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domenica 7 aprile 2013

Pasqua nelle Filippine


Mafalda: Eccomi nuovamente con l'amico Moreno Sponton, valente esegeta e studioso di Sacre Scritture. Il caro Moreno è appena tornato da un lungo viaggio in terre lontane, addirittura nelle Filippine. Cosa ci puoi raccontare della tua esperienza di viaggio, Moreno?

Moreno: Bentrovata carissima Mafalda, angelo del Signore, che tutti i Cherubini del Paradiso ti delizino con i loro canti melodiosi.
Il mio viaggio è stato soprattutto un viaggio di studio, inteso a conoscere la grande tradizione cristiana del popolo filippino. Non sono mancate tuttavia le occasioni per gustare la cucina locale, assieme al caro amico Don Fecondo, che mi ha ospitato a Manila. 

La cucina filippina è molto varia e presenta elementi cinesi, malesi e spagnoli. Uno spuntino che viene sovente consumato a colazione o al pomeriggio è la "merienda" (pane ripieno), mentre insieme alle bevande alcoliche vengono serviti i "pulutan" (stuzzichini). La sera si preparano dei piccoli spiedini di carne o di pesce.

I piatti più diffusi, sempre accompagnati dal riso, sono la carne e le verdure cotti con aceto e aglio, la cernia alla griglia, gli stufati di carne e vari tipi di zuppe, con riso o taglierini in brodo di manzo, pollo, fegato, frattaglie o verdure. Come contorno vengono serviti papaya acerba tagliata a strisce, pesce fermentato o pasta di gamberi e croccanti pezzi di cotenna di maiale. Infine, lo "halo-halo" è un dessert di riso, frutta e latte condensato.

Ora, per tornare alla religione cristiana, e a come viene vissuta dai filippini...
 

Mafalda: Ah, scusa Moreno, ma prima di parlare dei filippini, non posso evitare di farti una domanda sul fatto più importante dell'ultimo decennio: sono sicura che nelle Filippine ti avrà raggiunto la notizia che il venerando Papa Benedetto XVI si è dimesso dalla carica pontificia. Sono rimasta assai turbata da questo fatto, ma finché eri lontano non ho potuto approfondire la questione con te.

L'11 febbraio, proprio il giorno della festa della Santa Vergine di Lourdes, Papa Benedetto XVI ha dato le dimissioni, con effetto il giorno 28 dello stesso mese, dal suo altissimo Trono di Vicario di Cristo, di Sommo Romano Pontefice, di Vescovo di Roma e del mondo. Il mondo ha appreso con sgomento la notizia, e nulla ha potuto far tornare il Santo Padre sulla sua decisione. Così Papa Benedetto XVI si è ritirato in convento, ed al suo posto adesso c'è Papa Francesco, un Papa tanto dolce e buono, devo dire.

Puoi dirmi qualcosa al riguardo? Secondo te, Papa Ratzinger non si sentiva più abbastanza in forze per sostenere l'alto impegno del papato? In questi tempi di grande agitazione e di difficoltà per la Chiesa, l'onere era troppo gravoso e lo soverchiava?

Moreno: Mah! Motivazioni poco degne di un Papa, di un Vicario di Cristo, direi! La carica ricoperta da un Papa è carica alla quale il sacrificio è connaturato, è inesorabile e assoluta conditio a priori a ogni altra considerazione: «"Simone di Giovanni, mi ami tu più di costoro?." Gli rispose: "Certo, Signore, tu lo sai che ti amo." Gli disse: "Pasci i miei agnelli". Gli disse di nuovo: "Simone di Giovanni, mi ami?". Gli rispose: "Certo, Signore, tu lo sai che ti amo". Gli disse: "Pasci le mie pecorelle". Gli disse per la terza volta: "Simone di Giovanni, mi ami?". Pietro rimase addolorato che per la terza volta gli dicesse: Mi ami?, e gli disse: "Signore, tu sai tutto; tu sai che ti amo". Gli rispose Gesù: "Pasci le mie pecorelle. In verità, in verità ti dico: quando eri più giovane ti cingevi la veste da solo, e andavi dove volevi; ma quando sarai vecchio tenderai le tue mani, e un altro ti cingerà la veste e ti porterà dove tu non vuoi".» (Gv 21, 15-8).

Mafalda: Ecco, in effetti hai ragione, però Papa Ratzinger è molto anziano...

Moreno: Non conta! Il papato è un incarico a vita! Gesù non è sceso dalla croce! Vedi: la croce è lo status di ogni cristiano: Cristo, crocevia tra Dio e gli uomini, Imago dell'Immagine di Dio per rappresentare dai Cieli Dio agli uomini e dalla terra gli uomini a Dio; è il modello esemplare a ogni suo seguace.

Non c'è seguace di Cristo, non c'è "cristiano" cui la croce possa essere alleggerita, né tanto meno tolta: a san Paolo, esemplarmente, che per ben tre volte supplicò il Signore di sollevarlo dai tormenti, Cristo rispose: "Ti basta la mia grazia. La mia potenza infatti si manifesta pienamente nella [tua] debolezza." (2 Cor 12, 9). E se si sale al Monte degli Ulivi, si sentirà ancora l'eco delle decise, coraggiose parole di obbedienza e sottomissione del divino Agonizzante: "Padre mio, se questo calice non può passare da me senza che io lo beva, sia fatta la tua volontà." (Mt 26, 42).

Dunque, ribellarsi al proprio status, rigettare una grazia ricevuta, parrebbe per un cristiano colpa grave contro la virtù della speranza, contro la grazia e contro il valore soprannaturale dell'accettazione della propria condizione umana, tanto più grave se la condizione ricopre ruoli in sacris, come è la condizione, di tutte la più eminente, di Papa.
 
Non parlo delle centinaia di Pontefici che accettarono fino allo stremo il durissimo incarico: ce ne sono a decine, nei secoli più terrificanti e bui della storia, eletti al Sacro Soglio magari già vecchi di anni oltre ogni dire.

E non parlo neppure delle centinaia di Papi che eroicamente resistettero davanti ai soprusi più sfacciati, alle angherie più ribalde, ai tormenti più atroci: querce indomite, spesso però dal fisico di fuscelli e di men che fuscelli, macerati poi di sovente anche da lunghi digiuni e da vere penitenze: la Chiesa offre boschi interi di forti Papi tanto ben radicati nell'amore a Cristo e nella fede che di tale amore è la sostanza più interna e inflessibile: queste robustissime querce, come Pietre son rimaste tutte al loro posto malgrado la violenza dei tormenti soffiasse sopra di esse.

E non cito neppure le decine e decine di Papi propriamente e materialmente "martiri", sarebbe troppo facile: il loro sangue si è sparso a fiumi per almeno tre secoli sulla rena del primo Cristianesimo davanti a plebi e imperatori che sghignazzando li avrebbero anche volentieri calpestati pur di annientare in loro il loro vero nemico, Cristo Gesù: essi non si sottrassero al martirio, né al carcere durissimo, né ai lavori forzati, ma tutto assunsero nella loro intrepida ma anche debolissima carne. "Simone di Giovanni, mi ami tu?" "Certo, Signore, tu lo sai che ti amo". "Pasci i miei agnelli". Che è a dire: "Simone di Giovanni, vuoi vincolarti a me con il vincolo più forte della morte?" "Sì, Signore, lo voglio". "Governa ciò che è mio".

Neanche la morte può recidere un vincolo tre volte più forte della morte come è questo vincolo, questo specialissimo vincolo. Non c'è un vincolo tra Cielo e Terra, tra Verità e umanità, più solido e più indistruttibile di questo vincolo.

Dunque non mi avvalgo della storia. Ma è del Cristo che mi avvalgo. La storia nulla è, se non le si riconosce l'intima sua qualità di rivestire, di ricoprire, quasi di nascondere, un'essenza, la quale essenza però, di suo, le sfugge, le è superiore, e la governa: i Papi, molti, moltissimi Papi si sono sacrificati fino a dare la vita, e non solo col sangue; molti, la maggioranza straripante, si sono interamente regalati all'amore totale e totalizzante per il loro Cristo e per il loro gregge, il quale è loro perché è del loro Cristo.

La storia dei Papi è stracolma di esempi straordinari di immolazione sull'altare della fede e dell'amore per il loro Gesù. L'essenza rivestita dalla storia, immobile e sovrastorica, è l'amore divino che l'ha generata, che da Dio fluisce ma pure che a Dio ritorna attraverso l'immolazione dei suoi adoratori e seguaci.

Molti, non tutti, sono i Papi "donatori di sé": molti, e non tutti, perché la storia, schiava del diavolo, mille volte cerca di sottrarsi all'amore potente ma delicato di Cristo, e viene strattonata con le unghie e con i denti dal vile menzognero, malgrado l'amore del Cristo sia mille volte più ragionevole e diecimila volte più persuasivo delle insignificanti suggestioni del feroce e astutissimo suo imitatore.

Sull'Appia antica, all'incirca all'incrocio con la via Ardeatina, ai tempi della prima persecuzione di Nerone, gli Atti di Pietro, pur apocrifi, narrano comunque di un Pietro fuggiasco, che, impaurito, terrorizzato dalla ferocia neroniana scatenata come fuoco contro la nuova setta dei Cristiani, temendo di presto perdere la vita, corre sulla strada che porta a Brindisi, per poi lì imbarcarsi verso Ierusalem, ma si imbatte in Gesù, che cammina in direzione contraria, verso l'Urbe: «Quo vadis, Domine?», «Dove vai, Signore?», stupefatto gli dice. E Gesù: «Vado a morire al posto tuo, Simone».
 
Notare: "Simone", non "Pietro". Il fuggiasco non è più degno di portare il nome caricatogli dal Cristo: Cefa, Pietra, Roccia, "L'Infallibile certezza di altissima Verità". Il pavido egoista e molto umano Simone si trova nudo nel suo antico nome di pescatore da nulla, Simone: un uomo slegato dalla Croce.

Pertanto mi chiedo se quell'uomo non si sia slegato, in qualche modo, anche dalla Provvidenza dei Cieli.

Ecco cosa succede quando un Papa (ma anche un vescovo qualsiasi, anche un chierico tra i tanti, dirò di più: persino l'ultimo dei fedeli) fugge dal luogo dove l'ha spinto Cristo a penare, a soffrire, forse a morire: succede che Cristo va a penare, a soffrire, forse anche a morire, sì, al posto suo.

Il fatto è che quella sofferenza qualcuno la deve fare, e la deve fare perché la deve offrire, perché il male non può andare perduto: il male, ogni singolo male, va redento, va riscattato, ossia non solo va raccolto e tramutato nel bene originale che era, ma, con l'avvento di Cristo, va fatto salire alla pienezza del bene divino e di bene divino va riempito.

Cristo ha portato la croce nel mondo per togliere, «inchiodandolo alla croce» (Col 2, 14), il male dal mondo, come dice il Salmo: «Gli insulti di coloro che ti insultano sono caduti sopra di me» (Sal 69, 10): il male, immane insulto dei demoni e dell'Inferno alla meraviglia dell'opera della creazione compiuta da Dio Padre, è ricaduto tutto sulla croce del Figlio, tutto, così che essa ha raccolto tutto il male del mondo e lo ha inchiodato a sé.

Tutti i fedeli di Cristo si lasciano compenetrare dal desiderio d'amore, di dedizione, di partecipare in crocifiggente pienezza al Suo Sacrificio anche solo con la propria semplice vita quotidiana da nulla, con atti banali quali salire sui mezzi pubblici stracolmi, affrontare il freddo e il gelo per fare anche qualcosa di più del proprio dovere, non rispondere a un ingiusto rimprovero, preparare la tavola con amore anche quando a fine giornata si è prostrati dalla fatica, pronti sempre a salire nell'immolazione in atti sempre più eroici – pubblici o silenti che siano – sempre nella più generosa offerta di sé, nell'obbedienza anche estrema alle leggi di Dio e a ogni suo volere, inchiodandosi in ogni modo comunque alla croce con lui e così, trafitti dai medesimi chiodi dal demoniaco insulto, in ogni attimo invece vincerlo!

Mafalda: Ehmm... sì, ecco, capisco quello che intendi dire: Papa Ratzinger non è stato abbastanza fedele alla consegna, non ha saputo portare la croce, ma chi mai oggi sarebbe in grado di sopportare una crocifissione?!

Moreno: Chi? I filippini! Questi autentici devoti del Signore Iddio, celebrano la Santa Pasqua con vere crocifissioni: i penitenti si fanno inchiodare alla croce, mani e piedi, proprio come Gesù. Ecco vedi queste foto che ho scattato: illustrano la simpatica cerimonia di commemorazione della passione e morte di Nostro Signor Gesù Cristo.
Qui ci sono i centurioni che tormentano Gesù, crocifisso tra i due ladroni.

Ed ecco uno dei numerosi penitenti, che si lascia inchiodare alla croce senza fiatare!


Anche i piedi vengono trafitti da grossi chiodi!


Quando il penitente è ben fissato alla croce...


... viene portato in posizione verticale, proprio come Gesù!



Ma ogni dettaglio della cerimonia è ricostruito con la massima accuratezza, dalla flagellazione....



... alla corona di spine, ingegnosamente riprodotta con semplice filo spinato arrugginito...



... e infine anche il colpo di lancia al costato!



Ed eccolo, in tutto lo splendore della crocifissione, insanguinato e coronato di spine! Non è bellissimo? Che meraviglioso esempio edificante ed istruttivo per i ragazzi che lo osservano!


Il pubblico è entusiasta, ed esprime tutta la sua Fede elevando lodi al Signore.


L'unica pecca della bellissima cerimonia, è che i penitenti vengono deposti ancora vivi: questo la rende poco realistica, ma così impongono le autorità.


Nonostante ciò, c'è alle volte qualche soggetto un po' deboluccio che ha bisogno di essere soccorso. Ma non c'è da preoccuparsi...

Resusciterà! 

In questa vita, o nell'altra!

Mafalda: Bhé, Moreno, ci hai presentato un resoconto davvero affascinante, tante grazie anche a nome dei lettori di "Risposte Cristiane"... hai in programma altri pellegrinaggi?

Moreno: Ovviamente non potrò mancare al pellegrinaggio di Risposte Cristiane il prossimo 8 maggio, a Pompei. Dopo vedrò cosa fare, a seconda degli impegni e di come mi guiderà il Signore.

Mafalda: Grazie ancora di tutto, Moreno. Che il Signore continui a guidarti e a illuminarti per consentirti di aiutare i buoni cristiani a seguire la Sua Via.

Moreno: Non c'è di che, Mafalda carissima. È sempre un piacere conversare con te. Ai cari lettori un kiloJesus di benedittanza.

9 commenti:

  1. Il periodo in cui stiamo vivendo è un punto di non ritorno. Sta effettivamente finendo il vecchio mondo, il vecchio ordine (vetus ordo), per cedere il passo al nuovo. Si sta affermando il "Nuovo Ordine Mondiale", una dittatura su scala globale che non ha bisogno di imporsi con la violenza, perché i suoi fondamenti sono già stati instillati, un po' per volta, nelle nostre menti.
    Non ci accorgiamo neppure che la manipolazione di massa di cui si parla tanto avviene dalle basi, fin dalla nostra nascita, con la diffusione di stati di spirito che noi adottiamo quasi fossero mode: rivoluzione psichedelica, psicofarmaci, OGM, denatalismo, libertà sessuale, nuova spiritualità (New Age).
    Per creare una nuova spiritualità si devono però prima svuotare e poi abbattere le vecchie religioni. Lo scacco della modernità è stato quello di far penetrare la massoneria ecclesiastica anche all'interno della Chiesa cattolica. Invece di opporsi a queste trame, il Vaticano si è reso più volte complice dell'ideologia mondialista.

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  2. “Benedetto sia il dolore. Amato sia il dolore. Santificato sia il dolore … Glorificato sia il dolore!”

    “Oh, non aver altro legame che tre chiodi, né altra sensazione nella mia carne che la Croce!” (da: “Cammino” di San Josemaria Escrivà de Balaguer, fondatore dell’ “Opus Dei”)

    “Man mano che l’uomo prende la sua croce, unendosi spiritualmente alla croce di Cristo (…) trova nella sua sofferenza la pace interiore e perfino la gioia spirituale”.

    “Allorché questo corpo è profondamente malato, totalmente inabile e l’uomo è quasi incapace di vivere e di agire, tanto più si mettono in evidenza l’interiore maturità e grandezza spirituale, costituendo una commovente lezione per gli uomini sani e normali”. (Lettera Apostolica “Salvifici Doloris” di Giovanni Paolo II)

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  3. Caro Fratello Moreno,ti ringrazio di aver fatto questo reportage dalle Filippine,mi ha fatto piacere ospitarti a Manila.Spero che sia stato tutto di tuo gradimento.Tuo affezionatissimo Don Fecondo.S.L.G.C.

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    1. Carissimo Don Fecondo, devoto amico e Maestro di vita cristiana, ti sono profondamente grato dell'ospitalità che hai voluto riservarmi e sono onorato della tua amicizia.
      Sono stato benissimo in tua compagnia e ricorderò sempre con nostalgia i bei momenti trascorsi insieme tra un dialogo di teologia e una preghiera.
      Spero che il Signore ti aiuti a continuare nella tua missione con Fede e spirito di sacrificio.
      Sempre sia lodato Nostro Signor Gesù Cristo.

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  4. Le Filippine sono uno dei paesi più cattolici del mondo. Durante tutto l'anno si svolgono numerosi festival, spettacoli e processioni. Pasqua è sicuramente la festa più importante. I filippini celebrano la Quaresima in un'atmosfera festosa. Associano la cerimonia religiosa alla teatralizzazione degli avvenimenti. Le celebrazioni sono ricche di vita, fervore e devozione.
    In occasione della "Lantern procession", le vie vengono riempite con centinaia di carri e statue a grandezza naturale che rappresentano la passione e la morte di Cristo. Le sfilate, chiamate "Carozas", segnano la fine dei festeggiamenti.
    I "Cutud Lenten Rites" mettono in scena le varie tappe delle crocifissione di Cristo (la passione e la morte). Questo spettacolo, che può sembrare barbaro agli occhi degli occidentali, è per i filippini penitenti un mezzo per testare la loro fede e avvicinarsi a Dio.

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  5. ma già che c'eri, sei andato un po a figa?

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  6. Caro Moreno (Fratello in Cristo) Sara' un piacere ospitarti nuovamente nel nostro Pellegrinaggio Mariano a Pompei,Dopo la recita della Supplica alla Beata vergine del Rosario, sarai mio gradito ospite alla trattoria "O' Guagliottolo" dove potremo gustare le tante prelibatezze vesuviane,mentre per il pisolino pomeridiano,saremo ospitati (Tu ed io) nell'Istituto delle novizie domenicane,un posto dalla frescura unica,attorniati dalle amorevoli cure delle giovani novizie,tra cui tante giovani filippine dai 14 ai 19 anni...SIA lodato Gesu' cristo! Un abbraccio!

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  7. Fratello in Cristo Moreno e confratelli tutti, da poco Nostro Signore mi ha illuminato facendomi conoscere il Vostro Sito che ho imparato ad apprezzare. Spesso lo leggo in compagnia di un Calice di Vino e prego per la Vostra salute.
    Le immagini viste mi hanno sconvolto ed ho cominciato ad avere paura dei Filippini. Dovo aver visto immagini di tale fervente religiosità mi è sorto il timore che il nostro Amato padre possa decidere un giorno di abbandonare Roma è l'Italia per trasferirsi in quelle terre lontane, come già fece nel medioevo con Avignone. Di certo per Lui e per i suoi Seguaci non ci sarebbero più blasfeme problematiche come l' Ici, l' Imu, la fuga di notizie e le emissioni di Radio Maria. I politici locali sarebbero ben lieti di farsi consigliare su tutte le questioni del quotidiano vivere come purtroppo non accade in Italia. Invito tutti a pregare perchè anche Egli possa essere illuminato in questo senso.
    Complimenti per il Sito, possiate Voi continuare a spargere il Vostro Seme.

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  8. "Imago dell'immagine"? " Taglierini"... da carta?

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