«Caro Joseph,
sono una religiosa dell'ordine delle Suore Carmelitane Missionarie di Santa Teresa del Bambin Gesù, e sin da piccola ho sentito che la mia missione era quella di fare del bene al prossimo. Attualmente lavoro a tempo pieno nella Clinica della mia congregazione, assistendo con sensibilità e amore le mie sorelle e fratelli nell'infermità. Il nostro ospedale ospita numerosi degenti cronici bisognosi di continua assistenza per invalidità sia fisiche che mentali, e sono veramente fiera di contribuire, col mio compassionevole e pio operato di cui certamente il Cielo mi ricompenserà, a rendere loro la dignità di esseri umani e di cristiani. Mi sforzo di rendere la vita dei ricoverati il più possibile piena e serena, facendoli partecipare ad attività di svago e di preghiera, aiutandoli a passeggiare quotidianamente nel cortile della clinica proprio come se avessero una piena mobilità e consentendo loro di votare PdL, il partito che più di tutti si è mostrato sensibile alla difesa della sacralità della vita, della famiglia e dell'etica cristiana. Vorrei parlarti di un paziente che mi sta turbando molto ultimamente. Massimo è arrivato in ospedale due mesi fa circa, a causa di un glioblastoma che gli stava rendendo la vita terrena un inferno, e che rischiava seriamente di sottoporlo anzitempo al Giudizio dell'Onnipotente. Non essendosi le preghiere e i farmaci rivelati sufficienti, i medici hanno deciso di tentare il tutto per tutto con un intervento chirurgico, asportandogli il corpo calloso e parte del giro temporale inferiore sinistro. Quel giorno ho pregato fervidamente affinché l'operazione riuscisse, e stavolta le nostre invocazioni sono state esaudite: l'operazione è riuscita, e molto probabilmente Massimo ce la farà. Gli attacchi epilettici sono scomparsi, già adesso è capace di camminare da solo e di frequentare con regolarità le sacre funzioni, e grazie alla riabilitazione sta recuperando la capacità di compiere tutti quei piccoli gesti quotidiani che coloro che non sono stati premiati dalla sofferenza - il bacio di Gesù - tendono a dare per scontati. Ultimamente, però, Massimo sta mostrando dei comportamenti strani: ogni tanto si prende a schiaffi, e volte sembra che il suo braccio sinistro cerchi di impedire freneticamente l'operato del destro, o viceversa. Quando gli si fa leggere un breviario, Massimo a volte salta delle parole senza accorgersene, con risultati alle volte persino imbarazzanti; inizialmente pensavamo che avesse perso la visione dall'occhio destro, ma poi si abbiamo visto che, se gli si mostra sul lato sinistro della faccia un santino, è in grado di prendere col braccio sinistro quello giusto in un gruppo di statuette predisposti davanti a lui. Però, e questo è ancora più inquietante, non ricorda di aver mai visto la foto, e si meraviglia del movimento del suo arto sinistro... Perdipiù, se invece di una foto gli si mostra un foglietto con su scritto "ROSARIO", non riesce a scegliere tra un rosario, un crocifisso e una madonnina, nonostante il suo lato destro sia perfettamente in grado di leggere e comprendere il significato della parola. Insomma, tutto fa pensare che le due metà in cui è stato diviso il suo cervello, non avendo più la possibilità di comunicare, si siano trovate ad avere pensieri ed esperienze autonome, anche in conflitto tra di loro, ma che solo una delle due sia in grado di leggere e parlare; ma questo lo trovo sconcertante. Se, come sembra, entrambi gli emisferi formulano pensieri autonomi, vuol forse dire che l'anima di Massimo non è più unica? Una callosotomia può davvero tanto? Non credo che sia possibile, l'anima deve essere una sola. Oltre che in parole, opere ed omissioni, si può peccare però anche in pensieri; come sarà allora giudicata la sua anima? E che senso ha tutto questo? Ti ringrazio anticipatamente per una tua risposta, che sono certa spazzerà via ogni dubbio dalla mente e mi chiarirà in che modo dovrei, da cristiana quale sono, considerare la sorte del mio confratello. Che i Santi veglino sempre su di te,
S.C.M.S.T.B.G. Irene»
sono una religiosa dell'ordine delle Suore Carmelitane Missionarie di Santa Teresa del Bambin Gesù, e sin da piccola ho sentito che la mia missione era quella di fare del bene al prossimo. Attualmente lavoro a tempo pieno nella Clinica della mia congregazione, assistendo con sensibilità e amore le mie sorelle e fratelli nell'infermità. Il nostro ospedale ospita numerosi degenti cronici bisognosi di continua assistenza per invalidità sia fisiche che mentali, e sono veramente fiera di contribuire, col mio compassionevole e pio operato di cui certamente il Cielo mi ricompenserà, a rendere loro la dignità di esseri umani e di cristiani. Mi sforzo di rendere la vita dei ricoverati il più possibile piena e serena, facendoli partecipare ad attività di svago e di preghiera, aiutandoli a passeggiare quotidianamente nel cortile della clinica proprio come se avessero una piena mobilità e consentendo loro di votare PdL, il partito che più di tutti si è mostrato sensibile alla difesa della sacralità della vita, della famiglia e dell'etica cristiana. Vorrei parlarti di un paziente che mi sta turbando molto ultimamente. Massimo è arrivato in ospedale due mesi fa circa, a causa di un glioblastoma che gli stava rendendo la vita terrena un inferno, e che rischiava seriamente di sottoporlo anzitempo al Giudizio dell'Onnipotente. Non essendosi le preghiere e i farmaci rivelati sufficienti, i medici hanno deciso di tentare il tutto per tutto con un intervento chirurgico, asportandogli il corpo calloso e parte del giro temporale inferiore sinistro. Quel giorno ho pregato fervidamente affinché l'operazione riuscisse, e stavolta le nostre invocazioni sono state esaudite: l'operazione è riuscita, e molto probabilmente Massimo ce la farà. Gli attacchi epilettici sono scomparsi, già adesso è capace di camminare da solo e di frequentare con regolarità le sacre funzioni, e grazie alla riabilitazione sta recuperando la capacità di compiere tutti quei piccoli gesti quotidiani che coloro che non sono stati premiati dalla sofferenza - il bacio di Gesù - tendono a dare per scontati. Ultimamente, però, Massimo sta mostrando dei comportamenti strani: ogni tanto si prende a schiaffi, e volte sembra che il suo braccio sinistro cerchi di impedire freneticamente l'operato del destro, o viceversa. Quando gli si fa leggere un breviario, Massimo a volte salta delle parole senza accorgersene, con risultati alle volte persino imbarazzanti; inizialmente pensavamo che avesse perso la visione dall'occhio destro, ma poi si abbiamo visto che, se gli si mostra sul lato sinistro della faccia un santino, è in grado di prendere col braccio sinistro quello giusto in un gruppo di statuette predisposti davanti a lui. Però, e questo è ancora più inquietante, non ricorda di aver mai visto la foto, e si meraviglia del movimento del suo arto sinistro... Perdipiù, se invece di una foto gli si mostra un foglietto con su scritto "ROSARIO", non riesce a scegliere tra un rosario, un crocifisso e una madonnina, nonostante il suo lato destro sia perfettamente in grado di leggere e comprendere il significato della parola. Insomma, tutto fa pensare che le due metà in cui è stato diviso il suo cervello, non avendo più la possibilità di comunicare, si siano trovate ad avere pensieri ed esperienze autonome, anche in conflitto tra di loro, ma che solo una delle due sia in grado di leggere e parlare; ma questo lo trovo sconcertante. Se, come sembra, entrambi gli emisferi formulano pensieri autonomi, vuol forse dire che l'anima di Massimo non è più unica? Una callosotomia può davvero tanto? Non credo che sia possibile, l'anima deve essere una sola. Oltre che in parole, opere ed omissioni, si può peccare però anche in pensieri; come sarà allora giudicata la sua anima? E che senso ha tutto questo? Ti ringrazio anticipatamente per una tua risposta, che sono certa spazzerà via ogni dubbio dalla mente e mi chiarirà in che modo dovrei, da cristiana quale sono, considerare la sorte del mio confratello. Che i Santi veglino sempre su di te,
S.C.M.S.T.B.G. Irene»
Mia cara S.C.M.S.T.B.G. Irene, permettimi prima di tutto di complimentarmi con te per
la dedizione al prossimo che trapela dalle tue righe. La storia che mi
racconti mi ha profondamente colpito, ma mi preme già da subito
tranquilizzarti: come vedremo, non c'è nessuna ragione per la quale
preoccuparsi, perché lo spirito di Massimo non trarrà alcun nocumento
dalla nuova condizione del suo corpo terreno, e anzi ne risulterà
arricchito di potenti connotazioni simboliche e spirituali. Gli studi su
pazienti in questa condizione, iniziati nei tardi anni '50 e proseguiti
fintanto che la divisione del cervello è rimasta in uso come
trattamento per l'epilessia, mi permettono di interpretare con
precisione le osservazioni che mi riferisci. Privati delle formazioni
commissurali interemisferiche, le due metà del cervello lesionato non
possono più comunicare tra di loro, e agiranno pertanto autonomamente
l'una dall'altra, controllando ognuna il lato del corpo opposto a quello
in cui si trovano. Tipicamente, i centri del linguaggio sono
localizzati nell'emisfero sinistro, che dopo l'amputazione del corpo
calloso si ritroverà così ad essere l'unico in possesso di abilità
linguistiche, e con il quale risulta indi più facile comunicare.
Naturalmente, non bisogna tuttavia abbassarsi stoltamente al livello dei
cultori dell'iatromeccanica; occorre tenere ben presente che l'uomo è
provvisto di un'anima, donatagli dal Signore, e che ogni descrizione di
ciò che avviene all'interno del suo corpo non può prescindere da questa
verità.
«Voi però non siete sotto il dominio della carne, ma dello Spirito, dal momento che lo Spirito di Dio abita in voi. » (Lettera ai Romani 8, 9)
Ora, tutti sanno che le anime sono incorporee, e sarebbe ben strano se un'operazione chirurgica potesse tagliare qualcosa di immateriale. Leggiamo dal libro di Giobbe:
«Di pelle e di carne mi hai rivestito, d'ossa e di nervi mi hai intessuto. Vita e benevolenza tu mi hai concesso e la tua premura ha custodito il mio spirito. » (Giobbe 10, 11-12)
Anche all'apice delle tribolazioni a cui Satana lo sottopone nel vano tentativo di scalfire la sua fedeltà al Signore, il patriarca edomita è ben consapevole che possiede un'anima al di sopra della materialità delle sue membra, che la malattia non ha potuto intaccare. La fede di Giobbe ha reso il demonio impotente nei confronti della sua anima, e questo basta a garantire che, per quanto Satana possa sfogarsi col suo corpo, prima o poi tutto gli sarà ricompensato. Non vi è ferita, non possono esservi lesioni, menomazioni od asportazioni di nessuna sorta, tali che l'anima ne risulti privata della sua integrità. Per convincersene, basterebbe anche solo considerare che dopo la morte ogni corpo va inevitabilmente incontro ad ogni tipo di degradazioni, ma che l'anima resta nonostante ciò unica. La presenza di due emisferi irrelati l'uno dall'altro, e quindi due soggetti senzienti autonomi all'interno della stessa persona, è compatibile con ciò? E sopratutto, è o meno una condizione desiderabile per un cristiano? Come cattolica, per definizione conoscerai e riporrai certamente la tua fede nei dogmi cristologici della tua confessione; sarà quindi puramente superfluo che ti ricordi quello sancito dal terzo concilio di Costantinopoli, nel 631:
«Predichiamo che in lui [Cristo] vi sono due volontà naturali e due operazioni naturali, indivisibilmente, immutabilmente, inseparabilmente e senza confusione, secondo l'insegnamento dei santi padri. I due voleri naturali non sono, come dicono gli empi eretici, in contrasto fra loro, tutt'altro. »
«Voi però non siete sotto il dominio della carne, ma dello Spirito, dal momento che lo Spirito di Dio abita in voi. » (Lettera ai Romani 8, 9)
Ora, tutti sanno che le anime sono incorporee, e sarebbe ben strano se un'operazione chirurgica potesse tagliare qualcosa di immateriale. Leggiamo dal libro di Giobbe:
«Di pelle e di carne mi hai rivestito, d'ossa e di nervi mi hai intessuto. Vita e benevolenza tu mi hai concesso e la tua premura ha custodito il mio spirito. » (Giobbe 10, 11-12)
Anche all'apice delle tribolazioni a cui Satana lo sottopone nel vano tentativo di scalfire la sua fedeltà al Signore, il patriarca edomita è ben consapevole che possiede un'anima al di sopra della materialità delle sue membra, che la malattia non ha potuto intaccare. La fede di Giobbe ha reso il demonio impotente nei confronti della sua anima, e questo basta a garantire che, per quanto Satana possa sfogarsi col suo corpo, prima o poi tutto gli sarà ricompensato. Non vi è ferita, non possono esservi lesioni, menomazioni od asportazioni di nessuna sorta, tali che l'anima ne risulti privata della sua integrità. Per convincersene, basterebbe anche solo considerare che dopo la morte ogni corpo va inevitabilmente incontro ad ogni tipo di degradazioni, ma che l'anima resta nonostante ciò unica. La presenza di due emisferi irrelati l'uno dall'altro, e quindi due soggetti senzienti autonomi all'interno della stessa persona, è compatibile con ciò? E sopratutto, è o meno una condizione desiderabile per un cristiano? Come cattolica, per definizione conoscerai e riporrai certamente la tua fede nei dogmi cristologici della tua confessione; sarà quindi puramente superfluo che ti ricordi quello sancito dal terzo concilio di Costantinopoli, nel 631:
«Predichiamo che in lui [Cristo] vi sono due volontà naturali e due operazioni naturali, indivisibilmente, immutabilmente, inseparabilmente e senza confusione, secondo l'insegnamento dei santi padri. I due voleri naturali non sono, come dicono gli empi eretici, in contrasto fra loro, tutt'altro. »
Forse, un po' meno noto è che l'eresia monotelita - quella
che sosteva che (ribrezzo e orrore) Cristo avesse una sola volontà -
aveva precedentemente avuto tra i suoi fautori persino un papa, Onorio
I. Ovviamente Nostro Signore si è adoperato con vari espedienti affinché
Onorio non riuscisse a dichiarare
ex cathedra e con tutti i crismi una tale falsità, preservando così l'infallibilità dell'istituzione papale.
Abbiamo dunque visto che l'unicità della persona non è per nulla incompatibile con la coesistenza di due volontà, e che anzi tale attributo è stato proprio dell'uomo più puro e perfetto che abbia mai solcato il nostro pianeta. Visto che il primo dovere di un cristiano e quello di cercare di rendersi il più possibile simile a Gesù Cristo, ne consegue che possedere un cervello diviso non sia per nulla un handicap, una limitazione o qualcosa di cui essere contrariati, dal punto di vista di un cristiano; è anzi, un po' come le stimmate, una lesione da accettare con gioia, perché rende il fedele più simile al Figlio. Vediamo ora come ci si può aspettare che cambino le possibilità di salvezza di Massimo col suo nuovo assetto cerebrale. A questo proposito, trovo che sia molto utile la consultazione dei Commentarî alla Metafisica di Aristotele scritti da Giovanni Filopono, un illustre teologo attivo ad Alessandria d'Egitto nel VI secolo. Filopono scrive (traduzione mia):
«[...] il secondo modo con cui la sacralità può procedere è per vicinanza. Il sacro abborre per natura ogni confinamento. [...] Se la benedizione dello Spirito si spande da un primo luogo in un luogo vicino, la quantità di grazia divina acquistata da quest'ultimo sarà uguale a quella perduta dal primo. Le benedizioni che fuoriescono da un luogo formato da due parti sono quindi le stesse che avrebbero, complessivamente, quelle due parti prese separatamente, in modo che il limite finale di una delle due coincida col limite finale dell'altra. [...] »
Abbiamo dunque visto che l'unicità della persona non è per nulla incompatibile con la coesistenza di due volontà, e che anzi tale attributo è stato proprio dell'uomo più puro e perfetto che abbia mai solcato il nostro pianeta. Visto che il primo dovere di un cristiano e quello di cercare di rendersi il più possibile simile a Gesù Cristo, ne consegue che possedere un cervello diviso non sia per nulla un handicap, una limitazione o qualcosa di cui essere contrariati, dal punto di vista di un cristiano; è anzi, un po' come le stimmate, una lesione da accettare con gioia, perché rende il fedele più simile al Figlio. Vediamo ora come ci si può aspettare che cambino le possibilità di salvezza di Massimo col suo nuovo assetto cerebrale. A questo proposito, trovo che sia molto utile la consultazione dei Commentarî alla Metafisica di Aristotele scritti da Giovanni Filopono, un illustre teologo attivo ad Alessandria d'Egitto nel VI secolo. Filopono scrive (traduzione mia):
«[...] il secondo modo con cui la sacralità può procedere è per vicinanza. Il sacro abborre per natura ogni confinamento. [...] Se la benedizione dello Spirito si spande da un primo luogo in un luogo vicino, la quantità di grazia divina acquistata da quest'ultimo sarà uguale a quella perduta dal primo. Le benedizioni che fuoriescono da un luogo formato da due parti sono quindi le stesse che avrebbero, complessivamente, quelle due parti prese separatamente, in modo che il limite finale di una delle due coincida col limite finale dell'altra. [...] »
(Ἄλλως
ἡ
ἱερότητα προβάινες διὰ τὰ γειτονεόντα.
Φυσικῶς
τὰ ἱερὰ στυγοῦσιν πάντα τὰ ὁρίσματα.
[...] Eἰ
τοῦ Πνεύματος ἡ εὐλογία ἐπιτρέχει
εἰς πλησίον τόπον ἐκ τόπου, τὁ ἀλφανομένης
τῷ δεύτερῳ
χάπιτος τοῦ Θεοὺ
πλῆθος ἐξισοῖ τὁ ἀποβαλλομένης τῷ
ἔτερῳ
πλῆθος. Aἱ μεν ἐξοῦσαι ἐκ διμοίρου
τόπου ἐυλογῖαι εἰσίν
δε αὐταὶ αἳ
ὁλοσκερῶς νομίζωσιν ἐκείνω δύο μέρει
διιστείσα ὥστε τὁ
πρότερου τελευταῖον
ὅρισμα τὁ ἕτερου
τελευταῖον
ὅρισμα ἔστι)
Se non avete compiuto studi teologici di livello intermedio, potete
saltare direttamente al paragrafo successivo. In caso contrario: in
termini più moderni, Filopono sta dicendo che, se chiamiamo S1 ed S2 due superfici chiuse e parzialmente coincidenti, ed S la differenza simmetrica di S1 e S2 , allora
dove Φ⊥ è la componente del flusso consacrante perpendicolare alla
superficie presa in considerazione. Questa relazione è valida per
qualunque scelta di S1 e S2 , per cui anche prendendo la scatola cranica come S e
chiamando le sue due metà detra e sinistra, unite al piano sagittale
intracranico, S1 ed S2. Come avrete immediatamente realizzato, ciò è sufficiente per affermare che, se V è il volume di cui S è la superficie limite:
Ovverosia,
che può anche essere scritto come:
In un punto generico del telencefalo, il laplaciano della benedittanza
sarà ovviamente determinato dalla spiritualità del pensiero o
dell'azione a cui i neuroni circostanti stanno dando corpo, ma non
immediatamente da ciò che avviene in regioni cerebrali lontane.
Ne dobbiamo dedurre che, per conoscere la benedittanza che un fedele sta
donando al mondo, ci basta conoscere la (il laplaciano della) grazia
divina di ogni pezzettino del suo cervello. Il corpo calloso è
fondamentalmente una struttura connettiva, che può veicolare idee devote
da un emisfero all'altro, ma non ne produce per conto suo; la sua
perdita non costituisce quindi un grave deterioramento della capacità
di un cervello di contemplare ed adorare il Signore. Se, come dovrebbe
avvenire nel sistema nervoso di ogni buon cristiano, ogni settore del
cervello collabora armoniosamente con gli altri e dà costantemente il
massimo contributo che gli riesce alla cura delle sue relazioni con il
Divino, allora la benedittanza totale prodotta non subirà virtualmente
nessun calo. Massimo potrà continuare normalmente a condurre una vita
piena e soddisfacente all'interno della Chiesa, se - cosa di cui non
dubito - entrambe le sue volontà continueranno ad osservare
ossequiosamente quella divina. Litanie e preghiere potranno essere
recitate dal solo emisfero sinistro, che sarà almeno per qualche tempo
anche l'unico in grado di comprendere a pieno la lettura e le omelie
sulla Parola di Dio; ma anche l'emisfero destro potrà mettere a frutto
le sue specificità, in particolare le sue maggiori competenze spaziali e
figurative, per servire al meglio l'Altissimo, ad esempio disegnando
con la mano sinistra immagini sacre. Per guadagnarsi la salvezza, due
volontà potrebbero essere addirittura meglio di una, visto che tale
possibilità è raccomandata da uno che di bipolarismo e di Salvezza
certamente se ne intende:
«non sappia la tua sinistra ciò che fa la tua destra » (Matteo 6, 3)
Semmai, il problema sorgerebbe qualora, per malaugurata sorte, una delle due parti imboccasse la strada della perdizione, contrastando e rischiando di vanificare gli sforzi dell'altra per garantire all'anima un posto nel Regno dei Cieli. La circostanza sarebbe particolarmente grave se a peccare fosse l'emisfero destro, che non può avvalersi facilmente del sacramento della Riconciliazione, a meno che non sviluppi in seguito le abilità verbali che ora gli mancano. Cosa fare, allora, se una delle due volontà è corrotta da Satana e agisce in modo deleterio per la salute della sua anima? Ascoltiamo ancora le sagge parole del nostro Redentore:
«Se la tua mano ti scandalizza, tagliala: è meglio per te entrare nella vita monco, che con due mani andare nella Geenna, nel fuoco inestinguibile. » (Marco 9, 43)
Quando necessità impone, una volontà ha il diritto e il dovere di proteggere dalla dannazione eterna l'anima che le dà consapevolezza, facendo ciò che è necessario per impedire che proseguano gli atti blasfemi compiuti dalla controparte. Ancora:
«Se il tuo occhio destro ti è occasione di scandalo, cavalo e gettalo via da te: conviene che perisca uno dei tuoi membri, piuttosto che tutto il tuo corpo venga gettato nella Geenna. » (Matteo 5, 29)
Ogni emisfero ha accesso a metà del campo visivo di entrambi gli occhi, in modo che quello destro veda cosa c'è a sinistra e viceversa; ma una misura del genere può ugualmente lanciare un chiaro segnale alla metà in corso di corruzione, intimandole di riportarsi sulla retta via molto meglio di quanto farebbe un corpo calloso.
Sono nondimeno sicuro che nessuno degli emiferi di Massimo avrà bisogno di questo. Si trova in un ambiente capace di sorreggere prontamente la loro fede nel puramente ipotetico caso che essa dovesse vacillare, e anche dopo la dimissione dall'ospedale ci penserà la sua parrocchia ad assisterli in qualunque difficoltà, a beneficio del suo spirito per la gloria di Gesù Cristo.
A te, a Massimo e a tutti i tuoi assistiti, il cielo infonda una caterva di kiloJesus molari di benedittanza.
Joseph
«non sappia la tua sinistra ciò che fa la tua destra » (Matteo 6, 3)
Semmai, il problema sorgerebbe qualora, per malaugurata sorte, una delle due parti imboccasse la strada della perdizione, contrastando e rischiando di vanificare gli sforzi dell'altra per garantire all'anima un posto nel Regno dei Cieli. La circostanza sarebbe particolarmente grave se a peccare fosse l'emisfero destro, che non può avvalersi facilmente del sacramento della Riconciliazione, a meno che non sviluppi in seguito le abilità verbali che ora gli mancano. Cosa fare, allora, se una delle due volontà è corrotta da Satana e agisce in modo deleterio per la salute della sua anima? Ascoltiamo ancora le sagge parole del nostro Redentore:
«Se la tua mano ti scandalizza, tagliala: è meglio per te entrare nella vita monco, che con due mani andare nella Geenna, nel fuoco inestinguibile. » (Marco 9, 43)
Quando necessità impone, una volontà ha il diritto e il dovere di proteggere dalla dannazione eterna l'anima che le dà consapevolezza, facendo ciò che è necessario per impedire che proseguano gli atti blasfemi compiuti dalla controparte. Ancora:
«Se il tuo occhio destro ti è occasione di scandalo, cavalo e gettalo via da te: conviene che perisca uno dei tuoi membri, piuttosto che tutto il tuo corpo venga gettato nella Geenna. » (Matteo 5, 29)
Ogni emisfero ha accesso a metà del campo visivo di entrambi gli occhi, in modo che quello destro veda cosa c'è a sinistra e viceversa; ma una misura del genere può ugualmente lanciare un chiaro segnale alla metà in corso di corruzione, intimandole di riportarsi sulla retta via molto meglio di quanto farebbe un corpo calloso.
Sono nondimeno sicuro che nessuno degli emiferi di Massimo avrà bisogno di questo. Si trova in un ambiente capace di sorreggere prontamente la loro fede nel puramente ipotetico caso che essa dovesse vacillare, e anche dopo la dimissione dall'ospedale ci penserà la sua parrocchia ad assisterli in qualunque difficoltà, a beneficio del suo spirito per la gloria di Gesù Cristo.
A te, a Massimo e a tutti i tuoi assistiti, il cielo infonda una caterva di kiloJesus molari di benedittanza.
Joseph
L’emisfero destro è responsabile anche degli aspetti figurativi e onirici dell’anima ed è fuori dal concetto di tempo.
RispondiEliminafratello Joseph, non puoi immaginare quanto ti sono grato per la luce matematica con cui hai riportato a galla conoscenze da anni riposte negli angoli più nascosti dlla memoria perchè reputate inutile scienza in confronto alla fede, facendomi invece capire come se, posta a servizio del bene supremo, anche la matematica è santa.
RispondiEliminaed anche di neurologia ci doni conoscenza e ci illumini! solo adesso ho capito: le due metà del cervello operano sulla realtà in modo separato e distinto e possono giungere a conclusioni differenti, ma grazie alla comuniczione del corpo calloso, senza rendercene conto, miracolo del signore, arriviamo ad una soluzione unica del nostro comportamento.
se con le due metà del cervello hanno raggiunto un accordo, posso aver deciso di masturbarmi con una prima metà del cervello che comanderà una mano; l'altra metà del cervello comanderà allora all'altra mano di raccogliere il seme e di portarlo alla bocca per non disperderlo. può darsi che la parte del cervello che comanda la mano che raccoglie il seme non fosse completamente d'accordo e preferisse ad esempio essere lei a masturbare, ma alla fine l'accordo è raggiunto e tutto accade nel migliore dei modi. il paziente della nostra sorella invece non ha la garanzia di aver raggiunto l'accordo fino a quando l'evento non si è concluso: il fratello operato quindi, se continua a vivere sulla retta via, è doppiamente santo perchè raggiunge l'armonia della fede senza l'aiuto che tutti noi abbiamo dal corpo calloso che evidentemente il signore ci ha donato in modo da consentirci di vedere le cose da due punti di vista ed operare la scelta migliore. proprio per questo mi sentirei di essere più indulgente e di perdonare al fratello quei peccati che possono sopraggiungere per impossibilità di sapere se vi è o no accordo fra i suoi emisferi: potrebbe essere ad esempio che la mano che masturba volesse compiere un atto devono convinta dell'ausilio dell'altra, ma che anche quella che raccoglie avesse intento devoto nel decidere che non avrebbe raccolto il seme di una masturbazione peccaminosa in quanto i pensieri erano dedicati ad altra donna che non la propria moglie: cosi due volontà devote ma contrastanti potrebbero condurre il poverino ad agire contro il volere di nostro signore. evitiamo quindi in questo caso di mozzare la mano che ha peccato e limitiamoci per esempio a ustionarla con fuoco benedetto o inchidarla a una tavola magari con una reliquia della croce di Cristo (nel caso si verificasse tale malaugurato evento, consiglio il fratello di inginocchiarsi, pregare in tale posizione ed alla fine della preghiera leccare tutto il seme disperso riguadagnandosi la grazia divina e tutta la benedittanza integrata sulle superfici di entrambi i suoi emisferi).
PS: ma l'integrale si estende al corpo calloso includendo le superfici che delimitano il campo o è da effettuarsi sul solo volume interno: perchè in questo caso l'eliminazione del corpo calloso potrebbe rendere necessario calcolare l'integrale come limite tendente ad infinito degli infinitesimi del volume interno e se le due funzioni della benedittanza dei due emisferi presentano le caratteristiche necessarie potremmo ottenere benedittanza infinita, condizione che si verifica probabilmente quando i due emisferi sono sempre spontaneamente in accordo fra loro e con la volontà divina: potrebbe essere la dimostrazione matematica della santità!
mi sa che ti piace masturbarti assai !
EliminaCerto fratello! mentre altre religioni amano usare sostanze nocive per raggiungere l'estasi e sentirsi vicini a dio, io preferisco masturbarmi durante la preghiera e chiamare a gran voce nostro signore e la sua santissima madre proprio durante il momento dell'orgasmo per sentire in quell'istante la grazia che scende potente e santa su di me.
EliminaCome interpretare dunque un wronskiano nullo? KiloJoule e kilojesus sono legati in qualche modo alle calorie? Ma soprattutto perché devo pagare quando prelevo dal bancomat (cit.)?
RispondiEliminaEDeJCT!
io , quando la mano destra non sà quel che fa sinistra , che mi spara un raspone , raccolgo il sacro seme nel lavandino , poi lo succhio e lo lecco già freddo per ritemprarmi . sono bravo ?
RispondiEliminache schifo ! sei uno sporcaccione !
Eliminadopo essermi ammalato anchio , sento il bisogno di grattarmi la coccona e toccarmi la ciccilla .
EliminaIl laplaciano della benedittanza è senza dubbio la miglior supercazzola mai letta su un monitor.
RispondiEliminaMi inchino a cotanta inventiva.
Carissimi fratelli in cristo, colgo l'occasione per rammentarvi che qualora vi trovaste sprovvisti di una ragazza timorata di dio e assatanata di cristo in cui far defluire il vostro seme nella fede di gesu, mi rendo disponibile ad aiutarvi. Contattaemi in privato per conoscere l'indirizzo a cui inviare le bottiglie, preferibilmente conservate in luogo fresco e asciutto e con meno di 6 settimane che berrò per non farvi cadere in peccato.
RispondiEliminaP.S. E' pregata la prenotazione in quanto la mia media è di circa 2 litri giornalieri, oltre rischio di avere fenomeni di rigurgito e quindi di dover ri bere il tutto per non commettere peccato di spargimento e ho già la dipensa rifornita per i prossimi 10 giorni, senza contare i fratelli a cui attingo alla fonte, sempre piu numerosi e ferventi nella fede.
Sempre sia lodato
tu sei malata...
Eliminairene: all'inizio hai scritto che gli hai permesso di votare pdl. mi son chiesto, e se voleva votare qualcos'altro? non gli permettevi di andare? magari ti sembrerà che sia il più rispettoso della religione cristiana, , ma ti sembra rispettoso organizzare festini con prostitute minorenni, evadere il fisco, e aiutare mafiosi latitanti? pensaci sù
RispondiEliminaMa chi è il genio che ha ideato questo blog?
RispondiElimina