. Theol., I, q. 85, a. 1 ad 2).
Nella struttura metafisica dell'essenza corporea, forma e materia (anima e corpo) sono come il concavo e il convesso e non due elementi che esigono un "principio intermedio" di collegamento. Quest'ultima concezione tradisce un dualismo che concepisce separatamente i due principi e, infine, l'incomprensione della metafisica dell'atto e della potenza: Ultima materia, quae scilicet est appropriata ad formam, et ipsa forma, sunt idem. Aliud enim eorum est sicut potentia, aliud sicut actus.... Et sic non oportet ea uniri per aliquod vinculum. (In VIII Met., lect. 5, n. 1767).
La metafisica tomista elaborò il concetto di sostanza secondo il principio della "emergenza dell'atto" (Met., IX, 8, 1049 b 5; cfr. De an., II, 4, 415 a 18). La sostanza materiale ottiene la sua attualità e consistenza ontologica dalla forma (Quod1. I, q. IV, a. 6; cfr. Arist., De an., II, 4, 415 b 13). Di conseguenza le sostanze spirituali, che sono forme semplici senza materia, sono più perfette e consistenti delle sostanze materiali e perciò sono dette forme sussistenti o separate, e come tali sono più vicine a Dio che è l'essere puro sussistente (cfr. De spir. creat., a. I).
Allora nella struttura ontologica della sostanza, col crescere della "sussistenza" diminuisce la ragione di soggetto o recettività rispetto agli accidenti; questi nelle sostanze spirituali sono ridotti alle sole qualità e attuazioni dell'intelletto e della volontà, mentre Dio è l'atto puro, pienezza di perfezione nell'assoluta semplicità.
In Spinoza la "sostanza" esprime la sufficienza assoluta che comporta l'unità metafisica del reale nell'identità dei modi e attributi (estensione e pensiero, intelletto e volontà): Per substantiam intellígo id quod in se est et per se concipitur: hoc est id cuius conceptus non indiget conceptu alterius rei, a quo formari debeat (Ethica, ed. Gentile, Bari 1933, p. 3).
Infine, nella metafisica della trascendenza la sostanza ha un fondamento assoluto nella "forma" che struttura il singolo nel tempo e nello spazio e la forma a sua volta si fonda nell'intelletto divino da cui ogni essenza trae la prima origine.
"Accidente", dal latino "accidens" ossia ciò che sopravviene o si aggiunge, è un termine che distingue nell'ente empirico l'elemento mutevole da quello sempre identico a sé stesso, cioè la sostanza. Secondo la definizione aristotelica, è da considerare accidente tutto ciò che accompagna la sostanza e la qualifica o ne segna il divenire. La sostanza ha un proprio atto di essere e pertanto sussiste in se stessa, mentre l'accidente deriva il proprio atto d'essere dalla sostanza alla quale inerisce. Secondo la classificazione di Aristotele, tutte le sostanze materiali sono accompagnate da nove accidenti principali: qualità, quantità ("estesa", cioè spazio, e "discreta", cioè numero), azione, relazione, passione, luogo ("dove"), tempo ("quando"), situazione e abito (rivestimento o possesso).

Vediamo adesso quali casi analoghi al tuo si sono manifestati. 

Il più antico miracolo eucaristico che si ricordi è quello di Lanciano, accaduto nella prima metà dell'VIII secolo: mentre un sacerdote stava celebrando messa, al momento della consacrazione, l'ostia e il vino si trasformarono in carne e sangue.
Ecco cosa accadde in dettaglio. Un giorno, mentre un monaco stava celebrando la messa nella chiesa dei santi Legonziano e Domiziano a Lanciano, venne colto dal dubbio circa la reale presenza o meno di Gesù nell'ostia e nel vino. Le fonti dell'epoca non hanno tramandato l'identità del sacerdote, specificando solo che si trattava di un religioso di rito bizantino appartenente all'ordine dei basiliani. Pronunciate le parole della consacrazione, l'ostia si trasformò in un pezzo di carne sanguinante, mentre il vino si tramutò in sangue, che successivamente si coagulò in cinque grumi di diverse dimensioni. Il sacerdote allora diede notizia ai fedeli presenti in chiesa di ciò che era accaduto.
La sacra reliquia eucaristica di Lanciano
La realtà del miracolo è testimoniata dalle analisi scientifiche eseguite in tempi recenti. Per la precisione, nel novembre del 1970, dietro richiesta dell'arcivescovo di Lanciano Pacifico Maria Luigi Perantoni e del superiore provinciale dell'Ordine dei Frati Minori Conventuali della regione Abruzzo, padre Bruno Luciani, i frati francescani di Lanciano, possessori delle reliquie, decisero, con l'autorizzazione del Vaticano, di farle sottoporre ad analisi medico-scientifiche. Il compito venne affidato al dottor Odoardo Linoli, primario del laboratorio di analisi cliniche e di anatomia patologica dell'ospedale di Arezzo e ordinario di anatomia, istologia, chimica e microscopia clinica, e al dottor Ruggero Bertelli, ordinario di anatomia all'Università degli Studi di Siena. Gli scienziati hanno confermato che l'ostia è composta da un pezzo di cuore umano, e che il sangue è umano, del gruppo AB+ (questo era il gruppo sanguigno di Gesù).
I più recenti miracoli eucaristici sono accaduti a Buenos Aires a partire dal 1992, lo stesso mese e anno in cui papa Francesco venne nominato vescovo ausiliare di Buenos Aires. Gli eventi accadero nella chiesa parrocchiale di Santa Maria nel centro di Buenos Aires: il 1° maggio 1992, un venerdì, due pezzi di Ostia vennero rinvenuti sul corporale del tabernacolo e su indicazione del parroco, padre Alejandro Pezet, messi in un recipiente d'acqua posto poi nel tabernacolo, così come prescrive la prassi in questi casi. Nonostante il passare dei giorni, le particole non si disciolsero e venerdì 8 maggio 1992 i due frammenti avevano assunto un colore rosso sangue. Domenica 10 maggio 1992, durante la messa serale si formarono delle gocce di sangue anche sulla patena, il piattino su cui si pone l'ostia. Il sangue venne fatto analizzare da un medico locale e da alcuni ematologi, e si rilevò essere sangue umano.
Dopo questi segni, il 15 agosto 1996 durante la Messa della festa dell’Assunzione di Maria, finita la distribuzione della Comunione, una donna si avvicinò a padre Pezet dicendogli di aver trovato un'Ostia sul retro della chiesa. Il sacerdote, seguendo ancora una volta la prassi, la mise in una ciotola di acqua perché si sciogliesse, riponendo il tutto nel tabernacolo. Pochi giorni dopo, il 26 agosto 1996 si vide che la particola, anziché dissolversi, si era trasformata in un frammento di carne sanguinosa. Della metamorfosi della particola venne informato direttamente l’arcivescovo Quarracino e il vescovo ausiliare Bergoglio, futuro pontefice.
Le ostie miracolose di Buenos Aires
Successive analisi scientifiche sulle ostie consacrate hanno permesso di accertare che il tessuto sanguinante proviene da un cuore umano e che il gruppo sanguigno è, come si poteva prevedere, AB+. Dunque anche queste ostie si trasformarono nella Vera Carne di Gesù.
Ora, è evidente che il santo Padre Francesco, già testimone di rari e preziosi miracoli eucaristici, venuto qui in Italia ha portato con sé e continua ad emanare quella misteriosa aura santificante capace di indurre la manifestazione di altri simili miracoli.
Sono sicuro che a questo punto, caro Ignazio, comprenderai l'importanza e la grandiosità del miracolo a cui hai partecipato. Forse sei il primo ad aver assaggiato la Vera Carne di Gesù. La tua testimonianza è perciò estremamente preziosa, e dovrebbe avere la massima diffusione, per la maggior gloria di Dio. Dunque non esitare e parlane subito con il tuo parroco Don Gaudenzio: bisogna che a questo nuovo miracolo venga data la massima pubblicità. Oggi finalmente sappiamo qual'è la Vera Sostanza di Dio: non lombatina di vitello, non costata di angus, e neppure braciola di agnello, come sarebbe stato più logico aspettarsi. Si tratta invece di fettina di lonza, gustosa, saporita, anche nutriente. Si conferma così come l'eucaristia sia davvero ottimo cibo sia per l'anima che per il corpo.

Che la benedittanza divina ti ricopra,
Zaccaria

venerdì 2 maggio 2014

Via la forfora dal pelo pubico con l'aiuto di Dio



Venerabile fratello Tancredi,
vorrei girarti un quesito rivoltomi da una dolce sorella in Cristo, Giovenca è il suo nome, e a cui non so proprio come rispondere. Sono certo che la tua grande competenza e saggezza saprà soddisfare la sua domanda. Ella mi chiede come fare a eliminare il fastidioso problema della forfora sul pelo pubico, che tanti disagi le provoca. Confidando nella tua illuminazione, a suo nome già ora ti ringrazio.
Lector