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domenica 14 febbraio 2016

San Valentino: pacca sul culo o pompino?

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Tancredi!
Oggi ero in giro con quel miscredente ateo e senzadddio del mio fidanzato. Mi aspettavo da lui un gesto romantico, chessò ‘na cosa carina, anna' a vede’ Roma dar Gianiccolo, a Ostia a vede er mare d’inverno come canta la Bertè, … e quello che ti fa? Davanti tutti mi tira una pacca sulla chiappa! Che vergogna! Tutti so’ scoppiati a ride’ … allora io ie tiro'n ceffone e lui, vendi'n po'? S'è offeso! Dice che a San Valentino si fa così e avrei dovuto ringraziarlo e mi ha tenuto il muso finché non gli ho fatto un pompino consolatorio.
Ma ti sembra possibile che si possa onorare un santo con manate sul culo?
Dije tu quarcosa!
Devotamente Tua
Brigida
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Sorella in Cristo Brigida,
il tuo fidanzato è sicuramente uno sporcaccione e un pagano.
I pagani per mettere le mani addosso alle loro donne si inventavano un sacco di occasioni con la complicità dei loro dèi promiscui che, diversamente dall'unico vero Dio, andavano spesso e volentieri a fecondare donne umane, approfittando della loro ingenuità, travestiti da animali di ogni tipo: cavalli, tori, o colombe bianche. Le feste pagane inneggiavano alla fertilità e qualsiasi cosa servisse ad attizzare era la benvenuta, così finiva sempre in un gran baccanale.
In particolare, a metà febbraio cadeva la Lupercalia, dedicata al dio della fertilità Fauno, detto infatti anche Luperco.
I Romani ci davano dentro alla grande: balli, vino e divertimenti di ogni tipo. In particolare, il clou della festa si aveva quando le matrone romane si offrivano spontaneamente per strada, e poi anche in casa, alle pacche sul culo da parte di un gruppo di giovani nudi, devoti al selvatico dio Fauno.
Le sporcaccione sopportavano volentieri il dolore, sollazzate dalla vista dei corpi di quei baldi giovani che se ne andavano in giro arrapati col bigolo al vento. I giovani interpretavano il ruolo di Fauno, caprone arrapato. Le matrone, quindi, finivano volentieri la giornata a interpretare la pecorina, da cui l’antico verso latino della Siffrediade: Una pecorina senza schiaffo è come una fetta biscottata senza nutella”.
Che cosa c'entra San Valentino con una festa della fertilità nata a Roma e famosa per i suoi eccessi e le sue trasgressioni?
Come sai, la religione Cristiana arrivò per ultima, quindi riguardo all’originalità delle feste i nostri antenati furono alquanto sfigati: il calendario era già pieno di feste pagane, ebraiche e mussulmane (forse queste no…). 
Gli antichi cristiani avevano subito innumerevoli persecuzioni a causa della loro fede, per cui avevano imparato la lezione (Historia magistra vitae) e divennero particolarmente tolleranti verso le altre fedi: come dimostra ampiamente la storia del cristianesimo, hanno infatti sempre e solo applicato la parola del Signore (Mt 5,39)  se uno ti dà uno schiaffo sulla guancia destra, tu pórgigli anche l'altra.
Proprio per tali motivi si trovarono però costretti, con grande rammarico, a dichiarare fuori legge le religioni precedenti e le loro festività: solo per liberare qualche data nel calendario!
Fu in particolare nel 496 d.C. che papa Gelasio I, volendo istituire una festività invernale, decise di porre fine ai Lupercalia, trasformandoli in festa cristiana.
Decise in effetti di anticiparla di un giorno, per non ricadere nel solito perculamento cui era soggetto il Cristianesimo per la sua carenza di originalità nelle festività, e di dedicarla a San Valentino, ammorbidendo l’arrapamento orgiastico collettivo in un più casto innamoramento, anche se pare che alcune abitudini siano rimaste a lungo radicate nella popolazione.
 Devota coppia festeggia San Valentino alla maniera dei Romani
Il Santo, infatti, era noto per la sua eleganza, come difensore delle storie d’amore e rappacificatore dei litigi.
 
San Valentino
Per tale motivo, il tuo fidanzato non ha torto a dire che San Valentino è la festa della pacca sul culo: lui (essendo un miscredente) festeggia alla maniera degli antichi, ma tu, che sei una ragazza devota, sei stata ispirata dal Santo rappacificatore e, grazie a lui, hai sugellato la pace dopo il litigio con un pompino benedetto dal Signore (cit.).
Attenta, però, che San Valentino fece una brutta fine: fu decapitato per aver benedetto l’unione peccaminosa fra una cristiana e un miscredente pagano, che la prendeva sicuramente a manate sul culo; e l’ultimo pompino pacificatore fu quindi galeotto per il povero santo!
Quindi sappiate che ogni volta che una cristiana s'innamora di un fottuto miscredente, sia egli ateo o mussulmano, un San Valentino muore.
Salva anche tu un San Valentino!
Che il tuo pompino diventi strumento di conversione: sul più bello interrompi e pretendi un Pater Noster o un Ave Maria per concludere, altrimenti lasciagli le palle piene!
Vedrai che in breve tempo, se ci saprai fare, sarà lui a chiederti di portarlo a messa, come disse Enrico di Navarra: una messa val bene una mussa!

Che la benedittanza sia con voi, sorella Brigida.

Tanta quante le pacche sul culo delle matrone romane
Quanta i pompini pacificatori ispirati da San Valentino
Quanta le musse donate in nome del Signore

Tancredi

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