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domenica 23 febbraio 2014

La "gola profonda" è gradita al Signore?





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Cari Illuminati Cristiani,
sono Rosalba, un'affezionata lettrice del vostro bellissimo blog. Da quando vi ho "scoperto", seguo attentamente i consigli che date per essere dei buoni cristiani e obbedire alla Volontà del Signore. Ho convinto facilmente anche il mio fidanzato, Castore, ad applicare i vostri insegnamenti, e adesso è diventato anche lui un fedele scrupoloso, mentre una volta era trascurato e poco devoto. Infatti, per soddisfare le sue pulsioni sessuali, mi aveva insegnato a masturbarlo, e io gli accarezzavo il membro senza preoccuparmi di dove finisse il seme, quando lui schizzava. E lo sperma finiva dappertutto! Castore schizza con forza, quando ha l'orgasmo, emettendo dei grugniti e dei mugolii rantolanti, e gli schizzi andavano anche a due o tre metri di distanza, bagnando vestiti, cuscini, tappeti, pavimento... ma chi lo sapeva che disperdere il seme in questo modo fosse un grave peccato! Quando l'ho saputo, sono andata di corsa a confessarmi da don Pompilio Cristino, il parroco della diocesi della Madonna del Santo Rosario. Don Pompilio per la verità non mi sembrò turbato dal fatto che il seme si spargesse per terra, quanto piuttosto dal fatto che io masturbassi Castore, e mi ha detto una cosa strana, sulla castità dei futuri sposi etc. Ma la cosa importante, è che quando ho spiegato a Castore che masturbandolo in quel modo stavamo commettendo un grave peccato, e che il modo corretto di soddisfarlo era di farlo godere con la bocca, e inghiottire il suo seme, lui si è mostrato subito d'accordo! Ed è sempre stato contento di questa pratica, tanto che non ha mai obiettato nulla quando, dopo il trattamento, gli chiedevo di rivolgere assieme una preghiera di ringraziamento al Signore, come voi avete spiegato che si dovrebbe fare.

Nel corso del tempo, ho fatto esperienza nel praticare il sesso orale, e mentre le prime volte facevo fatica ad ingoiare prontamente tutto il seme, e spesso qualche goccia mi usciva dalla bocca, adesso abbiamo trovato un sistema che assicura che non ci sia la benché minima dispersione. L'idea è stata di Castore (questo suo interessamento dimostra quanto bene abbia compreso l'importanza di non peccare): si tratta di far scivolare il membro fin nell'esofago, in modo che, quando ne esce il seme, questo vada il più direttamente possibile nello stomaco, senza pericolo di colare fuori dalle labbra. Per raggiungere questo risultato, Castore mi fa mettere supina sul letto, con la testa un poco oltre il bordo; in questo modo, io posso piegare la testa all'indietro fino a che la bocca si trova allineata con la gola. Castore allora si inginocchia davanti alla mia testa (in questa posizione è già pronto per recitare poi la preghiera di ringraziamento), e inserisce il pene nella mia bocca. Io lo lavoro bene con la lingua, e quando lui sente che sta per venire, non deve fare altro che spingerlo tutto dentro, e i suoi potenti schizzi raggiungono il mio stomaco. L'unico piccolo fastidio che avevo in questo modo, è che i peli ispidi del suo scroto finivano dentro il mio naso, e mi facevano un solletico terribile e mi veniva da starnutire. Ma il problema è stato risolto perché gli ho regalato un groomer per il compleanno, e lui da allora mantiene sempre ben rasata tutta la zona pubica e lo scroto. Niente più peli in gola o nel naso!

Ora, il motivo per cui vi sto scrivendo, è che purtroppo si è verificato un incidente. L'altra sera, avevo mangiato delle sarde sottolio con gran gusto, ma devono essermi rimaste un po' indigeste. Fatto sta, che quando ho fatto il solito sesso orale con Castore, al momento in cui lui mi ha ficcato il suo lungo membro in fondo alla gola, schizzando e mugolando, io mi sono sentita venire su tutte le sarde, e non ho potuto trattenermi dal vomitare sarde e sperma sullo scendiletto. Naturalmente non ho osato lavare via il rigurgito dal tappetino, visto che c'è in mezzo anche del seme, sacro al Signore, ma adesso devo trovare un modo per rimediare alla situazione, perché quella roba sta prendendo a puzzare in modo tremendo (già puzzava da subito). Come posso fare, in una maniera che non sia offensiva per Dio? Vi prego aiutatemi! Solo voi potete risolvere il problema... grazie e che Gesù vi benedica!

Rosalba

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Cara Rosalba, devota sorella in Cristo, la tua attenzione nel seguire i precetti delle Scritture ti fa onore, e ti protegge dal peccato garantendoti un posto sicuro in Cielo.

Ricordo brevemente a beneficio dei lettori meno assidui il motivo per cui spargere il seme per terra è un peccato molto grave. Leggiamo nella Bibbia:
Giuda scelse per il suo primogenito Er una moglie, che si chiamava Tamar. Ma Er, primogenito di Giuda, si rese odioso agli occhi del Signore, e il Signore lo fece morire. Allora Giuda disse a Onan: «Va’ con la moglie di tuo fratello, compi verso di lei il dovere di cognato e assicura così una posterità a tuo fratello». Ma Onan sapeva che la prole non sarebbe stata considerata come sua; ogni volta che si univa alla moglie del fratello, disperdeva il seme per terra, per non dare un discendente al fratello. Ciò che egli faceva era male agli occhi del Signore, il quale fece morire anche lui. (Gen 38,6-10).

Ecco perciò che non bisogna mai disperdere il seme, e bene hai fatto ad insegnare al tuo fidanzato il modo di evitare di commettere questo peccato.

Ora, per arrivare al tuo problema contingente, di certo è stato un fatto assai increscioso che tu abbia rigurgitato lo sperma di Castore insieme alle sarde, ma non è stata colpa tua, e penso che una semplice confessione al tuo sacerdote sarà più che adeguata a mondarti di ogni peccato. Però, dovrai anche disporre dello scendiletto imbrattato dal vomito con la necessaria cura, seguendo ciò che ci insegnano le Scritture.

Ogni veste o pelle su cui vi sarà un'emissione seminale dovrà essere lavata nell'acqua e resterà impura fino alla sera. (Levitico 15,17). Quindi, laverai in acqua bollente il tappeto fino a sera per purificarlo, poi però per evitare di sprecare il seme, farai restringere il brodo ancora qualche ora aggiungendo una carota ed una cipolla; poi usarai questo brodo per cuocere una zuppa di pesce da servire con pepe abbondante, soffritto a base di trito di capperi e aglio e una spruzzata di prezzemolo a crudo, subito prima di portare a tavola. Pur essendo pesce, è consigliato un rosso, non troppo abboccato però, se no poi si sbrocca di nuovo.

In futuro, per evitare che l'inconveniente si presenti ancora, mezz'ora prima di praticare il sesso orale potresti mangiare una o due fette di pane tostato, magari fatto benedire dal tuo caro parroco. Il pane assorbirà i succhi gastrici e i liquidi in eccesso, riducendo la probabilità di conato.

Se questo non risultasse sufficiente, potresti somministrarti un antiemetico vero e proprio, come la scopolamina. Questo farmaco si trova anche in una versione sviluppata appositamente per la fellatio o l'irrumatio profonda: si chiama SCOPOLAGOLA.



Meglio ancora, potresti utilizzare un derivato della marijuana. Studi approfonditi pubblicati recentemente sull'autorevole rivista medica British Medical Journal non solo dimostrano l’efficacia antiemetica dei cannabinoidi, ma evidenziano che questa risulta nettamente superiore a quella dei farmaci convenzionali. La severissima Food and Drug Administration (FDA) statunitense ha perciò autorizzato, a partire dal 1985, l'immissione in commercio di analoghi sintetici del THC (principio attivo della cannabis): il Dronabinol e il Nabilone acquistabili anche in molti stati europei.

Il Dronabinol è utilizzato in Inghilterra in farmaci la cui denominazione, pare su esplicita richiesta dell'Arcivescovo di Canterbury, suggerisce chiara evidenza di essere dedicati alla Vergine Maria: c'è il prodotto per uso generico MARINOL, adatto a quando si fa troppo a lungo la ola invocando il nome di Gesù, Giuseppe e Maria; e ci sono anche i farmaci appositamente dedicati al sesso orale (MARIAGOL) e anale (MARIANAL).








Purtroppo questi ultimi non sono reperibili direttamente sul mercato farmaceutico italiano, ma è possibile ordinarli in Inghilterra dove, peraltro, sono distribuiti gratuitamente ai fedeli nelle Chiese Anglicane.

In Italia, è invece sempre possibile reperire direttamente una modica quantità di foglioline di quella piantina, peraltro anche ornamentale, dedicata alla Madre di Nostro Signore Gesù: chiudere una leggera cenetta con un dolcetto a base di tale erbetta sortirà non solo l’effetto sperato di allontanare la possibile nausea, ma vi donerà la sensazione di essere molto più vicini a Dio.

La benedittanza del Signore Gesù si riversi su di voi,
Moreno

martedì 18 febbraio 2014

LGBT e Cristianesimo: Gesù era Gay?

 Rufus: Crocifissione nel video di Gay Messiah
«Gentile Egidio,
ho letto con attenzione le sue risposte sul suo blog. La trovo una persona molto competente e disposta ad aiutare le persone che hanno domande non così facili da fare.

Fin dalla terza media sono stato attratto da un mio compagno di classe. So che questo è severamente proibito dalle sacre scritture ed io ho sempre voluto attenermi alla lettera a quanto dicono. Purtroppo questo ragazzo ha sempre fatto il mio percorso di studi e non ho avuto modo di allontanarmene.
Nonostante la mia attrazione e la nostra forte intesa ho sempre cercato di avere delle relazioni con delle donne, ma purtroppo la conclusione è sempre stata quella di prenderle in giro. Credo sia nella mia natura quella di non riuscire ad accostarmi intimamente ad un essere femminile e quando cerco di farlo loro soffrono sempre perché non si sentono amate come dovrebbero. Da quattro anni a questa parte ho deciso di dare retta al mio cuore e ho iniziato una relazione con questo ragazzo. È indescrivibile il benessere che provo stando con lui.. quanto io mi senta naturale e felice. Il nostro rapporto dura ininterrottamente da quando l'abbiamo iniziato e non ha fatto altro che portare il sorriso sulle nostre labbra e su quelle delle persone che ci vogliono bene, dal momento che vedono quanto io e lui siamo sereni e beati insieme. Ora mi chiedo, andrò negli inferi per aver amato così intensamente un uomo? Può il puro amore essere visto come un peccato da Dio?
Ho letto che lei non considera il sesso anale come un male per le coppie eterosessuali, sa dirmi perché lo è invece per due uomini? Io e il mio compagno abbiamo intenzione di adottare un figlio quando sarà giunto il momento. Può dirmi perché questo è male per una coppia di omosessuali ed invece è bene per una etero? So che molte coppie eterosessuali divorziano dopo il matrimonio, io ormai ho la certezza che questa persona non la lascerò mai e seguirò sempre le parole di Gesù, perché mai dovrebbe non volere questo rapporto?
Vede, la mia famiglia è cristiana e io credo fortemente in questa religione. Vorrei potermi sentire amato da Dio e da Gesù anche se sono nato in questo modo. Ho anche paura che nel caso sia un peccato così grande, anche la mia famiglia ci vada di mezzo dal momento che mi sostiene e ha continuato a voler bene sia a me, sia al mio fidanzato.
La prego, ho bisogno di una sua sincera opinione personale. 

In fede, Leonardo»

Caro Fratello in Cristo Leonardo,

Come saprai in questo giorni il cantante Rufus andrà al festival di Sanremo.
Quante persone non hanno capito il suo messaggio e in questi giorni manifestano contro la sua presenza sulla Televisione di stato! Le stesse persone che tu temi non capirebbero te.
Già nel 2004 cantava che Gesù sarebbe tornato sulla terra e avrebbe ostentato la sua omosessualità! Non sapeva che recenti scoperte archeologiche avrebbero reso la sua canzone  una profezia: certo Cristo non tornerà, almeno per ora, ma forse la sua omosessualità l’ha già manifestata in passato e la cosa ci è stata tenuta nascosta fino ai giorni nostri.
Come tutte le cose che Cristo ci ha svelato recandoci la Buona Novella trovano seme nell’Antico Testamento, così possiamo trovarvi tracce dell’importanza dell’omosessualità per Nostro Signore. 
In effetti leggiamo insieme con occhi nuovi la Parola di Dio (Gen. 9, 20-27) Noè, che era agricoltore, cominciò a piantare la vigna e bevve del vino; s'inebriò e si denudò in mezzo alla sua tenda. Cam, padre di Canaan, vide la nudità di suo padre e andò a dirlo, fuori, ai suoi fratelli. Ma Sem e Iafet presero il suo mantello, se lo misero insieme sulle spalle e, camminando all'indietro, coprirono la nudità del loro padre. Siccome avevano il viso rivolto dalla parte opposta, non videro la nudità del loro padre. Quando Noè si svegliò dalla sua ebbrezza, seppe quello che gli aveva fatto il figlio minore e disse:  «Maledetto Canaan! Sia servo dei servi dei suoi fratelli!» Disse ancora: «Benedetto sia il SIGNORE, Dio di Sem; e sia Canaan suo servo! Dio estenda Iafet! e abiti nelle tende di Sem e sia Canaan suo servo!»  
Tutto sta nella giusta interpretazione di quel denudò e di nudità. In originale si trova גקמוגò che è chiaramente un causativo della radice ,גמג, quindi dobbiamo leggere [Noè] fece denudare Cam, nel secondo caso il verbo פרקמגקרק è forma passiva di פרד Cam [lo] prese e poi lo andò a riferire ai propri fratelli. Da qui la maledizione del padre.
A seconda di quale interpretazione si adotti, possiamo capire che fu Cam a prendere analmente il padre mentre dormiva, oppure che Noè eccitato dall’ebbrezza del vino prese il figliolo prediletto e lo possedette analmente.
Nell’uno e nell’altro caso la rabbia e la maledizione del padre sembra più da riferirsi al fatto che il giovane se ne sia vantato con gli altri fratelli che non per l’atto in se: trattandosi di pastori lontani dalle femmine per lunghi periodi dell’anno, sembra infatti che i rapporti fra maschi dello stesso gruppo familiare fossero l’unica valvola di sfogo per gli Ebrei del tempo. I fratelli infatti intervengono a coprire il padre volgendo a lui il sedere, nella speranza di poter essere presi da dietro anche loro, ma Noè maledice Cam e la sua progenie perché avrebbe preferito continuare a inchiappettare segretamente solo il suo prediletto notoriamente leggermente effeminato e non dover soddisfare anche gli altri figli bruttini e pelosi.
Nell’opera del Bellini che riportiamo, l’artista vicino alla Chiesa, era sicuramente a conoscenza di tale interpretazione: si notano i fratelli barbuti Sem e Iafet che intervengono quando il fratello effeminato Cam ha appena allontanato le mani dal pene del padre.


Ebbrezza di Noè - Giovanni Bellini

Ecco che il Divino Progetto, come già preannunciato nelle Scritture ab initio, "Dio creò l'uomo a sua immagine; a immagine di Dio lo creò; maschio e femmina li creò» (Gn1,27), si rivela in tutta la sua magnificenza: non avevamo ancora capito, ma vuol dire che li creò entrambi sia maschio che femmina!  
Esistono diversi episodi nelle Scritture che fanno capire come Dio non avesse in odio l’omosessualità come parte della Chiesa più retrograda e repressiva vuole farci credere; ad esempio quando si parla della relazione fra Davide e Gionata:  1Samuele 20, 11-41 Giònata rispose a Davide: «Vieni, andiamo in campagna». …  Era con lui un ragazzo ancora piccolo. …  Il ragazzo non aveva capito niente; soltanto Giònata e Davide sapevano la cosa. Allora diede le armi al ragazzo che era con lui e gli disse: «Va' e riportale in città». Partito il ragazzo, Davide si mosse da dietro la collinetta, …, poi si baciarono l'un l'altro e piansero l'uno insieme all'altro. I due amanti e non solo amici allontanano il ragazzino che evidentemente le famiglie avevano inviato perché non restassero soli, si baciano e piangono la loro situazione incompresa proprio come la tua caro fratello.
Nostro Signore non ha mai avuto in odio l’omosessualità come hanno voluto farti credere menti malvagie, specie quando è accompagnata da un sentimento d’amore; leggiamo ancora con attenzione e capiremo che ciò che ha in odio Dio sono la prevaricazione e l’abuso sessuale, lo stupro anale di un maschio non consenziente indicato poi in seguito genericamente nelle scritture, da Cristo stesso e dagli Apostoli nelle lettere e negli Atti come perversione quale è in effetti: prendere un altro del proprio stesso sesso per aumentare il proprio piacere puramente carnale e privo di amore amplificandolo col suo dolore; esempio tipico è il caso della male interpretata distruzione di Sodoma e Gomorra raccontataci da Nostro Signore  sempre nella Genesi 19, 1-5 I due angeli arrivarono a Sòdoma sul far della sera, mentre Lot stava seduto alla porta di Sòdoma. … quand'ecco gli uomini della città, cioè gli abitanti di Sòdoma, si affollarono attorno alla casa, giovani e vecchi, tutto il popolo al completo. Chiamarono Lot e gli dissero: «Dove sono quegli uomini che sono entrati da te questa notte? Falli uscire da noi, perché possiamo abusarne!». Dio Distrugge un popolo che adorava stuprare analmente tutti i forestieri aggraziati che passavano dalle loro parti mancando completamente ai loro doveri di ospitalità. Pare abbiano fatto una brutta fine …
Se arriviamo a tempi più recenti incontriamo finalmente notizie che riguardano Gesù Nostro Signore.
Paul Oestreicher, Sacerdote e professore alla University of Sussex, ha sviluppato uno studio, di oltre 1000 pagine, di cui si è parlato anche sul quotidiano britannico Guardian. Persino gruppi di peccatori senza Dio ed  attivisti per i diritti gay ne sono rimasti scandalizzati!

Infatti, secondo la teoria di Oestreicher l’omosessualità di Gesù Cristo sta racchiusa nel rapporto che univa il figlio di Dio al discepolo Giovanni che, secondo quanto scritto sui Vangeli, fu amato da lui in modo speciale.
Padre Oestreicher ha affermato di essere giunto alla conclusione dopo aver esaminato molti documenti e tutte le rappresentazioni classiche del Cenacolo, uno dei soggetti preferiti dell’arte cristiana, dove Giovanni si trova accanto a Gesù, molto spesso con la testa appoggiata sul suo petto.
Alcuni dipinti, realizzati da artisti al di sopra di ogni dubbio, Come il Beato Angelico, presentano addirittura il giovane con il viso rivolto ai genitali di Nostro Signore della cui mano il gesto sembra fare intuire un certo gradimento per la fellatio digestiva in cui il giovane si prodiga a fine pasto.

  

Cenacolo del Beato Angelico: la fellatio di Giovanni 
Un affresco del Tomillo, leggermente precedente, ci mostra Giovanni sorridente che, evidentemente prima della fellatio, giochicchia col pene di Nostro Signore: evidentemente non gradiva prenderlo in ore non ancora eretto.

 Cenacolo del Tormillo
Il tipo di rapporto fra i due ci è evidenziato dalle stesse Scritture: perché mai Nostro Signore, morente sulla croce avrebbe dovuto chiedere proprio a Giovanni di prendersi cura di sua madre e a lei di accettarlo come suo figlio se non fosse stato il suo compagno? Tale argomentazione secondo Paul Oestreicher è rafforzata dal fatto che Gesù non era sposato cosa che nella cultura ebraica era considerata quasi un obbligo sociale. A dare man forte alla tesi del professore in campo ecclesiastico è intervenuto anche Hugh Montefiore, vescovo di Birmingham e originario di una famiglia ebraica. Il vescovo ha dichiarato che questa ipotesi è credibile, e come nel caso di Oestreicher, tale dichiarazione è stata accolta con sdegno dalle parti più retrograde della chiesa, che, ahimè, covano la malignità come serpi in seno alla comunità cristiana. In realtà non è la prima volta che si apre un dibattito sulla omosessualità di Gesù Cristo. La rivelazione infatti emersa anche qualche mese fa, col ritrovamento 70 libri in una grotta in Giordania, pare risalenti al primo secolo. Sono stati scoperti in una grotta a nord del castello di Macheronte dove Erode fece uccidere Giovanni Battista; è lì che si rifugiarono i cristiani in fuga dalla Giudea nel 68 dopo Cristo e dopo il 135 durante la "seconda guerra Giudaica". 
Racconti e parabole contenute nelle pagine di piombo e rame rilegate ad anelli sarebbero addirittura le più antiche scritture mai ritrovate, le prime successive alla morte e resurrezione di Nostro Signore Gesù, anteriori perfino ai rotoli del Mar Morto.

Libri ritrovati in Giordania
Fu lo stesso giornale britannico a riportare la notizia della scoperta dando voce a Michael Ruse, professore all’Università dello stato della Florida, che ha potuto visionare parte dei libri.
Secondo Ruse, questi documenti restituirebbero un’immagine molto diversa di Cristo e dei suoi discepoli.
Gesù e i discepoli avrebbero costituito una comune di omosessuali ribelli che, secondo le parole dell'esperto si amavano reciprocamente che non si nascondevano ma affermavano la loro libertà contro le rigide regole della religione ebraica; fra tutti spiccava il rapporto fra Cristo e il giovane Giovanni.
Ruse aggiunge che fra i tanti testi ritrovati c’è almeno una nuova parabola, quella dei due giovani uomini, in cui c’è una chiara eco del rapporto tra David e Jonathan. La cosa non deve strabiliare se si considera che nei tempi antichi i confini tra etero e omosessualità erano molto meno netti che nell’era cristiana, come insegnano personaggi quali Achille, Alessandro, Adriano e Socrate. Ruse riferisce che nella parabola Gesù parla di uno dei giovani con l’anima intrecciata con l’anima dell’altro, che amava l’altro come la sua stessa anima.
Fra i tanti episodi segnalati da Ruse riferiamo anche un litigio fra Gesù e Giuseppe, in cui il falegname grida pubblicamente al giovane Cristo l’importanza della «virilità».
Oestreicher ci tiene a rimarcare: Il fatto che Gesù sia stato gay non pregiudica per niente chi fosse e che cosa significhi per il mondo di oggi. Spiritualmente è irrilevante. Ciò che conta è che ci sono molti gay e lesbiche seguaci di Gesù, ordinati e laici, che, nonostante i pregiudizi della Chiesa, molto umilmente rimangono suoi membri fedeli: è il momento che sia riconosciuto invece la loro dignità.
La sessuofobia del cristianesimo è stata fino a oggi attribuita erroneamente ad un rifiuto del sesso caratteristico di una setta integralista ebraica cui sembrava appartenesse anche Gesù, i Naziriti o Nazorei (da qui potrebbe derivare l’appellativo Nazareno, piuttosto che dalla nascita a Nazareth); è ora di ammettere tale errore: Gesù era nazareno perché di Nazareth e non perché Nazirita!
Esistono a onor del vero alcuni esperti che dubitano dell’autenticità del ritrovamento, ma a riprova della veridicità riportiamo, uno per tutti, il parere di uno studioso di chiara fame che concorda col Ruse: è David Elkington, studioso di archeologia religiosa antica accreditato ampiamente dalla BBC. Per mesi, Elkington ha cercato di aiutare il governo giordano a recuperare i codici da Israele, dove essi sono stati clandestinamente contrabbandati.
Chiudiamo questa rassegna riportando unultima citazione; da poco ritrovato e in via di analisi del testo un vero tesoro archeologico: il Vangelo Aramaico Di San Cirillo. Si tratterebbe di un altro documento antichissimo e di inestimabile valore, scoperto di recente. Cirillo e Metodio, hanno divulgato il Vangelo nelle terre slave grazie alla profonda conoscenza di molte lingue dell’epoca. Gli scritti di San Cirillo, in parte commenti ai Vangeli degli Apostoli, in parte testi in essi non compresi, restituiscono un’immagine del Messia ben diversa da quella nota a tutti  e vicina a quella dei 70 libri di rame e piombo appena ritrovati: anche secondo il Santo, Gesù e i discepoli avrebbero costituito una comune di amici omosessuali che si amavano reciprocamente.
È quindi probabile che i cristiani più sinceri siano proprio gli omosessuali ingiustamente ostracizzati per un errata interpretazione delle Scritture. D’altra parte San Paolo ha detto, per conto di Nostro Signore, che nell'amore di Cristo si supera la santità nella legge (torah) per passare alla santità in Cristo; è proprio grazie a tali parole che i “gentili” (cioè noi non ebrei), non devono più farsi sbucciare il pisello (la circoncisione era particolarmente poco gradita agli antichi romani ed era un freno alle conversioni), possono mangiare gamberetti e bestie proibite (gli osti di Tastevere avrebbero probabilmente dovuto chiudere le loro taverne ed oggi avremmo solo i ristoranti del quartiere ebraico), e farsi tatuaggi che già all’epoca erano molto diffusi fra possibili nuovi credenti dell’impero che navigavano da un lato all’altro del Mediterraneo.
Le affermazioni di San Paolo contro omosessualità e altre attività pervertite sono contro quelle stesse azioni che se prive dell'amore, del sentimento cristiano fra membri della chiesa che vi partecipano e della benedizione e dell'amore di Cristo diventano demoniache, ma al contrario sono strumento di elevazione dello spirito al Signore; nella prima Lettera di San Paolo ai Corinzi leggiamo infatti che l'amore tutto copre, tutto sopporta e tutto accetta.
Quanto al tatuarsi le opinioni sono unanimi fin dal I° Concilio di Alessandria.
Basta interrogare la propria onestà e buona coscienza e benedire e usare quella particolare attività per i Suoi buoni propositi, che è scritto, ed è Parola di Dio: Sia dunque che mangiate, sia che beviate, sia che facciate qualche altra cosa, fate tutto alla gloria di Dio (1 Corinzi 10:31).
Ormai l'omosessualità è da considerarsi come un elemento d'orgoglio e non di oltraggio e blasfemia.
La canzone di Rufus, scritta nel 2004 ben prima dei ritrovamenti archeologici che abbiamo riferito è da considerarsi una profezia.
Oggi l'arte pittorica viene nella modernità sostituita dalla fotografia e un grande fotografo dei nostri tempi ha saputo reinterpetare il cenacolo con nuovo spirito incarnando la vera essenza dei 12 apostoli che circondano Nostro Signore!

Foto d'autore - Cenacolo trans
E persino i cartoni animati ormai educano i bambini alla piena accettazione dell'omosessualità.

 
Cartoni moderni
Evidentemente, cari fratelli, queste sono esperienze per tanti versi indicibili. Non è facile raccontare agli altri la nostra esperienza di Dio, la penetrazione, la Sua sublime irruzione e l'infinita potenza del suo Amore Eppure è così! Nello Spirito Santo, infatti, noi sentiamo la vicinanza di Dio, avvertiamo che Dio pone la sua onnipotenza al nostro servizio, scende al nostro livello, si fa immanenza d’amore, fino a vivere in noi!
Poiché è scritto: Voi non avete ricevuto uno spirito da schiavi per ricadere nella paura, ma avete ricevuto uno spirito da figli adottivi per mezzo del quale gridiamo: "Abbà, Padre!” (Rom 8,15).Vivete con orgoglio!

Intreccio di anime pie nei vicoli di Gerusalemme
Infine resta la penosa questione della vostra Santa intenzione di adottare e battezzare un povero orfano per allevarlo con amore completo nella vostra vera fede.
Sarà difficile che qui in Italia otteniate le necessarie autorizzazioni: il mio consiglio è di recarvi senza indugio all'estero ad acquistare un pagano ancora in fasce (evitate il paese di Putin).

 Giovane coppia di fratelli Ebrei vi indica la retta Via 
Per il battesimo, sarebbe bene invece trovaste qui un sacerdote omosessuale, ma questo potrebbe rivelarsi non facile perché in questo clima di caccia alle streghe essi, ahimè, negano la propria vera natura.
Se riuscirete nell’intento, questi potrà senza dubbio officiare il sacramento, se no potrete voi stessi essere officianti: ciascuno di voi benedirà lo sperma dell'altro; ciascuno di voi benedirà il membro dell'altro; poi  si inginocchierà davanti al membro così consacrato e lo bacerà fino a suggerne il seme, ma non dovrete ingoiarlo! lo mescolerete invece alla Santa Acqua Benedetta e al Sacro Olio Sacramentale con cui aspergerete vostro figlio facendone un membro della nostra Chiesa.

Che il Signore di Abramo, Isacco e Giacobbe, il Dio dei nostri padri, vi faccia godere in perfetta letizia.


Egidio

giovedì 13 febbraio 2014

Avvelenare il cane della vicina nel nome del Signore



«Fratello Tancredi,
ho letto l’attenta esegesi dell’illuminato Egidio che partendo dal cane di Gesù bambino ci racconta del vangelo apocrifo degli Esseni secondo il quale Nostro Signore amava gli animali quanto gli umani e poi dei due Papi che molto recentemente hanno addirittura ammesso che anche i cani hanno un
anima e vanno in Paradiso.
Nostro Signore pare abbia detto che chi non ama gli animali non ama lui!
Ti prego! Sono caduto in una prostrazione profondissima, ho smesso di andare a Messa e di comunicarmi: ho sempre odiato i cani!
Ho letto da poco che un cane ha azzannato il neonato dei suoi padroni e che è stato deciso di abbatterlo: la cosa non mi ha ispirato nessuna pietà! Sono un cattivo cristiano? Non riesco più a dormire di notte, chiedo di continuo perdono a Gesù, ma sento di essere dannato perché non sono realmente pentito!
Poi le loro stupide cacche che ricoprono i marciapiedi, i cani mordaci che ti corrono incontro ai giardinetti e i loro padroni che li tengono senza museruola e senza guinzaglio, ma soprattutto il cane della vicina che, di giorno, scavalca il muretto separatore e viene a cacare nel mio giardino e, di notte, abbaia ogni volta che qualcuno fa il minimo rumore nel portone o sul pianerottolo!
Tutte le sere quando sto per addormentarmi quel bastardo comincia ad abbaiare e mi sveglia, e allora comincio a rimuginare i possibili modi per ammazzarlo!
Mi immagino prima di sodomizzarlo, poi di arrostirlo allo spiedo ancora farcito del mio seme e di fare una festa invitando a degustarlo tutti i condomini! E anche scannare la sua odiosa padrona non mi dispiacerebbe!
Sono cattivo? Sarò dannato? Come posso salvare la mia anima?
Tuo devoto Osvaldo
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Caro fratello in Cristo Osvaldo,
intanto devo ricordarti che non a me devi essere devoto ma a Nostro Signore! Le parole che ti riferiamo noi Esegeti di Risposte Cristiane sono infatti illuminate da Nostro Signore e nessun merito è da attribuire a noi.
Io personalmente quando mi viene posto un dubbio prendo in mano le Sacre Scritture o il Catechismo di Santa Romana Chiesa e comincio a sfogliare; poi ad un certo momento una luce si accende su alcuni versi piuttosto che su altri: sono proprio quelli a cui mi guida Nostro Signore per rispondere alle vostre domande.
Bibbia di un Illuminato: la luce del Signore illumina per noi i versetti che rispondono ai vostri dubbi
A questo punto mi preme ricordarti che si, quello che dice l’illuminato Egidio è tutto vero e giusto; ed altrimenti non potrebbe essere: non fa altro che riportare la volontà di Nostro Signore! Ma è anche vero che pretendere di avvicinarci a Nostro Signore con la ragione piuttosto che con la Fede è la cosa più sbagliata che un credente possa fare.
Il fatto che le parole del Signore riportate da Egidio rispecchino proprio quello che il Fratello Federico, nel suo grande amore per Nostro Signore, sperava di ascoltare, non vuol dire che Dio non possa avere anche per te parole di conforto, caro Osvaldo!
Grande peccato è la tua assenza di fiducia nell’amore di Nostro Signore!
San Paolo nella Prima lettera ai Corinzi 2,4-5 dice la mia parola e il mio messaggio non si basarono su discorsi persuasivi di sapienza, ma sulla manifestazione dello Spirito e della sua potenza, perché la vostra fede non fosse fondata sulla sapienza umana, ma sulla potenza di Dio.
È la Potenza di Dio che a te si apre nella luce che guida il mio occhio e lo lascia cadere sulla Parola scelta per te!
Vedo alcune righe che si illuminano mentre altre si fanno sfocate: è Nostro Signore che ti parla!
È quindi vero che i cani sono frequentemente menzionati sia nell'Antico che nel Nuovo Testamento, ma non solo in senso leggiadro ed idilliaco: troviamo anche branchi vaganti di cani selvatici che si nutrivano di carogne e rifiuti (1 Re 14:11; 16:4; 21:19, 23; 22:38; Salmo 59:6,14). Erano così feroci e selvaggi che i nemici di Israele erano spesso paragonati a dei cani, pericolosi e dannosi. Nostro Signore fa dire per suo conto ai profeti autori della Bibbia: Lo stolto che ricade nella sua follia, è come il cane che torna al suo vomito (Proverbi 26:11); c'era un mendicante … perfino i cani venivano a leccargli le ulceri (Luca 16:19-21).
Proprio per tale giudizio il termine "cane", "testa di cane" erano usati come termini di riprovazione e di umiliazione (1 Samuele 24:14; 2 Samuele 3:8; 9:8; 16:9). San Paolo chiama "cani" i falsi apostoli (Filippesi 3:2). Coloro che saranno esclusi dal regno dei cieli sono pure designati "cani" (Apocalisse 22:5) da San Giovanni. I persecutori sono pure chiamati in questo modo (Salmo 22:16). 

L’Antico Testamento è quindi parola del Signore che si illumina ai miei occhi per parlare a te: i cani sono nient’altro che bestie contaminate, indicate allora da Dio agli antichi Ebrei come inadatte alla nutrizione umana, conseguenza di un’impurità che, indicataci da Dio in persona, è prima di tutto giudizio morale.
Se leggi con attenzione scoprirai che i cani venivano usati solo come strumenti da lavoro: senza i cani portare al pascolo pecore e capre non sarebbe stato possibile, ma questo non li rende certo ne umani ne lontanamente simili agli umani!
Se poi passiamo agli animali tutti, più in generale, scopriamo già dalla Genesi che, secondo la tradizione cristiana ed ebraica, l’unico “essere sacro” tra le creature sulla terra è l’uomo, poiché è l’unico creato ad immagine e somiglianza di Dio. Dio ha dato gli animali all’uomo perché se ne servisse. È Dio stesso che ha consegnato delle pelli ad Adamo ed Eva come vestito! Nella Genesi è chiaro che il Signore ci ha concesso i pesci del mare, gli uccelli del cielo e ogni essere vivente che striscia sulla terra (Genesi 1:28)
destinandoli esclusivamente al nutrimento ed al sostentamento della vita umana.
Lo stesso Gesù conferma la superiorità dell’uomo sulle bestie: Guardate gli uccelli del cielo: non seminano, non mietono, non raccolgono in granai, e il Padre vostro celeste li nutrisce. Non siete voi assai più importanti di loro? (Matteo 6:26-30).
È quindi probabile che l’ultima cena sia stata proprio una vera cena di Pasqua Ebraica, come la rappresntano la maggior parte degli artisti cristiani, e che Nostro Signore Gesù, come ogni ebreo, abbia mangiato proprio un bel agnellino nella Cena del Giovedì Santo: il rito del pane e del vino non esclude che pane e vino non fossero certo le uniche pietanze di un banchetto pasquale!
Bassano - L'ultima cena: Gesù vegetariano? 
Nostro Signore, approfittando di un colpo di sonno di Giovanni, gli sfila via il piatto con la testa dell'agnello!
Ci viene fatto notare che nell’epoca di pace che regnava prima del peccato originale gli uomini non mangiavano le carni degli animali; Dio, infatti, concede questo diritto agli uomini dopo il diluvio, aggiungendolo a quello di mangiare i vegetali: Quanto si muove e ha vita vi servirà di cibo: vi do tutto questo, come già le verdi erbe (Gn 9,3). Perchè allora il diluvio? Evidentemente qualcosa ha rovinato il progetto di Nostro Signore per l’umanità al punto da doverla cancellare e ricominciare tutto da Noè. Ma sono proprio questi i versi ci fanno capire quale è la causa di corruzione! È la dieta vegetariana: Nostro Signore ha ritenuto irrecuperabile la razza umana, la cui mente era stata probabilmente condotta alla follia dalle carenze alimentari di una dieta erbacea, tanto da doverla spazzare via col diluvio; noi onnivori, invece, siamo ancora qui, evidentemente amati da Nostro Signore, tanto da averci mandato Suo Figlio ad immolarsi per noi: è ovvio che per Dio una dieta mista che includa carne e pesce è più sana per una vita equilibrata non solo dal punto di vista fisico, ma anche spirituale; tutto questo ci insegna peraltro che è bene diffidare dei vegetariani che Nostro Signore ha lasciato affogare senza pietà. Ed in effetti i vegetariani sono ben radicati in religioni blasfeme del subcontinente indiano che stanno diventando di moda, sicuramente assecondate da demoni che purtroppo riescono ad insinuarne il proprio seme nelle menti più deboli anche qui in occidente.
Dipinto ottocentesco - Gli ultimi vegetariani tentano invano di raggiungere l'arca di Noè
Lo “specismo”, visione antropocentrica della natura, emerge quindi prepotente dalle Sacre Scritture: gli appartenenti alla specie umana hanno per Nostro Signore diritti superiori.
Ma cosa dicono gli esegeti moderni? Solo per citarne alcuni, il gesuita tomista Viktor Katherin scrive ... dovremmo avere dei doveri verso creature che possiamo a nostro capriccio fare a pezzi, arrostire e mangiare? il motivo intrinseco è che l'animale non è persona … semplice mezzo per il nostro fine; Andrea Mercatali, della pontificia Università Urbaniana aggiunge: … È aberrante un rapporto di carattere personale con un essere inferiore … . Tutt'al più l'animale diverrà un buon "accompagnatore" … mai un compagno con il quale si condivide la realtà esistenziale; infine un altro grande Papa del secolo appena concluso, Pio XII, nel 1957 disse ai lavoratori del mattatoio di Roma: I gemiti delle bestie abbattute e uccise per giusto motivo non dovrebbero destare una tristezza maggiore del ragionevole.
Ma anche Benedetto XVI, che ha pur sempre avuto una grande predilezione per i gatti, ha ribadito di recente che per gli animali la morte significa la fine dell’esistenza. Il Papa teologo ha spiegato chiaramente e inequivocabilmente l’impossibilità di un
anima eterna in un animale: già gli antichi filosofi greci avevano individuato un dualismo fra anima vegetativa ed anima immortale, gli animali infatti hanno si un’anima (per questo sono detti animali!), ma solo vegetativa e sensitiva; per tale motivo non possono essere attesi da Dio; a consolazione di chi li ama, sono però presenti nella sua mente che è eterna e siccome chi va in Paradiso vede direttamente nella mente di Dio, egli potrà rivivere in eterno ogni ricordo in modo vivo e presente, ma comunque solo ricordo e non nuova ed eterna vita.
Anche la storia di San Francesco non deve ingannarci: se leggiamo attentamente il Cantico delle creature, egli si rivolge agli elementi naturali col nome di Fratello o Sorella, quindi anche lui continua nel solco tracciato dallo specismo dell’Antico Testamento: manifesta infatti un sentimento di identificazione con il creato intero e di amore estatico per tutta natura (rocce, fuoco, sassi, ecc.) senza privilegiare le bestie vive.
Ma chi ti viene incontro in modo chiaro è San Tommaso d’Aquino, dottore della Chiesa: la natura ha una struttura gerarchica e i più perfetti possono uccidere i meno perfetti; gli animali sono destinati al servizio dell’uomo e quindi la vita di un animale può essere soppressa: l’uccisione degli animali senza alcun rimorso è legittima. Anzi, per San Tommaso la sofferenza animale non è peccato infliggerla, non è caritatevole astenersene.
Il Santo però conclude esattamente con le mie parole iniziali: certo in base al ragionamento fatto non c’è motivo per non uccidere e far soffrire gli animali, ma allo stesso modo si è liberi di amare gli animali, se in onore di Dio, esattamente come abbiamo detto per qualunque piacere della vita.
Essenzialmente, qualunque sentimento verso gli animali, se fine a se stesso, è peccato perché ti distrae dall’amore per Dio Nostro Signore! Se li ami puoi, ma solo come riflesso dell’amore di Dio, se li odi puoi anche ucciderli, ma sempre a dimostrazione dell’eterna gloria di Nostro Signore.
Il Catechismo della Chiesa cattolica conferma il pensiero grande Santo e filosofo nei suoi precetti:
2417 Dio ha consegnato gli animali a colui che egli ha creato a sua immagine,  e 294 È dunque legittimo servirsi degli animali per provvedere al nutrimento o per confezionare indumenti. Possono essere addomesticati, perché aiutino l'uomo nei suoi lavori e anche a ricrearsi negli svaghi. Le sperimentazioni mediche e scientifiche sugli animali sono pratiche moralmente accettabili.
Quindi il Catechismo chiarisce anche che la sperimentazione su animali non è peccato per Nostro Signore: questo non vuol dire che sia obbligatoria, ma solo che se tu non senti pietà per una bestia che
soffre, e San Tommaso ci dice che tale carità è ingiustificata, o ti fa piacere che la bestia soffrirà per mano tua, non pecchi. Non pecchi se mangi carne o se indossi una pelliccia. Non pecchi se usi i cani per la caccia come il fratello Federico. Certo Federico deve fare attenzione: amare esseri privi di anima infatti, come lui stesso teme, non deve distoglierlo dall’amore verso Nostro Signore: occorre quindi imparare da San Francesco che amava non tanto i singoli animali in sé, ma tutto il creato in quanto prova della potenza di Nostro Signore, prova che avrebbe potuto esplicarsi anche nell’assaporare una buona bistecca al sangue dopo aver sgozzato selvaggiamente la bestia. Senza contare il rischio di vivere a un passo dall'impurità: la bestialità è li che li aspetta; il rischio di finire per accoppiarsi con le bestie istigati dal demonio non è mai troppo lontano: si comincia col farsi leccare la faccia dal cane che ti fa le feste e non si sa dove si va a finire ...
 
Vivere a un passo dell'atroce peccato di bestialità!
D’altra parte un Cristiano nato in Corea è probabile che mangi carne di cane quotidianamente! Credi che il Signore lo permetterebbe se quel cane avesse un anima? 
Attento però, perché è certo che se cibi l’animale con cibo transustanziato, nel modo indicato da Fratello Egidio, non si può sapere cosa accada veramente! Una qualche anima potrebbe miracolosamente generarsi nell’animale, specie se la base di partenza non è pane, ma carne. 

L'energia transustanziante in eccesso muta l'anima vegetativa in anima eterna
Il salto miracoloso a carne e corpo di Cristo risulta in questo caso più semplice perché la struttura molecolare iniziale da transustanziare è molto più simile al prodotto finale che non un pezzo di pane e il miracolo dell’eucaristia mantiene una carica potenziale inespressa tale da potersi trasferire al cane stesso e trasformarne il senso di esistenza elementare nella più complessa coscienza di un’esistenza eterna. Un cane comunicato non può quindi essere più considerato alla stregua delle altre bestie!
Caro Fratello Osvaldo, ti è quindi chiaro che, così come Federico può, a suo rischio e pericolo, rendere felice il Signore amando gli animali in Suo nome, così tu puoi, al contrario, glorificarlo odiandoli, ma sempre e solo in suo nome, perché Nostro Signore non mette limiti al modo di renderGli grazie; San Paolo ha detto nella lettera ai Romani (14,1) Accogliete chi è debole nella fede, senza discuterne le opinioni. Uno crede di poter mangiare di tutto; l'altro, che invece è debole, mangia solo legumi. Colui che mangia, non disprezzi chi non mangia; colui che non mangia, non giudichi chi mangia: infatti Dio ha accolto anche lui. Ovviamente il discorso è certo riferibile ai cani in quanto cibo: è grazie a queste parole di San Paolo che i coreani saranno salvi, ma vale per i cani anche dal punto di vista dei sentimenti umani, il debole li ama, l'altro li odia, ma non per questo va disprezzato!
Vuoi prendere a calci il cane invadente della vecchietta del palazzo di fronte che ti si annoda sempre col guinzaglio intorno alle gambe? Fallo, ma nella gloria di Dio!
Non sempre come in questo caso è piacevole restare legati da un guinzaglio!
Vuoi spruzzare Neocid Florale su mosche e zanzare e divertirti a vederle agonizzare sul pavimento? Puoi farlo se mantieni anche il tuo cuore sempre vicino a Nostro Signore.
Puoi tirare personalmente il collo al coniglio per il pranzo di domenica, se pregherete e ringrazierete il Signore prima di avvicinare le mani alla tavola. 

Puoi cospargere di benzina una lucertola e darle fuoco, se lo spettacolo allieta il tuo spirito e Nostro Signore se ne allieterà con te.
Ma soprattutto, puoi passare sotto la porta della vicina una polpetta avvelenata, e ascoltare godendo il suo cane che agonizza tutta la notte: non farti problema e non sentirti in colpa; per tutta l’agonia reciterai avemarie alla Madonna aiutandoti con il sempre consigliato rosario a grani grossi nei modi già resi noti e l'anima tua sarà salvata.
I tuoi pensieri, mentre prepari amorevolmente la polpetta, mentre la schiacci per farla passare sotto la porta, mentre ascolti il rantolio sommesso e l'ultimo respiro della bestia, saranno rivolti con amore e gratitudine a Nostro Signore e Nostro Signore te ne renderà merito.
Se invece preferisci catturarlo per arrostirlo allo spiedo ed offrirlo in una cena condominiale, anche questo ti è consentito se agirai nel nome del Signore, visto che già molti cristiani coreani lo fanno in grazia di Dio, ma non potrai sodomizzarlo perché è scritto (Lev 18, 23) Non ti abbrutirai con alcuna bestia per contaminarti con essa
 
Cane allo spiedo: secondo la ricetta coreana il gusto è superiore se l'animale è infilzato e arrostito ancora vivo
Se proprio ci tieni a sentire il cane che ulula inchiappettato da un membro umano prima di finire arrosto e ritieni che la farcitura di sperma sia essenziale per la buona riuscita della ricetta, potrai chiedere la collaborazione di qualche servo del demonio aduso a tali pratiche, facilmente contattabile tramite la rete, conservare il filmato e magari condividerlo in internet nei soliti appositi siti cristiani dove sani credenti gioiscono insieme per il maggiore spazio che si rende disponibile in paradiso ogni qualvolta indemoniati miscredenti dannano la loro anima praticando sesso con bestie di ogni tipo.
Riguardo alla padrona, la cosa è più complessa: sicuramente non ti è consentito scannarla a tuo gradimento perché è scritto (Det 4, 17) non uccidere, ma è anche scritto (Esodo 21,28-29) Quando un bue cozza con le corna contro un uomo o una donna e ne segue la morte, il bue sarà lapidato … ma ... se … il padrone era stato avvisato e non lo aveva custodito … anche il suo padrone dev'essere messo a morte.
Certo qui parliamo di un cane e non di un bue, ma il concetto è sicuramente assimilabile; c’è però da dire che il cagnaccio non ha ucciso nessuno. Possiamo quindi considerare sicuramente equa una punizione esemplare paragonabile al danno subito: potrai quindi, d’accordo con gli altri condomini i cui attributi riproduttivi sono stati indebitamente massacrati dall’indegna bestia, appostarti su un poggiolo del primo piano e lapidare la padrona del vostro arrosto
quando la malaugurata uscirà dal portone, usando non pietre, ma ortaggi andati a male (peraltro non è mai stato scritto "chi è senza peccato scagli il primo zucchino", quindi non dovrete neanche confessarvi per l'occasione): dovrete farlo però cristianamente, amandola in quanto creatura di Nostro Signore e con lo scopo di alleviarle le pene del purgatorio grazie alle maggiori sofferenze terrene che riuscirete ad infliggerle, un po' come facevano quei bravuomini della Santa Inquisizione con quell'orda di femmine pervertite soggiogate dal dimonio dette streghe.
Come puoi vedere le Sacre Scritture hanno sempre la risposta adatta e se hai fede in Nostro Signore andrai sicuramente in paradiso, mente gli inetti che credono
sia sufficiente avere una morale, magari atea, che senza alcuna umiltà credono di poter decidere senza Dio cosa è bene, arderanno nei secoli dei secoli fra le fiamme dell'inferno e non avranno pace.
Ricorda però Osvaldo, che chi non accetta Cristo dentro di sè sarà dannato! Pentiti, confessa i tuoi peccati, vai a messa tutti i giorni e soprattutto lascia che Dio entri dentro di te con tutta la sua potenza tramite la santa Eucaristia, se preferisci anche a base di cinghiale come insegna fratello Egidio: la sola messa della domenica non ti servirà se Cristo non sarà costantemente in te!
Quale è la via che conduce al Signore? Non serve pensare, non serve peccare di presunzione e illudersi di saper giudicare, basta semplicemente leggere le parole che Dio illumina per te e per questo noi Illuminati siamo sempre presenti per te e per tutti i fratelli in Cristo.

Benedittanza a tutti voi, 
quanta le risposte di Nostro Signore a chi non ha bisogno di fare domande
quanta le domande senza risposta dei miscredenti che le cercano dentro di sè
quanta le false risposte della scienza a chi non ha la fede

Il tuo Illuminato Tancredi

venerdì 7 febbraio 2014

Il cane di Cristo



Cristo amava il suo cane tanto da potersi identificare il lui. San Paolo ha detto: (1 Corinzi 15:51 )
"Ecco io vi annunzio un mistero: non tutti, certo, moriremo, ma tutti saremo trasformati"
«
Caro Padre Egidio,
la mia domanda potrà sembrarle sciocca.
Io sono un fervente Cattolico e  fino a poco tempo fa non avevo mai mancato alla quotidiana funzione mattutina e quindi all'assunzione del Vero Sangue e Vero Corpo del Nostro Signore, morto in croce ad espiazione dei nostri peccati.
Ma recentemente dei fratelli di fede mi hanno convinto a dedicare un po' del mio tempo libero alla nobile arte della caccia al cinghiale, animale molto gustoso ma non particolarmente amato da Nostro Signore.
Così ho acquistato una carabina da caccia grossa e una splendida muta di cani.
I miei cani che circondano un cinghiale
 
Purtroppo sia la caccia, sia l'allenamento al quale i cani devono essere sottoposti quotidianamente, deve avvenire al mattino, e ciò mi impedisce di partecipare con la mia solita assiduità alla Santa Eucarestia, con grande detrimento dell'anima mia.
D'altra parte le soddisfazioni dell'attività venatoria non han tardato ad arrivare come può vedere dalle foto che le allego.
I miei compagni di caccia con le nostre prede



Ma ciò che è peggio è che, le poche mattine nelle quali mi risolvo a compiere il mio dovere di buon Cristiano, non riesco a pensare ad altro che ai miei cani che in quel momento, poveretti, mi stanno aspettando accovacciati nelle loro cucce, e, sgomento, mi rendo conto come essi stiano usurpando la mia devozione verso l'Altissimo Signore Buon Gesù.
Fratello Egidio, sono dilaniato: da una parte sento il mio cuore allontanarsi dalla retta via, dall'altra non riesco a rinunciare alla mia passione.
Cosa consiglia la nostra beneamata Chiesa Cattolica Apostolica Romana in questi casi?
In effetti ho letto un articolo su leggo.it che ci narra come anche Gesù avesse un cane, Ebaù, a cui era molto affezionato, quindi forse non faccio nulla di male.
La prego, mi indichi il giusto cammino.
Che il Signore la accompagni.
Federico
»

Caro Federico,
girando per internet devi stare più attento fratello! La notizia che riporti non viene da leggo.it ma da lercio.it, un sito satirico, ma anche satanico: porta infatti, mimetizzate da articoli da giornale serio, un sacco di notizie false e blasfeme come quella dell'uomo che va a Medjugorie e, come miracolo, torna a casa ateo (52enne miracolato: va a Medjugorje e torna ateo)!

Questa notizia che tu ci riporti (Teologi rivelano: Gesù aveva un cane) invece è solo distorta: Gesù bambino aveva effettivamente un cane anche se il vangelo apocrifo di Tommaso che parla dell'infanzia di cristo non ne porta notizia; se ne trova comunque traccia in varie altre testimonianze.

Per esempio, dopo anni di meticoloso studio dei 16 rotoli del I° secolo e.v. rinvenuti nel 1978 in una caverna alle pendici settentrionali del monte Horeb, un team di ricercatori esperti nell’analisi di testi antichi ci ha dato conferma certa che nei Testi Sacri ritrovati, viene narrata con dovizia di particolari la vicenda di El'Bahaulon, che il giornale satirico ha distorto in Ebaù per dare un tono ridicolo alla notizia: si tratta proprio di quel cane, il cane di Cristo!

La notizia era già circolata anni fa con lo studio del professor R.W. Joshua sulla base di frammenti ritrovati nel Mar Morto, ma accostare la figura di Nostro Signore a quella di un cane è sempre sembrato scomodo, se non addirittura blasfemo, e vi sono state omissioni e una certa resistenza ad accettare tale verità.

El'Bahaulon, pare fosse effettivamente uno splendido esemplare di pastore di razza semitica.
Cane da pastore semita: lo stesso di Gesù bambino!

Dal vangelo apocrifo di Tobia: Il giovane partì insieme con l'angelo e anche il cane li seguì e s'avviò con loro. Camminarono insieme finché li sorprese la prima sera; allora si fermarono a passare la notte sul fiume Tigri ... Il cane li seguiva (Tobia 6:1; 11:4). In questo Vangelo il nome del cane non è riferito, ma è chiara le fedeltà del cane a Nostro Signore e l’affetto del piccolo Gesù che non rinuncia a portare con se il cane anche in presenza dell’angelo. Il cane citato da Tobia segui passo passo il Salvatore dal 12 d.C. fino al 27, anno nel quale passò a miglior vita: sembra quindi certo che fu una figura fondamentale nella formazione umana del Nostro Messia.
Beati i semplici ad essi è segnata la strada negata ai superbi dal cuore vuoto.
( Mc 5,11)

Questa scoperta spiega tra l'altro il perché sia del silenzio delle fonti canoniche su quel periodo della vita del Messia, sia dell'avversione altrimenti ingiustificata dei mussulmani per i cani.

Nei molti testi ritrovati, alcuni ancora in fase di analisi, sono presenti parabole che non compaiono negli altri testi, come quella del cane cieco che morse il padrone mentre rincasava a tarda notte, quella del cane peccatore che si morde la coda, quella delle zecche che annunciano il regno di Dio, quella del demonio che tormenta l’anima come le mosche cavalline il deretano di un cane e infine, nel Discorso sulle Beatitudini, riferiamo un passaggio che viene purtroppo omesso nelle trascrizioni recenti: guardate i cagnolini, essi non si preoccupano del domani  ma in tutto si affidano alla Misericordia del Padre, prendete esempio, lasciate che il domani pensi al domani.
Beati i puri di cuore perché vedranno Dio.
(Mt 5,8)

Fra i tanti vangeli apocrifi, sicuramente quello detto dei dodici apostoli evidenzia in modo particolare l’amore di Cristo verso gli animali: d’altra parte gli Esseni, che ce l'hanno tramandato, si dedicavano ad una vita ascetica e vegetariana.

Tale vangelo, anche detto infatti degli Esseni, probabilmente manipola informazioni vere sulla vita di Gesù in modo da esaltare quegli aspetti che spingono verso una vita vegetariana forse più di quanto il Cristo volesse, ed è anche per questo che non è stato accettato dalla chiesa di Roma tendenzialmente "carnivora".
Dentatura tipicamente carnivora dei romani ai tempi di Augusto

Il vangelo degli Esseni ci racconta molti episodi interessanti, ma uno dei più importanti narra di quando Gesù trovò un animale domestico abbandonato e lo nutrì con amore. Viene riportato: "Ecco che quest'uomo ha cura di tutte le creature! Sono esse, dunque, suoi fratelli e sue sorelle perché Egli le ami tanto?" Ed Egli disse loro: "Sì, sono vostri fratelli e sorelle. Chi si prende cura di loro, si prende cura di Me. Chi le maltratta, fa soffrire Me!".
Gesù soffre se maltratti gli animaletti

Anche le Scritture canoniche menzionano frequentemente i cani domestici sia nell'Antico che nel Nuovo Testamento: erano usati dagli ebrei come cani da guardia (Isaia 58:10) e da pastore (Giobbe 30:1); se ne parla sì, ma senza quei toni enfatici che troviamo nel vangelo degli Esseni. In particolare comunque le Scritture ci insegnano che le persone facoltose e le classi dirigenti tenevano spesso delle mute di cani da caccia proprio come te, fratello! La caccia infatti era considerata un passatempo adatto alla nobiltà, prova di resistenza e coraggio e questi cani erano trattati molto meglio dei cani selvatici, con cibo regolare ed esercizio. Potevano abbattere addirittura dei leoni!
Dipinto rinascimentale: cani abbattono un leone in nome di Dio

Quindi l’Antico Testamento fra tutti i cani esalta proprio quelli che tu ami di più!

Il vangelo degli Esseni, però al cap 14, proprio a proposito dei cani da caccia che tu ami tanto, ci racconta un episodio emblematico; Mentre Gesù camminava con alcuni discepoli, incontrò un uomo che addestrava cani per cacciare altri animali e disse all'uomo "Perché lo fai?”. E l'uomo replicò: "Perché vivo di questo. Che utilità hanno questi animali? Sono deboli, mentre i cani sono forti”.
Forza e potenza del pastore semitico

E Gesù gli disse: "Ti mancano la sapienza e l'amore. Vedi, ogni essere creato da Dio ha il suo senso ed il suo scopo. E chi può dire cosa c'è di buono in esso e quale utilità ha per te o per l'umanità? E per quanto riguarda ciò che ti occorre per vivere: guarda i campi come sono fertili e rigogliosi e gli alberi che portano frutti e le erbe! Che vuoi più di quanto ti dà l'onesto lavoro delle tue mani?
Guai ai forti che abusano della loro forza! Guai al furbo che ferisce le creature di Dio! Guai ai cacciatori! Perché essi stessi verranno cacciati”.
L'uomo fu assai sorpreso e smise di ammaestrare i cani per la caccia ed insegnò loro a salvare la vita anziché ad uccidere. Ed accettò l'insegnamento di Gesù e divenne Suo seguace.

Pensa, se anche questo vangelo fosse accettato da Santa Romana Chiesa, dovresti subito smettere di cacciare!
L'ipocrita propaganda blasfema si beffa della Parola di nostro Signore Gesù

Noi però siamo devoti solo a ciò che Santa Romana Chiesa approva ufficialmente per cui non ti chiederemo di lasciare il tuo nuovo hobby. Secondo gli esegeti di scuola cattolica infatti il passo spesso citato dai vegetariani per addurre che è Dio a non volerci carnivori è male interpretato: è vero che Genesi 1, 29 dice Poi Dio disse: 'Ecco, io vi do ogni erba che produce seme e che è su tutta la terra e ogni albero in cui è il frutto, che produce seme: saranno il vostro cibo", ma il testo è da interpretarsi semplicemente come narrazione del momento in cui Dio ci donò i vegetali, specie zucchine e cetrioli particolarmente apprezzati fin da allora soprattutto dalle ragazze, ma qui si apre argomento più degno che i nostri studiosi stanno studiando  in questo momento alla luce di quanto riporta Sant'Atanasio nel Sacro Evangelo Alessandrino.
Antica iconostasi di Sant'Atanasio ritratto col Suo Vangelo

Comunque una lettura corretta del versetto non è certo da interpretarsi come esclusione delle carni dalla nostra dieta! In fondo il Signore ci ha fatti onnivori.

I vangeli canonici, evidenziano invece molto spesso l'amore di Cristo per tutti gli animali, non solo i cani, ma soprattutto per quelli che le ragazze definiscono "animaletti pucciosi":
  • Secondo Giovanni 18,28, Gesù muore sulla croce nel preciso momento in cui, non lontano dal Golgota, avviene il sacrificio di almeno 50.000 agnelli uccisi nel tempio raggiunge il punto culminante, proprio ad accomunare il sacrificio del Messia a quelli degli agnellini che Lui amava tanto.
  • Quando scaccia i venditori dal tempio, apre le gabbie delle colombe.
  • Gli apostoli Giovanni e Paolo confermano che Gesù volle sostituire il sacrificio cruento degli agnellini con quello incruento: l'offerta del vino simbolo del proprio sangue.
Col Suo sacrificio Egli ha redento tutte le creature di Dio

Ed anche molti dei nostri Santi, canonizzati da  nostra Madre Chiesa di Roma, comunque non hanno lesinato  amore agli animali:
  • Sant'Isacco si riempiva di lacrime davanti alla più piccola creatura.
  • San Macario guarisce dalla cecità il cucciolo di una iena.
  • San Girolamo toglie una spina dalla zampa di un leone.
  • È nota la famigliarità di Sant'Antonio Abate con gli animali.
  • San Serafino insegnava che solo chi sa pregare può conoscere il linguaggio della creazione e dopo aver terminato le sue preghiere usciva dalla sua cella per nutrire gli animaletti del bosco.
  • Di San Filippo Neri, numerose sono le testimonianze del suo autentico amorevole rapporto con gli animali: fermava il cocchio per scansare cani, somari e altri animali perché non fossero calpestati. Nella sua stanza non c'era che il letto, alcuni uccellini e il suo cane "Cappuccio".
  • Di San Francesco poi, tale è la fama, che non c'è bisogno di aggiungere parola.
  • Non da ultimo San Pio da Pietrelcina: si sa infatti che i Frati di San Giovanni Rotondo tenevano un cane lupo terribile che faceva paura a tutti. Durante il giorno, lo tenevano alla catena. Il cane era stranamente affezionato a Padre Pio, che era prodigo di carezze con lui. E si racconta che tutte le sere, infallibilmente, appena lasciato libero, infilava di corsa la porta del convento, saliva al primo piano e andava a “bussare” alla cella di Padre Pio. Se ne ritornava nell’orto solo dopo che il Padre aveva aperto la porta e lo aveva accarezzato per un po’.

San Pio da Petrelcina col Suo amato Fuffi

Come puoi ben vedere, solo cani, gatti e animaletti graziosi, ma nessuno mai si è interessato al destino del verro selvatico.

Scopriamo infine, ma non ultimo per importanza, l’interessante pensiero di ben due Papi di oggi:
  • Giovanni Paolo II citando la sacra scrittura ha spiegato nel 1990 (Messaggio sulla pace e la salvaguardia del creato) come Dio sia intervenuto per mezzo del suo soffio, per donare la vita anche agli animali come fece per l'uomo. Dice ancora: molti passi delle scritture ammettono che anche gli animali hanno un alito o soffio vitale e che l' hanno ricevuto da Dio. Ad esempio, il salmo 103-104 dice di Nostro Signore: Tutti da te aspettano che tu dia loro il cibo in tempo opportuno. Tu lo provvedi, essi lo raccolgono.  ... Mandi il tuo soffio, sono creati e rinnovi la faccia della Terra, sia gli uomini che gli animali indistintamente. Conclude quindi il papa: per tutte le creature L'esistenza viene dunque dall'azione del soffio-spirito di Dio.
Il Beato Papa Giovanni Paolo II° con la sua muta di cani
  • Paolo VI, parecchi anni prima, aveva affermato: Gli animali sono la parte più piccola della Creazione Divina, ma noi un giorno li rivedremo nel Mistero di Cristo. Quindi se per Giovanni Paolo II gli animali domestici hanno un soffio vitale paragonabile all’anima, Paolo VI ci dice che faranno parte del Mistero di Cristo, cioè della Risurrezione, e della vita eterna!

Papa Francesco benedice l'eroico Pluto

Possiamo allora sicuramente affermare che l’amore per i tuoi cani:
  • non solo ti accomuna alla santità degli antichi Ebrei che tenevano in particolare riguardo proprio i cani da caccia,
  • non solo rende felice Gesù e ti accomuna a lui che ha amato per tutta la sua adolescenza il suo adorato El'Bahaulon e che da grande chiese per una muta da caccia un migliore trattamento al loro padrone,
  • ma che, grazie all’infallibilità papale, pur in assenza di messaggi chiari nelle Scritture, alla fine del mondo potrai addirittura ricongiungerti con i tuoi amati cani perché, avendo anche loro un anima, risorgeranno e vi rincontrerete in Paradiso, a patto che gli sia data sepoltura alla presenza di un Sacerdote in terra consacrata.

L'eterno riposo dona loro Signore, e splenda ad essi la Luce Perpetua

Affrontiamo infine il problema, non da poco, di consentirti di accedere alla Santa Eucarestia, Sacramento indispensabile per il fedele che aspiri alla Vita Eterna nella eterna contemplazione della Maestà della Santissima Trinità, anche durante la caccia.
Qui, non le Scritture, ma addirittura il Diritto Canonico della Chiesa Cattolica ti viene in soccorso: vi si afferma infatti che, in caso di impossibilità a reperire un Sacerdote, un Sacramento può essere celebrato da un qualunque Cristiano, purché maschio, che così facendo, assume sulla propria Anima l'oneroso ruolo di portatore del Divino Carisma.
Ovviamente non si può pretendere che tu trasporti durante il tuo faticoso passatempo tutto l'ambaradan che sembrerebbe necessario, in particolare il fiasco di vino e un grosso pane di casa, quindi aiutati che Dio ti aiuta: nel caso di specie dovrai scegliere la migliore delle tue prede e strappargli via il cuore ancora caldo da consacrare per la vostra comunione. 
Non trattandosi di un grazioso animaletto puccioso, farai certamente cosa gradita al Signore squartando il suo torace ancora caldo per strappargli via il cuore ancora pulsante coi denti, ma stai bene attento a non contaminarlo con le tue mani lorde.
Corretta procedura di estrazione del cuore

Qualcuno potrebbe dire che ci è proibito mangiare carni di porcastro come il cinghiale, è stato infatti detto (Lev 11,7-8) ... il porco, conciossiaché egli abbia il piè forcuto, e spartito in due, ma non rumini; sienvi immondo. Non mangiate della carne loro...

Ma questo vale per solo i giudei, che San Paolo (Atti 10,10) ci narra della  visione di Pietro: "Gli venne fame e voleva prendere cibo. Ma mentre glielo preparavano, fu rapito in estasi. Vide il cielo aperto e un oggetto che discendeva come una tovaglia grande, calata a terra per i quattro capi. In essa c’era ogni sorta di quadrupedi e rettili della terra e uccelli del cielo. Allora risuonò una voce che gli diceva: “Alzati, Pietro, uccidi e mangia!”. Ma Pietro rispose: “No davvero, Signore, poiché io non ho mai mangiato nulla di profano e di immondo”. E la voce di nuovo a lui: “Ciò che Dio ha purificato, tu non chiamarlo più profano”.
La visione di San Pietro

Quindi se Nostro Signore autorizzò allora Pietro, autorizza oggi tutti noi a uccidere e mangiare ogni animale, perché Dio ha purificato col Sigillo della Nuova Alleanza tutte le Sue creature.
In ogni caso, anche se volessimo attenerci al Levitico, ci viene in aiuto la transustanziazione che tutto muta in corpo di Cristo!
Per sostituire pane e vino, dovrai perciò fare a pezzetti il cuore, strizzarlo bene per estrarne tutto il sangue e raccoglierlo in un qualunque bicchiere, possibilmente a forma di calice, meglio se preventivamente benedetto. 
Poi cercherete di ritagliare un momento di pausa per cucinare lo spezzatino. 
A questo punto uno tra voi cacciatori officerà il Sacro Rito; leverà al cielo prima lo spezzatino di cuore del cinghiale e pronuncerà: Prendete e mangiatene tutti, questo è il Mio Corpo offerto in Sacrificio per Voi; quindi prenderà il sacro calice con dentro il sangue, lo benedirà e pronuncerà: Prendete e bevetene tutti questo è il Mio Sangue versato in Sacrificio per Voi  e  il cuore e il sangue del maialone selvatico si trasformeranno, per volontà di Nostro Signore, in vero Sacro Cuore di Gesù e in Vero Sangue di Cristo.
Così si opera la conversione di tutta la carne del porco nella sostanza del Corpo del Cristo, nostro Signore, e di tutta la sostanza del sanguinaccio nella sostanza del suo Sangue. Questa conversione, quindi, in modo conveniente e appropriato è chiamata dalla Santa Chiesa Cattolica Apostolica Romana Transustanziazione.
Mi raccomando però, non dimenticare che anche i tuoi cani hanno un'anima che è immortale e che salirà al cielo, quindi dovrai ricordarti di renderli partecipi della mensa del Signore: ne riceveranno benefizi nel corpo e, nell'anima. Che è scritto (Marco 7,28) "anche i cagnolini sotto la tavola mangiano delle briciole dei figli."

«Non è bene prendere il pane dei figli per buttarlo ai cagnolini»
(Mt. 15:26)
non si applica alle parti lardose
Anzi colgo l'occasione per ricordarti che sarebbe cosa santa se i tuoi cani venissero educati alla preghiera ed a frequentare la Santa Messa come è ormai usanza in molte famiglie cristiane.

Il Pastore Tedesco in pensione amministra la Santa Eucaristia al cane di Cristo

Infine offrirai in olocausto gradito al Signore il grande omento e le altre membrane dell'animale.

Che il Signore delle Schiere di Israele nella Sua illimitata Misericordia ti indichi e ti guidi sui più proficui sentieri di caccia.

Tuo fratello in Cristo

Egidio