«
Esimio Prof. Girolamo, mi chiamo Antonio, vengo da Milano e sono un cattolico con una grande passione per il gioco d’azzardo. Lo amo in tutte le sue forme; baccarà, blackjack, roulette, pusoy, scommesse sportive, ma soprattutto amo il poker, principalmente nella sua variante americana del Texas Hold’em, ma anche nella classica e comunque emozionante, versione italiana a cinque carte.
Quattro anni fa, passai un brutto periodo di depressione a causa di una lunga e travagliata crisi matrimoniale, e così da episodico ed oculato frequentatore di casinò che ero, diligente conoscitore della letteratura tecnica, ma anche persona attenta ai valori della religione e della famiglia, finì per diventare più assiduo ed incauto, giungendo ad investire gran parte delle mie finanze in favore dell’unico pensiero ossessivo che mi voleva seduto ad un tavolo verde con un enorme stack davanti e due carte in mano.
Senza rendermene conto, però, il tempo volava via, e mia moglie un bel giorno se ne andò, lasciandomi sulla scrivania soltanto gli incartamenti per l’avvocato e la richiesta per assegni di mantenimento, che la sentenza puntualmente le elargì fin troppo generosamente.
I miei affetti pian piano si diradarono, ma a me poco importava: nel mio rifugio scintillante mi sentivo libero, mi sentivo vivo. Al tavolo cessava ogni mia angoscia ed inquietudine; potevo finalmente distogliere il pensiero dalle mie tormentate afflizioni e rivolgerlo soltanto al calcolo probabilistico, ma soprattutto potevo annullarmi nell'estasi impetuosa della sorte, e naufragare in quella maestosa ondata di adrenalina che pervade l’anima al seguir dell’attesa euforica intimazione: “show down!”.
E ridevo sguaiatamente, e bevevo, e battevo le mani quando la fortuna si voltava a sorridermi, proprio poco prima che la vita decidesse di infliggermi, da quel momento in poi, soltanto pesanti batoste.
La sconsiderata fuga della mia amata consorte, mi scosse così profondamente, che anche la mia Fede fu gravemente compromessa. Convinto che Dio mi stesse punendo per le mie mancanze, gli chiedevo: “anche tu mi volti le spalle?” Ma lui non rispondeva, non rispondeva mai.
Abbandonato e pieno di debiti, fui costretto a vendere il mio bel appartamento in centro, e a tenere soltanto il garage ad uso scantinato nel quale vivo ora, arredato alla buona con un letto singolo, un tavolo, una sedia, un piccolo fornello da campo ed una stufa alogena.
Attualmente svolgo qualche lavoretto occasionale, ma faccio fatica ad arrivare a fine mese, e se penso al tenore di vita al quale ero abituato solo una manciata d’anni or sono, resto interdetto e mi manca il respiro. Sono oggi un uomo solo. Non ho un lavoro stabile, e quel che è peggio, ho perso l’affetto dei miei figli, che propendono per la loro madre e si rifiutano ormai di vedermi, così come i parenti, che non rispondono neanche più al telefono. Gli amici presero il volo già all'epoca in cui iniziai a chiedergli in prestito ingenti somme di denaro che poi puntualmente non riuscivo a restituirgli.
Sono passato dai più prestigiosi Casinò del mondo, al frequentare fumose e modeste bische di terz’ordine popolate da gente assai poco raccomandabile, pur di continuare a sentire il brivido del rischio. Ho perso tutto, è vero, ma sa che c’è, caro professore? Io la partita con la Vita voglio vincerla.
Ora ho smesso di giocare da ben dieci mesi e mezzo e non compro neanche più un Gratta e Vinci.
È stato difficile, è stato spaventosamente difficile, ma ne sono uscito per sempre; sono libero da quell'infame demone che mi tiranneggiava.
Mi creda, Prof. Di Dio, (o De Dieu, non so come debbo chiamarla): ho conservato una grande fede nel mio cuore rugginoso, perciò è mia ferma intenzione mettere in pratica, oltre ai propositi di cui sopra, il mio tanto auspicato riscatto spirituale.
Mi affido senza indugio a Lei e ai suoi ricercati consigli; so che saprà indicarmi un cammino di redenzione per ricongiungermi lietamente col Signore che è nei Cieli.
Che Dio la benedica, un abbraccio sincero,
Antonio
»
Carissimo Antonio,
la sua storia mi ha commosso e stupito a tal punto, che ho per un attimo stentato a credere fosse vera.
Dice di voler cercare Dio, ma non si rende conto che è stato Lui a trovare lei, perché questa preziosa opportunità di riscatto non può venire da altri che dall'Onnipotente; Egli dona una chance in più solo a chi dimostra di meritarsela, e visto che lei ha pagato il dovuto pegno, non ha più ragione di ritenersi misero e sfortunato. Innanzitutto possiede uno scantinato nel quale dormire, e lei ben sa che al mondo c’è tanta gente che non può permettersi d’avere un tetto sopra la testa.
Ma un’occasione non va mai sciupata, e perciò il primo consiglio che vorrei darle, e la prego di prestare bene ascolto, è quello di vendere quell'ultima unità immobiliare che le resta.
Ora lei sarà giustamente incredulo, ma non salti a conclusioni affrettate, stia a sentire e si fidi di me. Dunque, lei scrive di vivere in Milano, molto bene: in questa splendida città, uno scantinato, seppur di modeste dimensioni, può valere attorno ai 10.000 €.
Il mio spassionato consiglio, è quello di prendere il ricavato di quella vendita, recarsi di corsa al Bellagio di Las Vegas ed investirlo iscrivendosi al Main Event delle World Series of Poker, che guarda caso, ha un costo d’iscrizione perfettamente in linea con le sue ritrovate disponibilità.
Si dice che non sia facile aggiudicarsi gli 8,8 milioni di dollari del primo premio, ma con la forza della Fede, sono pronto a scommettere che lei ci riuscirà.
E potrà così tornare in auge, possedere una immensa e lussuosa villa, la supercar dei suoi sogni, l’amore vero di una nuova bellissima conoscenza femminile, l’affetto dei suoi amici e soprattutto dei suoi figli, che l’accoglieranno con rinnovato entusiasmo, nel vederla così cambiato.
Rispetto alla sua sconsiderata decisione di abbandonare il gioco, la prego di tornare sui suoi passi; come crede che possa aiutarla il Signore, se lei non gli lascia una porta aperta? Servono concretezza ed audacia anche da parte sua; da voi si dice: “aiutati che Dio t’aiuta”, ma nella mia patria Svizzera, terra di prestigiose case da gioco, si dice: “non puoi pretendere di vincere il jackpot, se non metti qualche monetina nella macchina".
Parole di saggezza, parole Sante.
Il jackpot più ambito è il Regno dei Cieli
Negli ultimi anni, qualche psicologo buontempone è arrivato a coniare il bizzarro termine “ludopatia” per descrivere una ipotetica e stravagante smania di giocare, come se l’attività ricreativa non fosse una naturale inclinazione dell’essere umano ma bensì una pratica aberrante e sconsiderata.
Famosa, per esempio, è la sbruffonata del mediocre fisico (non a caso teorico) Albert Einstein, che deformato mentalmente dalla tremenda malattia di Asperger, arrivò ad affermare con supponenza che: “Dio non gioca a dadi”, ignorando scioccamente che, non solo l’Onnipotente può giocare a dadi dove e come vuole, ma può giocare a qualunque altro skill-game con un’aspettativa di vincita praticamente infinita.
Ovviamente fu schernito dall'intero mondo accademico e non solo, tantoché persino lo scrittore di fantascienza Stephen Hawking, benché anch'egli mentalmente ritardato, lo corresse dicendo che: “la considerazione dei buchi neri, suggerisce infatti non solo che Dio gioca a dadi, ma che a volte ci confonda gettandoli dove non li si può vedere”.
In pratica l’Onnipotente ha un’impeccabile poker face: può confonderci facilmente senza lasciar trasparire alcuna emozione, e senza il bisogno di quei ridicoli occhialetti da sole che molti indossano durante le sessioni.
La benedizione dell'ultima chip prima dell'all-in!
Mi sembra di capire che lei ritenga il gioco d’azzardo inviso alle Sacre Scritture, ma si sbaglia di grosso, perché già prima della nascita di Cristo Nostro Signore, la schiera mosaica di santi Profeti, che in quanto ebrei possedevano spiccate doti nell'amministrazione del denaro, ci lasciavano inestimabili testimonianze di devozione al gioco di ventura:
Neemia 10,34 (Nuova R.)
“Noi, sacerdoti, Leviti e popolo, abbiamo stabilito per sorteggio quando ognuna delle nostre famiglie deve portare alla casa di Dio, nei tempi stabiliti, ogni anno, un contributo di legna da bruciare sull'altare del Signore nostro Dio”
È chiaro come concetti di investimento delle risorse economiche (legna da bruciare) e di luogo fisico delle contrattazioni finanziarie (altare del Signore) siano già stati ben eviscerati tanto da gettare le basi, nei secoli a seguire, dei concetti di “buy-in” e di “tavolo da gioco”, sul quale come è prescritto, devono disputarsi le interazioni economiche in ambienti ad alta aleatorietà.
Oppure:
Numeri 26,55
“Ma la ripartizione del Paese sarà gettata a sorte; essi riceveranno la rispettiva proprietà secondo i nomi delle loro tribù paterne”
E ancora:
Neemia 11,1
“I capi del popolo si sono stabiliti a Gerusalemme; il resto del popolo ha tirato a sorte per far venire uno su dieci a popolare Gerusalemme, la città santa”
Chiara è l’importanza che il gambling rivestiva presso le popolazioni bibliche, ma non meno importante è lo sforzo di promuovere i corretti principi del gioco responsabile descritti anche nel Nuovo Testamento; principi che ogni buon cristiano deve pedissequamente osservare pena essere bruscamente allontanati dal Regno dei Cieli.
Matteo 27,34
"Gli diedero da bere vino mescolato con fiele; ma Egli, assaggiatolo, non ne volle bere. Dopo averlo quindi crocifisso, si spartirono le sue vesti tirandole a sorte"
Stiamo parlando delle Sacre vesti di Gesù, un premio molto ambito per l’epoca, e probabilmente quello di affidarsi alla sorte per la loro spartizione, era un tentativo arcaico ma funzionale di splittare una vincita sostanziosa ponendo fine anzitempo all'ostilità della competizione.
Oltretutto questo passo contiene un altro prezioso insegnamento, ovvero che questa Passione non va d’accordo con i cocktail: anche se fossero offerti dalla casa, ci si dovrebbe limitare ad assaggiarli per buona educazione, ma poi andrebbero cortesemente rimandati indietro perché la loro assunzione influenzerebbe negativamente la lucidità e la concentrazione.
Papa Francesco durante l’EPT di Vienna: la mano 10♦2♥ lo consacrò campione
È un bene che lei si sia applicato nello studio della letteratura tecnica, ma sappia che la Sacra Bibbia contiene più nozioni di qualsiasi "Doyle Brunson’s Super System", ed è universalmente riconosciuta come il miglior manuale di poker mai scritto, anche se alcuni passi possono risultare oscuri e sibillini senza un’appropriata padronanza della dottrina teologica.
Basteranno brevi e sparse citazioni, e tutto le apparirà più chiaro:
Visto? I dettami biblici sono così autentici e sempiterni validi, che possono con profitto essere trasposti anche agli ambiti più moderni, tanto è vero che persino il matematico e giocatore professionista David Sklansky, fortunato editore del celebre “Theory of Poker” ed ideatore del popolare schema decisionale di gioco che da lui prende il nome, fu ispirato da una antica iscrizione, rielaborata poi in chiave matematica, nota come Tabella di Giuda, contenuta nella raccolta dei rotoli del Mar Morto e scoperta per puro caso da una operosa equipe di archeologi degli anni ’50, impegnata negli scavi di Cisgiordania, presso Qumran.
La scoperta di questi manoscritti di straordinaria importanza, ci ha permesso di comprendere in che modo i popoli d’Israele approcciassero alle carte e su cosa fondassero le loro strategie di gioco.
Abbiamo potuto capire come non adottassero il calcolo delle probabilità, (al contrario di quanto si era creduto in passato), ma si affidassero alla somma benevolenza di Yahweh, che d'altronde era solito avvantaggiare il Suo popolo non solo sterminando i vicini rivali, ma anche elargendo a richiesta, virtù e grazie immediatamente spendibili o convertibili in denaro contante.
Yehudah Tabūleh, traduzione CEI 1968
Se seguirà questi antichi dettami, non riuscirà soltanto ad arricchirsi spaventosamente grazie al gioco d’azzardo, ma riprenderà fermamente in mano la sua vita e si incamminerà in quel radioso sentiero di realizzazione personale e fama che la porterà ad essere ciò che sogna da sempre: un Uomo.
Le svelerò infine una indiscrezione, ma la prego però di non farne parola con nessuno, almeno fin quando il tutto non verrà ufficializzato in una prossima conferenza stampa.
Grazie ad un crowdfunding promosso da Risposte Cristiane, e ad un consistente finanziamento del Casinò Gran Lisboa di Macao, la Santa Basilica di San Pietro in Roma, diverrà il più importante e prestigioso Casinò europeo ospitante il circuito VPT, (Vatican Poker Tour), dove grandi celebrità del poker da tutto il mondo, si sfideranno per vincere l’ambito rosario d’oro che sarà in palio.
Rendering del Gran Casinò St. Peter™ in Vatican City – Vietata la riproduzione
È una grande occasione anche per lei, non la perda.
In attesa di ricevere quanto prima sue notizie, voglia gradire le mie più cordiali benedizioni.
Prof. Girolamo Di Dio - Prof. Girolamo De Dieu
Ieri, 8 dicembre, ricorreva la festa della IMMACOLATA CONCEZIONE e come da buon cristiano ho assistito alla Santa Messa.
RispondiEliminaUna bellissima cerimonia accompagnata da un altrettanto bel coro che innalzava a Lei le sue lodi: "TOTA PULCHRA ES, MARIA ET MACULA ORIGINALIS NON EST IN TE".
Rapito dalla bellezza della musica e dal testo ho continuato per tutto il giorno a pregare PULCRA MADONNA.
Carissimo fratello in Cristo Zaratù, la tua voce senza peccato echeggia ancora libera di vagare negli spazi stellari a portare amore e benedittanza nel regno dei cieli! Pulcra Madonna a tutti!!
EliminaEinstein non poteva proprio accettare l'indeterminismo quantistico, e la sua celebre affermazione "Dio non gioca a dadi con l'universo" ha avuto un'incredibile eco nei decenni successivi: era diretta, ma allo stesso tempo elusiva. Quasi quanto l'altrettanto famosa equazione E=mc2.
RispondiEliminaHermann e Pauline Einstein erano ebrei aschenaziti non osservanti. Secondo l'usanza ebraica, i suoi genitori, una volta a settimana, invitavano per cena uno studente meno abbiente, Max Talmud (poi chiamato Talmey), un aspirante medico da cui il giovane e sensibile Einstein imparò la matematica e le scienze. Consumò con avidità tutti i 21 volumi di Naturwissenschaftliche Volksbücher di Aaron Bernstein. Talmud accompagnò Einstein verso La critica della ragion pura di Kant, da cui migrò verso la filosofia di David Hume. Da qui sarà breve il passo verso il fisico austriaco Ernst Mach, che con il suo empirismo stridente, il suo "vedere per credere", spingeva per un rifiuto totale della metafisica, delle nozioni di spazio e tempo e dell'esistenza degli atomi.
Questo viaggio intellettuale espose in maniera spietata il conflitto tra la scienza e le sacre scritture. L'allora dodicenne Einstein si ribellò e sviluppò una profonda avversione, che mantenne per tutta la vita, nei confronti dei dogmi delle religioni organizzate.
Questa dieta giovanile di filosofia empirica si sarebbe rivelata utile per Einstein quasi 14 anni dopo. Il rifiuto da parte di Mach del concetto di spazio e tempo assoluti aiutarono Einstein a modellare la sua celebre teoria della relatività, compresa l'equazione E=mc2, che formulò nel 1905 mentre lavorava come "tecnico esperto di terza categoria" all'ufficio brevetti di Berna, in Svizzera. Dieci anni dopo, Einstein concluse la trasformazione del suo pensiero sullo spazio-tempo con la formulazione della sua teoria generale della relatività, nella quale la forza di gravità è sostituita dalla curva spazio-tempo.
Con il passare del tempo, Einstein si spostò verso posizioni molto più realiste, e iniziò a concepire le teorie scientifiche come possibili rappresentazioni vere di una realtà fisica oggettiva.
La teoria ristretta e quella generale della relatività portarono un nuovo modo radicale di concepire lo spazio il tempo e le loro interazioni attive con la materia e l'energia. Queste teorie sono perfettamente in linea con l'ordinaria armonia stabilita dal Dio di Einstein. Ma la nuova teoria della meccanica quantistica, che anche Einstein aiutò a fondare nel 1905, raccontava una storia diversa. La meccanica quantistica riguarda le interazioni che avvengono, su uno sfondo passivo di spazio e tempo, tra la materia e la radiazione, nella scala degli atomi e delle molecole.
Prima di allora, nel 1926, il fisico austriaco Erwin Schrödinger aveva trasformato radicalmente la teoria, formulandola nei termini delle ben più oscure "funzioni d'onda". Schrödinger stesso aveva preferito interpretarle in modo realistico, descrivendole come "onde di materia".
Bohr ed Heisenberg sostenevano che la scienza avesse finalmente guadagnato terreno nella risoluzione dei problemi concettuali sulla descrizione della realtà, su cui i filosofi avevano discusso per secoli. Bohr diceva: "Non c'è un mondo di quanti. C'è solo un'astratta descrizione fisica del quanto. È sbagliato pensare che lo scopo della fisica sia scoprire ciò che la natura è. La fisica si occupa di ciò che della natura si può dire".
Tutto ciò era ovviamente in totale disaccordo con la filosofia di Einstein. Einstein non avrebbe potuto accettare un'interpretazione in cui l'oggetto principale della rappresentazione, la funzione d'onda, non è "reale". Non avrebbe potuto accettare che il suo Dio permettesse l'ordinaria armonia per disfarsene completamente su scala atomica, portando un indeterminismo e un'incertezza illeciti, con effetti che non possono essere del tutto e chiaramente predetti dalle loro cause.
La Bibbia ci avverte di guardarci dall'amore del denaro (1 Timoteo 6:10; Ebrei 13:5). La Scrittura ci incoraggia anche a guardarci dai tentativi di "arricchire velocemente" (Proverbi 13:11; 23:5; Ecclesiaste 5:10). Il gioco d'azzardo è concentrato nel modo più assoluto sull'amore per il denaro e tenta le persone con la promessa di ricchezze veloci e facili.
RispondiEliminaIl gioco d'azzardo, se viene praticato con moderazione e solo sporadicamente, è uno spreco di soldi, ma non necessariamente "malvagio". La gente spreca i soldi in tutti i generi di attività. Il gioco d'azzardo non è né più né meno uno spreco di soldi come vedere un film, consumare un pasto inutilmente costoso o acquistare prodotti superflui. Allo stesso tempo, il fatto che i soldi siano sprecati per altre cose non giustifica il gioco d'azzardo. I soldi non dovrebbero essere sprecati. I soldi in eccesso dovrebbero essere conservati per i bisogni futuri o dati alla Chiesa, non sperperati al gioco.
Sebbene la Bibbia non menzioni esplicitamente il gioco d'azzardo, menziona certamente i giochi della "fortuna" o del "caso". Un esempio di questo è il fatto di gettare la sorte in Levitico per scegliere tra il capro sacrificale e il capro espiatorio. Giosuè tirò a sorte per stabilire la ripartizione del Paese alle varie tribù. Neemia tirò a sorte per determinare chi avrebbe vissuto o meno all'interno delle mura di Gerusalemme. Gli apostoli tirarono a sorte per stabilire chi dovesse sostituire Giuda. Proverbi 16:33 dice: "Si getta la sorte nel grembo, ma ogni decisione viene dal Signore". Nella Bibbia, il gioco d'azzardo o della "fortuna" non viene mai utilizzato come intrattenimento o presentato come una pratica accettabile per chi segue Dio.
I casinò impiegano tutti i trucchi per istigare il giocatore d'azzardo a rischiare quanti più soldi possibili. Spesso offrono bevande alcoliche economiche o perfino gratuite, il che incoraggia a ubriacarsi, diminuendo in questo modo la capacità di prendere sagge decisioni.
I giochi del lotto si presentano come un modo per finanziare l'istruzione e/o i programmi sociali. Tuttavia, gli studi mostrano che coloro che giocano al lotto sono solitamente quelli che potrebbero permettersi di meno di spendere soldi nei biglietti di una lotteria. Per chi è disperato, la lusinga di "diventare subito ricco" è una tentazione troppo grande a cui resistere. Le possibilità di vincita sono infinitesimali, e il risultato è che la vita di molta gente è rovinata.
Molte persone dicono di giocare al lotto o d'azzardo per poter devolvere i soldi alla Chiesa. Anche se questo potrebbe essere un buon motivo, la realtà è che pochi utilizzano le vincite al gioco d'azzardo per scopi santi. Dio non ha bisogno dei nostri soldi per finanziare la Sua missione nel mondo. Proverbi 13:11 dice: "La ricchezza male acquistata va diminuendo, ma chi accumula a poco a poco, l'aumenta". Dio è sovrano e provvederà ai bisogni della Chiesa con mezzi onesti. Dio sarebbe onorato nel ricevere donazioni di soldi derivanti dalla droga oppure rubati in una rapina in banca? Dio non ha né bisogno di soldi "rubati" da poveri tentati dalla ricchezza, né li vuole. 1 Timoteo 6:10 ci dice: " Infatti l'amore del denaro è radice di ogni specie di mali; e alcuni che vi si sono dati, si sono sviati dalla fede e si sono procurati molti dolori". In Ebrei 13:5 è scritto: "La vostra condotta non sia dominata dall'amore del denaro; siate contenti delle cose che avete; perché Dio stesso ha detto: ‘Io non ti lascerò e non ti abbandonerò'". Matteo 6:24 afferma: "Nessuno può servire due padroni; perché o odierà l'uno e amerà l'altro, o avrà riguardo per l'uno e disprezzo per l'altro. Voi non potete servire Dio e Mammona".
😂😂😂😂😂😂😂😂
RispondiEliminaNei precedenti post si argomenta della liceità, agli occhi del Signore, dello "spreco di denaro" al gioco ammesso che non si ecceda. A questo proposito penso che la propensione a sprecarlo andando a puttane - soprattutto se allo scopo nobile e cristiano della loro redenzione - dovrebbe essere benedetto benedetto dal Signore.
RispondiEliminaCaro Fratello in Cristo Zaratù, quali nobili e santi intenti! Sacrificare la tua virtù per redimere una prostituta seguendo l'esempio benedetto di Nostro Signore, che si attardò al pozzo con la samaritana! Che la benedittanza ti ricopra sempre!
EliminaCarissimo fratrello Tancredi, ho bisogno di un tuo illuminato chiarimento.
RispondiEliminaCosa intende Gesù Cristo quando dice: "Ecco, Io vengo presto?" (Apocalisse 22:7, 12, 20)?
Significa che soffriva di eiaculazione precoce?
Caro fratello in Cristo Zaratù, immagino che Egli a ciò si riferisse, ma si trattava, evidentemente, di comportamento dettato dalla sua modestia: è infatti da tempo imperituro che ce lo fionda ritmicamente nell'ano e non è ancora venuto!
EliminaBenedittanza!
No, Gesù parla della Sua seconda venuta, ossia la Parusia.
EliminaGesù ritornerà sulla terra con gli eserciti del cielo per salvarla dalla presa della Bestia e dell’Anticristo! Dopo tante tenebre la luce finalmente splenderà! Dopo essere stata sotto l’influenza di Satana dai giorni di Adamo ed Eva questo sarà l’importantissimo punto di svolta che strapperà la terra dalla presa del peccato e la metterà nelle mani di Gesù.
Alla fine della Grande Tribolazione l’Anticristo raccoglierà tutti i suoi eserciti da tutta la terra per andare e attaccare Gerusalemme. (Zaccaria 14:1-2)
Ma Gesù e i santi scenderanno dal cielo per salvarla! “Poi il Signore si farà avanti e combatterà contro quelle nazioni, come egli combatté tante volte nel giorno della battaglia. In quel giorno i suoi piedi si poseranno sul monte degli Ulivi, che sta di fronte a Gerusalemme, a oriente.” Zaccaria 14:3-4.
Allora i malvagi soldati dell’Anticristo saranno consumati in un flagello! Verranno completamente dissolti. (Zaccaria 14:12) Il giudizio di Dio sulla bestia e l’Anticristo non sarà leggero. Puoi immaginare la Sua giusta furia su coloro che hanno provato a ferire e distruggere e corrompere la sua amata creazione sin dal suo inizio. Sia la bestia che l’Anticristo saranno gettati nello stagno di fuoco e bruceranno per tutta l’eternità (Apocalisse 19:20-21) e Satana sarà legato nell’abisso per mille anni. (Apocalisse 20:1-3)
Cristo metterà piede sul Monte degli Ulivi, che sarà diviso in due per creare una valle. Acque viventi inizieranno a scorrere da Gerusalemme. Questo significa l’inizio di un nuovo glorioso periodo di pace e abbondanza, conosciuto come il Millennio! Le terre a Sud di Gerusalemme saranno trasformate in una pianura e Gerusalemme stessa sarà sollevata. (Zaccaria 14:4-11) Gerusalemme diventerà la capitale del mondo, dalla quale Cristo governerà tutta la terra. (Isaia 2:2-4, Michea 4:1-3)
Non ci sarà più nessuno in terra che possa negare Cristo. Sarà chiaro che Lui è il Cristo, il Signore e Salvatore della Terra. Non ci saranno più dubbi, misteri, menzogne. La verità si diffonderà su tutta la terra e tutti verranno a venerarlo. (Zaccaria 14:16)
Sparatibu cuiuni mapeiabbu, buttati Lu velenu a canali
RispondiEliminaIl tempo passato sarebbe "imperituro"?
RispondiElimina