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sabato 13 dicembre 2014

Ma quando è Natale?

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 Gentile Moreno,
malgrado i vari rimedi naturali a cui mi sottopongo la sera dopo cena sul divano, i miei sonni non sono tranquilli. Pur avendo pacificamente convissuto per diversi anni con la consapevolezza dell’esistenza di vangeli apocrifi e condividendo appieno la “cernita” dei Testi Cristiani effettuata dalla Chiesa, mi ritrovo in questo ultimo periodo profondamente scosso e turbato.

Il periodo natalizio è oramai sottomesso alle regole di un mercato consumistico e babilonico, ma io, zoccolo duro della Religione Cristiana, ho sempre posto maggiore interesse nell’aspetto deliziosamente dogmatico dei festeggiamenti: il raccoglimento e la preghiera per la venerazione della Santa Nascita di nostro Signore Gesù.
L’inizio della mia angoscia ha inizio con la presa di coscienza che per fortificarsi nelle proprie certezze è necessario conoscere a fondo le convinzioni del “nemico” (tale presa di coscienza è stata indotta dalla visione del documentario storico sulla più grande e colta civiltà della Grecia Antica, intitolato 300). Forte di questa nuova vena conoscitiva, mi sono recato in libreria e mi sono fatto consigliare il libro di natura teologica più amato e/o comprato dagli infedeli miscredenti. La ricerca, presumibilmente per imperizia e/o ignoranza del garzone, ha richiesto più tempo di quanto non ne avessi preventivato; devo tuttavia ammettere che la letteratura di stampo anti clericale, anti religioso e anti morale - in parole povere di stampo apocrifo - allocata nei numerosi scaffali, superava di gran lunga le mie aspettative e ha rallentato la ricerca. Conclusasi la stipula del contratto di vendita, mi sono ritrovato tra le mie tremanti mani il libro di Marcello Craveri, La Vita di Gesù – Feltrinelli (1979).
La pazza idea dello “scrittore” di considerare Gesù quale personaggio storico, e non Figlio Santissimo di nostro Signore, è vera eresia, come eretiche sono anche le varie teorie che vedono Gesù come secondo- o addirittura terzogenito, nonché le pazze allusioni che definiscono i Santissimi Miracoli quali vili trucchetti medici e che mirano a sminuire la natura taumaturgica del nostro amatissimo Gesù. La guarigione del cieco, ad esempio, viene attribuita dal Craveri alle proprietà disinfettanti della saliva umana, in grado di curare le infezioni dei bulbi oculari causate dall’ambiente arido e sabbioso tipico delle Terre Sacre in cui il Nostro Veneratissimo Gesù ha vissuto.
Queste assurdità sono facilmente riconoscibili quali “licenze poetiche”, ergo non hanno suscitato in me altro che ilarità e divertimento. L’argomento che, ahimè, è fonte del succitato malessere, è l’incertezza sulla data di nascita di Padre Nostro Gesù. Il Craveri evidenzia che i tre avvenimenti di cornice alla Santa Nascita, ossia il primo censimento, la stella cometa e la strage degli Innocenti, avvengano, non solo in stagioni diverse, ma anche anni differenti.
Le mie successive analisi dei testi sacri approvati dalla Santa Sede non hanno portato le smentite da me attese e stanno mettendo a dura prova la mia marmorea Fede. Oggi, però,
si approssima ormai il Santissimo Natale e non so bene cosa fare. Ho il tremendo dubbio che noi tutti si stia sbagliando il giorno in cui dedicarci al Nostro Amico Gesù. Ho inoltre la paura che, essendo erronea la presunta data di nascita di Gesù, ossia il 25 dicembre, noi tutti si stia festeggiando di fatto l’orribile festività pagana del Sol Invictus.
Chiedo lumi.
Distinti saluti
Il Petardo

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 Cari Illuminati,
Arrivano le vacanze di Natale e comincia il mio incubo: mio marito, che è stanco tutto l'anno, ringalluzzisce miracolosamente e pretende di fare sesso anche più volte al giorno.
Io, che sono molto devota, penso che sia un
offesa a Nostro Signore: ma come! La Madonna sta per soffrire le doglie del parto per dare al mondo il Salvatore usando in modo così santo e benedetto la Sua vagina e io invece devo usarla per soddisfare le voglie di quel pervertito?
Aiutatemi e ditemi cosa devo fare
Immacolata

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Caro Fratello in Cristo Petardo,
in realtà non vi è nulla di esplosivo in ciò che dici.
Le scritture infatti, che sono l’unica vera parola del Signore, non riportano date, ma solo vaghi riferimenti ad eventi storici che possono aiutare a contestualizzare o magari creare confusione se questa è la volontà di Nostro Signore.
La parola del Signore infatti è verità in quanto tale e non deve essere dimostrata da un’eventuale congruenza con eventi storici pagani. La ricerca della contraddizione è caratteristica del pensiero logico e razionale e nulla ha a che fare con la fede che e non deve lasciarsi abbindolare da ragionamenti, in quanto tali, umani e, quindi, fallaci. Consentimi una semplice allegoria: Nostro Signore tiene fra le dita il film della nostra storia umana come una pellicola srotolata, così, dal suo punto di vista, il fluire del nostro tempo è tutto contemporaneamente sotto il suo sguardo, Egli può intervenire sulla pellicola tagliando, spostando e aggiungendo fotogrammi, sia che per noi quel momento sia già fluito fra la lampada e la lente, sia che debba ancora passare, sia che ci troviamo proprio nel fotogramma da spostare.
Se il Buon Dio ha voluto mescolare frammenti di pellicola del nostro passato proprio intorno alla venuta in terra del Suo Figliolo non pensi che possa avere avuto validi motivi?

Se tutto fosse certo che religione sarebbe? Ci ha dovuto lavorare un bel po' per riuscire a creare un alone di mistero: pensi sia stato facile mischiare le carte ad arte?
Non ti crucciare quindi per questi “storici” che stravolgono il loro compito che dovrebbe essere quello di capire il contenuto dei fotogrammi e non di analizzare la presenza di acetone (era usato per giuntare le pellicole dopo averle tagliate) fra un fotogramma e l’altro!
Riguardo alle date, poi ricordiamo che l’onorare il Signore in occasione di particolari ricorrenze è usanza ereditata dal mondo pagano e rifiutata da diverse chiese cristiane: i pentecostali per esempio aborrono la Pasqua che nelle scritture è festa ebraica e come tale ricade nella legge rituale abrogata da San Paolo nella lettera agli Efesini (2,14,15) ha abbattuto il muro di separazione abolendo nel suo corpo terreno la causa dell'inimicizia, la legge fatta di comandamenti in forma di precetti. Analogamente per il Natale: le scritture non chiedono di celebrare la nascita di Cristo, quindi secondo molti protestanti non è dovere dei cristiani inventarsi feste non richieste esplicitamente da Dio.
In particolare per il Natale, la data scelta dalla Chiesa cattolica è puramente simbolica e non fa parte di alcun mistero di fede. Nei primi due secoli, quando ancora la Chiesa non aveva libertà completa di culto e non poteva organizzarsi liberamente, la data non era ancora la stessa per tutti i luoghi: in oriente alcuni celebravano il Natale il 20 maggio, altri il 20 aprile; altri ancora il 17 novembre. In occidente in alcune zone si celebrava il 28 marzo; mentre in altre regioni già si era scelto il giorno del 25 dicembre. Solo nel 336 è stata scritta la 'Depositio Martyrum' nella quale si dice espressamente che a Roma la festa del Natale veniva celebrata il 25 dicembre. In oriente invece per ricordare la nascita del Redentore prevalse il 6 gennaio, giorno dell'Epifania. Questa doppia data si è mantenuta fino ad oggi. Ma perché proprio il 25 dicembre?
In quel giorno, coincidente con il solstizio d'inverno, si celebrava nell'Impero Romano, come tu ci ricordi, la festa del Sol Invictus, il Sole nascente, in onore della divinità Mitra, vincitrice delle tenebre.
Col solstizio d'inverno inizia l'allungamento delle giornate, il ritorno della luce; hai ragione, nulla di più pagano, ma la Chiesa ha percepito un chiaro messaggio di Nostro Signore: Egli, nella Sua meravigliosa lungimiranza, aveva fatto predisporre ai umani una festa alla data opportuna, in modo che al momento giusto potesse calzare perfettamente per Se stesso e il Suo Figliolo. La Sacra Scrittura è infatti molto chiara: Il popolo che camminava nelle tenebre vide una grande luce; su coloro che abitavano in una terra caliginosa di ombre di morte risplendette una luce (Isaia, 9, 1); Sorgerà per voi il Sole di giustizia (Malachia, 14, 2).
Lo stesso concetto è espresso da Zaccaria nel suo famoso cantico: verrà a visitarci dall'alto un sole che sorge, per rischiarare quelli che stanno nelle tenebre e nell'ombra della morte (Luca, 1, 79 s.).
Lo stesso Gesù si è identificato con la luce quando ha detto: Io sono la luce del mondo... Chi crede in me non cammina nelle tenebre (Giov., 8, 12).
La Chiesa ha così scelto giustamente di mantenere la festa già popolare della luce trasformandola in festa della nascita terrena della vera "Luce", ovvero la nascita del Cristo.
 

A questo punto due parole per tranquillizzare anche la nostra sorella in Cristo Immacolata.
Innanzi tutto sulle da te ipotizzate sofferenze del parto della nostra Mammina Celeste occorre meditare attentamente: Nostro Signore infatti, causa del peccato originale,
(Genesi 3, 16) alla donna disse: «Moltiplicherò i tuoi dolori e le tue gravidanze, con dolore partorirai figli. ...».  Ma come ben sai dal 1854 Papa Pio IX ha sancito con la bolle Inneffabilis Deus che la Vergine Maria è stata preservata immune dal peccato originale, quindi certo il suo parto è stato indolore al punto da preservarne la verginità! Non preoccuparti quindi di offenderLa con un differente uso della tua vagina.
Riguardo poi alla sacralità del Natale, abbiamo appena visto che, oltre a ricordarci la nascita di Gesù, si vuole esaltare la Luce Divina e quindi il dono del ciclo vitale delle stagioni col ritorno, nel solstizio, dell'allungamento delle giornate, ovvero il dono della fecondità; quale momento migliore allora per cercare il concepimento di un bimbo da dedicare al Signore, se non quello della nascita del Salvatore?

La stagione delle vacanze di Natale è infatti la migliore per chi vuole concepire un bambino: internet, per volontà di Dio, ci dice che, secondo numerosi studi, il giorno di nascita più popolare dell’anno è il 16 settembre … esattamente nove mesi dopo le feste natalizie. Se esiste un picco di attività sessuale in corrispondenza di queste vacanze, vuol dire che questa è la volontà di Nostro Signore che, d'altra parte, come abbiamo già detto, guida saggiamente i mariti a cui le mogli devono obbedienza per rispetto al Signore: (Efesini 24) Dunque, come la Chiesa è soggetta a Cristo, così devono esserlo le mogli ai loro mariti in tutto. D'altra parte la tua salvezza sta proprio nell'assecondare tale desiderio di fecondità di tuo marito infatti l'apostolo Paolo ha detto: la donna, essendo stata sedotta, cadde in trasgressione; nondimeno sarà salvata partorendo figliuoli (1 Timoteo 2:9-15). Dagliela quindi tutte le volte che vuole, in ogni posto e in ogni posizione perché questa è la volontà di Dio! 

Ricordiamo infine che il concetto di "Festa" è in se laico, più che pagano, da un lato si ha celebrazione di un rito religioso; questa avviene dentro il tempio, la chiesa; d'altro lato, fuori, ci si diverte, si canta, si balla, si cerca l'anima gemella, ma questo non offende Nostro Signore, ché l’allegria e la gioiosità delle Sue creature Gli è sempre stata cosa grata, leggiamo infatti (Gdt 3,7) lo accolsero con corone e danze e suono di tamburelli e (Sal 149,3) Lodino il suo nome con danze con tamburelli e cetre gli cantino inni; l’importante è il significato di ciò che si festeggia perché quello è atto di fede: la nascita del Verbo Incarnato!

Noto invece da parte tua una certa perfidia nel riferire del Cristo visto come un prestigiatore da questo miscredente del Craveri! Ricorda che la pellicola della vita può essere ritagliata da Nostro Signore a Suo piacimento; anche se dovesse servirGli fermare il motore di proiezione, noi, da dentro il nostro misero fotogramma come potremmo capirlo? Cosa sono secondo voi quei brevi istanti in cui vi sarà già capitato di vedete tutto nero? Ma che abbassamenti di pressione! Nostro Signore, che sa quello che fa, se deve fermare il film per manipolare la pellicola spegne la lampada; direte voi, perché? Vi assicuro che non vi piacerebbe per niente trovarvi nel fotogramma fermo a pochi centimetri dalla lampada: se ricordate, prima del digitale (che Nostro Signore aborre), quando al cinema la pellicola si bloccava, se il proiezionista non interveniva subito, questa prendeva fuoco! E anche, probabile che, per colpa dei nostri continui assilli quotidiani (provate voi a ricevere milioni di SMS o di Tweet con richieste di misericordia, aiuto per passare un esame, per trovare un fidanzato, di un weekend senza pioggia e qualsiasi altra cosa passi per la testa a noi umani: Lui le ascolta tutte!), durante un delicato intervento di taglia e incolla per soddisfare qualche preghiera, qualche volta si distragga, non sono infatti rari fenomeni di autocombustione altrimenti inspiegabili (Combustione spontanea (Wikipedia)).
Allontanarsi in fretta dal fotogramma se capite di trovarvi in un fermo immagine e non sentite un abbassamento di pressione!
Comunque diciamo che per Lui buttare via metri di pellicola di sofferenza e sostituirli con un nuovo filmato dove chi prima era morto oggi vive è un gioco da proiezionista da sala parrocchiale, mentre al contrario, nulla può chi vive dentro la pellicola: quale prova più grande della divina onnipotenza di colui che riesce ad essere contemporaneamente non solo Regista, Sceneggiatore e Montatore, ma anche Attore, incarnandosi come nostro Salvatore, nel film dell'esistenza di questo Universo?

Benedittanza quanta i fotogrammi della vostra santa vita
quanta i falsi abbassamenti di pressione durante i quali il Signore aggiustava la pellicola della vostra vita
quanta gli sventurati arrostiti da un fermoimmagine inaspettato
 
Tancredi


3 commenti:

  1. È da tempo ormai che viene fatta passare una interpretazione che metterebbe in dubbio la nascita di Gesù il 25 dicembre del 1° d.C.
    Infatti si sente dire che essendo morto Erode il Grande il 4 a.C., siccome costui è legato alla nascita di Gesù per il fatto della strage degli innocenti, allora Gesù non sarebbe potuto che nascere il 6 o 7 avanti Cristo.

    Ebbene questa interpretazione è falsa e Gesù è in realtà nato proprio nel dicembre del 1° d.C, così come tramandato dalla tradizione.


    Vediamo infatti di mettere le due tesi a confronto.

    La prima tesi, sostenuta dall’Ottocento in avanti, pone la nascita di Gesù al 7 a.C., in base ad un calcolo previo che contempla la morte di Erode il Grande nel 4 a.C., nonché della congiunzione, proprio in quell’anno, dei pianeti Giove e Saturno, fenomeno astronomico ritenuto all’origine della stella vista dai Magi.
    La seconda, invece, già indicata dal monaco Dionigi il Piccolo nel VI secolo, e tornata in auge da una decina d’anni, in particolare per gli studi di Giorgio Fedalto, grazie all’uso dei risultati dell’U.S. Naval Observatory di Washington, che pone la nascita di Gesù nel 1° anno della cosiddetta Era volgare.
    È utile sottolineare che per i sostenitori della prima ipotesi Gesù vive dal 7 a.C. al 30 d.C., quindi per 37 anni; per la seconda, dal 1 a.C. al 33 d.C., per 33 anni.

    La seconda ipotesi , cioè che Gesù è nato il 1° d.C. , nell’anno 36° di Erode, nell’anno 42° di Augusto, nel 3°dell’olimpiade 194ª è praticamente ormai scientificamente incontestabile.

    Come sostenere, però, la nascita di Gesù nel 1° d.C. se Erode muore nel 4 a.C.?

    Secondo lo stesso Giuseppe Flavio, Erode compiva 15 anni quando Ircano era giunto al nono anno dalla sua nomina, da quando Pompeo l’aveva ordinato Sommo sacerdote a Gerusalemme. Sappiamo che Erode morì a 71 anni circa, quindi nel 2 o 3 d.C. - esattamente 55 anni dopo il 54 a.C. - e non quindi nel 4 a.C., come comunemente ancora si sente ripetere. Tra l’altro l’eclissi a cui fa riferimento Giuseppe Flavio, come evento legato alla morte di Erode, si è verificata sia nel 4 a.C. che nel 3 d.C. Va a questo punto osservato, ai fini dei calcoli, che l’anno zero è stato introdotto molti secoli dopo lo stesso calendario preparato dal monaco scita Dionigi, fino ad allora computando, senza soluzione di continuità, dall’1 a.C. all’ 1 d.C.

    In più, va aggiunto, che le reggenze dei figli di Erode eccedono di tre anni le rispettive date di abdicazione o di morte: Archelao è cacciato dalla Giudea nel 7 d.C. dopo 10 anni di reggenza; Filippo muore nel 34 d.C. dopo 37 anni di reggenza e Antipa muore nel 40 d.C. dopo 43 anni di regno. Fatto che induce a sostenere un periodo di almeno tre anni di co-reggenza del padre con i figli. In tal modo bisogna posticipare al 2 o 3 d.C. la data di morte di Erode, perché quella del 4 a.C. è in realtà la data del testamento con cui suddivide il regno tra i tre figli.

    Alla luce di quanto abbiamo detto, si può ritenere fondatamente che Gesù nacque nel 1 d.C. e che Erode morì tra il 2 e il 3 d.C., confermando la tradizione delle Chiese orientali registrata dai calendari giuliani e gregoriano.

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  2. Inoltre Gesù è nato il 25 dicembre, infatti:
    Dionigi recepì la data del 25 dicembre che non era stata introdotta arbitrariamente dalle Chiese cristiane. Secondo Tertulliano Gesù sarebbe nato nel 752 di Roma, 41° anno dell’impero di Augusto. I moderni strumenti di indagine permettono di collegare i dati con gli elementi astronomici che ne garantiscono la sicurezza; si superano così i contrasti tra mondo ebraico e cultura cristiana che possono aver condizionato gli storici. La cronologia può essere ricostruita, come ha fatto l’insigne storico Giorgio Fedalto, comparando tavole cronologiche differenti (cfr. Storia e metastoria del cristianesimo. Questioni dibattute, Verona 2006, pp 39-58 e Carsten Peter Thiede, La nascita del cristianesimo, Milano 1999, pp 267-322).

    Anche sugli annunci che precedono la nascita di Gesù possiamo fare alcune considerazioni. Luca, intendendo inquadrare storicamente Gesù e la sua venuta, fornisce un’altra coordinata: comincia il suo vangelo riportando una tradizione giudeo-cristiana gerosolimitana, un fatto apparentemente marginale ma storicamente verificabile dai suoi contemporanei, ancor prima del 70 d.C. Secondo l’evangelista, l’angelo Gabriele aveva annunziato al sacerdote Zaccaria, mentre “esercitava sacerdotalmente nel turno (taxis) del suo ordine (ephemeria)” (1,8), quello di Abia (1,5) che la sua sposa Elisabetta avrebbe concepito un figlio. Luca rimanda pertanto ad una rotazione disposta da David (1Cr 24,1-7.19): le 24 classi si avvicendavano in ordine immutabile nel servizio al tempio da sabato a sabato, due volte l’anno. Questo era noto tra i giudei e almeno in ambiente giudeo-cristiano. Il turno di Abia, prescritto per due volte l’anno, cadeva dall’8 al 14 del terzo mese del calendario (lunare) ebraico e dal 24 al 30 dell’ottavo mese (cfr Shemarjahu Talmon, The Calendar Reckoning of the sect from the Judean Desert. Aspects of the Dead Sea Scrolls, in Scripta Hierosolymitana, vol IV, Jerusalem 1958, pp 162-199 e Antonio Ammassari, Alle origini del calendario natalizio, in Euntes Docete, 45, 1992, pp 11-16). Questa seconda volta, secondo il calendario solare corrisponde all’ultima decade di settembre.

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  3. Pertanto, è storica anche la data della nascita del Battista (Lc 1,57-66) corrispondente al 24 giugno, nove mesi dopo. Così anche l’annuncio a Maria “nel sesto mese” (1,28) dalla concezione di Elisabetta, corrispondente al 25 marzo. Ultima conseguenza è dunque storica la data del 25 dicembre, nove mesi dopo.

    Invece, soprattutto nella seconda metà del secolo scorso, si divulgò da parte di liturgisti l’idea che il 25 dicembre fosse una data convenzionale, scelta dai cristiani di Roma per sostituire il Natale del Sole invincibile, cioè una festa del dio Mitra o dell’imperatore, che cadeva intorno al solstizio invernale. In realtà, soprattutto dopo l’editto di Costantino, la Chiesa avrebbe potuto pure essere mossa dal desiderio di valorizzare qualche festa del paganesimo decadente, ma non inventare di sana pianta una data così centrale. Si pensi che nel rito bizantino la data dell’Annunciazione abolisce la domenica e il giovedì santo, e se coincide con la Pasqua si canta metà canone, la composizione poetica propria delle due feste. Dunque, la memoria ininterrotta fu sanzionata con la liturgia, ma il Vangelo di Luca con i suoi accenni a luoghi, date e persone vi ha contribuito in modo fondamentale.

    Quindi la festa cristiana del Natale non ha la sua origine storica in Roma ma in Terra Santa: nella seconda metà del IV secolo Egeria racconta che a Gerusalemme si celebrava il 6 gennaio. Si può supporre che tale data, oggi l’Epifania - attestata per quanto si sa in Alessandria nell’ambiente gnostico di Basilide - sia rimasta festa del Natale nei calendari bizantini fino al 1583, data della riforma gregoriana, in seguito alla quale il calendario giuliano è in ritardo di 13 giorni rispetto al gregoriano.
    Con ciò non si vuol dire che tutto sia chiarito, però “Le vecchie ipotesi, secondo cui il 25 dicembre era stato scelto a Roma in polemica con il culto mitraico o anche come risposta cristiana al culto del sole invitto, che era stato promosso dagli imperatori romani nel corso del terzo secolo come tentativo di stabilire una nuova religione di stato, oggi non paiono più sostenibili” (J.Ratzinger, Introduzione allo spirito della liturgia, Ed. San Paolo, Cinisello B. 2001, p 104).

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