Cerca le Santissime Risposte

lunedì 30 dicembre 2013

La profezia del Cavaliere Templare

«
Caro Zaccaria,
sono Faustino, un credente devoto e assiduo, da sempre attento alle sorti dell'amata Chiesa Cattolica. Non voglio annoiarti con il racconto di quali angosce mi abbiano spesso attanagliato, assistendo alle gravi crisi che la Santa Chiesa si è trovata ad attraversare. Solo da quando c'è il nuovo Papa Francesco, stavo un po' tirando un sospiro di sollievo, vedendo che la sua opera è molto positiva e promette di rafforzare la fede e la coesione dei credenti cattolici.

Ma un'altra gravissima minaccia si para all'orizzonte! C'è quella terribile profezia... Jacques de Molay Molay, l'ultimo dei Templari, ha predetto la fine del papato entro il 18 marzo 2014. Manca pochissimo oramai! Che cosa succederà? Ti scongiuro, Zaccaria, non lasciarmi in queste ambasce, dimmi se Papa Francesco e la Chiesa arriveranno alla prossima primavera.

Con grande deferenza,
Faustino

»

Caro Faustino,
purtroppo sì, Jacques de Molay Molay pronunciò, poco prima di essere arso sul rogo, quattro profezie.

  1. Rivolgendosi a Papa Clemente V gli disse: "Tu morirai entro 40 giorni", e Clemente V morì 33 giorni dopo.
  2. Rivolgendosi verso il Re Filippo IV di Francia detto il Bello disse: "Tu morirai entro la fine del 1314", e Filippo il Bello morì il 29 Novembre 1314.
  3. Rivolgendosi verso la Monarchia Francese disse: "La casa reale Francese cadrà definitivamente entro la 13° generazione da Filippo IV", e Luigi XVI fu il 13° discendente di Filippo IV e ultimo Re di Francia.
  4. Rivolgendosi alla Chiesa Romana disse: "Il Papato terminerà entro 700 anni dalla mia morte". Jacques de Molay Molay morì il 18 Marzo 1314...
È abbastanza evidente che, se tre profezie si sono avverate in modo assolutamente esatto, molto probabilmente anche la quarta profezia si avvererà con altrettanta ineluttabile precisione. Cosa si può fare per scongiurare questa sciagura?

Analizziamo meglio cosa ci dice la storia.

Jacques de Molay fu l'ultimo Maestro dell'ordine dei Cavalieri templari.

Nacque fra il 1240 e il 1250, figlio del nobile burgundo Jean de Longwy e della figlia del Sire di Rahon. Dato che più luoghi recano il nome Molay, è soltanto per tradizione che si designa come città natale di Jacques una Molay presso Besançon.

Nel 1265 venne accolto nell'ordine dei Templari a Beaune. A condurre le cerimonie di iniziazione furono Ymbert de Peraudo e Amalric de Ruppe. Nel 1285 venne nominato Conte di San Giovanni d'Acri, ma nel 1290 si stabilì a Cipro e pertanto non poté partecipare alla difesa di San Giovanni d'Acri nel 1291. A partire dal 1294 ricoprì la carica di capo dell'Ordine.

Nel corso del processo ai Templari del 1307 fu assoggettato alla tortura avallando le tesi dell'accusa e quindi condannato alla prigionia a vita. Il sacerdote e studioso di simbolismo cristiano Louis Charbonneau-Lassay ipotizzò che i graffiti nella torre del Castello di Chinon fossero opera di Jacques de Molay ed eventualmente di Geoffrey de Charnay durante la loro prigionia. L'ordine dei Templari fu definitivamente soppresso durante la riunione degli Stati Generali del 1308.

In seguito Jacques de Molay ritrattò le sue dichiarazioni. Ciò lo condannò al rogo assieme al compagno di prigionia Goeffrey de Charney.

De Molay e Goeffrey de Charney sulla pira
Il 18 marzo 1314 Jacques de Molay, ultimo maestro dell’Ordine dei Cavalieri del Tempio e il nobile Goffredo di Charney furono arsi sull’isola della Senna detta dei giudei, nei pressi di Notre Dame; questa fu la vendetta di Filippo IV il Bello, detto anche il Falsario, verso l’Ordine.

Come racconta Goffredo di Parigi, che assistette a quello che potremmo definire un assassinio di stato, De Molay si comportò più che dignitosamente, andando incontro alla morte su una pira che era stata preparata per lui e per il suo inseparabile amico di Charney. Ecco le parole del testimone: il Gran Maestro, quando vide il fuoco acceso, si spogliò senza esitazioni. Riferisco come lo vidi. Egli si tolse gli indumenti, esclusa la camicia, lentamente e con aspetto tranquillo, senza affatto tremare, sebbene lo spingessero e lo scuotessero molto. Lo presero per assicurarlo al palo e gli legarono le mani con una corda, ma egli disse ai suoi carnefici: "almeno, lasciatemi congiungere un po' le mani e dire a Dio la mia preghiera, poiché questo ne è il momento, essendo in punto di morte; e Dio sa, ingiustamente. Ma accadranno ben presto disgrazie a coloro che ci condannano senza giustizia. Dio vendicherà la nostra morte; muoio con questa convinzione. Quanto a voi, Signore, rivolgetemi la faccia, vi prego, verso la Vergine Maria, Madre di Gesù Cristo (Cattedrale di Notre Dame de Paris). Gli fu concessa questa grazia e la morte lo prese così dolcemente, in questo atteggiamento, che ognuno ne restò meravigliato.

Pochi minuti dopo che il rogo venne acceso, di De Molay e di Goffredo di Charney non restava che la cenere; con loro scomparivano 196 anni di storia tumultuosa, fatta di atti eroici compiuti dai Cavalieri templari offuscati solo dal processo, costruito da Filippo il Bello, con prove false, con confessioni estorte con la tortura e la violenza, grazie alla complicità di Clemente V, colui che Dante descrisse così:
chè dopo lui verrà di più laida opra, (papa Bonifacio VIII)
di ver’ ponente, un pastor sanza legge
Nuovo Iasón sarà, di cui si legge
ne’ Maccabei; e come a quel fu molle

suo re, così fia lui chi Francia regge (Filippo il Bello)
e che confinò nell’inferno della Divina Commedia, (XIX.83), ovvero Bertrand de Gouth, eletto dopo la morte di Bonifacio VIII e passato anche alla storia per essere stato il Papa della cattività avignonese, cioè colui che trasferì la sede del papato da Roma ad Avignone.
Ma Clemente V sopravvisse solo 5 anni alla decisione storica di spostare la sede del papato e di pochi mesi soltanto all’infamia di aver avallato la fine dell’Ordine del Tempio; come del resto successe al re Filippo il Bello, morto anche lui nello stesso anno, come vaticinato da De Molay e come accadde all’anima nera dello stesso re, Guglielmo di Nogaret, l’uomo che si era reso protagonista dello schiaffo di Anagni e che aveva imbastito il processo contro i templari.

Che De Molay fosse uno spirito puro e innocente lo dimostra anche il fatto che assomigliava a Nostro Signor Gesù Cristo, anzi era proprio uguale, come due gocce d'acqua. Il documento che prova la somiglianza, è nientepopodimeno che la Sacra Sindone!

Il volto della Sacra Sindone e un ritratto di Jacques de Molay: perfetta somiglianza
Clemente V morì improvvisamente a Roquemaure-Gard il 20 aprile del 1314; erano passati soltanto 33 giorni da quel tragico rogo di Parigi; le cronache dicono che il papa morì di dissenteria, a causa di un'indigestione, ma qualcuno riporta la testimonianza del papa sul letto di morte con i lineamenti stravolti e la lingua nera, chiaro sintomo di possessione demoniaca.

Filippo IV il Bello (meglio sarebbe il falsario) morì in maniera altrettanto improvvisa a Fontainebleau, il 29 novembre 1314, in seguito alle conseguenze di una caduta da cavallo occorsa mentre partecipava ad una battuta di caccia.

Infine, quando il 21 gennaio 1793 Luigi XVI sali sul palco dove era eretta la ghigliottina che lo avrebbe decapitato, la terza profezia di De Molay arrivò a compimento, quasi cinque secoli dopo quel rogo sulla Senna.

Eccoci perciò al dunque. La quarta profezia - dovremmo però forse chiamarla maledizione - di De Molay, tra poco arriverà al suo termine. Si avvererà? Noi Illuminati, caro Faustino, pensiamo che solo una forza santificante di eccezionale potenza possa annullare la terribile profezia dell'ultimo dei Templari.

 
Quando verrà il momento, Papa Benedetto XVI sarà in prima linea a fianco di Papa Francesco
Ecco perché due Papi! Quando arriverà il tempo, ci saranno due grandi Papi a vegliare sulla Santa Chiesa. Benedetto XVI e Francesco, unendo le loro preghiere, potranno agevolmente contrastare l'effetto devastante della maledizione di De Molay. De Molay, il cavaliere templare, non avrebbe mai potuto immaginare che un simile fantastico stratagemma sarebbe stato opposto alla sua profezia!

La Santa Chiesa vincerà ancora una volta! Viva la Chiesa! Viva i Papi! Benedittanza a fiumi su tutti i fedeli. Alleluia!

Zaccaria

mercoledì 27 novembre 2013

Transessualità conforme alla Volontà di Dio

«
Cari Fratelli,
sono una transessuale, sento dentro di me una profonda femminilità, adoro essere posseduta dai maschi in tutte le posizioni e mi eccita la visione di un corpo maschile, mi piace farmi chiamare Lola. Mi piace vestire da donna e solo così mi sento a mio agio, mentre se vesto da uomo provo un profondo senso di disagio e vergogna. Anche il mio corpo mi disturba, per cui, grazie alla chirurgia estetica posso adesso mostrare un viso più delicato, un seno prosperoso ed un sedere che fa girare diversi sguardi; non per vantarmi, ma alle gambe, lunghe e affusolate, aveva già provveduto nostro Signore.

Per poter pagare tali operazioni, non avendo fonti di reddito tali da potermele permettere, mi prostituisco ormai da qualche anno, cosa che mi consente anche di permettermi frequenti depilazioni assolutamente necessarie per poter svolgere il mio lavoro.
Essendo però molto devota ho paura di avere peccato in modo irreparabile.
Cosa devo fare?

Vostra devota sorella Lola
»

Cara sorella in Cristo Lola,
ricordiamoci che non conta quello che di noi appare, ma ciò che siamo dentro veramente, infatti le scritture ci ricordano che Lampada del Signore è lo spirito dell'uomo: essa scruta dentro, fin nell'intimo. (Proverbi 20,27).

Quello che conta quindi è ciò che siamo dentro: se un fratello in Cristo sente dentro di sé una diversa essenza sessuale, di essere una sorella in Cristo, non pecca; S.Paolo nelle lettere agli Efesini 3,16 ci dice di pregare il signore perché vi conceda, secondo la ricchezza della sua gloria, di essere potentemente rafforzati nell'uomo interiore mediante il suo Spirito. Ecco, quello che alcuni fratelli sentono come un richiamo interiore ad una diversa sessualità quindi è un rafforzamento inviato dal Signore e questi messaggi non devono sconvolgere i fratelli che li ricevono; sempre S.Paolo nelle lettere ai Corinzi (4,16) ci dice: Per questo non ci scoraggiamo, ma, se anche il nostro uomo esteriore si va disfacendo, quello interiore invece si rinnova di giorno in giorno. La nuova anima interiore si rinnova e conduce quei fratelli verso un nuovo sentimento della propria sessualità mentre la vecchia è quella che il corpo continua a mostrare; il disfacimento del vecchio corpo è quello che inizia con le belle gambe donate a te da Nostro Signore e continua con il seno ed il sedere per i quali tu hai dovuto farti operare; non è un disfacimento in senso negativo, ma un’evoluzione verso un adeguamento alla verità dell’anima.
Solo Nostro Signore infatti può vedere dentro la nostra anima: anche l’antico testamento ci ricorda, nel primo libro di Samuele (16,7): Il Signore replicò a Samuele: «Non guardare al suo aspetto … . Io l'ho scartato, perché non conta quel che vede l'uomo: infatti l'uomo vede l'apparenza, ma il Signore vede il cuore».

La diversa sessualità ha quindi diritto di esplicarsi sia con un abbigliamento consono al proprio sentire, sia con un modo diverso di accoppiarsi e di godere il proprio essere.
Chiediamoci allora come vanno interpretate le parole dell’antico testamento dove in Levitico si legge anche (20,13): Se uno ha rapporti con un uomo come con una donna, tutti e due hanno commesso un abominio; dovranno essere messi a morte: il loro sangue ricadrà su di loro. E ancora (18,22): Non ti coricherai con un uomo come si fa con una donna: è cosa abominevole. Inoltre si ammonisce (22,5): La donna non si metterà un indumento da uomo né l'uomo indosserà una veste da donna, perché chiunque fa tali cose è in abominio al Signore, tuo Dio.

Attenzione: queste parole vanno contro la perversione! Qui si parla di chi si traveste per attuare giochi perversi guidati dal demonio, non per adeguare l’esteriorità alla propria anima così come l’ha voluta il Signore; si parla di chi si accoppia contro natura ovvero contro la natura dell’anima, perché amare come una donna chi donna si sente proprio per volontà di Dio non va contro la volontà del Signore. Dio benedice qualsiasi unione tra le persone, purché parta dal cuore. Al contrario, possedere un uomo come se fosse donna, anche se questi non ha ricevuto dal Signore il dono di sentirsi donna, è abominio.

Lola si chiede se sia peccato intervenire e modificare l’apparenza del proprio corpo per renderlo consono al proprio sentire; ebbene leggiamo in Siracide (22,23): L'apparenza infatti non è sempre da disprezzare … , quindi non temere, anzi ogni azione intesa a rendere il tuo corpo una casa più consona alla tua anima devota è un'azione d’amore verso il Signore che tale corpo ti ha donato!

Infine l’annoso problema della prostituzione: sono qui a consigliarti un metodo che ti consentirà di rispettare la volontà del Signore. In Deuteronomio (24,1) si dice: Quando un uomo ha preso una donna e ha vissuto con lei da marito, se poi avviene che ella non trovi grazia ai suoi occhi, perché egli ha trovato in lei qualche cosa di vergognoso, scriva per lei un libello di ripudio e glielo consegni in mano e la mandi via dalla casa. La soluzione al tuo problema è quindi di amare come una moglie devota, tenendo sempre a mente la volontà del Signore, tutti i tuoi clienti e, a fine rapporto, farti consegnare da loro un libello di ripudio, così ti sarai comportata secondo le Scritture e non avrai niente da rimproverarti. Dal momento che oggi il libello di ripudio non è molto diffuso e il tuo compagno occasionale potrebbe avere qualche difficoltà a reperirlo, è opportuno che tu abbia sempre con te un libello di ripudio in bianco, pronto da compilare dopo ogni rapporto. Per maggiore praticità, ti allego il PDF della dichiarazione sostitutiva di libello di ripudio, che potrai utilizzare semplicemente trascrivendo i tuoi dati anagrafici e quelli del cliente.

La benedittanza sia con te, nel corpo e nello spirito, tua
Mafalda

sabato 23 novembre 2013

L'eliocentrismo: un'ipotesi sul viale del tramonto


«Gentile Joseph,
ho seguito con interesse la recente scoperta da parte dell'Istituto per l'Astronomia dell'Università delle Hawaii di un pianeta extrasolare a circa 80 anni luce dalla Terra che non ha nelle vicinanze nessuna stella. Studio Astronomia e Astrofisica alla Sapienza di Roma, ma sono prima di tutto un fedele cristiano, e sono sempre rimasto basito dalla parzialità che mostra il sistema scolastico italiano, non solo in campo scientifico. Fin da bambini, veniamo tutti indottrinati a credere che i nostri sensi ci ingannano, e che la terra non è ferma sotto i nostri piedi ma descrive un'orbita ellittica della durata di un anno, e non viene fatto minimo cenno nelle nostre scuole alle difficoltà che la teoria eliocentrica incontra. Anche nelle università, l'ortodossia richiede di pensare che i sistemi planetari abbiano al loro centro una stella, e perfino di fronte a clamorose falsificazioni come questa i più non si smuovono di un dito dalle loro convinzioni. Eppure, provando a chiedere a qualcuno per quale motivo supporti il modello eliocentrico piuttosto che una qualsiasi delle teorie concorrenti, la stragrande maggioranza delle volte si riceveranno risposte circolari od appelli ad autorità. Ritengo che dovrebbe essere doveroso, per l'istruzione pubblica, rendere chiaro che il sistema copernicano non è nient'altro che una teoria, come tutte le teorie provvisorio, e nel contempo presentare teorie alternative in maniera imparziale. Negli articoli e nei programmi televisivi veicolati al grande pubblico dalla maggior parte dei mass media, non emerge in alcun modo che quella copernicana è una teoria che, all'interno della comunità scientifica, ha sia i suoi sostenitori che i suoi detrattori (sebbene abbia il forte sospetto che, nella fattispecie, se quella di Copernico fosse stata una teoria "come tutte le altre", e certi ambienti liberali e/o neopositivisti non ne avessero fatto il loro vessillo, sarebbe già da tempo una tesi morta e sepolta), col risultato che chiunque si azzardi a metterla in discussione corre il serio rischio di essere tacciato come retrogrado e medievale(!). Anche i media cristiani come il vostro blog, che dovrebbero essere una voce critica nei confronti di qualunque superbia intellettuale, dedicano spesso poco o nullo spazio all'informazione in merito a queste tematiche (cosa comprensibile, per carità; la meccanica celeste non è certo al primi posto nelle preoccupazioni quotidiane della vita di un cristiano). Sono però del parere che dare la possibilità alle teste pensanti di prendere una decisione informata, anziché accettare l'unica teoria presentata sui libri di scuola, possa aprire la mente anche su altre tematiche, e togliere i veli dagli occhi che anche molti cristiani di mia conoscenza hanno, purtroppo, nei confronti delle presunte Verità della cultura laicista. Mi piacerebbe quindi che, se lo ritiene opportuno, questa tematica trovi spazio sul vostro sempre rigoroso e affidabile blog. Saluti,
Matteo»

Carissimo Matteo, l'avvistamento del pianeta cosiddetto "extrasolare" PSO J318.5-22, avvenuto circa due mesi fa ad opera dell'Università delle Hawaii a Manoa, non è che l'ennesima tegola che si abbatte sul Sistema eliocentrico. In effetti, ci sono pochi dubbi sul fatto che il paradigma copernicano stia andando incontro, specie alla luce delle ultime scoperte in campo astronomico, a contraddizioni logoranti se non autodistruttive. Ricevere la tua domanda mi ha fatto ancora più piacere del solito, perché mi dà l'occasione di mettere in luce l'arroganza di molti, troppi scienziati contemporanei, desiderosi di applicare le loro varie discipline specialistiche in ambiti che non sono loro proprie, facendole velleitatamente debordare nei territori della teologia e della filosofia naturale. Prima di tutto, è sempre bene ricordare che ogni teoria scientifica è, proprio in quanto teoria, un prodotto del fallibile intelletto umano, utile tuttalpiù come strumento pratico per la risoluzione di problemi, e non può certo ritorcersi contro Colui che ci ha donato il nostro intelletto e ci ha dato la possibilità di elaborare modelli scientifici della Sua creazione. A riproporre questa semplice osservazione c'è anche, con ferrea lucidità, San Tommaso D'Aquino:
Ci sono due modi diversi di render conto di una cosa. Il primo consiste nello stabilire con una dimostrazione sufficiente l'esattezza di un principio da cui questa cosa deriva; così, in filosofia naturale, si dà una ragione sufficiente a provare l'uniformità dei moti del cielo. Un secondo modo di render ragione di una cosa consiste non nel dimostrare il suo principio con una prova sufficiente, ma nel far vedere come gli effetti si accordino a un principio precedentemente posto; così, in astronomia si rende conto degli eccentrici e degli epicicli per il fatto che, per mezzo di quest'ipotesi, si possono salvare le apparenze sensibili relative ai moti celesti; ma non è, questo, un motivo sufficientemente probante, perché questi moti apparenti si potrebbero salvare per mezzo di un'altra ipotesi.
(Summa theologica, parte I, questione XXXII, art. I)

Per secoli, la linea di demarcazione è stata chiarissima: le scienze si propongono di elaborare ipotesi sul mondo che, se assunte come valide, riescano a spiegare una classe di fenomeni ed eventualmente a progettare della tecnologia ad essi relativa, il tutto senza nessuna pretesa di verità; la filosofia e soprattutto la teologia, invece, si occupano di spiegare come veramente funziona il cosmo. Le ipotesi scientifiche possono essere più di una, e si può passare dall'una all'altra a seconda della convenienza; la realtà è invece una sola, e la fede e la ragione unite ci portano a comprenderla.

Lo stesso Tolomeo, sebbene pagano, mostra di essere ben consapevole di ciò:
Inoltre alcuni, nonostante non abbiano niente da opporre a questi argomenti, sostengano qualcosa di, loro pensano, più plausibile. E sembra loro che non ci sia nulla contro il loro supporre, per esempio, i cieli immobili e la terra che gira sullo stesso asse da ovest a est [compiendo] circa una rivoluzione al giorno; oppure che entrambi potrebbero muoversi in una certa misura, ma solo sullo stesso asse che abbiamo detto, e conformemente al superamento dell'una da parte degli altri.
Ma è sfuggito loro che, effiettvamente, per quanto riguarda le apparenze delle stelle, nulla impedirebbe forse alle cose di essere in accordo con la loro più semplice congettura, ma che alla luce di quanto succede intorno a noi, nell'aria, una tale nozione sembrerebbe del tutto assurda. [...]
(Almagesto, I, 7, 15-17)
 
Il movimento di stelle e pianeti che osserviamo potrebbe essere spiegato anche ipotizzando che la Terra si muova, o che sia la Terra che le stelle si muovano in senso contrario contribuendo ciascuno per metà al risultato osservabile, o con infinite altre bizzarre combinazioni di moti; ma ciò non basta ovviamente per concludere che le cose stiano effettivamente così. L'astronomo continua dimostrando con argomenti filosofici che il nostro pianeta non compie alcun movimento, e questo giustifica la sua scelta di costruire una teoria planetaria che oltre a prevedere accuratamente il movimento dei corpi celesti nei Cieli sia anche, almeno in parte, in accordo col vero. Non viene detto spesso, ma quando si tratta di compiere previsioni su ciò che sarà possibile osservare in cielo in un determinato istante futuro (cioè di usare un sistema planetario per quello che dovrebbe essere, cioè una teoria scientifica predittiva), è il modello di Tolomeo quello che ancora oggi va per la maggiore: i calcolatori che prevedono in modo sempre più accurato la posizione di pianeti e stelle sulla sfera celeste non fanno altro che aggiungere epicicli a decine e a decine, solo che per pudicizia o convenienza vengono chiamati "termini dello sviluppo in serie di Fourier".

Quando si fa presente a dei propugnatori dell'eliocentrismo che la loro non è l'unica teoria in grado di spiegare il moto apparente dei pianeti, la gran parte delle volte essi se ne verranno fuori con la storia delle fasi di Venere. Ingrandendo con strumenti ottici la volta celeste, il pianeta Venere non appare più come puntiforme, e guardando quanta parte della faccia che l'astro della sera ci rivolge è illuminata dal Sole si può risalire all'angolo tra la Terra, Venere ed il Sole. Potendo altresì misurare direttamente l'angolo tra il Sole, la Terra e Venere, e presupponendo costante la distanza Sole-Terra, si può tracciare la traiettoria rispetto al sole dell'astro del mattino, e risulta che effettivamente Venere percorre un'orbita grossomodo circolare intorno al Sole. Questo, secondo gli eliocentristi, sarebbe una prova della validità della loro teoria preferita. A questo punto, sarebbe lecito chiedersi se il modello planetario attualmente più in voga riesce a rendere conto accuratamente delle fasi di Venere. La risposta è no: le previsioni teoriche sono in disaccordo con le osservazioni. Tuttavia, invece di adoperarsi per trovare una teoria migliore, si preferisce invocare un non meglio precisato "effetto Schröter", agente su Venere ma non sulla Luna, che tautologicamente metterebbe le cose a posto. La seconda domanda che viene spontaneo porsi è: la rivoluzione di Venere intorno al Sole falsifica il geocentrismo? Gli epigoni di Copernico sostengono generalmente di sì, ma per farlo essi confondono uno specifico modello geocentrico, quello tolemaico, col geocentrismo tout court. È vero che l'osservazione delle fasi veneree è incompatibile con il sistema tolemaico; nondimeno, il fatto che Venere giri intorno al Sole, oltre a non contraddire minimamente le Sacre Scritture, non implica in alcun modo che la Terra faccia altrettanto. La soluzione è stata trovata, nel 1588, da Thycho Brahe, brillante astronomo di corte danese:


Nel sistema ticonico, la Luna ed il Sole sono, come la comune esperienza insegna, in moto circolare intorno alla Terra; gli altri pianeti (i 5 conosciuti ai tempi della formulazione originaria della teoria, più gli altri successivamente scoperti) compiono la loro rivoluzione intorno al Sole. Questo sistema è cinematicamente quasi indistinguibile da quello quello copernicano, ed ha rispetto ad esso il pregio di accordarsi molto meglio sia con l'esperienza sensibile che con la verità teologica e filosofica. La Compagnia di Gesù, all'epoca l'unica organizzazione che si occupava di fornire una diffusa istruzione ai popoli cristiani, adottò questo modello nei propri programmi didattici, per adeguare quanto insegnato alle osservazioni sperimentali. Così non fece, come sappiamo, Galileo Galilei, Che nel Saggiatore rifiuta tale modello non considerandolo un vero sistema planetario (a differenza degli altri due disponibili al tempo, che tratterà nel Dialogo sopra i due massimi sistemi): restringendo così artificialmente il campo dei contendenti, ha facile gioco a dimostrare la migliore adeguatezza delle ipotesi copernicane. Ipotesi che possono avere una loro utilità e che nessuno si è mai sognato di vietare in quanto ipotesi; ma farle diventare qualcosa di più che teorie scientifiche, e pretendere che corrispondano alla realtà, è tutta un'altra faccenda, come cercò di spiegargli San Roberto Bellarmino in una celebre lettera:
Dico che mi pare che V.P. et il signor Galileo facciano prudentemente a contentarsi di parlare “ex suppositione” e non assolutamente [...]. Perché il dire che, supposto che la terra si muova et il sole stia fermo, si salvano tutte le apparenze meglio che con porre gli eccentrici et epicicli, è benissimo detto, e non ha pericolo nessuno; e questo basta al mathematico: ma volere affermare che realmente il sole stia nel centro del mondo e solo si rivolti in sé stesso senza correre dall’oriente all’occidente, e che la terra stia nel terzo cielo e giri con somma velocità intorno al sole, è cosa molto pericolosa non solo d’irritare tutti i filosofi e theologi scholastici, ma anco di nuocere alla Santa Fede con rendere false le Scritture Sante.
(Ed. Naz., Volume XII, pp. 171-172)

Purtroppo per lui e per noi, Galilei non prese in considerazione le sagge parole del santo Cardinale, e andò incontro a quel processo che un ateo ti citerà, con probabilità tendente a 1 e a prescindere da qualunque considerazione di pertinenza, nei primi minuti di un qualunque tentativo di confronto delle reciproche idee; omettendo, tuttavia, di ricordare che Galileo fu processato non per essersi servito dell'eliocentrismo come ipotesi scientifica, bensì per il sospetto che la ritenesse anche una verità filosofica (cosa che come è noto smentì, non si sa con quanta sincerità), sospetto scaturito dalla sua teoria delle maree, che oggi nessuno più contesta essere una sesquipedale boiata. Negli ultimi anni ho visto sempre più diffondersi il mito di una Chiesa ottusamente ancorata alle idee aristoteliche, al punto da negare anche l'evidenza pur di non contraddire le dottrine sino ad allora assunte come valide: una tale grottesca caricatura, in parte risalente allo stesso Galileo, è facilmente smentita dai fatti. A titolo di esempio, basti ricordare che il gesuita Cristoforo Clavio, uno dei principali voci critiche nei confronti delle tesi galileiane, fu tra i primi ad osservare e commentare le macchie solari, cioè un fenomeno in esplicita contraddizione con quanto sostenuto dal pur eccelso filosofo stagirita. Il Sant'Uffizio non condannò le teorie di Galilei per via di qualche pregiudizio o perché non le avesse comprese; bensì perché erano, e sono oggi come allora, bislacche ed improponibili. Così come oggi qualunque commissione di biologi competenti e assennati, chiamata a pronunciarsi sul metodo Stamina, ne respingerebbe il suo insegnamento nelle facoltà di Medicina italiane, così al tempo la Santa Inquisizione agì per evitare che tesi pseudoscientifiche venissero elevate ad onori accademici, non potendo di certo immaginare che sarebbe stata proprio tale condanna a fare la fortuna del sistema eliocentrico.

Storicamente, il modello eliocentrico (nella versione di Keplero) vide la sua temporanea consacrazione in seguito alla pubblicazione, avvenuta nel 1687, del terzo libro dei Principia mathematica di Newton, un eretico che negava la realtà della Trinità ed era convinto che la Chiesa Cattolica fosse l'Anticristo. Quest'opera è costituita da due importanti settori: una teoria delle maree di gran lunga migliore di quella prima accennata di Galilei, e praticamente copiata in blocco da quella dell'arcivescovo di Spalato Marco Antonio de Dominis; e una dimostrazione della correttezza del modello di Keplero, sotto l'ipotesi che i moti planatari siano dovuti interamente alla da lui postulata e definita "forza gravitazionale". Vorrei, incidentalmente, riportare uno stralcio della prefazione che Roger Cotes, curatore della seconda edizione dei Principia, appose al testo di Newton: 
[...] Coloro che ricavano dalle ipotesi il fondamento delle proprie speculazioni, anche se, poi, procedessero rigidamente secondo leggi meccaniche, raccontano, forse, una storia elegante e bella, ma sempre una storia.
Resta, così, la terza specie, quella di coloro che professano la filosofia sperimentale. [...] Non immaginano ipotesi, né le accettano nella fisica se non come problemi la cui verità è oggetto di discussione. Procedono, perciò, secondo un duplice metodo, l’analitico e il sintetico. [...] Questo è quel modo di filosofare, senz’altro il migliore, che a preferenza di altri il nostro celeberrimo autore stabilì di abbracciare. 

Da questo momento, inizia il sistematico tentativo da parte di alcuni cultori di materie scientifiche di far sconfinare le loro discipline in ambiti che non sono loro proprie. Nell'"Hypotheses non fingo" di Newton è condensata tutta l'arroganza dello scienziato che vuole farsi filosofo o teologo, senza possedere nè la formazione né le competenze adatte. Rigurgiti di questa volontà impotente rimbombano ancora oggi, nelle nostre università e nei nostri talk show televisivi. 

I moderni paladini dell'eliocentrismo sostengono dunque che la dinamica di Newton costituisca il motivo definitivo per accettare che tutti i pianeti, Terra compresa, compiano una traiettoria ellittica attorno ad una stella, nella nostra fattispecie il Sole. Inserendo nel modello di Newton le masse del Sole e dei pianeti, si ottengono predizioni astronomiche in eccellente accordo coi dati empirici; e perciò, a loro dire, non c'è motivo di rifiutare la teoria newtoniana della gravità e le sue conseguenze. Come fanno, però, a conoscere queste masse? La massa del nostro pianeta è stata calcolata nel 1774 da una spedizione guidata da Nevil Maskelyne e Charles Hutton, che misurarono l'angolo di deflessione del filo a piombo rispetto alle stelle nelle vicinanze della montagna scozzese di Schiehallion, e confrontandolo col valore teorico che avrebbero dovuto ottenere nel caso la montagna avesse avuto la stessa densità della Terra. Stimando poi il volume di Schiehallion con circa un migliaio di rilevamenti altimetrici, e supponendola costituita da roccia di densità costante e nota, hanno ricavato un valore per la densità media del pianeta Terra, e quindi per la sua massa. Chi ha qualche minima cognizione di orografia non potrà fare a meno di sorridere dinanzi all'assunzione di Makelyne e Hutton sull'omogeneità della roccia che costituirebbe la montagna, ma il vero punto è un'altro: come avrete notato, il computo della massa si basa sulla presupposizione che le leggi della "Gravitazione universale" siano corrette. La massa del Sole e degli altri pianeti è stata poi desunta a partire da quella della Terra, conoscendone i parametri orbitali e applicando il modello di Newton. Tutto ciò non vi sembra leggermente troppo circolare? Per sapere se davvero è predittivamente utile ipotizzare che la gravità funzioni in questo modo, tanto da spingerci a cercare in questa teoria una descrizione del moto dei pianeti e del Sole, dovremmo avere dei corpi di massa (gravitazionale) conosciuta, interagenti in un contesto dove tutte le forse diverse da quella gravitazionale siano postulate come di intensità conosciuta, oppure -meglio ancora- siano assenti. La buona notizia è il Signore, nella infinita preveggenza, ha creato per noi qualcosa del genere: le galassie esterne alla Via Lattea. Non abbiamo infatti motivo di ritenere che la massa di una stella dipenda della sua posizione rispetto ad altre stelle, e in galassie dove sono presenti astri in gran numero è quindi possibile assumere che la massa presente in una data regione della galassia dipenda dal numero delle stelle ivi presenti, che possiamo osservare. Non è difficile vedere che, accettando la concezione newtoniana della gravità, dovremmo aspettarci che la velocità orbitale di ognuna delle stelle rispetto al centro della galassia dipenda dall'inverso della radice quadrata del rapporto tra la distanza della stella dal centro della galassia, e la massa totale di tutte le stelle che si trovano a una distanza minore. Scegliendo per comodità, dal ventaglio di alternative di cui il Padre Eterno ci ha fornito, una galassia dotata di simmetria sferica, quest'ultimo valore dipenderà unicamente dalla distanza dal centro galattico. Si potrà quindi verificare l'accordo delle velocità stellari osservate con quelle predette dal modello. La cattiva notizia (per i fan di Isaac Newton) è questa:

La curva A mostra le velocità orbitali predette dalla teoria della Gravitazione Universale, in funzione della distanza dal nucleo galattico; la curva B riporta le velocità osservate.

A larghe distanze, la velocità di rotazione delle galassie tende ad assumere come vediamo un valore costante. Questo dovrebbe costituire per i lettori di questo blog una ragione sufficiente per mettere in discussione la fiducia (nel caso ne abbiano mai avuta) nelle idee dell'ariano Newton; ma non lo è per la stirpe di cattedratici che per difenderla in tutti i possibili ambiti hanno concepito in successione il calorico, il flogisto e l'etere: se chiedete ad uno di loro, vi risponderà che gran parte della massa delle galassie non è nelle stelle, bensì in una misteriosa ed impalpabile "materia oscura" disposta ad alone intorno ad ogni galassia, in modo tale da rendere le velocità delle stelle pressoché indipendente dalla loro distanza dal centro. Perdipiù, visto che così facendo non ci troviamo nemmeno con l'espansione dell'universo, pur di salvare la loro dinamica congetturano anche un'ancora più improbabile "energia oscura", che per definizione fa tornare i conti. Va da sè che nessuno abbia mai visto, né trovato conferma diretta, di questa materia oscura. Qualche mese fa mi trovavo da voi in Italia, con lo scopo di condurre studi sul modo in cui la Sacra Sindone di Torino impressiona le lastre fotografiche in bromuro d'argento (in particolare, dovevo misurare con precisione la variazione dell'energia di attivazione per la produzione di un eccitone di Frenkel nel cristallo di AgBr, e verificare che fosse la stessa per un fotone non direttamente proveniente dalla Sindone, ma in entanglement con un fotone originato dal venerabile lenzuolo). 

Necessitando quindi di documentazione sulle proprietà microstrutturali del bromuro d'argento, mi sono rivolto ad alcuni fisici che stavano progettando un rilevatore per particelle di materia oscura (WIMP) da mandare sulla Stazione Spaziale Internazionale. Per forza di cose, non potendo dilapidare il budget energetico dell'Universo in sostanze invisibili ed evanescenti, i modelli prevedono che energia cinetica totale delle WIMP sia piuttosto bassa; ma, per avere un effetto così grande sul comportamento delle galassie, queste particelle devono anche essere tante; per cui devono essere lente. Così lente che, in un'emulsione nucleare di grani di bromuro d'argento in sospensione su gel, percorrerebbero al massimo 3 o 4 decimi di micron. Le lastre comunemente usate per rilevare particelle hanno grani pressappoco di questa dimensione, e una WIMP di passaggio ne impressionerebbe, se si è fortunati, al massimo uno; e un punto è troppo poco per ricostruire una traccia. Per avere una risoluzione sufficiente ad osservare un'ipotetica particella di materia oscura, ovverosia tre punti allineati, si dovrebbe quindi ridurre le dimensioni dei grani di bromuro fino a 100 nanometri o meno. Studiando un modo per ottenere una simile emulsione, quei ricercatori avevano ricavato un livello di competenza in materia di argento bromuro che è stato molto utile per le mie ricerche. Ho avuto occasione di discutere anche dell'esperimento che stavano cercando di realizzare: ho così appreso tralaltro che assumono per le particelle di materia oscura una distribuzione della velocità isotropica rispetto alla direzione, con velocità media netta uguale a 0. Come dire che la Terra è ferma. Singolare.

Astronauti e frutti in assenza di gravità. Nonostante l'evidenza delle mele che non cadono sulla testa di nessuno, sono in molti a sostenere ancora che nello spazio c'è gravità, tanto da tenere tutti i pianeti in orbita intorno al Sole.
La prova più immediata dell'infondatezza del newtonianesimo è però un'altra. Assumiamo per un attimo che tale modello sia vero, e chiediamoci quanto valga la forza gravitazionale che la Luna subisce dalla Terra, e quanto quella proveniente dal sole. È facile: cerchiamo su un'enciclopedia le masse e le distanze che ci servono, e applichiamo la formuletta che ci hanno fatto imparare acriticamente a scuola:
La forza esercitata sulla Luna dalla Terra verrebbe allora
E quella del Sole
Notato niente? Sì, l'attrazione gravitazionale del Sole sarebbe più di una volta e mezza maggiore di quella della Terra. Nel mondo in cui vale la  teoria gravitazionale di Newton, non solo i pianeti, ma anche la Luna gira intorno al Sole, quantunque la sua orbita sia consistentemente perturbata dalla presenza della Terra. Eppure abbiamo fatto andare e tornare dalla Luna degli astronauti, e nel frattempo il nostro satellite ha sempre onorato il suo titolo.

Appurato quindi che la teoria eliocentrica poggia su basi assai meno solide di quanto comunemente si creda, vediamo se c'è qualche osservazione che si potrebbe fare e che potrebbe potenzialmente risolvere la questione. Per quanto sia ancora, nella maggior parte dei casi, impossibile avvistare direttamente un pianeta al di fuori del nostro sistema planetario, i nostri telescopi sono ora abbastanza potenti per cogliere eventuali movimenti che una stella ptrebbe fare intorno al suo pianeta. Se l'eliocentrismo fosse corretto, dovremmo aspettarci di vedere le stelle in cielo ferme, a parte per i loro moti rettilinei oppure intorno al centro della galassia; se invece fosse un sistema geocentrico a corrispondere al vero, osserveremmo le stelle muoversi come se orbitassero attorno ad un punto che, non brillando di luce propria, potremmo soltanto dedurre essere un pianeta, il pianeta che l'Altissimo ha elevato a fulcro di quel sistema planetario. Ebbene, si osserva che tutte le stelle descrivono periodicamente una traiettoria ellittica sulla volta celeste. Questo potrebbe forse insinuare in qualche professore di astronomia il dubbio che le ipotesi di Copernico non siano quelle scientificamente più funzionali. La posizione tuttora maggioritaria nelle comunità scientifica è che questi movimenti siano nient'altro che una specie di illusione ottica, dovuta ad un presunto effetto relativistico che chiamano "aberrazione stellare". Evidenziare le fallacie insite in questa spiegazione allungherebbe troppo questo articolo, e del resto già innumerevoli studiosi migliori di me si sono occupati di evidenziare e disaminare le malvagità del relativismo, per cui in questo post non mi occuperò dell'aberrazione stellare.

La verità, semplice e meravigliosa, è che su queste domande ultime non è la scienza, ma sono la filosofia e la teologia, a doversi pronunciare. Che gli astronomi scelgano pure, in base alla convenienza di calcolo, il modello scientifico che più aggrada loro, e ammucchino bizzarre ipotesi su ipotesi sulle meccaniche dei Cieli; il cosmo continuerà ad andare come è sempre andato dalla notte dei tempi, e come dicono le Scritture,
Il sole sorge e il sole tramonta, si affretta verso il luogo da dove risorgerà.
(Qoelet 1, 5)

Che l'Onnipotente orbiti incessantemente attorno al tuo cuore, e ti irraggi con 15 kiloJesus per steradiante di benedittanza al dì,

Joseph 

martedì 19 novembre 2013

Anonymous Italia: emissari del demonio


«
Cari Iluminati Cristiani,
sono un vostro seguace e un grande fans della vostra pagina facebook, che seguo quotidianamente e dalla quale apprendo sempre nuove cose sulla religione cattolica, oltre a conoscere tantissimi altri devoti cristiani come me. Una pagina davvero piena di carità cristiane e misericordia, dove amo andare specialmente per recitare il rosario delle 17 con gli altri fratelli e i sacerdoti che a volte partecipano alle interessanti discussioni e preghiere che sorgono spontaneamente.
Qualche giorno fa però ho notato un’invasione di bimbiminkia pronti ad insultare e a invitare gli altri a segnalare la pagina, a nome di Anonymous, e dopo poche ore la pagina stessa è sparita, cosa è successo? Senza gli altri fans di Risposte Cristiane, recitare il rosario non è più la stessa cosa… Un caro saluto in Cristo, complimenti per il vostro lavoro sul blog, spero di rileggervi prontamente anche su facebook!

Nicola M. (Viareggio)
» 

Caro Nicola,
grazie per le tue belle parole di apprezzamento per il blog e per la pagina facebook. La pagina facebook RISPOSTE CRISTIANE FANS CLUB  è una iniziativa spontanea dei nostri fans che si sono riuniti su facebook prima e nella vita reale poi, non è una pagina collegata direttamente a noi Illuminati Cristiani, anche se sicuramente la apprezziamo. Anzi, approfittiamo dell'occasione per ringraziare la devota Mafalda, che ha avuto l'idea e la pazienza di creare il fans club e la pagina facebook, e che svolge le funzioni di coordinatrice. Molti di voi la ricorderanno per aver condotto la famosa intervista a Moreno. Devo dire che da quando esiste il fans club, molti fedeli sono arrivati sul nostro blog e in moltissimi tra gli atei e i peccatori si sono avvicinati a Gesù. Venendo alla tua domanda: ho avuto modo di conversare con Mafalda riguardo alla scandalosa sparizione della pagina su Facebook, e mi ha spiegato quanto successo: Anonymous Italia ha attaccato la pagina Facebook del fans club di Risposte Cristiane perché non era d'accordo con quanto i nostri fans hanno scritto, e per cercare di censurarli li hanno segnalati in massa, raggiungendo così il loro obiettivo, quello di far bannare la pagina e impedire ai nostri fans di pregare insieme e condividere le loro esperienze spirituali. Persino l'account di Mafalda è stato bannato. Si può essere più stupidi dico io? Si sono ben meritati un post di reprimenda sul nostro blog.


Adesso, fratello in Cristo, giustamente ti chiederai: ma Anonymous non era contrario alla censura? Non è un gruppo a favore della libertà di espressione? Possibile che siano così idioti da non capire la vera natura di Risposte Cristiane? Per capire bene quello che è successo e perché questi quindicenni con troppo tempo libero hanno deciso di scagliarsi contro Risposte Cristiane, c'è bisogno di fare alcune precisazioni, e, come sempre, sarà necessario ricorrere alle Sacre Scritture per capire bene il senso profondo delle cose. 

Vorrei essere chiarissimo per quello che riguarda i veri Anonymous: apprezzo completamente il loro lavoro, quello che difendono, e la libertà di parola. Il vero Anonymous combatte le ingiustizie, e protegge i diritti del 99% contro l'1% dei ricchi e dei potenti. Anche noi pensiamo che le banche e i governi siano nemici del popolo, e che sia la loro avidità e mancanza di valori a portare il mondo alla rovina. Siamo i primi a scagliarci contro il consumismo e il materialismo, che porta le multinazionali a controllare il mondo e a distruggere l'ambiente e gli stili di vita tradizionali. 
E allora perché si sono scagliati contro Risposte Cristiane? Perché si dedicano a censurare le piccole pagine facebook invece di scagliarsi contro i potenti? In che maniera la lotta alle pagine cristiane su facebook fa parte della missione di Anonymous? 
La risposta è semplice: a far bannare la pagina non sono stati i veri Anonymous, ma Anonymous Italia, che è ben diverso. La pagina FB di Anonymous italia non è soltanto un gruppo di bimbiminkia che giocano su facebook, come li hai definiti tu. Anonymous Italia è anche un gruppo satanico, che invoca il demonio per scagliarsi contro Gesù e le pagine che lo lodano su Facebook, e agisce nello spirito dell'Anticristo. A loro non interessa la lotta contro il potere e la censura: vogliono impedire che il Regno di Dio scenda sulla terra attraverso il messaggio di Gesù e degli Illuminati Cristiani. Anzi, le loro azioni su Facebook sono guidate da Satana proprio con l'obbiettivo di distoglierci dalla realtà: ognuno di noi è responsabile di quello che facciamo, ognuno di noi deve smettere di usare le carte di credito, di essere materialista, di comprare nuovi iphone e nuove automobili, di guardare la televisione, di votare, etc. È così che si combatte il potere e le multinazionali, ed è con la preghiera che si combatte Satana. Di certo i governi non saranno tristi per la scomparsa di Risposte Cristiane, anzi, se ne rallegrano sicuramente. 

Vediamo allora quali sono gli elementi satanici di Anonymous Italia. Innanzitutto, il loro uso della tecnologia, seppur limitato a cliccare "segnala" su facebook (fare di più richiederebbe ben altre capacità mentali, ma se le avessero di certo capirebbero che Risposte Cristiane è una pagina che combatte il potere anch'essa, e non va segnalata ma sostenuta). La tecnologia e la scienza sono associate con Satana e con Prometeo, che hanno dato agli umani la conoscenza e le capacità tecniche, contrariamente alla volontà di Dio. In secondo luogo, utilizzano una maschera che è del tutto simile al volto di Satana: fateci caso.



La faccia di Satana è incastonata nelle ali spiegate di Horus, il dio satanico venerato tra gli altri anche dai massoni più famosi, gli Illuminati non cristiani, che rappresenta l'occhio che tutto vede, Lucifero. Le ali sataniche di Horus sono utilizzate anche dalle due più grandi organizzazioni massonico-sataniche del pianeta: la Federal Reserve e l'ONU.



Guy Fawkes, il tizio rappresentato dalla maschera di Anonymous Itlaia, è famoso per aver tentato di assassinare Re Giacomo (lo stesso King James della Bibbia più famosa e pubblicata nel mondo, la King James' Bible). È quindi sempre stato associato in Inghilterra con la blasfemia. Invece di sconfiggere il Re e le autorità con la preghiera, Guy Fakwes tentò di far saltare in aria il Parlamento, nel palazzo di Westminster, con grandi quantità di polvere da sparo. I più devoti cittadini inglesi, bruciano da allora l'effigie di Guy Fawkes come il simbolo di tutto ciò che è satanico e malvagio nel mondo. Satana e Guy Fawkes rappresentano la battaglia per la libertà e la ribellione contro Dio. 
Entrambi combattono Dio e le Istituzioni Cristiane perché secondo loro sono forze che rappresentano il potere e che vogliono obbligarci a seguire le loro regole, dirci in che maniera dobbiamo vivere, che regole dobbiamo seguire, che cosa dobbiamo fare con il nostro corpo. Non capiscono che senza Gesù questo pianeta nemmeno esisterebbe, e quindi è normale che dobbiamo obbedire a Lui e alla Chiesa Cattolica! Di certo la Chiesa Cattolica non è cattiva come i governi e le multinazionali, e infatti, a differenza di governi e corporazioni, non si è mai macchiata di alcun crimine. 
Per questo non dobbiamo seguire né la nostra volontà né quella dei governi e delle multinazionali: dobbiamo solo seguire la volontà di Dio. 

Nel Vangelo di Marco, ci viene raccontata una storia che ci mette in guardia da Anonymous Italia: quella dell'indemoniato di Geraseni. Attraverso di lui, Satana coniò il motto di Anonymous Italia «Il mio nome è Legione, perché siamo molti» (My name is Legion: for we are many). Di certo non fanno mistero di usare le parole di Satana, anzi, lo mettono addirittura nella home page:



L'evangelista Marco ci spiega che gli abitanti del villaggio, impietositi, avevano provato a curare l'indemoniato utilizzando i tradizionali rimedi cristiani contro le possessioni sataniche: legarlo con delle catene e dei ceppi di legno e picchiarlo forte con dei grossi e nodosi bastoni. Inoltre, così come Anonymous Italia, anche l'indemoniato compiva numerosi atti di autolesionismo, percuotendosi i testicoli con delle grosse pietre. Purtroppo Satana non voleva fuggire: evidentemente la possessione era molto forte. Decisero allora di chiamare Gesù. 

Fate attenzione alla storia perché è molto significativa: 
Marco 5 
1 Giunsero all'altra riva del mare, nel paese dei Geraseni. 2 Appena Gesù fu smontato dalla barca, gli venne subito incontro dai sepolcri un uomo posseduto da uno spirito immondo, 3 il quale aveva nei sepolcri la sua dimora; nessuno poteva più tenerlo legato neppure con una catena. 4 Poiché spesso era stato legato con ceppi e con catene, ma le catene erano state da lui rotte, e i ceppi spezzati, e nessuno aveva la forza di domarlo. 5 Di continuo, notte e giorno, andava tra i sepolcri e su per i monti, urlando e percotendosi con delle pietre. 

A questo punto Gesù inizia a conversare con Satana, che possedeva il povero sventurato, ed è lì che il demonio pronuncia le famose parole "we are Legion": 
8 Gesù, infatti, gli diceva: «Spirito immondo, esci da quest'uomo!» 9 Gesù gli domandò: «Qual è il tuo nome?» Egli rispose: «Il mio nome è Legione perché siamo molti». 10 E lo pregava con insistenza che non li mandasse via dal paese. 11 C'era là un gran branco di porci che pascolava sul monte. 12 I demòni lo pregarono dicendo: «Mandaci nei porci, perché entriamo in essi». 13 Egli lo permise loro. Gli spiriti immondi, usciti, entrarono nei porci, e il branco si gettò giù a precipizio nel mare. Erano circa duemila e affogarono nel mare. 

In questo modo Gesù, in un colpo solo, si liberò della legione di demoni e di ben 2000 porci: maiali che, a ben vedere, non erano innocenti vittime ma ben meritavano il castigo divino e la cruenta morte. Rappresentano, infatti, i seguaci della pagina Facebook di Anonymous italia. Gesù è un giudice severo, ma noi di Risposte Cristiane purtroppo ci lasciamo impietosire, specialmente di fronte a dei quindicenni che si divertono su facebook. Quindi non auguriamo loro una morte atroce, come ai porci maledetti uccisi da Gesù. Speriamo tuttavia che Gesù voglia mandargli almeno un raffreddore per quello che hanno fatto alla pagina dei nostri fans. 

Concludo con una buona notizia. È vero, in seguito al gravissimo attacco satanico che i nostri fans hanno subito, la pagina del fans club è stata bannata e ogni post rimosso e cancellato. Risposte Cristiane però non si arrende mai, e come sapete abbiamo dei contatti molto, molto in alto. Al nostro amico "segreto" è bastato fare una telefonata delle sue, e nel giro di pochi minuti FB ha riabilitato la pagina: non può esistere un social network senza una grande comunità di raccoglimento e preghiera cristiana. Ringraziamo quindi Papa Francesco, che ci ha messo a disposizione degli angeli informatici vaticani che sono riusciti anche a riportare online ogni post. L'attacco subito dagli atei e uominisessuali bimbiminchia è fallito. Siamo Risorti e adesso innalziamo Inni, Salmi, Lodi, Jaculatorie, canti, Rosari a josa, Preghiere, etc etc a Nostro Signore Gesù Cristo che vive e regna per tutti i secoli dei secoli Amen. Il bene ha vinto sul Male! Sia Lodato Gesù Cristo!
Cliccate quindi numerosi "mi piace" su Risposte Cristiane Fans Club, fate capire ai satanisti che chi ha vera Fede non si sconfigge così facilmente! 

Profundo Martinez


sabato 9 novembre 2013

Tenersi in forma con Gesù





«
Caro Moreno,
Mi chiamo Roberto, e scrivo da Napoli. Lavoro come istruttore in una palestra, e ai miei ragazzi cerco di insegnare non solo la giusta tecnica per lo svolgimento degli esercizi, ma anche i Santi Valori e il Rispetto per il Prossimo, per il più debole e sfortunato di noi. La cosa che mi ha avvicinato alla cultura del fisico è stata proprio la figura di Gesù. Da piccolo mia madre mi portava sempre in Chiesa. Gli altri erano concentrati sulle preghiere e i sacri riti, ma oltre quello, a me colpiva qualcosa in più, qualcosa che mi avrebbe cambiato la vita... Il fisico del Gesù in Croce! Nessuno ne ha mai parlato, e ciò mi rende triste, ma se ci facciamo caso, nella maggior parte delle statue, Gesù è raffigurato con degli addominali ben pronunciati, e anche il resto della muscolatura non scherza! Nella Bibbia nessun accenno al fisico scolpito di Nostro Signore Gesù Cristo. Neanche a Messa o all'Angelus del Santo Padre! Tutto ciò è inaccettabile. Io penso che quella di Gesù Cristo non sia stata solo una figura di immensa spiritualità e valore, ma Egli è stato anche un grande culturista, capace di tenersi in forma nonostante il Sacro compito che gli ha affidato il Nostro Dio. Ma la mia domanda è grande! Come faceva a tenersi in forma? Come faceva a coniugare attività fisica e il suo Sacro compito? Attendo risposta.

Che Dio la tenga in forma,
Roby

»

Caro Roby, devoto fratello in Cristo, riconoscendo la mia incompetenza in materia ho interpellato un fratello Illuminato che è esperto in discipline sportive, il caro Tomás. Ecco la sua risposta. 
Benedittanza a iosa,
Moreno


Carissimo Roberto,
Innanzitutto complimenti per l'originale spunto di riflessione. È vero. Questo è un argomento buio, e questo perché provoca molto imbarazzo negli ambienti ecclesiastici. Ma c'è un motivo per cui ti rispondo io anziché i miei colleghi. Anche io, in passato, anche se molti anni fa, mi sono interessato a questo argomento, e ho condotto alcuni studi che mi sono costati intere notti di lavoro. Ti svelerò in questa risposta i Sacri Segreti di Gesù per tenersi in forma. Alcune considerazioni. Gesù predicava di villaggio in villaggio, ogni giorno, e questo lo portava a fare diversi km, senza fermarsi mai. Cosa lo spingeva a farsi tutti questi km? La risposta è semplice. Queste lunghe camminate o corse sono state programmate da Gesù come attività di riscaldamento per l'attività vera e propria, ossia la pesistica, l'attività che Gesù Cristo amava. Prima però di passare avanti, ecco per te una simpatica curiosità! Nel Vangelo secondo Matteo (14,22-33), Gesù viene verso la barca dei discepoli camminando sulle acque del lago. Strano no? Il motivo? La spiegazione sta nel fatto che le acque del lago, a differenza della dura e rozza ghiaia, sono un comodo punto d'appoggio per i piedi, nonché un'efficace tecnica di rilassamento e defaticamento del tallone. I discepoli ne rimasero stupiti. Dopo questa chicca, passiamo avanti. Sappiamo che suo Padre, Giuseppe, era un falegname. Ebbene, Gesù dopo l'attività di riscaldamento/predicazione non vedeva l'ora di affrontare le sue due orette di potenziamento con i pesi. Suo padre per lui aveva costruito con grandi e pesanti tronchi di legno, manubri, pesi e bilancieri, così che Gesù potesse affrontare la sua scheda d'allenamento nel migliore dei modi. Uno sportivo a 360° ha anche un occhio di riguardo per l'alimentazione. Lo notiamo sempre dal Vangelo secondo Matteo (14,13-21 e 15,32-29), - La moltiplicazione dei pani (carboidrati) e dei pesci (proteine). Di proteine e Omega3 era infatti ricca la dieta di Gesù, volta alla crescita muscolare. Affronteremo in maniera più approfondita l'alimentazione del Santissimo nel prosieguo dell'articolo. La conferma della prestanza fisica della figura di Cristo è stata proclamata per la prima volta, in modo ufficiale, nel Concilio di Nicea II, del 787, in cui fu stabilita la venerabilità delle raffigurazioni del Cristo, argomentando che, per l'appunto, la rappresentazione di Gesù crocifisso nudo e muscoloso intende evidenziare la sua prestanza fisica, in ossequio ai precetti del Concilio Ecumenico. Secondo il monaco Epifanio (800) di Costantinopoli, Gesù era alto circa 6 piedi (metri 1,70) e biondo di capelli, snello e muscoloso.
Ma la domanda è: "Cosa ha portato Gesù a coltivare il proprio fisico?".
Ebbene, ci sono diverse correnti di pensiero. Principalmente tre. La prima vuole Gesù Cristo omosessuale. Secondo questa prospettiva, Gesù Cristo era gay, e raccoglieva altrettanti discepoli del suo stesso orientamento sessuale, incuriositi e soggiogati dal suo fisico scolpito. Innumerevoli le avventure e i curiosi esercizi praticati con loro, ma meglio non elencarli, dato che secondo molti, i documenti su cui essi sono riportati, sono privi di valore storico e scientifico, ma sono solo opinioni, molti in ambiente ecclesiastico ne hanno preso atto. Andiamo avanti con la seconda corrente di pensiero. Essa vuole Gesù Cristo all'esatto opposto della prima ipotesi! Egli ora è un playboy che preferisce divulgare la Sacra Verità di Nostro Dio alle ragazze. Anche qui, innumerevoli sono le leggende che lo vogliono come istruttore di una folta schiera di ragazze, più che incuriosite dalla sua Santa Verità, amanti del suo Sacro e imponente fisico. Ma l'ultima, e la più criticabile delle ipotesi, vuole Gesù Cristo Nostro Signore, competere per far accrescere il proprio fisico in vista di un evento che avrebbe cambiato il mondo. La Crocifissione nel Golgota, il luogo dove Gesù sarebbe stato crocifisso per esibire davanti al mondo il proprio fisico. Il Mr. Olympia dell'anno zero. Secondo molti, Gesù Cristo è stato il primo culturista/body builder della storia ad esibirsi in pubblico. Secondo questa teoria, Egli sapeva già tutto. La croce che Egli ebbe portato sulla schiena, non era altro che un esercizio di riscaldamento per l'esibizione. Un gesto di estremo coraggio, senza dubbio. La storia di uno sportivo che fu capace di coniugare body building e Sacra Verità. La sua vita, la sua morte, i suoi miracoli... perfettamente si sposano con questa filosofia di vita, e per questo, quest'ultima teoria è la più acclamata dagli studiosi. Ovviamente inutile dirti che queste cose non le sentirai mai dire a messa o all'Angelus del Santo Padre. Sono studi in via di sviluppo, e una teoria completa deve essere ancora illustrata. Tuttavia, questi sono i pesanti indizi che vogliono un Gesù forte e attento per la propria immagine di fronte al mondo. Lui sapeva già, ovviamente, che miliardi di persone dopo la sua morte l'avrebbero adorato mentre era lì, in quella croce, sanguinante. Anche l'occhio - diceva - avrebbe voluto la sua parte.

RAFFIGURAZIONI SACRE

Tutt'oggi, infatti, rimane un modello di riferimento per i giovani cattolici che si avvicinano al mondo del culturismo, e molti hanno tentato di imitare le pose rappresentate in alcune delle sue raffigurazioni. Ma voglio esaminarne qualcuna passo passo:


Immagine che rappresenta la posa di un famoso modello fitness. Essa è una delle pose che Gesù Cristo ha provato soprattutto negli ultimi anni della sua vita. Superfluo indicarne il motivo, già sopra descritto.



 

Qui ben in vista il Sacro addome di Nostro Signore Gesù Cristo. Neanche questo modello fitness è riuscito a riproporre una posa tanto perfetta quanto rappresentativa di questo gruppo muscolare. Il modello fitness non regge il confronto.

Dato che il Sacro Cuore lo possiede solo Nostro Signore, si può solo tentare di riprodurlo con un tatuaggio. Questa è stata l'idea di questo giovane modello. Secondo alcune fonti, il tatuatore si rifiutò inizialmente di dipingere quest'opera, in quanto il modello voleva espressamente ispirarsi alla figura di Gesù Cristo. Il tatuatore, noto satanista, dopo aver dormito sopra questa proposta, ricevette un'illuminazione Sacra, e si convertì al cattolicesimo, chiudendo anche l'attività e dedicandosi alla beneficenza.

Qui Nostro Gesù Cristo Nostro Signore rappresentato durante una fase di definizione muscolare. In quel periodo stava sul 6-7% di massa grassa. Uno dei suoi traguardi più importanti. A sinistra un modello fitness che cerca di confrontare i suoi progressi con quelli raggiunti dall'Immenso.

Non si può non parlare di questa posa, sicuramente storica nel mondo del culturismo. Pochi sanno però chi l'ha inventata. Nostro Signore Gesù Cristo si è infatti distinto anche in questo. Un artista, oltre che un modello da seguire. Da notare l'espressione soddisfatta del Figlio di Dio in questa raffigurazione.

Daniele De Rossi, giocatore della Nazionale italiana e pilastro della squadra giallorossa della capitale romana. In questa foto dedica il proprio gol alla figura del Santissimo. A lui vanno i nostri saluti e ringraziamenti per il bellissimo gesto. Grande Daniele!

Secondo fonti non molto attendibili questa è la Vera, Unica, Sacra Sindone di Gesù Cristo Nostro Signore. Quella esposta nel Museo di Torino sarebbe una copia, ma questo è ancora tutto da dimostrare da chi porta avanti questa coraggiosa ipotesi. Certo è che questa versione della Sindone è perfettamente coerente con il lato di Gesù che è stato più trascurato dai moderni Teologi. Senza contare che Gesù Cristo avrebbe preferito senza dubbio questa, dopo tutti gli sforzi profusi per avvicinarsi alla competizione nella Croce sul Golgota.

In questa immagine notiamo le differenze nel fisico della famosa %BF (Body Fat), la % di massa grassa nel fisico. Nostro Santissimo Signore Gesù Cristo spicca con il 5% di BF. Un risultato assoluto, senza precedenti per il periodo della storia che accoglie la Sua attività sportiva.


Ovviamente queste sono solo alcune delle decine di rappresentazioni di Gesù Cristo Nostro Signore in forma.

ALIMENTAZIONE

Non si raggiungono però queste forme, questa armonia e queste misure! ...senza una apposita dieta. Gesù Cristo Nostro Signore era molto attento all'alimentazione. La dieta di Gesù prevedeva sei pasti giornalieri, perfettamente in linea con quelli consigliati dalla moderna teoria. Appena sveglio Gesù Cristo non si faceva mancare di certo una colazione ricca di proteine.  Egli amava gli albumi d'uovo, ricchi di proteine, e li condiva con del miele, senza esagerare. Da non dimenticare era la frutta secca, ricca di grassi buoni, e la frutta fresca, ricca di carboidrati e vitamine, che completava la Sacra colazione del Santissimo. A metà mattina, carote e una tazza del latte, con frutta secca. A pranzo preferiva i famosi carciofi di Gerusalemme oppure datteri o rape, tipici del tempo, conditi con medie porzioni di legumi e verdure, e olio d'oliva. Fondamentale erano le ricche porzioni di carne. A metà pomeriggio, prima dell'allenamento, preferiva 2 mele e del pesce. Dopo l'allenamento, per ripristinare le risorse di glicogeno muscolare, preferiva dei fichi, famosi per il suo alto indice glicemico, e del pesce o altra carne. A proposito dei fichi, abbiamo dei riferimenti nel Nuovo Testamento: Il giorno seguente, quando furono usciti da Betania, egli ebbe fame. Veduto di lontano un fico, che aveva delle foglie, andò a vedere se vi trovasse qualche cosa; ma, avvicinatosi al fico, non vi trovò niente altro che foglie; perché non era la stagione dei fichi. Gesù, rivolgendosi al fico, gli disse: "Nessuno mangi mai più frutto da te!" E i suoi discepoli udirono. La mattina, passando, videro il fico seccato fin dalle radici. Pietro, ricordatosi, gli disse: "Rabbì, vedi, il fico che tu maledicesti è seccato". (Marco 11,12-14,20-21).
Da qui si denota quanto Gesù Cristo tenesse al suo pasto post-allenamento. In ultimo, prima di andare a letto abbinava gli albumi a della frutta secca, per rallentare il rilascio di proteine, ed assicurarsi una ricostruzione cellulare continua per tutta la notte.

ALLENAMENTO

La seduta di allenamento di Gesù non durava più di due ore, e preferiva allenarsi tre volte a settimana. Questo gli permetteva una grande agilità con i suoi impegni fuori dalla palestra, potendosi dedicare alla diffusione della Santissima Parola. Il suo allenamento seguiva questo motto: "Molta intensità, molte preghiere, e nessuno spreco di tempo". Grazie agli attrezzi in legno che il caro falegname Giuseppe gli aveva costruito, Nostro Signore Gesù Cristo svolgeva i fondamentali: panca piana, squat e stacchi da terra con i tronconi, in maniera regolare e con una tecnica Sacra. Non entro nei dettagli descrivendo i Santissimi esercizi complementari e di pump, ma negli ultimi anni si dedicò molto alle croci.

Dopo aver detto tutto ciò, spero che tu, Roberto, abbia ottenuto tutte le risposte alle tue domande. Non esiste solo Arnold Schwarzenegger! Cerchiamo di ricordarlo. Il primo è stato, e sempre sarà, l'Altissimo Gesù Cristo. Nessuno, dopo di lui, è stato più in grado di riprodurre quell'armonia, quella danza mentre posava, quelle forme proporzionate e definite.

Roberto, diffondi la Parola nella tua palestra. L'allenamento è importantissimo nella vita di un buon cristiano, ce lo ricorda anche il beneamato papa Francesco: Conosciamo tutti la parabola di Gesù che narra di un seminatore andato a gettare i semi nel campo; alcuni di essi cadono sulla strada, in mezzo ai sassi, tra le spine e non riescono a svilupparsi; ma altri cadono su terra buona e producono molto frutto (cfr Mt 13,1-9). Gesù stesso spiega il significato della parabola: il seme è la Parola di Dio che è gettata nei nostri cuori (cfr Mt 13,18-23). [...] Gesù ci chiede di seguirlo per tutta la vita, ci chiede di essere suoi discepoli, di “giocare nella sua squadra”. La maggior parte di voi ama lo sport. E qui in Brasile, come in altri Paesi, il calcio è una passione nazionale. Ebbene, che cosa fa un giocatore quando è convocato a far parte di una squadra? Deve allenarsi, e allenarsi molto!
(discorso alla veglia della Gmg del 28 luglio 2013). Io non posso fare altro che abbracciarti per avermi offerto l'opportunità di affrontare questo oscuro argomento.

Che Dio ti benedica,
Tomás