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mercoledì 1 giugno 2016

Chi è il Papa migliore tra Francesco e Benedetto XVI?

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Caro Moreno,
da molto tempo seguo assiduamente il tuo blog in cui dispensi autentiche perle di saggezza. Mi appello oggi alla tua profonda conoscenza della Chiesa e della Religione Cristiana per avere una parola competente e assennata che mi aiuti ad uscire dalla confusione. Ciò che mi confonde è l'atteggiamento di Papa Francesco verso l'islam. Questo papa, più che la guida dei Cattolici, sembra volersi proporre come imam dei musulmani, quanto meno dei musulmani moderati (ma esistono i musulmani moderati?).

Il risultato è che i fedeli cristiani, a parer mio, sono lasciati allo sbando. È appena passata l'abominevole legge sul matrimonio omosessuale, fiaccamente osteggiata dai Vescovi cattolici ma nella completa indifferenza del Papa. Il governo italiano da anni sta attivamente importando schiere di immigrati islamici, ignoranti e buoni a nulla oltre che violenti, mettendo così a repentaglio le nostre tradizioni cristiane, e Papa Francesco avvalla questa invasione. Ora Papa Francesco ha addirittura ricevuto in vaticano il grande imam di Al-Azhar, lo sceicco Ahmad Muhammad al-Tayyib. Che cosa ha in mente? Contaminare il cristianesimo con una religione evidentemente falsa? Quanto era meglio Benedetto XVI!

Attendo la tua risposta, che Gesù ti assista,
Italo
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Caro fratello in Cristo Italo,
senza dubbio Papa Francesco è un papa all'avanguardia, e può sconcertare i cristiani più fossilizzati nelle tradizioni ataviche.
Ma il mondo cambia in fretta, e anche la Chiesa deve adeguarsi cambiando ad un ritmo sempre più sostenuto. Ecco perciò che Papa Francesco, con il suo dinamismo, la capacità di mettersi in sintonia con i fedeli, una concezione molto liquida del magistero, riesce a tenere il passo con i tempi con maggior precisione rispetto a Benedetto XVI.

Con questo non voglio certo denigrare Papa Ratzinger, un grande papa anche lui e fine teologo, di enorme cultura; ma bisogna sottolineare che ha compiuto errori madornali, come per esempio nella famosa lectio magistralis "Fede, ragione e università - Ricordi e riflessioni", tenuta il 12 settembre 2006 presso l'università di Ratisbona, in cui attaccò la religione islamica definendola incoerente, cattiva e disumana, oltre che irragionevole.

Penso che papa Benedetto XVI abbia sbagliato ad offendere l'islam. Io, di recente, ho avuto occasione di rivalutare la religione islamica, perché mi sono reso conto che ha molto da offrire, anche a noi occidentali. Gli islamici non soffrono del calo di natalità delle popolazioni europee, tanto per dire, perché sanno attribuire alla donna il suo giusto ruolo; e, soprattutto, sanno come normare bene il comportamento delle mogli in modo da garantire la massima soddisfazione ai mariti. Quando occorre, un marito islamico può applicare certe procedure nei confronti della propria moglie (o mogli) per rimetterla in riga. Procedure che risultano quasi sempre estremamente efficaci. Un altro esempio? Tu citi la perversa legge che adesso in Italia permetterà agli omosessuali di sposarsi (e con facile profezia tra poco anche di adottare bambini). Ebbene, sappiamo che l'omosessualità è un grave disturbo della personalità, una malattia insomma, però diventa difficilissimo curare una malattia quando la si vuol far passare per stato di salute! Invece gli islamici conoscono dei rimedi - un po' rudi se vogliamo - che garantiscono l'eliminazione dell'omosessualità: dal salto dalla terrazza al pendolo dalla gru, le punizioni che vengono comminate agli omosessuali hanno una forza dissuasiva portentosa.

Insomma, chiaramente questa è la mia opinione sui nostri attuali papi, quello in carica e quello emerito: io sto con Francesco, lo sento ispirato dallo Spirito Santo, mentre Benedetto XVI è stato poco incisivo e lontano dalla gente. Ma che ne pensano i lettori di Risposte Cristiane? Diamo a voi la parola, con il sondaggio che trovate nel blog da oggi, per la durata di cinque settimane.

Benedittanza a iosa,
Moreno

9 commenti:

  1. I cristiani sono discriminati, perseguitati e massacrati dai musulmani da 1.400 anni, da quando Maometto sterminò, convertì con la violenza o sottomise come dhimmi, protetti, gli ebrei e i cristiani, che avevano salva la vita solo pagando una tassa, la jizya. La verità è che i cristiani sono i più perseguitati al mondo per la loro fede. Oggi su 100 persone che subiscono la violazione del diritto alla libertà religiosa, 75 sono cristiani. Ogni anno ci sono 105.000 nuovi martiri cristiani, un martire al minuto, ad opera di terroristi islamici, di fanatici indù in India, di regimi comunisti in Cina, Corea del Nord e Vietnam. Quante altre stragi di cristiani dovranno succedere prima che chi ci governa capisca che i terroristi islamici ci uccidono per il semplice fatto che siamo cristiani, che il terrorismo islamico è di natura aggressiva e non reattiva, che la persecuzione dei cristiani è una costante nella storia dell'islam perché Maometto stesso massacrò i cristiani e gli ebrei, così come Allah nel Corano legittima l'odio, la violenza e la morte nei confronti di tutti noi «miscredenti»?

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  2. Carissimo fratello, il martirio é un dono incommensurabile che Dio fa ai suoi fedeli...dunque, dovremmo essere grati del fatto che nel mondo esistano i mussulmani, che ci permettono di realizzare la più alta e bella aspirazione di un cristiano: il sacrificio di se stessi in nome della fede

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  3. L’11 febbraio 2013 papa Benedetto XVI, così come si è espresso nel testo latino della sua dichiarazione, ha lasciato solo il potere di governo e di comando sulla Chiesa Cattolica (il ministero petrino), ma non ha rinunciato al munus, ossia all’ufficio papale che ha ricevuto, in quanto questo non è revocabile. Cioè, Ratzinger ha rinunciato soltanto all’esecuzione concreta del ministero petrino ma non all’ufficio in sé di papa. Infatti papa Benedetto XVI continua ad indossare l’abito bianco, perciò egli resta papa!

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  4. Papa Francesco ha fatto gli auguri ai musulmani per l'inizio del ramadan. Assurdo!

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  5. La migliore e più trasparente comprensione della Chiesa di Benedetto XVI avviene nel momento di massimo stupore e sconcerto dei più: quando il Papa ha deciso di lasciare il pontificato e ritirarsi a pregare.
    La sua ponderata e libera decisione -- come accade per tutte quelle che aprono vie nuove nella storia -- oggetto di attenzione e commenti appassionati e vari nel mondo intero, sigilla la coerenza tra dottrina e pratica cristiana dell'attuale Pontefice. La Chiesa di Benedetto XVI è una Chiesa della fede cristiana. Non fede generica né astratta o ideologica, ma in una persona concreta e storica, Gesù di Nazaret, che si decide di seguire liberamente. Egli resta la sintesi perfetta dell'amore di Dio per l'uomo che i credenti devono tradurre nell'amore reale, concreto per il prossimo. Questa direttrice spiega Ratzinger nella sua continuità di pensiero e azione: come teologo, vescovo, cardinale e Papa.
    È stato una sorpresa alla sua elezione quando ispirandosi al padre del monachesimo in occidente, scelse il nome di Benedetto per rilanciare l'attualità della sua regola di vita incentrata sul principio che nulla deve essere anteposto a Cristo. Da Papa, Ratzinger ha sempre diffuso e incoraggiato questa regola come riferimento primario di ogni cristiano a ogni livello di responsabilità. E alla luce di questa norma egli si era definito da subito dopo l'elezione un umile operaio nella vigna del Signore.
    Benedetto XVI sorprese ancora con la sua prima enciclica dedicata all'amore di Dio, considerato con l'amore per il prossimo il distintivo di quanti credono al vangelo.
    Tante altre sono state le sorprese dell'agire controcorrente di questo Pontefice fino all'ultima: uscire di scena con sconcertante dignità e naturalezza, cosciente che la barca di Pietro è guidata anzitutto dallo Spirito di Dio. Da maestro della fede è così passato a testimone della credibilità delle promesse di Dio al quale merita dedicare la vita intera.
    L'eredità di Benedetto XVI è grande già ora. Ma decantata nel tempo, apparirà ancora più preziosa e compresa di quanto non lo sia stata finora. Cercare di spiegarla buttandola nel mezzo di oscure manovre da cui difendersi, sarebbe far torto alla trasparenza intellettuale del Papa. Come non coglie il segnale alto del suo gesto chi pensa alla sua rinuncia come a un'evasione dalla responsabilità.
    I momenti difficili della Chiesa che non sono mancati neppure nei suoi otto anni di pontificato, li ha affrontati e superati con pieno affidamento a Dio e avviando a soluzione questioni annose ricevute in eredità.
    La rinuncia di Benedetto XVI avviene nell'Anno della fede e nel cinquantesimo anniversario dell'inizio del concilio Vaticano II. Non è una casuale coincidenza, ma un segno dei tempi, che il Pontefice ha letto per il bene della Chiesa. Joseph Ratzinger, da giovane teologo ha dato molto alla riuscita del concilio contribuendo a elaborare importanti testi della storica assise. In seguito si è adoperato in ogni modo per ricomporre i conflitti accesi intorno all'interpretazione dell'evento conciliare, prospettando da Papa la via della riforma della Chiesa. Il concilio non ha inteso cambiare la fede cristiana ma ripensarla in un linguaggio aggiornato e comprensibile nel mondo di oggi. Papa Benedetto lo ha fatto con tolleranza, semplicità e coerenza ricorrendo perfino alle tecniche di comunicazione più innovative pur di annunciare Gesù Cristo a tutti -- si pensi al Cortile dei gentili -- e in particolare alle nuove generazioni. Ha avuto a cuore il futuro della fede cristiana sulla terra e per questo ha creduto necessario fare un passo che cambierà molte cose.

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  6. Benedetto XVI è il papa legittimo, Francesco è un usurpatore!

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    1. guarda io sono agnostico, quindi vedo la cosa da esterno: ma piantala!!!Francesco è stato eletto legittimamente e da buoncristiano cattiolico lo devi accettare, altrimenti hanno ragione i mussulmani a dire che i cattolici sono dei deboli.Ahahahah

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  7. la religione, tutte le religioni, sono il pane dell'ignorante!
    eliminiamole ed il mondo avrà beneficio immediato

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