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lunedì 19 aprile 2021

È giusto abbassare l’IVA sugli assorbenti?


Cari fratelli e sorelle in Cristo,
a riscontro della sempre maggiore autorevolezza riconosciuta alle nostre pagine, durante l’ultima benedizione dei cilici, una nostra illustre Lettrice ha chiesto a don Felice di intercedere presso di noi per aiutarla a fugare alcuni suoi dubbi grazie alle nostre doti esegetiche.

È successo infatti che una neoformazione parlamentare ha presentato una proposta di legge per abbassare le aliquote dell’iva (dal 22% al 4%) sui «prodotti sanitari o igienici destinati alle donne», facendo sue le istanze di una petizione su internet, che ne chiedeva l’abbassamento in Italia, come già avvenuto in Francia e in Inghilterra. Dopo cinque anni, in Italia stiamo ancora aspettando!

La questione, che alla prima potrebbe suscitare qualche sorriso, non è però così sciocca e priva di meriti come potrebbe sembrare: dalle pagine del Fatto Quotidiano, infatti, una certa Eretica – che per questo andrà certamente all’Inferno! – ci fa sapere come ella, a causa delle sue perdite menorragiche, dall’età di 12 anni abbia speso in assorbenti una cifra quantificabile circa in 300 euro all’anno, che per i 40 anni di vita media fertile di una donna ammontano a un totale di circa 12000 euro. Una cifra di certo ragguardevole di questi tempi di magra; e che, se risparmiata, potrebbe per esempio finalmente permettere al marito di comprarsi il tanto agognato SUV per recarsi al lavoro come i suoi colleghi, anziché con l’utilitaria, oppure alla moglie di regalargli una di quelle moderne bambole hi tech in silicone, ultra realistiche, per sopperire alla sua indisponibilità di quei giorni, in cui – ricordiamolo – la donna non può essere toccata perché immonda: 
Quando una donna avrà perdite di sangue per le mestruazioni, la sua impurità durerà sette giorni; e chiunque la toccherà sarà impuro fino a sera. (Levitico 15,19).

I dubbi della nostra esimia Lettrice su questa proposta a prima vista encomiabile, sotto l’aspetto umano e cristiano, sorgono dal fatto che essa origina da Paesi massonici come la Francia e l’Inghilterra e che i suoi proponenti italiani sono proprio i comunisti, per cui Ella teme che dietro l’apparente meritevolezza della proposta possa celarsi l’infido zampino del Demonio, di cui non vuole rendersi assolutamente complice.

Il miglior regalo della moglie al marito per la indisponibilità in quei giorni (perché non è giusto che anche lui soffra  per i castighi della donna, quando per i suoi ha già la suocera)

Quindi, riassumendo: È giusto abbassare l’IVA sugli assorbenti femminili? ci chiede la nostra onorevole Lettrice.

Come al solito, nella Bibbia si trova la risposta a ogni nostro dilemma:

«Rendete a Cesare quel che è di Cesare e a Dio quel che è di Dio» (Mc 12,27; Mt 22,21; Lc 20,25)

È giusto pagare le tasse («quel che è di Cesare») allo Stato («Cesare»), ma le mestruazioni sono la “tassa” che Dio fa pagare alla donna come scotto per il Peccato Originale, in luogo dei dolori del parto (Gn 3,16), perché anche «il sangue espia» (Lv 17,11). Non è giusto, quindi, che l’Erario tragga vantaggio da una punizione che, nella sua infinita misericordia, il Sommo ha inflitto alla donna per permetterle di espiare in comode rate mensili la sua atavica Colpa.

Quindi, in breve, è senz’altro positivo che lo Stato riduca le sue indebite pretese – anche semplicemente abbassando le tasse sugli assorbenti – in un affaire che è solo fra Dio e la donna, ma la vera fedele sa comunque che per non contravvenire completamente all’insegnamento di Dio (perché pur sempre un 4% «a Cesare» finirebbe per pagare) l’unica vera soluzione è quella di farsi ingravidare per lo meno ogni nove mesi, così da compiere anche un altro importantissimo precetto biblico: «siate fecondi e moltiplicatevi» (Gn 1,28; 9,1 ), oggi importante più che mai, visto l’approssimarsi dell’Armageddon e della futura guerra con l’Islam.

Benedittanza su di voi, calda, abbondante e fluida come mestruo,
Eusebio

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