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giovedì 31 luglio 2014

La teoria di Einstein è anticristiana?

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Egregio Moreno,
sono un cristiano cattolico appassionato di Storia della Chiesa. Di recente ho studiato più approfonditamente la vicenda del famoso processo a Galileo Galilei. Mi sembra di capire che la Chiesa non fosse contraria alle ipotesi eliocentriche, purché considerate come mero espediente matematico per agevolare il calcolo dei movimenti planetari. Per contro il Galilei pretendeva che tale teoria fosse considerata una realtà fisica. Infatti il cardinale Bellarmino, nella Lettera al Padre A. Foscarini, il 12 aprile 1615 scrive: "Dico che quando ci fusse vera demostratione che il Sole stia nel centro del mondo e la Terra nel terzo cielo, e che il sole non circonda la terra, ma la terra circonda il sole allhora bisogneria andar con molta consideratione in esplicare le Scritture che paiono contrarie, e piú tosto dire che non l'intendiamo che dire che sia falso quello che si dimostra. Ma io non crederò che ci sia tal dimostratione, fin che non mi sia mostrata".

Dalle parole del cardinale Bellarmino risulta che la Chiesa non era, in definitiva, interessata a prendere posizione sul sistema copernicano in sé, ma solo nella misura in cui questo era proposto come unica descrizione scientifica dell'universo, tale da costituire criterio di interpretazione delle Sacre Scritture. A Galilei, insomma, fu rimproverato il fatto di aver esorbitato dalla sua competenza scientifica fisico-matematica e di aver preteso di cimentarsi senza titolo nell'esegesi della Parola di Dio. Inoltre Galilei non disponeva ancora di prove certe e inconfutabili a sostegno dell'eliocentrismo, e per esempio adduceva tra l'altro come argomento l'esistenza delle maree, che invece gli astronomi gesuiti collegavano non alla rotazione della terra (errato) ma all'attrazione lunare (corretto).

In conclusione mi sembra che la condanna di Galilei sia stata più che motivata e legittima. Sarei onorato di conoscere il suo pensiero di fine esegeta al riguardo.

La ringrazio dell'attenzione, distintamente,
Romano
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Caro Sig. Romano,
sono fiero della sua stima e la ringrazio di tenermi in così grande considerazione; purtroppo io non sono particolarmente ferrato in campo scientifico, e qui ci vorrebbe davvero l'Illuminato Joseph a risponderle, ma il nostro coltissimo fratello è impegnato in uno stage di alto profilo che lo terrà occupato ancora a lungo, perciò per non farla aspettare cercherò di rispondere io alla sua domanda.

Dunque, la condanna di Galileo o meglio della sua bislacca teoria eliocentrica da parte della Chiesa è stata sicuramente giustissima ed ha anticipato i risultati di un esperimento che in tempi più recenti ha dato piena conferma della verità delle Scritture. Giova ricordare infatti che la Bibbia è Parola di Dio, ed è perciò esente da errori.

L'esperimento a cui mi riferisco fu condotto nel 1887 da Michelson e Morley, due scienziati americani. Michelson nel 1907 ricevette il Nobel per questo esperimento, ma purtroppo la realtà rivelata da questo esperimento è stata ed è tuttora ignorata dalla scienza ufficiale.

In sintesi, l'esperimento consistette nella misura, per mezzo di un interferometro progettato dallo stesso Michelson, delle frange di interferenza di due raggi di luce misurati prima in direzione del (presunto) movimento di rivoluzione della Terra, e poi in direzione contraria.
L'esperimento si prefiggeva di misurare la "composizione" (addizione o sottrazione) della velocità della luce nell'etere con la velocità dell'osservatore.
La meccanica razionale, la classica relatività Galileiana, ci dice infatti che le velocità degli oggetti in movimento si sommano e si sottraggono a seconda del caso.
Un esempio: se da un treno in corsa a 30 Km/h lanciamo dal finestrino un'oggetto con velocità pari a 20 km/h in direzione del moto, le 2 velocità treno + oggetto andranno a sommarsi e l'oggetto, prima di perdere velocità, viaggerà a 50 km/h. L'oggetto lanciato invece in direzione contraria al moto del treno, raggiungerà in sottrazione la velocità di soli 10 km/h. (Attenzione: questo esempio non deve essere considerato un'istigazione a lanciare oggetti da un treno in corsa! Questo non si deve mai fare!)

Michelson e Morley seguirono il medesimo principio e lo utilizzarono con gli oggetti più veloci conosciuti: la Terra e un raggio di luce.
La luce possiede una velocità misurabile e quantificabile in circa 300.000 Km/s, mentre il nostro pianeta nel suo presunto moto orbitale, avrebbe una velocità di circa 30 km/s.
Tra la composizione e la sottrazione delle due velocità, Terra/raggio, si sarebbe sempre dovuto riscontrare un chiaro scarto di 30 Km/s, ma il risultato fu invece sempre quasi nullo: il raggio viaggiava sempre a 300.000 Km/s senza sommarsi alla ipotetica velocità della Terra.

Se il raggio era chiaramente in moto, non si poteva più dire altrettanto della Terra che risultava immobile: 10 + 10 deve risultare 20. Da questa lapalissiana evidenza, non si sfugge.

La comunità scientifica alla notizia dei dati forniti rimase atterrita, sconvolta, ammutolita… La scienza non può, per costituzione, inserire tra le sue leggi il "fattore Dio", e accettare le evidenze sperimentali sarebbe equivalso a farlo.
Il dottor Nourissat spiega: Questa soluzione semplice - il geocentrismo - fu rifiutata per ragioni filosofiche: l'opinione sapiente dell'epoca si rifiutava di concepire l'intervento di un Essere intelligente che, a dispetto del "caso", avrebbe disposto la nostra terra in un luogo privilegiato dell'universo; non si voleva tornare all'idea di Creazione.

Si tentò subito di mettere in dubbio l'esperimento. Esso era stato perfezionato da Michelson e Morley dal 1881 al 1887; fu ripetuto da Morley e Miller nel 1904 e nel 1905; poi solo da Miller nel 1921. Piccard, un belga, lo ripetè a 2500 m di altezza nel 1926. Fu ripreso all'università di Nizza nel 1977. Il risultato fu sempre confermato: la velocità assoluta dell'osservatore terrestre non può che essere molto più piccola di 30Km/sec.

Si doveva quindi trovare un'altra soluzione: nel 1892 Fitzgerald immaginò una dilatazione materiale dei bracci dell'interferometro sotto la pressione delle velocità. Nel 1904, Lorentz, un olandese, propose al contrario una contrazione!
Nel 1905, giunse sul palcoscenico Albert Einstein che propose una delle teorie più paradossali mai viste nella storia della fisica. Fu la nascita della relatività ristretta.

Einstein dichiarò che l'etere non esisteva, la teoria di Einstein fu adottata dalla maggioranza degli studiosi e l'esperimento di Michelson cessò di essere un problema. L'opinione sapiente accettò poco a poco questo postulato; bisognò dunque abbandonare l'idea di un mezzo reale, supporto delle onde luminose (l'etere) per giustificare questa strana costanza della velocità della luce, quale che sia la velocità propria dell'osservatore. Da ciò una doppia difficoltà: la luce, pensata come un'onda, si propagherebbe senza mezzo vibrante; essa diviene come un'onda senz'acqua, o un suono senz'aria, pura entità matematica per i calcoli del fisico, allorché i fenomeni luminosi sono ben reali: effetto fotoelettrico, fotosintesi della clorofilla, etc. Ma al tempo stesso, la luce, pensata come "corpuscolo" (il fotone) non obbedisce alle leggi della meccanica dei corpi. Orbene, un raggio di luce che attraversa un vetro è rallentato dal vetro che è più rifrangente dell'aria, ma riprende subito la sua velocità dall'altra parte del vetro! (Da dove gli viene l'energia necessaria per questa accelerazione?).

La sola ragione d'essere di questi paradossi, come delle acrobazie mentali incorporate alla Teoria della Relatività (contrazione delle lunghezze, allungamento del tempo con la velocità, etc.) risiede nell'esperimento di Michelson-Morley: inattaccabile nella sua realizzazione, ma "bisognava" a tutti i costi interpretarlo senza rinunciare all'eliocentrismo.

Quello di Einstein fu un escamotage matematico che piegava platealmente i dati, così da poter riconfermare l'eliocentrismo; ne conseguì una visione e una distorsione paradossale del mondo, perchè se si manipolano dati reali anche la realtà ne viene intaccata. Da qui i famosi paradossi dei gemelli, delle distorsioni temporali, della materia che si accorcia etc. etc.

Senza voler entrare in "matematismi", poiché con la matematica si può dimostrare tutto e il contrario di tutto, si disse che alla luce, promossa a costante assoluta ed universale, non si dovevano più sommare altre velocità, e la formula congegnata, "taglia", in sintesi, tutto ciò che può superare il valore del vettore "c", la luce, che è come dire che 10 + 10 può risultare 20 ma, a seconda dei casi, può risultare anche 10!

A questo conduce la smania di voler dimostrare che la Terra è un indegno granello di polvere che vaga, per caso, nell'universo.

Ma nel 1924, quando ormai Einstein aveva fatto tirare un sospiro di sollievo all'establishment scientifico, Michelson fece un nuovo esperimento dando la prova definitiva che la Terra è pressochè immobile e che non è necessario arrampicarsi sugli specchi con teorie complicate.

Lo scopo del nuovo esperimento era di misurare l'effetto della rotazione della terra sulla velocità della luce - esso mirava a mettere in evidenza il movimento diurno della terra attorno al suo asse, la cui velocità tangenziale raggiunge 463 m/sec all'equatore. Come per l'esperimento del 1887, si utilizzò un interferometro per osservare lo sfasamento delle onde luminose provocato dal movimento della Terra.

Benché il movimento da mettere in evidenza fosse, alla latitudine di Chicago, quasi 100 volte più piccolo che nel primo esperimento, il risultato fu questa volta un pieno successo: esso confermava con precisione la velocità del movimento diurno della terra in rapporto all'etere, e la sua composizione con la velocità della luce. Il cammino percorso dai due raggi era esattamente lo stesso, le frange di interferenza osservate rendevano manifesta l'influenza della rotazione della terra sulla velocità apparente della luce. Misurando con un procedimento ottico la rotazione diurna della terra, l'esperimento del 1924 provava non solo che la velocità della Terra e la velocità della luce si compongono, ma anche che l'etere esiste. La validità scientifica dell'esperimento del 1887 era così confermata: se il movimento supposto della Terra attorno al sole non era stato evidenziato, è perché non esisteva.

Questo secondo esperimento è rimasto poco conosciuto, forse perché non se ne valutarono allora tutte le implicazioni. Siccome la teoria di Einstein era stata largamente accettata nel mondo scientifico, un esperimento che suggeriva che uno dei postulati della relatività ristretta era falso non poteva essere preso sul serio; ma esso provava anche che la velocità della Terra attorno al proprio asse era conforme al calcolo teorico, e per gli sperimentatori interessati, questo risultato sembrava sufficiente. Affermare dunque che la Terra non si sposta, non è il frutto di speculazioni astratte, ma il risultato di un fatto osservabile sperimentalmente.

La conoscenza di questo fatto non si è diffusa perché esso conferma l'esattezza dell'insegnamento della Chiesa concernente la posizione unica della Terra al centro dell'universo e ci insegna che la Chiesa aveva ragione a condannare la tesi eliocentrica di Galileo. Questo fatto manifesta anche che i filosofi materialisti sui quali si fonda tutta la scienza comune (e che vogliono che il discorso scientifico escluda ogni allusione al Creatore) non si giustificano. Esso mostra infine che, se le teorie scientifiche non si mettono in armonia con la Rivelazione, ci si accorgerà presto o tardi – ma dopo aver distrutto nel frattempo le radici della fede religiosa - che i loro princìpi erano falsi. Dopo aver preso conoscenza dei due esperimenti di Michelson, non si può più credere che questa sorta di ateismo epistemologico al quale si riducono gli uomini di scienza sia una condizione necessaria per l'oggettività delle loro teorie. Appare, al contrario, che questo pregiudizio antibiblico è altrettanto nefasto per la scienza che per la fede. Esso ha condotto i fisici ad architettare delle teorie contrarie al senso comune e contraddette dagli esperimenti. Soprattutto ha relegato l'osservazione dei fatti alla conclusione del pensiero scientifico, allorché i fondatori delle scienza sperimentale dell'occidente, da Ruggero Bacone, lo ponevano all'inizio. In questa prospettiva tutte le ipotesi sono considerate come ammissibili a priori (salvo, in pratica, quelle che sarebbero in conformità con la Rivelazione). Poi, su queste supposizioni, si elabora una teoria. Da questa attitudine risulta una scienza effimera i cui concetti fondamentali devono essere successivamente abbandonati. Secondo la parola di Antoine Béchamp, nel 1876: si suppone, si suppone sempre, e di supposizione in supposizione si finisce per concludere senza prove…

In effetti, quali prove abbiamo del movimento della Terra? A pensarci bene, nessuna. È l'opinione comune del mondo scientifico che è passata senza prove dal geocentrismo all'eliocentrismo. Oggi che i fatti sperimentali confermano la validità del geocentrismo, gli uomini di buona volontà dovrebbero comprendere poco a poco che, rifiutandolo, non si fa solo ingiuria all'Autore delle Sacre Scritture, ma che si mette in pericolo il pensiero di subordinazione al reale che ha guidato dall'origine la nostra scienza "sperimentale". Si verifica così la massima di Fernand Crombette: La fede, lungi dall'essere lo spegnitoio della scienza e dello spirito, ne è la vera luce.

La Nuova Fisica fonda le sue radici in Einstein, si ingarbuglia con le leggi di probabilità, con l'indeterminismo, con la fisica quantistica: fa un vero e proprio ingresso nel mondo dell'irreale, del fantastico, e del paradosso promosso a realtà. Perfino Einstein però si rese conto ad un certo punto, della perdita di contatto sempre più palese della Nuova Fisica con la realtà: Dio non gioca a dadi esclamò. Ma neppure lui venne più ascoltato.


La nuova fisica è simile alla fiaba di Alice nel Paese delle Meraviglie: agli studenti viene chiesto di mettere da parte ogni buon senso logico e di prepararsi ad un viaggio nel "fantastico" e nel "paradossale" - un vero indottrinamento mentale - un mondo dove gli oggetti appaiono e scompaiono magicamente, dove nulla è sostanzialmente nè reale nè concreto, un mondo soggettivo come un sogno dove è l'osservatore ad essere protagonista e perfino creatore della realtà.

Vengono introdotti concetti più filosofici che fisici, del tutto simili alle teorie eretiche che vediamo nascere oggi in seno alla Chiesa Cattolica: modernismo, immanentismo, relativismo, quello scivolare cioè, nell'esperienza soggettiva relegando l'oggettività, la schietta veracità di un mondo concreto, tangibile, palpalbile e descrivibile, come insegna da sempre la Scolastica, in un profondo dimenticatoio.

La Nuova fisica poi non esclude il panteismo, l'uomo-dio, e soprattutto un fondamentale connubio con le religioni orientali. Quante volte ci dovremo ancora dimenticare di ciò che Iddio ci ha rivelato! La Redenzione di Cristo, il centro di tutta la Creazione e di tutto ciò che è al di fuori di Dio! La Redenzione, il Sacrificio del Figlio unigenito del Padre, nucleo e centro di tutta la storia umana… La Sua Santissima morte in Croce, localizzata e localizzabile su coordinate precise, il Golgota, che diviene il centro e il nucleo del Creato e dell'Universo, il centro di tutto quello che è composto di materia e spirito.

Il Signore mise lo scompiglio in mezzo a loro dinanzi ad Israele, che inflisse loro in Gàbaon una grande disfatta, li inseguì verso la salita di Bet-Coron e li battè fino ad Azeka e fino a Makkeda. Mentre essi fuggivano dinanzi ad Israele ed erano alla discesa di Bet-Coron, il Signore lanciò dal cielo su di essi come grosse pietre fino ad Azeka e molti morirono. Coloro che morirono per le pietre della grandine furono più di quanti ne uccidessero gli Israeliti con la spada. Allora, quando il Signore mise gli Amorrei nelle mani degli Israeliti, Giosuè disse al Signore sotto gli occhi di Israele: «Sole, fèrmati in Gàbaon e tu, luna, sulla valle di Aialon». Si fermò il sole e la luna rimase immobile finché il popolo non si vendicò dei nemici. Non è forse scritto nel libro del Giusto: «Stette fermo il sole in mezzo al cielo e non si affrettò a calare quasi un giorno intero. Non ci fu giorno come quello, né prima né dopo, perché aveva ascoltato il Signore la voce d'un uomo, perché il Signore combatteva per Israele»? (Giosuè 10,10-14).

A me sembra di vedere un mondo che non si smentisce mai e che ripete sempre gli stessi errori scaturiti da quell'ego frustrato e squilibrato dal peccato originale! Almeno noi Cristiani Cattolici rimaniamo in Cristo e nelle prove scientifiche che Dio ci ha donato con semplicità.

La benedittanza del Signore Gesù ti guidi sempre,
Moreno

venerdì 4 luglio 2014

I messaggi della Madonna di Medjugorje finiranno?

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Caro Zaccaria,
permettimi di presentarmi: sono una giovane madre di cinque figli, tre maschi e due femmine, che sto crescendo nella Fede e nella devozione al Signore Gesù e alla Beata Vergine e a tutti i santi.

Sono appena tornata da un pellegrinaggio a Medjugorje con un viaggio organizzato dalla mia parrocchia, è stata una bella esperienza anche perché non ero mai stata così lontano da casa. Laggiù ho assistito all'apparizione della Madonna alla veggente Mirjana il giorno 2 luglio, è stata un'apparizione molto bella e suggestiva.

Io non sapevo quasi nulla della storia delle apparizioni, ma durante il soggiorno a Medjugorje ho sentito che i veggenti sono depositari di dieci segreti rivelati loro dalla Madonna. Questi segreti un giorno saranno resi noti a tutto il mondo, prima che si verifichino. Si tratta quindi di profezie.

Ora sono molto preoccupata perché temo che, se i segreti devono essere rivelati dalla veggente Mirjana finché è ancora in vita, non mancherà molto tempo che gli eventi catastrofici predetti dai segreti si realizzino. Temo per la sorte dei miei figli, ancora in tenera età (il più grande ha 10 anni). Che ne sarà di loro? Che cosa li aspetta? Tu sai forse quando si esauriranno le apparizioni?

Grazie del conforto che potrai darmi,
Liliana
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Gentilissima Liliana, cara sorella in Cristo,
in effetti è come dici tu: i veggenti di Medjugorje sono depositari di dieci segreti, rivelati loro dalla Beata sempre Vergine Maria nel corso delle sue apparizioni.

Tre dei sei veggenti, quelli che non hanno più le apparizioni quotidiane ma soltanto annuali, affermano di aver già ricevuto dieci segreti. Gli altri tre invece ne hanno ricevuti nove. Nessuno dei veggenti conosce i segreti degli altri e fra loro non ne parlano. Si sa tuttavia che i dieci segreti sono uguali per tutti.  La veggente Vicka in proposito ha detto: Tra noi veggenti non parliamo mai dei segreti, ma credo che i dieci segreti siano uguali per tutti.

È però la veggente Mirjana che ha ricevuto dalla Madonna il compito di rivelare i segreti al mondo prima che accadano. Essi riguardano un futuro non molto lontano, in quanto sarà Mirjana e un sacerdote da lei scelto a rivelarli. Si può ragionevolmente arguire che essi non incominceranno a realizzarsi se non dopo che anche il decimo e ultimo segreto sarà rivelato a tutti e sei i veggenti.

Riguardo alle modalità di rivelazione dei segreti, Mirjana afferma: La Madonna mi ha detto di scegliere un sacerdote a cui rivelare i segreti ed io ho scelto il padre francescano Petar Ljubicic. Dieci giorni prima della realizzazione del segreto, io gli dirò che cosa sta per succedere e dove. Dobbiamo trascorrere sette giorni nel digiuno e nella preghiera e tre giorni prima lui rivelarà il segreto al mondo. Lui è tenuto a rivelare il segreto, non ha la possibilità di scegliere se farlo o meno.

Sul contenuto dei segreti non si sa quasi nulla. I primi due segreti pare che siano ammonimenti al mondo perché si converta. Il terzo segreto, invece, la Madonna ha permesso ai veggenti di rivelarlo in parte e tutti i veggenti sono concordi nel descriverlo: Ci sarà un grande segno sulla collina delle apparizioni, come un dono per tutti noi, perché si veda che la Madonna è presente qui come nostra mamma. Sarà un segno bellissimo, che non si può costruire con mani umane, indistruttibile, e che resterà sulla collina in modo permanente.

Infatti, nel messaggio del 23 dicembre 1982 la Madonna ha detto: Tutti i segreti che ho confidato si realizzeranno e anche il segno visibile si manifesterà. Ma non aspettate questo segno per soddisfare la vostra curiosità. Questo, prima del segno visibile, è un tempo di grazia per i credenti. Perciò convertitevi e approfondite la vostra fede! Quando verrà il segno visibile, per molti sarà già troppo tardi.

Ecco perciò l'importanza di mantenersi nella Fede e seguire la via del Signore. Chi si mantiene su questa via non avrà nulla da temere.

Inoltre, i messaggi da parte della Beata Vergine non si esauriranno presto. Noi di Risposte Cristiane siamo in grado di mettere a disposizione dei nostri lettori un mezzo per avere ogni giorno ma anche anche ogni minuto, volendo, un nuovo messaggio della Madonna di Medjugorje che sia loro di guida per continuare a seguire gli insegnamenti di Maria e lasciarsi condurre verso la salvezza.

In esclusiva per i fedeli lettori di Risposte Cristiane, in virtù di una speciale Grazia della Beata Vergine, ad ogni click sul bottone qui sotto, la Gospa scriverà un nuovo messaggio direttamente su questa santa pagina.

Pace e benedittanza,
Zaccaria





mercoledì 2 luglio 2014

"Poveri di Spirito" ma "Ricolmi dello Spirito": come ottenere il regno dei cieli?

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Caro fratello Moreno,
sono rimasto veramente sconvolto dalla recente morte di un ragazzo disabile in Val Camonica, schiacciato da un enorme crocifisso dedicato a papa Giovanni Paolo II e proprio a pochi giorni dalla sua canonizzazione: tragica fatalità o segno divino? Dio, forse, non vuole la canonizzazione - per altro discussa - di questo suo vicario di Cristo? Ha voluto forse punire, secondo il suo insondabile Disegno, il ragazzo perché peccatore?
Che Gesù la preservi a lungo tra noi.
Andrea B.
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Caro fratello in Cristo Andrea,
rispondiamo solo oggi alla tua lettera perché quando la disgrazia colpisce un giovane è giusto rispettare un periodo di silenzio.
Cominciamo col dire che credere nel fato è idolatria, grave peccato verso Nostro Signore come imparano anche i bambini quando studiano il primo dei 10 comandamenti. Il fato è un'invenzione della mitologia pagana: non esiste fatalità, tutto è stato definito nel progetto di Dio al momento della creazione.
Come ci insegna la fisica moderna, il fotone si muove a velocità della luce e quello che per noi è lo scorrere del tempo mortale sul fotone è fermo fin dalla notte del tempo, il fotone ci passa a fianco, tutto vede, ma non vede scorrere il tempo e non ha età! Ma noi sappiamo che Dio è Luce quindi la fisica ci mostra l'essenza di Nostro Signore che vede la Sua creazione nella sua interezza spaziale e temporale, passato presente e futuro, tutto contemporaneamente (o meglio al di là del tempo), esattamente come lui l'ha disegnato. Mistero di fede, tutto è volontà di Dio si, ma è anche guidato dalle nostre scelte: infatti Egli ci ha donato il libero arbitrio, gentilmente concessoci fin dalla notte dei tempi. Possiamo quindi dire che, nell'ambito del fliure del tempo, tutto ciò che non dipende dalle scelte umane ma, apparentemente, da eventi, cosiddetti, naturali, è in realtà Sua volontà. Lui è il grande matematico che ha progettato tutte le regole e tutte le equazioni che regolano il benché minimo evento, dal moto delle galassie allo spin di una micro particella. Anche le cose che decidiamo noi sono però in realtà predestinate da Nostro Signore: si può dire che il nostro arbitrio è si libero, ma si sapeva fin dall'inizio cosa avremmo scelto; mentre operiamo una qualunque scelta, il disegno iniziale si conferma nella volontà di Dio e nella nostra predestinazione. Non è chiaro? Ed è giusto che non sia chiaro! Ci mancherebbe anche che noi miseri mortali avessimo diritto a pretendere di capire! Questa mescolanza di predestinazione e libero arbitrio si risolve in quella cosa a noi incomprensibile che amo definire, ponendomi dal punto di vista umano, lo Scarabocchio di Dio!
Pretendere di essere in grado di capire è atto di grande presunzione e di arroganza nei confronti di Nostro Signore ed è quindi peccato mortale.
Edward Lorentz, un matematico esperto in metereologia, ha scritto che il battito d’ali di una farfalla a Roma può provocare uno tsunami in Giappone, ne ha ricavato una nuova branca della matematica e l’ha chiamata teoria del caos: STOLTO e BLASFEMO! 

 Il Battito d'ali d'una farfalla può avere reazioni imprevedibili:
Uno tsunami in Giappone magari potresti non crederci, ma un erezione nelle tue mutande?
Quella non è caos, ma è ordine divino: è la teoria di Dio! Chi osa dire che Dio fa del caos? Nostro Signore per questi giocolieri della matematica sarebbe un casinista? Invece, al contrario, tutti gli eventi inspiegabili possono essere dimostrati proprio con questa teoria, dallo tsunami al pianoforte sulla testa di George Cloney; in realtà, Nostro Signore ha inserito questo strumento nel sistema matematico di mirabili e perfette equazioni che è il nostro universo, proprio per poter generare nel nostro flusso del tempo tutti i miracoli che gli aggradavano, senza manomettere il progetto iniziale: quello che per noi è incomprensibile scarabocchio, quello che per lo stolto scienziato è caos, è invece intervento divino.
Non sapremo mai il perché di qualunque cosa fintantoché non saremo anche noi nella Luce seduti vicino vicino a Dio a contemplarLo, e non ci saremo mai li seduti un domani, se abbiamo oggi la presunzione di capire!
Magari Nostro Signore ha voluto punire il giovane, magari ha voluto evitargli una futura sofferenza. Oppure Nostro Signore non ha voluto interferire col libero arbitrio di chi ha sbagliato qualcosa nel progetto di quel monumento. Qualunque può essere la causa, ma comunque non ci è dato saperne in questo mondo: quale magnificenza incomprensibile l’intrecciarsi dell’onnipotenza di Dio col nostro libero arbitrio!
Quale incomprensibile mistero il fatto che prescelti e dannati fossero già identificati uno per uno nel libro della vita, infatti è scritto (Apocalisse 13:3-8) Allora la terra intera presa d'ammirazione, andò dietro alla bestia ... e tutti gli abitanti della terra i cui nomi non sono scritti fin dalla fondazione del mondo nel libro della vita dell'Agnello che è stato immolato, l'adoreranno

 
L'agnello e il libro della vita
Tutto era già deciso nel momento in cui Dio prese in mano la matita della creazione per vergare di pugno il Suo divino scarabocchio, ma grazie al libero arbitrio siamo al tempo stesso liberi di scegliere di salvarci o dannarci!
Cosa possono entrarci in tutto questo le nuove canonizzazioni? Vuoi bestemmiare i nomi dei nostri papi proprio mentre si avvicinano a Dio?
I papi in quei giorni erano evidentemente intenti a proteggere i pellegrini che viaggiavano verso Roma per la grande festa, infatti non c'è stato neanche un ferito: hai presente quanta gente muore ogni anno per il pellegrinaggio a la Mecca dove non c'è nessun santo a proteggere i miscredenti? mica un lavoro da poco mantenere incolume tante gente.
Preghiamo allora per i genitori di quel ragazzo e per la sua anima. Vomitatemi addosso rosari e coroncine a profusione! Voglio sentire l’eco delle vostre voci rivolte al Signore! Pregate e pentitevi della vostra presunzione ogni volta che pretendete di capire! Solo la fede cieca e la più assoluta incomprensione di tutto ciò che vi circonda e vi succede intorno vi salverà! Chi credete di essere, San Tommaso? Solo a lui è stato concesso di toccare con mano!
Innalzate il vostro spirito al Signore: seguite i dettami di San Paolo non ubriacatevi di vino, il quale porta alla sfrenatezza, ma siate ricolmi dello Spirito (Ef 5,18) ma ovviamente anche quelli di Gesù Beati i poveri in spirito, perché di essi è il regno dei cieli (Mt 5,3). 

è lo Spirito che che si aggiunge al vino comune per donarti l'ebbrezza nel sangue di Cristo:
ti innalza come su un tacco 12, ti lascia in basso come un vassoio al tappeto!
Dunque, pieni ma poveri, mai sazi del giusto spirito che non è però quello del vino comune! Gesù sapeva bene quale è il vino giusto: è quello che ti innalza nello spirito lasciandoti in basso, che ti arricchisce lasciandoti povero, che ti colma senza saziarti: è il Suo stesso sangue versato in remissione dei nostri peccati, quindi non vino qualunque, ma vino consacrato e transustanziato! 
Solo un tasso alcolico ragguardevole vi renderà veramente ebbri nella fede e lontani da ogni inutilmente umana comprensione!
Solo sfondando il limite dell’etilometro di Dio avrete la salvezza!
Adesso però non pensate di sfondare anche la porta della sacrestia per rubare il vino, tanto non sarebbe ancora consacrato. Comunque non servirebbe: chiunque può infatti essere Ministro Straordinario per la Santa Comunione; il compito di tale Ministro sarebbe in realtà solo quello di distribuire l'eucaristia, non di consacrarla, ma all'occorrenza, in caso di necessità, se un fedele è abbattuto, ha il morale a terra e ha bisogno dell'energia di Nostro Signore, allora è mia personale esegesi, meditata nella luce di Nostro Signore, che il Ministro Straordinario può non solo recare, ma anche consacrare il vino
, per se e per altri: la transustanziazione è infatti miracolo di Dio, non dell'uomo, quindi la consacrazione dell'uomo che fa da tramite non è molto importante, mentre, come ci insegna il fratello Illuminato Joseph in celiachia e santa eucaristia, contano certo di più l'intensità della Benedittanza e della Conducibilità Spirituale presenti. Immedesimatevi quindi nel ruolo, chinate il capo, proferite la formula, quella che sentite ogni domenica a Messa, ed il Signore vi donerà certo il suo sangue mandando lo Spirito Santo sopra il vostro calice e colmandolo del sangue del Suo figliolo (se la cosa non funzionasse come sperato, alla peggio avrete bevuto qualche bicchiere di vino); se potete usate un vino genuino, un vino d'uva, comprato dal contadino, ma per chi non se lo può permettere, anche un Tavernello può assurgere a Sangue di Cristo, come ci garantisce non solo San Teomondo, ma anche la consulenza spirituale del fratello in Cristo Guidobaldo!
Lo Spirito discende su San Teomondo protettore del Tavernello
Ammirate, in quest'affresco dalla lunetta dell'altare della Chiesa di San Teomodo appena ristrutturata, la fine simbologia: tre ragazze completamente ubriache nella fede assistono alla transustanziazione del Tavernello da parte dello Spirito Santo, circondate dagli angeli del Signore.
Lunetta dell'altare della chiesa di San Teomondo
Diffidate di chi sa, diffidate di chi capisce, diffidate di chi è sobrio, diffidate della scienza, diffidate di chi pretende di convincervi ragionando!
San Paolo ha detto (1 Rom 1:20-23) pur avendo conosciuto Dio ... si sono perduti nei loro vani ragionamenti. Solo chi lascia che la fede ottunda la mente fino al delirio, solo gli ebbri d'amore in Cristo, solo coloro che si lasciano affogare nei flutti dello Spirito abbandonandosi ad essi senza paure e senza remore saranno salvi!
 

Benedittanza 
quanta i tetrapack di tavernello accatastati nelle sacrestie
quanta le devote fanciulle povere di spirito in attesa di essere riempite
quante le devote fanciulle ricolme dello spirito ebbre d'amore in Cristo

Tancredi