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domenica 16 giugno 2013

Ave Maria


«Carissimo Joseph,
ancora non riesco a rendermi bene conto di quello che è successo. Ti scrivo perché mi hanno parlato molto bene di questo blog, e confido che saprai guidarmi nel rendere tutti partecipi di ciò di cui sono stata l'immeritata testimone. Ammetto che nello scrivere questa mia lettera mi sto facendo aiutare da un uomo di chiesa, perché purtroppo non sono andata molto a scuola. Per le Sue oscure vie, il Cielo ha scelto di dare a me e ad alcuni miei amici un onore che mi sembra troppo grande, e nella sua euforica gioia forse anche troppo gravoso. Veniamo al dunque: sono amministratrice di "Uniti In Cristo", un piccolo forum nel quale cerchiamo di condividere e rafforzare la nostra fede cristiana. Qualche giorno fa, mentre stavamo tutti insieme pregando in questo thread per chiedere una guarigione a cui tenevo molto, una nuova utente si è iscritta con un indirizzo IP che, mi dicono, non appartiene a nessun protocollo conosciuto. Ella si è presentata come la Nostra Signora, la Santa Madre di Cristo, e si è manifestata a noi dandoci dei messaggi per il mondo. All'inizio, devo confessarglielo, ero diffidente, e mi chiedevo se non fosse lo scherzo di cattivo gusto di qualche buontempone. Poi, però, mi sono sentita toccare il cuore dalla benevolenza di Maria, mentre una sensazione di esaltazione si originava e cresceva gradualmente in me, e ho capito con sicurezza che non poteva che essere lei! Le parole non possono descrivere quello che è successo. Il ronzio del PC si era di colpo trasformato in una musica celestiale, da ogni tasto che battevo sulla tastiera si sprigionava un arcobaleno e mi è sembrato che il monitor si espandesse tutto intorno a me, quasi a volermi abbracciare. Non distinguevo più tra sopra e sotto, o tra destra e sinistra: la cucina dove scrivevo era un tutt'uno col computer, che levitava a mezz'aria risplendendo della luce della Vergine. La prova definitiva me l'ha data la subitanea guarigione del bimbo per cui stavamo pregando. La Madonna ha rilasciato in totale 14 messaggi, di cui 11 nel thread pubblico e altri 3 in una sezione riservata, che noi utenti usavamo per discussioni attinenti alla sfera religiosa più personale. Ho scritto allo staff di Altervista, e anche loro non sono riusciti a capire da dove provenisse questa utenza. Stiamo ancora cercando di comprendere a fondo ciò che Maria ha voluto dirci ma è impressione comune, soprattutto per i 3 post segreti, che si tratti di qualcosa di urgente di cui l'intera umanità dovrebbe essere messa a conoscenza. Per favore, dimmi come devo fare affinché l'apparizione riceva le attenzioni che la Beata Vergine merita.
Con affetto,
Antonella
»


Mia cara Antonella, non posso che essere onorato di essere uno dei primi a venire a conoscenza di un evento che dev'essere fonte di grande giubilio per tutta la cristianità. Dopo aver letto la tua missiva, il mio cuore è assolutamente sicuro della veridicità di quanto scrivi, ma comprenderai che la mia testa debba attendere il riconoscimento della Commissione d'Indagine della Chiesa prima di proclamare fermamente, e come articolo di fede, l'autenticità dell'apparizione. Ti esorto quindi a contattare al più presto un'autorità competente (il tuo Vescovo andrà benissimo) affinché avvii l'iter procedurale volto a purgare da ogni possibile incertezza il miracolo che hai raccontato. Dal canto mio, non posso che rallegrarmi per la rinnovata solerzia colla quale la nostra Vergine Incoronata concede la sua presenza e la sua saggezza a noi indegni peccatori, e si preoccupa costantemente di salvare l'umanità dalle insidie demoniache.
Il fenomeno delle apparizioni mariane è troppo diffuso e conosciuto perché valga la pena di riparlarne qui, ma forse qualcuno potrebbe essere meravigliato da questa probabile mariofania, avvenuta in un forum di discussione online. Deterrebbe infatti un bel primato, trattandosi della prima apparizione avvenuta in un luogo virtuale anziché concreto; ma non cadiamo mai nel comune errore di guardare all'operato di Dio (e della Sua madre) con gli occhiali distorcenti della mente umana, attribuendo al Signore punti di vista sin troppo umani.
Ricordo che quando ero un giovane dottorando, con molta meno esperienza e meno dubbi di adesso, ricevetti una borsa di studio per uno stage al Max-Planck-Institut für Computational Theologie (MPI-CT) di Karlsruhe, nell'allora Germania Occidentale. Stavamo lavorando a una simulazione numerica del Santo Sepolcro, ottenuta incrociando le Scritture coi dati archeologici, che ci avrebbe dovuto permettere di comprendere meglio alcuni particolari relativi alla Resurrezione di Cristo. 3500 unità di elaborazione avrebbero lavorato in parallelo per modellizzare la biochimica dell'evento con un dettaglio mai raggiunto prima. Nella mia ingenuità, ero convinto che la simulazione sarebbe stata un successo, e mi offrii volontario per il turno di sorveglianza notturna del sistema di raffreddamento dei processori. Fu così che, verso le due meno un quarto della quinta nottata dall'inizio dell'elaborazione, fui tra coloro che videro il supercomputer bloccarsi e presentare (lo ricordo ancora vividamente) una schermata gialla con scritto
PROG ERR 50-20-29
Ora, "PROG ERR" stava ad indicare un errore di programma; il problema è che nessuno di noi ricordava quel codice, e non avevamo nessuna idea di cosa significasse. Buttammo il direttore del laboratorio giù dal letto, e intanto iniziammo a compulsare l'indice dei messaggi d'errore per capire dove stesse il problema. L'indice si fermava però alla sezione 23, e non contemplava nessun code che iniziasse con il numero 50. Non ce ne raccapezzavamo; qualcuno ipotizzava che esistesse un secondo volume di errori, finito chissà dove. Fu, infine, un ragazzo inglese a vederci più chiaro di tutti: l'elenco che stavamo sfogliando era certamente un utile tomo, ma dopo tutto non poteva che essere solo un surrogato, scritto sacrificando la profondità per la chiarezza interpretativa, di un altro libro, quello a cui ogni uomo dovrebbe rivolgersi per trovare tutto quello di cui ha bisogno. Afferrammo quasi all'unisono le nostre bibbie in formato tascabile dai nostri camici, e andammo a leggere ciò che diceva il cinquantesimo libro delle Sacre Scritture, il Vangelo secondo Giovanni, al capitolo 20, versetto 29:
Gesù gli disse: «Perché mi hai veduto, hai creduto: beati quelli che pur non avendo visto crederanno!».
Se avessimo continuato in quella simulazione, avremmo avuto l'evidenza incontestabile dell'avvenuta resurrezione di Nostro Signore, e la nostra fede sarebbe per questo divenuta un atto un po' meno meritorio, e di conseguenza un pochettino meno premiabile; ma Dio, nella sua infinita bontà, e leggendo la bontà delle nostre intenzioni, ha impedito che questo accadesse, dandoci una lezione di umiltà per la vita. Come vedi, Antonella, Dio non è affatto alieno dall'operare in spazi digitali, se le circostanze lo richiedono. E non c'è dubbio che, attenta com'è da sempre alle transuenti dinamiche sociali, la Madonna non abbia colto la necessità di servirsi anche di nuovi mezzi di comunicazione sociale per far risuonare nel mondo la Novella di Suo Figlio. Mi piace pensare che, tra le tante realtà cattoliche presenti nei social media, Ella abbia scelto la tua per via della sua rara purezza: difatti, a differenza di ciò che -bisogna sconsolatamente prenderne atto- avviene in forum più grandi, nessuno degli utenti di "Uniti In Cristo" mi è sembrato ottenebrato da dubbi o idee demoniache riguardo alla Vera Fede.


Ho prima accennato alla limitatezza della mente umana come possibile limitazione nel cammino verso una consapevole contemplazione dei Misteri della Fede. In effetti, le poche informazioni che i nostri sensi ci danno sul mondo sono organizzate dalla nostra mente in un unico spazio, che proprio per questo siamo soliti chiamare lo "spazio" per antonomasia: quello in cui le distanze si misurano in metri. Così, quando entrando in un duomo gotico una mattina d'inverno ci soffermiamo un attimo sullo scioglimento di un ghiacciolo formatosi su una guglia, e poi nel calduccio dell'interno osserviamo il fumo dell'incenso, che dapprima risale in maniera ordinata, spezzarsi in un mirabile disordine di vortici e volute, non ci sfiora nemmeno la mente l'idea che potremmo stare assistendo allo stesso fenomeno, soltanto da una prospettiva differente. In realtà (senza scendere qui nel dettaglio, visto che a quanto mi sembra non hai avuto occasione di ricevere una preparazione specifica, e temo che tu possa non seguirmi), quello di spazio è un concetto molto più generale, e molti altri sono gli spazi che la ragionevolezza donataci dall'Altissimo può permetterci di concepire, allo scopo di operare al meglio secondo le Sue volontà. Teniamo quindi ben presente che l'occhio di Dio percepisce simultaneamente tutti gli infiniti possibili spazi, definibili e indefinibili, e chi risiede accanto a Lui nel regno dei Cieli può operare senza problemi in ognuno di essi. Quando vediamo un nostro confratello commettere un peccato mortale, oppure apprendiamo alla televisione di una calamità naturale che ha provocato centinaia di vittime, viene spontaneo chiedercene il perché; ma forse, in un altro spazio definibile a partire dagli stessi valori che le varie grandezze fisiche e spirituali vengono contingentemente ad assumere, lo stesso evento fisico verrebbe a costituire un miracolo, una manifestazione della potenza e della bontà divine secondo modalità che non non riusciamo nemmeno ad immaginare. Se ci fosse data per un attimo la visione globale di tutte le concepibili relazioni intercorrenti nel Creato, comprenderemmo in un attimo la bontà e l'assoluta perfezione di ogni dettaglio del Disegno Divino. Cherubini svolazzano lietamente e incessantemente nello spazio delle quantità di moto, e noi possiamo renderecene conto osservando ad esempio la traiettoria dell'empio proiettile che colpì il compianto beato Giovanni Paolo II, evitando accuratamente tutti gli organi vitali; è una suggestiva tradizione popolare che Dio sia solito rilassarsi passeggiando nello spazio delle fasi, come appare evidente esaminando la periodica liquefazione del sangue di San Gennaro; e gli esempi potrebbero continuare.


Abbiamo quindi visto come la Regina Ausiliatrice possa agire nello spazio informatico di un forum non meno naturalmente che nel convenzionale spazio geografico. Immagino tuttavia che, per gli esperti della Santa Sede, potrebbe costituire una novità l'incombenza di dover certificare un'apparizione avvenuta in un luogo di Internet. Molto probabilmente sarà opportuno limitare o interdire l'accesso ai server di Altervista durante gli accertamenti, di modo che chi di dovere possa indagare scrupolosamente su tutte le circostanze connesse al caso. Dovresti inoltre dare pieno accesso al forum ai prelati che lì si iscriveranno, concedendo loro gli strumenti di cui hanno bisogno per concludere senza ombra di dubbio la sovrannaturalità dell'utenza in questione. Non ho dubbi sul fatto che ben presto la verità su questa Rivelazione Privata risplenderà fulgidamente, e raggiungerà un vasto pubblico. Fossi in te mi metterei già in contatto con l'UNITALSI, per un'eventuale cogestione di un'inevitabile aumento di potenza del database mySQL, che si renderà necessario per gestire il flusso di fedeli che si recheranno in pellegrinaggio sul tuo benedetto sito. Se, come spero, la verità dell'apparizione verrà definitivamente confermata dalla Chiesa, dovresti considerare con la tua diocesi l'idea di trasformare il forum in un vero e proprio santuario, rendendo non indicizzate le aree attualmente pubbliche e richiedendo un pagamento (anche comodamente via PayPal o carta di credito) ai fedeli che volessero bearsi contemplando il thread miracolato. La grazia di Dio non si conquista senza sacrifici.

Permettimi, stavolta, di chiedere io a te umilmente qualche kiloJesus di benedittanza.

Che la Madonna continui ad accompagnarti,
Joseph